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Peter Flaccus / Milo De Angelis – Opere inedite
Terzo appuntamento di Doppio Passo. Incontri di arte e letteratura, che vede in scena l’artista americano Peter Flaccus e il poeta milanese Milo De Angelis in dialogo tra loro. L’obiettivo è duplice : vedere il corpo della pagina, il testo che si fa immagine, visione ; leggere una storia nelle immagini, penetrare gli strati che la compongono rintracciandone le parole. Di volta in volta, un artista ed un autore creano per l’occasione opere inedite, pensate per “dare corpo” al loro incontro e alle reciproche suggestioni.
Comunicato stampa
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La rassegna Doppio Passo. Incontri di arte e letteratura a cura della Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma propone il terzo appuntamento, che vede in scena l’artista americano Peter Flaccus e il poeta milanese Milo De Angelis in dialogo tra loro.
L’obiettivo è duplice : vedere il corpo della pagina, il testo che si fa immagine, visione ; leggere una storia nelle immagini, penetrare gli strati che la compongono rintracciandone le parole. Di volta in volta, un artista ed un autore creano per l’occasione opere inedite, pensate per “dare corpo” al loro incontro e alle reciproche suggestioni.
Fin dal suo precoce e straordinario esordio, avvenuto nel 1976 con "Somiglianze", la poesia di Milo De Angelis si è imposta per la sua tensione verticale, per la radicalità estrema della sua esperienza, per la capacità di esprimere il profondo disagio, il dolore dell'esserci, nei termini di una lingua e di uno stile potenti e senza artifici. Una poesia, dunque, che va al cuore delle cose e al loro mistero, che lotta con l'oscurità e la perdita di senso dell'esistere, ma che sa anche trovare improvvisi squarci di affettività e delicata sospensione. Lo avvertiamo nella mutata, rinnovata pronuncia e nei diversi ritmi di un libro come "Biografia sommaria". Qui, dopo le gelide e drammatiche sintesi di "Millimetri", "Terra del viso" e "Distante un padre", De Angelis avverte la necessità di una comunicazione, sempre intensa, ma più decisamene aperta, con sorprendenti soluzioni narrative nelle quali si confronta con una quotidianità concreta, estranea al suo sguardo nelle opere precedenti. Infine, con "Tema dell'addio", uno dei libri più importanti di questo inizio di secolo, offre un emozionante documento lirico sul senso del distacco.
Five Ellipses - Le cinque ellissi (2009) è un grande dipinto (183 x 300 cm) su tavola realizzato da Peter Flaccus con la tecnica dell’encausto ed è composto da gruppi sovrapposti del motivo ricorrente dell’artista, ovvero una sorta di particelle che emettono luce, cellule, organismi sottomarini, corpi celesti. Il registro di toni scuri accentua lievi pulsazioni di energia. Lo spazio pittorico è equivoco: sebbene le ellissi in se stesse creino l’illusione della prospettiva e dischiudano profondità notturne, la materialità insistente del dipinto riporta costantemente lo spettatore alla superficie piatta. Una osservazione ravvicinata rivela la presenza di ‘eventi’ o formazioni di grana fine, prodotti mentre le cere dai diversi colori si mischiano a caldo e si induriscono. Ma dietro questi fenomeni apparentemente casuali e imprevedibili si sente l’intervento decisivo dell’artista, guidato non solo da una tecnica raffinata e matura, ma anche dalla chiara fiducia nel valore dialogico con la tradizione della pittura astratta: forze invisibili centrifughe o gravitazionali sembrano governare gli elementi pittorici, fissandoli in relazioni precisissime. Sotto gli occhi dello spettatore, attraverso la contemplazione, emerge un ordine che si va strutturando lentamente, come accade nella comprensione della natura, o nell’ascolto della musica.
L’obiettivo è duplice : vedere il corpo della pagina, il testo che si fa immagine, visione ; leggere una storia nelle immagini, penetrare gli strati che la compongono rintracciandone le parole. Di volta in volta, un artista ed un autore creano per l’occasione opere inedite, pensate per “dare corpo” al loro incontro e alle reciproche suggestioni.
Fin dal suo precoce e straordinario esordio, avvenuto nel 1976 con "Somiglianze", la poesia di Milo De Angelis si è imposta per la sua tensione verticale, per la radicalità estrema della sua esperienza, per la capacità di esprimere il profondo disagio, il dolore dell'esserci, nei termini di una lingua e di uno stile potenti e senza artifici. Una poesia, dunque, che va al cuore delle cose e al loro mistero, che lotta con l'oscurità e la perdita di senso dell'esistere, ma che sa anche trovare improvvisi squarci di affettività e delicata sospensione. Lo avvertiamo nella mutata, rinnovata pronuncia e nei diversi ritmi di un libro come "Biografia sommaria". Qui, dopo le gelide e drammatiche sintesi di "Millimetri", "Terra del viso" e "Distante un padre", De Angelis avverte la necessità di una comunicazione, sempre intensa, ma più decisamene aperta, con sorprendenti soluzioni narrative nelle quali si confronta con una quotidianità concreta, estranea al suo sguardo nelle opere precedenti. Infine, con "Tema dell'addio", uno dei libri più importanti di questo inizio di secolo, offre un emozionante documento lirico sul senso del distacco.
Five Ellipses - Le cinque ellissi (2009) è un grande dipinto (183 x 300 cm) su tavola realizzato da Peter Flaccus con la tecnica dell’encausto ed è composto da gruppi sovrapposti del motivo ricorrente dell’artista, ovvero una sorta di particelle che emettono luce, cellule, organismi sottomarini, corpi celesti. Il registro di toni scuri accentua lievi pulsazioni di energia. Lo spazio pittorico è equivoco: sebbene le ellissi in se stesse creino l’illusione della prospettiva e dischiudano profondità notturne, la materialità insistente del dipinto riporta costantemente lo spettatore alla superficie piatta. Una osservazione ravvicinata rivela la presenza di ‘eventi’ o formazioni di grana fine, prodotti mentre le cere dai diversi colori si mischiano a caldo e si induriscono. Ma dietro questi fenomeni apparentemente casuali e imprevedibili si sente l’intervento decisivo dell’artista, guidato non solo da una tecnica raffinata e matura, ma anche dalla chiara fiducia nel valore dialogico con la tradizione della pittura astratta: forze invisibili centrifughe o gravitazionali sembrano governare gli elementi pittorici, fissandoli in relazioni precisissime. Sotto gli occhi dello spettatore, attraverso la contemplazione, emerge un ordine che si va strutturando lentamente, come accade nella comprensione della natura, o nell’ascolto della musica.
19
marzo 2009
Peter Flaccus / Milo De Angelis – Opere inedite
Dal 19 marzo al 02 aprile 2009
arte contemporanea
Location
CASA DELLE LETTERATURE
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Orario di apertura
lunedì – venerdì dalle ore 9.30 alle ore 18.30
Vernissage
19 Marzo 2009, ore 18.30
Ufficio stampa
INTESA & C.P.
Autore
Curatore