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Max Bill e l’Italia. Il fantasma dell’Arte Concreta
Astrattismo Concreto non è altro che la rappresentazione raziocinante dell’armonia della natura attraverso la combinazione di forme geometriche elementari e colori primari con l’aggiunta del bianco e del nero, una combinazione di spazio-luce che Bill realizza con l’uso prevalente del quadrato e del rettangolo usando, di supporto, tele che vengono campite con la spatola, tirando le superfici perfettamente liscie tali da apparire immateriali.
Comunicato stampa
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Pittore, scultore, architetto, designer e grafico, Max Bill nasce nel 1908 a Winterthur in Svizzera. Giovanissimo frequenta i corsi al Bauhaus di Dessau dove fu allievo, tra gli altri, di Paul Klee e Vasily Kandisky, quest’ultimo il maestro preferito che incitava gli allieva ad una severa autocritica del lavoro concepito. Nell’architettura e nel designer fu fautore della semplicità e razionalità delle forme che lo portarono nel 1951 a fondare la Scuola Superiore di Progettazione di Ulm che fece epoca per la filosofia della funzionalità che era alla base dell’insegnamento della progettazione industriale.
Nei vari campi nei quali si applicò diede anche il suo contributo di saggista pubblicando numerose monografie e libri. Nella pittura aderì e fu uno dei principali promotori di quella corrente denominata Astrattismo Concreto che ebbe il notevole contributo teorico di Gillo Dorfles e animatori quali Piero Dorazio, Gianni Dova, Luigi Veronesi, Bruno Munari, Atanasio Soldati ed altri.
Astrattismo Concreto non è altro che la rappresentazione raziocinante dell’armonia della natura attraverso la combinazione di forme geometriche elementari e colori primari con l’aggiunta del bianco e del nero, una combinazione di spazio-luce che Bill realizza con l’uso prevalente del quadrato e del rettangolo usando, di supporto, tele che vengono campite con la spatola, tirando le superfici perfettamente liscie tali da apparire immateriali. Il gruppo comunque si scioglie verso il 1959 e molti degli aderenti intraprendono la strada dell’Astrattismo Informale.
Max Bill invece prosegue su questa via toccando il culmine negli anni 1965-1975, che rappresentano il periodo più fecondo di Bill pittore.
Ed è su questo decennio che la mostra si articola con tredici opere di differenti soluzioni cromatiche e misure le più varie.
Nei vari campi nei quali si applicò diede anche il suo contributo di saggista pubblicando numerose monografie e libri. Nella pittura aderì e fu uno dei principali promotori di quella corrente denominata Astrattismo Concreto che ebbe il notevole contributo teorico di Gillo Dorfles e animatori quali Piero Dorazio, Gianni Dova, Luigi Veronesi, Bruno Munari, Atanasio Soldati ed altri.
Astrattismo Concreto non è altro che la rappresentazione raziocinante dell’armonia della natura attraverso la combinazione di forme geometriche elementari e colori primari con l’aggiunta del bianco e del nero, una combinazione di spazio-luce che Bill realizza con l’uso prevalente del quadrato e del rettangolo usando, di supporto, tele che vengono campite con la spatola, tirando le superfici perfettamente liscie tali da apparire immateriali. Il gruppo comunque si scioglie verso il 1959 e molti degli aderenti intraprendono la strada dell’Astrattismo Informale.
Max Bill invece prosegue su questa via toccando il culmine negli anni 1965-1975, che rappresentano il periodo più fecondo di Bill pittore.
Ed è su questo decennio che la mostra si articola con tredici opere di differenti soluzioni cromatiche e misure le più varie.
14
marzo 2009
Max Bill e l’Italia. Il fantasma dell’Arte Concreta
Dal 14 marzo al 30 aprile 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE L’INCONTRO
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Chiari, Via XXVI Aprile, 38, (Brescia)
Orario di apertura
feriale dalle 16 alle 19, sabato e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19, lunedì chiuso
Vernissage
14 Marzo 2009, ore 17.30
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