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20
settembre 2011
Fino al 18.IX.2011 Marisa Merz – Non corrisponde eppur fiorisce Venezia – Fondazione Querini Stampalia
altrecittà
Semplici, misteriosi volti appaiono tra le pitture antiche di un palazzo Settecentesco. Sono angeli oppure guerrieri? Il dialogo si fa stretto, diretto, mentre tutto diventa evanescente, quasi ambiguo. È la poetica di una donna del XXI secolo…
di Erika Prandi
Una mostra affascinante per il contenitore che diventa contenuto dell’interesse del visitatore. Non solo Marisa Merz (Torino, 1931) ma anche Giovanni Bellini, Palma il Giovane, Medardo Rosso e tanti altri. L’impatto emotivo è forte quando si entra nella prima sala dominata da un enorme, policromatico, lampadario in vetro di murano, come la tradizione veneziana vuole. Dall’androne di ingresso si passa alla piccola stanza in cui su cavalletto poggia la tavola di Giovanni Bellini, Presentazione al Tempio, unico elemento catalizzatore dell’ambiente ristretto. Dai piedi parte una trama in rame che sale sulla parete formando otto triangoli di diverse dimensioni disposti a spirale. Il rimando è alle costellazioni ancestrali che, immobili ed eterne, creano un parallelo con l’opera d’arte esaltandone le stesse qualità. Qui il lavoro dell’artista non prevale sull’opera classica ma dialoga con essa riuscendo a trovare, seppure in materiali e modi diversi, lo stesso significato. Essa rappresenta il perno della mostra e significativo è che ci venga mostrata proprio all’inizio del percorso espositivo: ci aiuta a capire le altre opere di diversa composizione.
Nelle sale seguenti, tra ritratti della famiglia Querini, Madonne con Bambino e altri personaggi, prendono posto i disegni su carta di Merz. Come per Omar Galliani (Montecchio Emilia, 1954), nella mostra al palazzo diocesano di Padova, anche qui i ritratti creano un filo diretto con i personaggi circostanti mediante colore, soggetto, caratteristiche intrinseche. Nella Sala delle tavole, accanto ad una Sacra Conversazione, emerge una bozza di un ritratto rappresentante altresì una Madonna ma dalla carnagione scura. Può essere di origine bizantina visto lo sfondo oro presente, ma non colpisce per la ricchezza dei particolari. Essa è più che altro l’opposto dell’altra figura, così diafana ed eterea. Questa ha tappi di bottiglia come velo, una forma indefinita e una mano in posizione frontale come fosse un monito per il visitatore. Proprio l’incontro tra due realtà diverse porta al confronto e alla conoscenza laddove rimane una base comune di umanità. Nel salotto di Giuseppe Japelli compare una piccola testa informe di bambino realizzata in argilla. Essa è posizionata sopra a un piedistallo di fronte al grande specchio che ne riflette l’immagine senza la base. Il tentativo è quello di esprimere vacuità, sospensione, senso di leggerezza e di indefinito in uno spazio alternativo frutto dell’occhio umano, capace di vedere mondi diversi.
Ecco allora che lo specchio diventa una porta tra due mondi vicini accumunati dalla stessa natura ma prospetticamente differenti. Questa poetica viene percorsa anche dalle altre opere, venti per la precisione, presentate in numerose varianti. Tutte si accostano al loro opposto ma ne traggono ispirazione diventando presenze materiali perché, come dice il titolo, “non corrisponde eppur fiorisce”.
erika prandi
mostra visitata mercoledì 6 luglio
dal 1 giugno al 18 settembre 2011
Marisa Merz – non corrisponde eppur fiorisce
a cura di Chiara Bertola
in collaborazione con Fondazione Hangar Bicocca
Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252 – Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso: intero € 10, ridotto € 8
Info: ufficio stampa Fondazione: + 39 041 2711441, fax + 39 041 2711445, ufficio stampa@querinistampalia.org, www.querinistampalia.it; ufficio stampa mostra: alessandrasanterini@gmail.com, carola.serminato@gmail.com
[exibart]