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Antonio Rizzello – Il libro del tempo
La mostra del noto artista italiano riunisce circa quaranta opere che attraverso una rielaborazione dell’immagine campiona una storia fantastica e mitica, una storia antica che ci appartiene e affiora in tanti dipinti.
Comunicato stampa
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Ha preso il via, all’interno dell’Anfiteatro della Cultura del “CENTRALE” di Roma il nuovo progetto, annate 2008/2009, dal titolo “BALCONATA ROMANA”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, che segue i precedenti progetti “Strade d‘Europa” (2004), “Belvedere” (2005) e “Icone Contemporanee” (2006-2007). Questa mostra dal titolo “Il libro del tempo” è la decima del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, ma essi evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “IL LIBRO DEL TEMPO”, riunisce quaranta opere del noto artista italiano Antonio Rizzello, che argomentano sia una rielaborazione nuova dell’immagine, chè un realismo che campiona una storia fantastica e mitica, che coglie con forti medaglioni l’antico e il contemporaneo, il biblico e il laico, la memoria e l’attualità.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di collezionisti e intellettuali italiani e stranieri.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Siamo al passaggio più avanzato della pittura e del percorso di Antonio Rizzello, un’artista pugliese trapiantato a Milano dove ha costruito, senza sfoggio e senza indole decadentista, il dato più vero del suo nuovo realismo, argomentato su contenuti colti che riecheggiano i temi del mito ma offrono anche la poesia dell’impegno e della memoria. L’amorevole ricerca del tempo perduto, il vagheggiamento d’una storia antica che ci appartiene e base della nostra identità europea, affiora spesso in tanti dipinti del nostro autore. Non senza mistero diciamo che a Rizzello, il quale insegna nel nobile Liceo Artistico di Brera a Milano ov’è titolare di cattedra, preme garantire la conservazione di valori tradizionali dispersi o dimenticati. Questa poesia pittorica della memoria non va confusa col vagheggiamento arcadico e antistoricistico di una realtà astratta. L’approdo a temi e toni di biblica e arcaica solennità (vedi “Susanna e i vecchioni”), sono il segno di una professione di fede e l’esigenza disperata di un contatto umano, di una urgente immedesimazione con l’essenza della realtà. E’ già superato in Rizzello il realismo tout court, c’è la necessità di aderire di nuovo alle cose con una visualizzazione più immediata. Ecco che in taluni lavori, specie su carta, il segno soprattutto a china cattura espressioni nuove, e la macchia sfora il privilegio borghese per raggiungere esiti più austeri e raccolti. Ritratti assoluti e d’insieme rendono questo suo realismo elegiaco, specie nei nudi, ed è l’interesse per l’umanità fatta di caratteri e sentimenti, di cose quotidiane che nella loro qualità disadorna rivelano veramente la più segreta intimità, a svelare questo memorialismo che trascina la pittura verso esiti altissimi. Il percorso di mostre e l’invito a importanti rassegne italiane ed estere, e la presenza di sue opere in Raccolte Pubbliche di significativo spessore, chiariscono la vigorosa sua scelta e soluzione di portarsi sempre verso l’immagine salvata come un diamante nell’unità di tempo e di luogo; una saga pittorica che non è mai troppo essenziale nella successione delle scene e nella soluzione dell’intreccio.
I contenuti d’immagine e il colorismo spesso solare e mediterraneo svelano le sue naturali origini, nonostante la vicenda pittorica si sia per lo più svolta a Milano; ma riflettere sull’aspetto delle cose e del mondo, sulla trasfigurazione lirico-fantastica dei miti, sugli affreschi di un vero che non tralascia lo stupore di vicende e figure, tutto porta ormai a far credere che la sua analisi visiva s’è fatta sintesi intuitiva, fino a caricare ogni evento di bozzettismo prima di giungere a finale esecuzione. Cronaca e verità, poesia dell’immagine severamente e smisuratamente espressionistica, civiltà greco-latina e tradizione, impegno etico e sensualismo del costume e del vivere d’oggi, tutto entra come ideale,sfondo e confine nella pittura segnica, disegnativa e coloristica di Antonio Rizzello, il cui linguaggio ormai si è fatto stile, e si adopera a lasciare la sua incisività”.
Biografia dell’artista
Antonio Rizzello è nato nel 1949 a Cellino San Marco (Brindisi). Dopo la Maturità Artistica, conseguita a Lecce, nel 1971 si trasferisce a Milano e frequenta il corso di Decorazione sotto la guida Ilario Rossi, Dino Lanaro e Luca Crippa; Luciano De Vita e Pietro Diana sono i suoi maestri nel Corso di Incisione.
Dal ’72 ha dapprima lo studio in via Bramante e di lì a poco anche una piccola stamperia d’arte (Stamperia del Riccio). Negli anni ’70 ha una frenetica attività creativa con esposizioni personali e collettive; frenetica anche la sua partecipazione ai premi di pittura. Dalla metà degli anni Ottanta espone essenzialmente in Germania, sporadicamente in Italia. E’ un ritrattista molto apprezzato ed anche notevole esperto di tecniche pittoriche antiche (tempera all’uovo e affresco) per cui è spesso coinvolto in delicate operazioni di restauro. Diverse sono le rassegne d’arte di piano nazionale che lo hanno coinvolto e che hanno attirato l’attenzione della critica più accreditata. Dal 1976 è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Brera in Milano, città dove vive e lavora.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, del quale è oggi presidente di giuria.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “IL LIBRO DEL TEMPO”, riunisce quaranta opere del noto artista italiano Antonio Rizzello, che argomentano sia una rielaborazione nuova dell’immagine, chè un realismo che campiona una storia fantastica e mitica, che coglie con forti medaglioni l’antico e il contemporaneo, il biblico e il laico, la memoria e l’attualità.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di collezionisti e intellettuali italiani e stranieri.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Siamo al passaggio più avanzato della pittura e del percorso di Antonio Rizzello, un’artista pugliese trapiantato a Milano dove ha costruito, senza sfoggio e senza indole decadentista, il dato più vero del suo nuovo realismo, argomentato su contenuti colti che riecheggiano i temi del mito ma offrono anche la poesia dell’impegno e della memoria. L’amorevole ricerca del tempo perduto, il vagheggiamento d’una storia antica che ci appartiene e base della nostra identità europea, affiora spesso in tanti dipinti del nostro autore. Non senza mistero diciamo che a Rizzello, il quale insegna nel nobile Liceo Artistico di Brera a Milano ov’è titolare di cattedra, preme garantire la conservazione di valori tradizionali dispersi o dimenticati. Questa poesia pittorica della memoria non va confusa col vagheggiamento arcadico e antistoricistico di una realtà astratta. L’approdo a temi e toni di biblica e arcaica solennità (vedi “Susanna e i vecchioni”), sono il segno di una professione di fede e l’esigenza disperata di un contatto umano, di una urgente immedesimazione con l’essenza della realtà. E’ già superato in Rizzello il realismo tout court, c’è la necessità di aderire di nuovo alle cose con una visualizzazione più immediata. Ecco che in taluni lavori, specie su carta, il segno soprattutto a china cattura espressioni nuove, e la macchia sfora il privilegio borghese per raggiungere esiti più austeri e raccolti. Ritratti assoluti e d’insieme rendono questo suo realismo elegiaco, specie nei nudi, ed è l’interesse per l’umanità fatta di caratteri e sentimenti, di cose quotidiane che nella loro qualità disadorna rivelano veramente la più segreta intimità, a svelare questo memorialismo che trascina la pittura verso esiti altissimi. Il percorso di mostre e l’invito a importanti rassegne italiane ed estere, e la presenza di sue opere in Raccolte Pubbliche di significativo spessore, chiariscono la vigorosa sua scelta e soluzione di portarsi sempre verso l’immagine salvata come un diamante nell’unità di tempo e di luogo; una saga pittorica che non è mai troppo essenziale nella successione delle scene e nella soluzione dell’intreccio.
I contenuti d’immagine e il colorismo spesso solare e mediterraneo svelano le sue naturali origini, nonostante la vicenda pittorica si sia per lo più svolta a Milano; ma riflettere sull’aspetto delle cose e del mondo, sulla trasfigurazione lirico-fantastica dei miti, sugli affreschi di un vero che non tralascia lo stupore di vicende e figure, tutto porta ormai a far credere che la sua analisi visiva s’è fatta sintesi intuitiva, fino a caricare ogni evento di bozzettismo prima di giungere a finale esecuzione. Cronaca e verità, poesia dell’immagine severamente e smisuratamente espressionistica, civiltà greco-latina e tradizione, impegno etico e sensualismo del costume e del vivere d’oggi, tutto entra come ideale,sfondo e confine nella pittura segnica, disegnativa e coloristica di Antonio Rizzello, il cui linguaggio ormai si è fatto stile, e si adopera a lasciare la sua incisività”.
Biografia dell’artista
Antonio Rizzello è nato nel 1949 a Cellino San Marco (Brindisi). Dopo la Maturità Artistica, conseguita a Lecce, nel 1971 si trasferisce a Milano e frequenta il corso di Decorazione sotto la guida Ilario Rossi, Dino Lanaro e Luca Crippa; Luciano De Vita e Pietro Diana sono i suoi maestri nel Corso di Incisione.
Dal ’72 ha dapprima lo studio in via Bramante e di lì a poco anche una piccola stamperia d’arte (Stamperia del Riccio). Negli anni ’70 ha una frenetica attività creativa con esposizioni personali e collettive; frenetica anche la sua partecipazione ai premi di pittura. Dalla metà degli anni Ottanta espone essenzialmente in Germania, sporadicamente in Italia. E’ un ritrattista molto apprezzato ed anche notevole esperto di tecniche pittoriche antiche (tempera all’uovo e affresco) per cui è spesso coinvolto in delicate operazioni di restauro. Diverse sono le rassegne d’arte di piano nazionale che lo hanno coinvolto e che hanno attirato l’attenzione della critica più accreditata. Dal 1976 è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Brera in Milano, città dove vive e lavora.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, del quale è oggi presidente di giuria.
09
maggio 2009
Antonio Rizzello – Il libro del tempo
Dal 09 maggio al 23 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
TEATRO RICCARDI
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-18
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 18.00
Autore
Curatore