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Benedetto da Maiano – A San Gimignano la riscoperta di un crocifisso dimenticato
Si tratta della prima esposizione del riscoperto crocifisso ligneo policromo attribuito a Benedetto da Maiano ( Firenze 1442-Firenze 1497), considerato uno dei maestri di Michelangelo. Un’opera di straordinaria bellezza, eseguita da uno dei maggiori artisti del primo Rinascimento che manifestava, anche in questo caso, col suo stile personale, un preciso interesse per l’anatomia e le proporzioni del corpo umano, frutto della concezione artistica e filosofica rinascimentale.
Comunicato stampa
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A SAN GIMIGNANO
IL CROCIFISSO RISCOPERTO DI BENEDETTO DA MAIANO
Dopo un lungo e delicato restauro questo capolavoro potrà essere ammirato dal pubblico per la prima volta dal 21 marzo al 21 giugno nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara che fa parte dei Musei Civici della città toscana.
Siena 5 marzo - San Gimignano, città della Provincia di Siena e Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è sempre stata uno scrigno prezioso di capolavori d’arte e monumenti. Dal 21 marzo fino al 21 giugno 2009 ospiterà nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara, parte dei Musei Civici inseriti nella rete della Fondazione dei Musei Senesi, la mostra “Benedetto da Maiano, a San Gimignano la riscoperta di un crocifisso dimenticato”. Si tratta della prima esposizione del riscoperto crocifisso ligneo policromo attribuito a Benedetto da Maiano ( Firenze 1442-Firenze 1497), considerato uno dei maestri di Michelangelo. Un’opera di straordinaria bellezza, eseguita da uno dei maggiori artisti del primo Rinascimento che manifestava, anche in questo caso, col suo stile personale, un preciso interesse per l’anatomia e le proporzioni del corpo umano, frutto della concezione artistica e filosofica rinascimentale. L’eccezionale qualità scultorea del crocifisso proveniente dallo Spedale di Santa Fina riflette pienamente le tendenze circolanti durante gli ultimi decenni del Quattrocento, come testimonia il volto, di forma abbastanza stretta, il dischiudersi delle labbra e la lieve inclinazione della testa verso la spalla destra che paiono conferire al Cristo un’espressione di serena accettazione del destino dell’uomo, oppure la minuziosa plastica del corpo che, tramite la morbida flessione delle gambe e delle braccia pare fermare l’attimo del definitivo abbandono alla morte. L’opera, di grandi dimensioni (è alta circa 1.70 centimetri), è stata probabilmente realizzata da Benedetto durante l’ultimo quarto del Quattrocento per lo Spedale di Santa Fina, dove per lungo tempo ha ornato la corsia maschile fino a transitare, durante gli anni sessanta del Novecento, nell’appartamento delle suore di Santa Marta. In questo luogo, grazie alla segnalazione di un custode dei Musei Civici, oculato appassionato d’arte che ne aveva intuito l’importanza, il crocifisso venne “ritrovato” nel 1994, a seguito di uno specifico sopralluogo effettuato da Michele Maccherini all’epoca Direttore dei Musei Civici di San Gimignano. Lo studioso fu il primo, nonostante il precario stato di conservazione, che propose l’attribuzione a Benedetto da Maiano. Il lungo e delicato restauro della scultura è stato eseguito dal 2002 dalla restauratrice fiorentina Barbara Schleicher a spese dell’Amministrazione Comunale, con il coordinamento dell’attuale Direzione dei Musei Civici e la direzione scientifica di Alessandro Bagnoli dalla SBSAE di Siena e Grosseto. La rimozione dello strato scuro che copriva la scultura, composto da pitture posteriori e dal deposito di nerofumo ha consentito di riscoprire l’originale policromia, perfettamente conservata nonostante il tempo e le manomissioni. La mostra, a cura di Michele Maccherini, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi dell’Aquila, è organizzata dai Musei Civici di San Gimignano, dal Comune di San Gimignano - Assessorato alla Cultura con il contributo della Fondazione Monte Dei Paschi e in collaborazione con: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Siena e Grosseto, Fondazione Musei Senesi, Parrocchia di Santa Maria Assunta. La mostra, allestita presso il plesso espositivo del Conservatorio di Santa Chiara, via Folgore 11, sarà aperta tutti i giorni dal 22 marzo al 21 giugno dalle 11 alle 17.30. Costo del biglietto 3,50 euro, 7, 5 euro il prezzo del biglietto cumulativo per tutti i musei civici. Per informazioni Associazione Pro Loco di San Gimignano, tel. 0577.940008, e-mail: info@sangimignano.com, siti web: www.comune.sangimignano.si.it; www.museisenesi.it .
A SAN GIMIGNANO BERLINDE DE BRUYCKERE
In occasione della mostra dedicata al Maestro fiorentino il Comune di San Gimignano, l’Azienda USL7 di Siena e Galleria Continua sono lieti di presentare nello Spedale di Santa Fina una nuova opera di una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico internazionale, Berlinde De Bruyckere.
La partecipazione nel 2003 alla 50° Biennale di Venezia segna per Berlinde De Bruyckere l’inizio di una carriera artistica in costante ascesa che la vede protagonista di esposizioni in spazi prestigiosi come la Kunsthalle di Düsseldorf (Germania); La Maison Rouge, Fondation Antoine de Galbert (Francia); la 4° Biennale di Berlino. Le sue opere sono incluse in importanti collezioni permanenti: il Kunst Museum Luzern in Svizzera, la De Pont Foundation in Olanda, la Fondazione Sandrettto Re Rebaudengo a Torino, lo SMAK - Stedelijk museum voor actuele kunst di Gent in Belgio, il Miasma Museum a Helsinki, il Museum of Old and New Art in Tasmania.
L’artista belga (Gent 1964) intraprende fin dai primi anni '90 un cammino espressivo che nasce dal bisogno d'indagare a fondo la condizione umana nel dualismo tra vita e morte, amore e sofferenza, protezione e abbandono. Nudi femminili, cavalli-simulacri, coperte: attraverso questi elementi si dispiega l’arte di Berlinde De Bruyckere, le sue opere appaiono come immagini di un dolore archetipo, raccontano un mondo di vittime e di orrori ma anche di dignità umana, di amore salvifico, di tenerezza e riscatto.
Per lo Spedale di Santa Fina l’artista fiamminga concepisce e realizza una nuova scultura in cera. L’opera ritrae la figura di un uomo. La pelle è livida, il corpo appare contratto, emaciato, dolorosamente silente e vulnerabile ma, nonostante tutto, carico di un profondo e sconfinato senso di pace. Offrendosi come riflessione sul tema universale della sofferenza umana, la scultura della De Bruyckere si pone idealmente in dialogo con il crocifisso ligneo scolpito da Benedetto da Maiano più di cinquecento anni prima.
IL CROCIFISSO RISCOPERTO DI BENEDETTO DA MAIANO
Dopo un lungo e delicato restauro questo capolavoro potrà essere ammirato dal pubblico per la prima volta dal 21 marzo al 21 giugno nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara che fa parte dei Musei Civici della città toscana.
Siena 5 marzo - San Gimignano, città della Provincia di Siena e Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è sempre stata uno scrigno prezioso di capolavori d’arte e monumenti. Dal 21 marzo fino al 21 giugno 2009 ospiterà nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara, parte dei Musei Civici inseriti nella rete della Fondazione dei Musei Senesi, la mostra “Benedetto da Maiano, a San Gimignano la riscoperta di un crocifisso dimenticato”. Si tratta della prima esposizione del riscoperto crocifisso ligneo policromo attribuito a Benedetto da Maiano ( Firenze 1442-Firenze 1497), considerato uno dei maestri di Michelangelo. Un’opera di straordinaria bellezza, eseguita da uno dei maggiori artisti del primo Rinascimento che manifestava, anche in questo caso, col suo stile personale, un preciso interesse per l’anatomia e le proporzioni del corpo umano, frutto della concezione artistica e filosofica rinascimentale. L’eccezionale qualità scultorea del crocifisso proveniente dallo Spedale di Santa Fina riflette pienamente le tendenze circolanti durante gli ultimi decenni del Quattrocento, come testimonia il volto, di forma abbastanza stretta, il dischiudersi delle labbra e la lieve inclinazione della testa verso la spalla destra che paiono conferire al Cristo un’espressione di serena accettazione del destino dell’uomo, oppure la minuziosa plastica del corpo che, tramite la morbida flessione delle gambe e delle braccia pare fermare l’attimo del definitivo abbandono alla morte. L’opera, di grandi dimensioni (è alta circa 1.70 centimetri), è stata probabilmente realizzata da Benedetto durante l’ultimo quarto del Quattrocento per lo Spedale di Santa Fina, dove per lungo tempo ha ornato la corsia maschile fino a transitare, durante gli anni sessanta del Novecento, nell’appartamento delle suore di Santa Marta. In questo luogo, grazie alla segnalazione di un custode dei Musei Civici, oculato appassionato d’arte che ne aveva intuito l’importanza, il crocifisso venne “ritrovato” nel 1994, a seguito di uno specifico sopralluogo effettuato da Michele Maccherini all’epoca Direttore dei Musei Civici di San Gimignano. Lo studioso fu il primo, nonostante il precario stato di conservazione, che propose l’attribuzione a Benedetto da Maiano. Il lungo e delicato restauro della scultura è stato eseguito dal 2002 dalla restauratrice fiorentina Barbara Schleicher a spese dell’Amministrazione Comunale, con il coordinamento dell’attuale Direzione dei Musei Civici e la direzione scientifica di Alessandro Bagnoli dalla SBSAE di Siena e Grosseto. La rimozione dello strato scuro che copriva la scultura, composto da pitture posteriori e dal deposito di nerofumo ha consentito di riscoprire l’originale policromia, perfettamente conservata nonostante il tempo e le manomissioni. La mostra, a cura di Michele Maccherini, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi dell’Aquila, è organizzata dai Musei Civici di San Gimignano, dal Comune di San Gimignano - Assessorato alla Cultura con il contributo della Fondazione Monte Dei Paschi e in collaborazione con: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Siena e Grosseto, Fondazione Musei Senesi, Parrocchia di Santa Maria Assunta. La mostra, allestita presso il plesso espositivo del Conservatorio di Santa Chiara, via Folgore 11, sarà aperta tutti i giorni dal 22 marzo al 21 giugno dalle 11 alle 17.30. Costo del biglietto 3,50 euro, 7, 5 euro il prezzo del biglietto cumulativo per tutti i musei civici. Per informazioni Associazione Pro Loco di San Gimignano, tel. 0577.940008, e-mail: info@sangimignano.com, siti web: www.comune.sangimignano.si.it; www.museisenesi.it .
A SAN GIMIGNANO BERLINDE DE BRUYCKERE
In occasione della mostra dedicata al Maestro fiorentino il Comune di San Gimignano, l’Azienda USL7 di Siena e Galleria Continua sono lieti di presentare nello Spedale di Santa Fina una nuova opera di una delle figure di maggior rilievo del panorama artistico internazionale, Berlinde De Bruyckere.
La partecipazione nel 2003 alla 50° Biennale di Venezia segna per Berlinde De Bruyckere l’inizio di una carriera artistica in costante ascesa che la vede protagonista di esposizioni in spazi prestigiosi come la Kunsthalle di Düsseldorf (Germania); La Maison Rouge, Fondation Antoine de Galbert (Francia); la 4° Biennale di Berlino. Le sue opere sono incluse in importanti collezioni permanenti: il Kunst Museum Luzern in Svizzera, la De Pont Foundation in Olanda, la Fondazione Sandrettto Re Rebaudengo a Torino, lo SMAK - Stedelijk museum voor actuele kunst di Gent in Belgio, il Miasma Museum a Helsinki, il Museum of Old and New Art in Tasmania.
L’artista belga (Gent 1964) intraprende fin dai primi anni '90 un cammino espressivo che nasce dal bisogno d'indagare a fondo la condizione umana nel dualismo tra vita e morte, amore e sofferenza, protezione e abbandono. Nudi femminili, cavalli-simulacri, coperte: attraverso questi elementi si dispiega l’arte di Berlinde De Bruyckere, le sue opere appaiono come immagini di un dolore archetipo, raccontano un mondo di vittime e di orrori ma anche di dignità umana, di amore salvifico, di tenerezza e riscatto.
Per lo Spedale di Santa Fina l’artista fiamminga concepisce e realizza una nuova scultura in cera. L’opera ritrae la figura di un uomo. La pelle è livida, il corpo appare contratto, emaciato, dolorosamente silente e vulnerabile ma, nonostante tutto, carico di un profondo e sconfinato senso di pace. Offrendosi come riflessione sul tema universale della sofferenza umana, la scultura della De Bruyckere si pone idealmente in dialogo con il crocifisso ligneo scolpito da Benedetto da Maiano più di cinquecento anni prima.
21
marzo 2009
Benedetto da Maiano – A San Gimignano la riscoperta di un crocifisso dimenticato
Dal 21 marzo al 21 giugno 2009
arte antica
Location
POLO MUSEALE DEL CONSERVATORIO DI SANTA CHIARA
San Gimignano, Via Folgore Da San Gimignano, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Folgore Da San Gimignano, 11, (Siena)
Vernissage
21 Marzo 2009, ore 17.30
Sito web
www.ilogo.it
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