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Mario Arlati – Visioni Ritrovate
La densità fisica e lo spessore simbolico di questi dipinti contengono tanto un richiamo immediato alla “muraglia di pittura” di Frenhofer quanto una lontana ma evidente possibilità di relazione con le superfici dello spagnolo Tapies.
Comunicato stampa
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La Galleria del Tasso ospiterà dal 19 marzo a fine aprile la mostra di Mario Arlati.
Come scrive Elisabbeta Longari, curatrice della mosta “ I quadri di Arlati sin dal principio si configurano come strettamente apparentati ai “muri”, anzi sembrano esserne l’enfatizzazione, attivi come sono all’occhio per via di certe crepe e dei tanti sgretolamenti della superficie che risulta composta di diversi strati “geologici”, di sovrapposizioni su sovrapposizioni di una materia secca e porosa, la cui epidermide a volte si squarcia per mostrare, come una ferita aperta o un fico spaccato, la carnosa polpa sottostante. La densità fisica e lo spessore simbolico di questi dipinti contengono tanto un richiamo immediato alla “muraglia di pittura” di Frenhofer quanto una lontana ma evidente possibilità di relazione con le superfici dello spagnolo Tapies.
I suoi quadri nascono per comunicare ricordi di piccole folgorazioni quotidiane, di cui alcuni titoli forniscono perfino le coordinate topografiche, come per esempio quelli della serie San Carlos km...
La sua pittura è un’interrogazione ininterrotta su ciò che si vede, come lo si vede, come lo si vive e come lo si ricorda.
Come scrive Elisabbeta Longari, curatrice della mosta “ I quadri di Arlati sin dal principio si configurano come strettamente apparentati ai “muri”, anzi sembrano esserne l’enfatizzazione, attivi come sono all’occhio per via di certe crepe e dei tanti sgretolamenti della superficie che risulta composta di diversi strati “geologici”, di sovrapposizioni su sovrapposizioni di una materia secca e porosa, la cui epidermide a volte si squarcia per mostrare, come una ferita aperta o un fico spaccato, la carnosa polpa sottostante. La densità fisica e lo spessore simbolico di questi dipinti contengono tanto un richiamo immediato alla “muraglia di pittura” di Frenhofer quanto una lontana ma evidente possibilità di relazione con le superfici dello spagnolo Tapies.
I suoi quadri nascono per comunicare ricordi di piccole folgorazioni quotidiane, di cui alcuni titoli forniscono perfino le coordinate topografiche, come per esempio quelli della serie San Carlos km...
La sua pittura è un’interrogazione ininterrotta su ciò che si vede, come lo si vede, come lo si vive e come lo si ricorda.
19
marzo 2009
Mario Arlati – Visioni Ritrovate
Dal 19 marzo al 30 aprile 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL TASSO
Bergamo, Via San Tomaso, 72, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 72, (Bergamo)
Orario di apertura
mart - ven 10-12 15-19
sab 15-19 lunedì chiuso
Vernissage
19 Marzo 2009, ore 18.30
Autore
Curatore