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Gianfranco Tagliapietra – Favola
Gianfranco Tagliapietra lavora su un supporto insolito: strisce di cartone ondulato. Questo gli permette di creare delle opere la cui superficie sembra formata dall’affiancarsi di più piste e percorsi, più strisce paragonabili a strade, in modo che la base abbia una topografia quasi geografica.
Comunicato stampa
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Gianfranco Tagliapietra lavora su un supporto insolito: strisce di cartone ondulato. Questo gli permette di creare delle opere la cui superficie sembra formata dall'affiancarsi di più piste e percorsi, più strisce paragonabili a strade, in modo che la base abbia una topografia quasi geografica. I soggetti che vi dipinge sono, invece, estrapolati dall'immaginario fantastico del fumetto, della favola, del racconto per bambini, e sono di fatto scenette dal gusto new-pop disegnate con un voluto infantilismo che ricorda le illustrazioni dei libri di fiabe. Si tratta di un linguaggio poco usato in Italia, ma che in America, soprattutto nella costa californiana è già diventata una vera e propria corrente. Questa cerca un'evasione dal reale creando un nuovo mondo di fiabe che unisca una grafica minima a una costruzione concettuale complessa. La costruzione che intavola Tagliapietra è quella di una selezione sull'idea del percorso, isolando questo elemento e spezzandolo dalla catena episodica della fiaba che canonicamente dovrebbe presentare per necessità una direzione e una fine. Come ci spiegava Propp nel suo famosissimo “Morfologia della favola”, è, infatti, necessaria la presenza di un protagonista/eroe che intraprenda un programma narrativo molto spesso iniziato da un allontanamento, da un viaggio. Ma allungando questo viaggio in una situazione labirintica rappresentata dall'intreccio inestricabile delle ondulazioni del cartone che usa come base, l'artista aiuta il percorso a diventare città, uno spazio circoscritto e atemporale, che non parte da una situazione per arrivare a un'altra, ma che rende possibile al cosiddetto eroe una concezione della vita di tipo umano. Nel caos trova una libertà e un'indipendenza che all'interno del contesto fiaba è continuamente scandita dalle varie funzioni cronologicamente obbligate che portano al raggiungimento di uno scopo che conosciamo dall'inizio. Ma nel “qui e ora” del mondo di Tagliapietra la dinamica dell'ottenere si va a spezzare, creando un'illusione cristallizzata nel tempo di un mondo incantato che non deve risolversi, ma solo svolgersi. Così unisce l'immaginario fiabesco alla filosofia contemporanea che vede la felicità come uno stato già presente, che non si può perseguire nelle azioni, ma di cui esiste una trama nella vita di tutti i giorni che noi dobbiamo solo imparare a vedere. Il vero mondo incantato è quindi il nostro stesso, e la carta topologica che sembra affiorare dalla trama dei suoi dipinti è un percorso cieco che dovrebbe obbligarci a riconoscere una felicità già nostra. E' ovvio a questo punto che gli eroi siamo noi stessi, nel nostro sforzo di liberarci dell'insoddisfazione che caratterizza il nostro percorso alla ricerca di una situazione di equilibrio sereno di cui siamo già inconsapevolmente dotati.
Valentina Perissi
Valentina Perissi
28
marzo 2009
Gianfranco Tagliapietra – Favola
Dal 28 marzo al 28 aprile 2009
arte contemporanea
Location
TREVISI ACCADEMIE
Treviso, Via Inferiore, 35/a, (Treviso)
Treviso, Via Inferiore, 35/a, (Treviso)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16.30 - 19.30
Vernissage
28 Marzo 2009, ore 17.30
Autore