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Giacomo Belotti 1887 – 1967
La mostra di Treviglio propone, quasi per intero, la produzione di dipinti a olio di Belotti – le opere legate ai concorsi dell’Accademia, i paesaggi, i volti dei famigliari, i ritratti su commissione e i temi sacri -, affiancata da un nucleo di disegni a carboncino in gran parte risalenti agli anni di formazione. Inoltre rende note le sue fervide attività come insegnante e come disegnatore di decorazioni per intarsio e per intaglio di oggetti di prevalente destinazione liturgica.
Comunicato stampa
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I comuni di Treviglio e di Pontirolo dedicano due mostre in contemporanea al pittore Giacomo Belotti, nato a Rudiano (in provincia di Brescia) nel 1887 e scomparso a Treviglio nel 1967, all’età di ottant’anni.
Dopo un oblio durato alcuni decenni, la personalità di Belotti è tornata alla luce ed è stata ricostruita in occasione della retrospettiva allestita al Museo Civico di Treviglio nel 2006, rispetto alla quale le due mostre odierne costituiscono un completamento.
Iscrittosi nel 1903 alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara di Bergamo, Belotti vi frequenta con profitto l’intero corso come allievo di Ponziano Loverini, pittore storico di matrice romantica attivissimo nella decorazione sacra. Gli sono compagni Pietro Cambianica, Vittorio Manini, Giovanni Marini, Paolo Servalli, Attilio Mozzi e Luigi Cassani, questi due ultimi trevigliesi e intimi amici di Belotti.
Nei primi anni Dieci intraprende la strada della pittura a olio con dipinti di piccole dimensioni, di un naturalismo venato da un gusto sintetista. Parallelamente realizza con l’amico Cambianica alcuni interventi ad affresco nelle chiese di Berzo San Fermo e di Adrara San Rocco. Dal 1924, stabilitosi a Treviglio, Belotti collabora con la Ditta Cassani disegnando modelli per gli intarsi e gli intagli degli arredi. Tuttavia, ereditato il testimone dal maestro Loverini, fra il 1930 e il 1960 si vota quasi esclusivamente all’attività di affreschista e decoratore, intervenendo in numerose chiese del territorio bergamasco e di alcune località del milanese e del cremasco.
La mostra di Treviglio propone, quasi per intero, la produzione di dipinti a olio di Belotti - le opere legate ai concorsi dell’Accademia, i paesaggi, i volti dei famigliari, i ritratti su commissione e i temi sacri -, affiancata da un nucleo di disegni a carboncino in gran parte risalenti agli anni di formazione. Inoltre rende note le sue fervide attività come insegnante e come disegnatore di decorazioni per intarsio e per intaglio di oggetti di prevalente destinazione liturgica.
Nella sede di Pontirolo, attraverso una sessantina di disegni, bozzetti e cartoni preparatori verranno evidenziate le tappe più significative dell’attività di Belotti affreschista e decoratore.
Le due mostre sono accompagnate da un volume contenente la riproduzione di tutti i dipinti esposti e di numerosi progetti per intarsio, volume che andrà ad integrare il catalogo pubblicato nel 2006, che era invece concentrato sull’itinerario di Belotti frescante.
Le mostre, con la direzione di Riccardo Riganti, sono curate da Sara Fontana, curatrice anche del catalogo.
Dopo un oblio durato alcuni decenni, la personalità di Belotti è tornata alla luce ed è stata ricostruita in occasione della retrospettiva allestita al Museo Civico di Treviglio nel 2006, rispetto alla quale le due mostre odierne costituiscono un completamento.
Iscrittosi nel 1903 alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara di Bergamo, Belotti vi frequenta con profitto l’intero corso come allievo di Ponziano Loverini, pittore storico di matrice romantica attivissimo nella decorazione sacra. Gli sono compagni Pietro Cambianica, Vittorio Manini, Giovanni Marini, Paolo Servalli, Attilio Mozzi e Luigi Cassani, questi due ultimi trevigliesi e intimi amici di Belotti.
Nei primi anni Dieci intraprende la strada della pittura a olio con dipinti di piccole dimensioni, di un naturalismo venato da un gusto sintetista. Parallelamente realizza con l’amico Cambianica alcuni interventi ad affresco nelle chiese di Berzo San Fermo e di Adrara San Rocco. Dal 1924, stabilitosi a Treviglio, Belotti collabora con la Ditta Cassani disegnando modelli per gli intarsi e gli intagli degli arredi. Tuttavia, ereditato il testimone dal maestro Loverini, fra il 1930 e il 1960 si vota quasi esclusivamente all’attività di affreschista e decoratore, intervenendo in numerose chiese del territorio bergamasco e di alcune località del milanese e del cremasco.
La mostra di Treviglio propone, quasi per intero, la produzione di dipinti a olio di Belotti - le opere legate ai concorsi dell’Accademia, i paesaggi, i volti dei famigliari, i ritratti su commissione e i temi sacri -, affiancata da un nucleo di disegni a carboncino in gran parte risalenti agli anni di formazione. Inoltre rende note le sue fervide attività come insegnante e come disegnatore di decorazioni per intarsio e per intaglio di oggetti di prevalente destinazione liturgica.
Nella sede di Pontirolo, attraverso una sessantina di disegni, bozzetti e cartoni preparatori verranno evidenziate le tappe più significative dell’attività di Belotti affreschista e decoratore.
Le due mostre sono accompagnate da un volume contenente la riproduzione di tutti i dipinti esposti e di numerosi progetti per intarsio, volume che andrà ad integrare il catalogo pubblicato nel 2006, che era invece concentrato sull’itinerario di Belotti frescante.
Le mostre, con la direzione di Riccardo Riganti, sono curate da Sara Fontana, curatrice anche del catalogo.
03
aprile 2009
Giacomo Belotti 1887 – 1967
Dal 03 al 26 aprile 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO ERNESTO E TERESA DELLA TORRE
Treviglio, Via Dei Facchetti, 14, (Bergamo)
Treviglio, Via Dei Facchetti, 14, (Bergamo)
Orario di apertura
lunedì-venerdì: 14.00 - 18.00; sabato e domenica: 14.00 - 19.00
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 18
Autore
Curatore