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Velda Ponti – Corsa degli eroi
Velda Ponti è in arrivo con un nuovo ciclo di lavori. Raffigurano eroi in corsa,
uomini goffi e senza volto, quasi fossero di latta, che corrono, combattono,
inciampano, cadono e mai come moderni Don Chisciotte, si perdono d’animo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, che inaugura il 28 marzo
alla Galleria Comunale di Brisighella,
raccoglie l’ultima ricerca pittorica dell’artista
Velda Ponti è in arrivo con un nuovo ciclo di lavori. Raffigurano eroi in corsa,
uomini goffi e senza volto, quasi fossero di latta, che corrono, combattono,
inciampano, cadono e mai come moderni Don Chisciotte, si perdono d’animo.
Una quindicina le tele esposte al pubblico nella prossima mostra, promossa dal
Comune di Brisighella e allestita alla Galleria Comunale di Brisighella (Ra) dal
titolo “Corsa degli Eroi” che inaugura il 28 marzo, alle 18 con una
presentazione di Carlo Polgrossi, autore del testo in catalogo.
Negli anni Velda Ponti è riuscita a fare coesistere una personalissima cifra
stilistica con una ricerca continua di rinnovamento e di confronto con i
movimenti artistici contemporanei.
L’artista affonda la sua ispirazione originaria nell’espressionismo e nella
concezione di un’arte naturale e spontanea. Tra i suoi diretti interlocutori:
Mattia Moreni e il gruppo Cobra di Karel Appel e Asger Jorn.
In oltre cinquanta anni di pittura attraversa periodi diversi: i Carciofi, i
Paesaggi, i Ritratti, gli Occhi, le Farfalle, le Identità dimenticate, gli
Alfabeti, i Gemellaggi, gli Eroi, le Contaminazioni, le Coperte, le Bambole. Ma
se Velda, con il procedere della ricerca, abbandona sempre di più l’influenza
marcatamente espressionista, mai perde la forza immaginifica del segno, il
piacere per i colori, la semplicità e l’ironia. Qualità riscontrabili anche
nell’ultima produzione.
Velda aveva già lavorato al tema degli eroi, quelli di carta e pietra eseguiti
tra il 1996 e il 1998. Qui aveva intrappolato l’esistere in figure monumentali,
malinconiche e metafisiche. Al contrario nei nuovi lavori gli eroi sono in corsa
e vivono nel presente.
“Non è del finale della corsa che Velda Ponti ci vuole parlare – scrive Carlo
Polgrossi in catalogo – né di quanto possa essere lunga e dura. Ci mostra
invece, con efferata ironia, quanto questi eroi che corrono siano
affettuosamente ridicoli, goffi e maldestri in modo a volte imbarazzante. Ci
sussurra che li ama profondamente e che, malgrado tutto, il fine stesso della
nostra vita sta proprio qui, nell’affrontare questa corsa con perseveranza
coraggio e allegria. Da eroi appunto”.
La mostra prosegue fino al 3 maggio.
Biografia
Velda Ponti: nata a Faenza nel 1934, frequenta la scuola serale di disegno
Tommaso Minardi. Nel 1964 sposa lo scultore e ceramista Valter Bartoli e nel
1968 si trasferisce a Brisighella dove ha modo di conoscere approfonditamente il
lavoro dell’artista Mattia Moreni, da cui ricava una maggiore attenzione alla
componente espressionista. Il suo primo significativo ciclo pittorico è del
1969-1973 con i Carciofi. Seguono i cicli: Uccelli e Paesaggi (1973-1979), una
ricerca che prende spunto dall’opera di Bacon, Ritratti (1978-1982), dove
compaiono volti e figure di personaggi legati alla realtà quotidiana della
pittrice. Dal 1983 al 1985 collabora con Mattia Moreni. Del 1986 sono i cicli
Farfalle e Mangiatori di farfalle, dove la pittura assume una maggiore libertà
cromatica e formale. Significativa l’influenza del gruppo CoBrA, in particolare
di Appel e Jorn mentre nell’ambito informale il riferimento più significativo è
Georges Mathieu. Seguono i cicli: Ricordi (1987-1989), Identità dimenticata
(1989-1991), dove la Ponti abbandona la ricerca più specificamente
espressionista e rivolge il proprio interesse ai caratteri tipografici, Parole e
segni (1991) dove emerge la dinamica spazio-forma-colore, Alfabeti (1993-1995)
in cui la scrittura si sviluppa solo come forma estetica, Eroi di carta, Eroi di
pietra (1996-1998) dove a livello tecnico, la tela viene preparata con una base
di sabbia e colla poi ricoperta di carta leggera, Contaminazioni (1999) in cui
emerge una linea meno naturalistica trovando nel video e nella televisione
originali spunti creativi. Con il ciclo Forse sono labbra (2000) l’immagine si
avvicina alla fisionomia umana e in Coperte (2001-2002) le immagini si scoprono
e si iniziano a leggere nuove forme come farfalle e volti. Dal 2003 al 2005 la
ricerca di Velda Ponti prosegue con i cicli Fiori per una bandiera, Meglio le
bambole, Esseri senza nome.
Ha iniziato la propria carriera espositiva nel 1957 e da allora ha esposto
ininterrottamente soprattutto in Emilia Romagna, Toscana, a Roma e a Madrid.
alla Galleria Comunale di Brisighella,
raccoglie l’ultima ricerca pittorica dell’artista
Velda Ponti è in arrivo con un nuovo ciclo di lavori. Raffigurano eroi in corsa,
uomini goffi e senza volto, quasi fossero di latta, che corrono, combattono,
inciampano, cadono e mai come moderni Don Chisciotte, si perdono d’animo.
Una quindicina le tele esposte al pubblico nella prossima mostra, promossa dal
Comune di Brisighella e allestita alla Galleria Comunale di Brisighella (Ra) dal
titolo “Corsa degli Eroi” che inaugura il 28 marzo, alle 18 con una
presentazione di Carlo Polgrossi, autore del testo in catalogo.
Negli anni Velda Ponti è riuscita a fare coesistere una personalissima cifra
stilistica con una ricerca continua di rinnovamento e di confronto con i
movimenti artistici contemporanei.
L’artista affonda la sua ispirazione originaria nell’espressionismo e nella
concezione di un’arte naturale e spontanea. Tra i suoi diretti interlocutori:
Mattia Moreni e il gruppo Cobra di Karel Appel e Asger Jorn.
In oltre cinquanta anni di pittura attraversa periodi diversi: i Carciofi, i
Paesaggi, i Ritratti, gli Occhi, le Farfalle, le Identità dimenticate, gli
Alfabeti, i Gemellaggi, gli Eroi, le Contaminazioni, le Coperte, le Bambole. Ma
se Velda, con il procedere della ricerca, abbandona sempre di più l’influenza
marcatamente espressionista, mai perde la forza immaginifica del segno, il
piacere per i colori, la semplicità e l’ironia. Qualità riscontrabili anche
nell’ultima produzione.
Velda aveva già lavorato al tema degli eroi, quelli di carta e pietra eseguiti
tra il 1996 e il 1998. Qui aveva intrappolato l’esistere in figure monumentali,
malinconiche e metafisiche. Al contrario nei nuovi lavori gli eroi sono in corsa
e vivono nel presente.
“Non è del finale della corsa che Velda Ponti ci vuole parlare – scrive Carlo
Polgrossi in catalogo – né di quanto possa essere lunga e dura. Ci mostra
invece, con efferata ironia, quanto questi eroi che corrono siano
affettuosamente ridicoli, goffi e maldestri in modo a volte imbarazzante. Ci
sussurra che li ama profondamente e che, malgrado tutto, il fine stesso della
nostra vita sta proprio qui, nell’affrontare questa corsa con perseveranza
coraggio e allegria. Da eroi appunto”.
La mostra prosegue fino al 3 maggio.
Biografia
Velda Ponti: nata a Faenza nel 1934, frequenta la scuola serale di disegno
Tommaso Minardi. Nel 1964 sposa lo scultore e ceramista Valter Bartoli e nel
1968 si trasferisce a Brisighella dove ha modo di conoscere approfonditamente il
lavoro dell’artista Mattia Moreni, da cui ricava una maggiore attenzione alla
componente espressionista. Il suo primo significativo ciclo pittorico è del
1969-1973 con i Carciofi. Seguono i cicli: Uccelli e Paesaggi (1973-1979), una
ricerca che prende spunto dall’opera di Bacon, Ritratti (1978-1982), dove
compaiono volti e figure di personaggi legati alla realtà quotidiana della
pittrice. Dal 1983 al 1985 collabora con Mattia Moreni. Del 1986 sono i cicli
Farfalle e Mangiatori di farfalle, dove la pittura assume una maggiore libertà
cromatica e formale. Significativa l’influenza del gruppo CoBrA, in particolare
di Appel e Jorn mentre nell’ambito informale il riferimento più significativo è
Georges Mathieu. Seguono i cicli: Ricordi (1987-1989), Identità dimenticata
(1989-1991), dove la Ponti abbandona la ricerca più specificamente
espressionista e rivolge il proprio interesse ai caratteri tipografici, Parole e
segni (1991) dove emerge la dinamica spazio-forma-colore, Alfabeti (1993-1995)
in cui la scrittura si sviluppa solo come forma estetica, Eroi di carta, Eroi di
pietra (1996-1998) dove a livello tecnico, la tela viene preparata con una base
di sabbia e colla poi ricoperta di carta leggera, Contaminazioni (1999) in cui
emerge una linea meno naturalistica trovando nel video e nella televisione
originali spunti creativi. Con il ciclo Forse sono labbra (2000) l’immagine si
avvicina alla fisionomia umana e in Coperte (2001-2002) le immagini si scoprono
e si iniziano a leggere nuove forme come farfalle e volti. Dal 2003 al 2005 la
ricerca di Velda Ponti prosegue con i cicli Fiori per una bandiera, Meglio le
bambole, Esseri senza nome.
Ha iniziato la propria carriera espositiva nel 1957 e da allora ha esposto
ininterrottamente soprattutto in Emilia Romagna, Toscana, a Roma e a Madrid.
28
marzo 2009
Velda Ponti – Corsa degli eroi
Dal 28 marzo al 03 maggio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE
Brisighella, Via Filippo Naldi, 6, (Ravenna)
Brisighella, Via Filippo Naldi, 6, (Ravenna)
Orario di apertura
sabato, domenica e festivi: 15 – 19
Vernissage
28 Marzo 2009, ore 18
Autore
Curatore