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Marco Morici – Le Stanze delle Attese
Le Stanze delle Attese, installazione di Marco Morici, è un omaggio alla Donna, Dea Madre, Fertilità, e al Femminile e Femminino di ogni uomo, ma anche figura umana, debolezza e sofferenza, mistero e sacralità, in un ciclo di tre stanze, tre scenografie di immagini-forme di oggetti in attesa di vita. Una “preghiera in silenzio” che coinvolge lo spettatore in un’unica suggestione.
Comunicato stampa
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Le Stanze delle Attese, installazione di Marco Morici, è un omaggio alla Donna, Dea
Madre, Fertilità, e al Femminile e Femminino di ogni uomo, ma anche figura umana,
debolezza e sofferenza, mistero e sacralità, in un ciclo di tre stanze, tre scenografie di
immagini-forme di oggetti in attesa di vita. Una “preghiera in silenzio” che coinvolge
lo spettatore in un’unica suggestione.
Proposta da Il Refuso, dall’Istituzione comunale Area delle Muse e dal Polo Museale
di Monte Porzio Catone, la mostra-installazione, che si inaugura non a caso alla
vigilia dell’8 marzo, si inserisce a pieno titolo in quel percorso che negli ultimi due
anni l’assessorato alla Cultura del Comune ha intrapreso per sviluppare una rilettura
del femminismo e del femminile come qualità della differenza, una riflessione sul
Genere e sulla sua storia ancora da scrivere.
“La nudità dell’oggetto tocca nelle viscere, rischia di far emergere il disagio della
nudita’ dell’osservatore – dice la curatrice della mostra, Cornelia Mattiacci -
L’opera di Morici tocca le profonde corde del sentire femminile, una fitta al
diaframma, una suggestione vibrante. Gli spettatori fissano la scena: si e' appena
compiuto, si compie ora, sta per compiersi un evento ancestrale come la nascita, la
primitiva nascita dell'uomo, che ci desta dal crederla cosa banalmente quotidiana e
la riconnette al mito ancestrale, agli echi dell'antico”.
Prima stanza: “la stanza del parto”
un percorso verso un varco di luce, attraverso tessuti lacerati, che cadono in vasi
d’acqua.
Per terra, vicino ai vasi, una donna deve aver lasciato tutte le sue scarpe: le candide
scarpe bianche, la sensualità di un tacco, il polpaccio morbido, lasciate sulla soglia in
attesa;
Seconda stanza: “corpi appesi”
Nel secondo spazio, all’esterno, i corpi nati gravano con la loro massa umida verso
terra: sono esposti al sole, alle intemperie, e su di loro macchie d’olio, come fluidi
corporei che ugualmente sporcano e purificano.
Terza stanza: “deposizione”
Nella terza stanza, piena di strumenti come il laboratorio di un alchimista, la
valutazione dell’essere umano diventa concreta: blocchi di argilla su una lastra
trasparente, e una candela che accende l’esperimento; peso e calore della terra; peso e
calore dell’ uomo.
La sperimentazione artistica lega Morici al mezzo digitale, alla grafica, alla fotografia
e lo ha visto formarsi per lungo tempo sul palco teatrale.
Morici, nato a Genzano nel 1985, frequentare l'ambiente teatrale sin dal liceo, e a 20 anni entra a far
parte di una compagnia teatrale del territorio Romano, la “Viaggi&Miraggi”. Tra gli spettacoli
portati in scena: "Pubblico imputato" e "il Sapore delle mele".
Nel 2008 reinterpreta, come unico attore, tratti degli “Album” di Marco Paolini, curando la
scenografia e la regia teatrale, accompagnato da musiche dal vivo di Tiziano Russo, bassista dei
“Dolcevena”.
Collabora con Fabrizio Federici alla realizzazione scenografica degli spettacoli della compagnia
"Tuscolana Arte e Cultura".
Collabora con “il Refuso”, curando i progetti grafici de ilCatone, Squolamia, la campagna di
comunicazione di “Sbilanciamoci 08/09”, Giornalisti nell'erba edizione II e III”, “Giornalisti per
casa” e realizza laboratori di impaginazione nelle scuole del territorio della provincia di Roma.
Nel 2008 vince tra 20000 partecipanti il concorso indetto dal trend “Hugo Boss” per la
realizzazione del nuovo concept pubblicitario legato alla musica.
Tra le mostre fotografiche personali, “Formografia”, nel maggio 2007 - Museo dell'infiorata di
Genzano di Roma (collaborando con Alessia Moscarelli e Cornelia Mattiacci); “Graphos”
(settembre 2007) alla Festa dell'Unità di Rocca Priora, riproponendola nel 2008 presso il centro
culturale Enrico Berlinguer di Albano Laziale.
Madre, Fertilità, e al Femminile e Femminino di ogni uomo, ma anche figura umana,
debolezza e sofferenza, mistero e sacralità, in un ciclo di tre stanze, tre scenografie di
immagini-forme di oggetti in attesa di vita. Una “preghiera in silenzio” che coinvolge
lo spettatore in un’unica suggestione.
Proposta da Il Refuso, dall’Istituzione comunale Area delle Muse e dal Polo Museale
di Monte Porzio Catone, la mostra-installazione, che si inaugura non a caso alla
vigilia dell’8 marzo, si inserisce a pieno titolo in quel percorso che negli ultimi due
anni l’assessorato alla Cultura del Comune ha intrapreso per sviluppare una rilettura
del femminismo e del femminile come qualità della differenza, una riflessione sul
Genere e sulla sua storia ancora da scrivere.
“La nudità dell’oggetto tocca nelle viscere, rischia di far emergere il disagio della
nudita’ dell’osservatore – dice la curatrice della mostra, Cornelia Mattiacci -
L’opera di Morici tocca le profonde corde del sentire femminile, una fitta al
diaframma, una suggestione vibrante. Gli spettatori fissano la scena: si e' appena
compiuto, si compie ora, sta per compiersi un evento ancestrale come la nascita, la
primitiva nascita dell'uomo, che ci desta dal crederla cosa banalmente quotidiana e
la riconnette al mito ancestrale, agli echi dell'antico”.
Prima stanza: “la stanza del parto”
un percorso verso un varco di luce, attraverso tessuti lacerati, che cadono in vasi
d’acqua.
Per terra, vicino ai vasi, una donna deve aver lasciato tutte le sue scarpe: le candide
scarpe bianche, la sensualità di un tacco, il polpaccio morbido, lasciate sulla soglia in
attesa;
Seconda stanza: “corpi appesi”
Nel secondo spazio, all’esterno, i corpi nati gravano con la loro massa umida verso
terra: sono esposti al sole, alle intemperie, e su di loro macchie d’olio, come fluidi
corporei che ugualmente sporcano e purificano.
Terza stanza: “deposizione”
Nella terza stanza, piena di strumenti come il laboratorio di un alchimista, la
valutazione dell’essere umano diventa concreta: blocchi di argilla su una lastra
trasparente, e una candela che accende l’esperimento; peso e calore della terra; peso e
calore dell’ uomo.
La sperimentazione artistica lega Morici al mezzo digitale, alla grafica, alla fotografia
e lo ha visto formarsi per lungo tempo sul palco teatrale.
Morici, nato a Genzano nel 1985, frequentare l'ambiente teatrale sin dal liceo, e a 20 anni entra a far
parte di una compagnia teatrale del territorio Romano, la “Viaggi&Miraggi”. Tra gli spettacoli
portati in scena: "Pubblico imputato" e "il Sapore delle mele".
Nel 2008 reinterpreta, come unico attore, tratti degli “Album” di Marco Paolini, curando la
scenografia e la regia teatrale, accompagnato da musiche dal vivo di Tiziano Russo, bassista dei
“Dolcevena”.
Collabora con Fabrizio Federici alla realizzazione scenografica degli spettacoli della compagnia
"Tuscolana Arte e Cultura".
Collabora con “il Refuso”, curando i progetti grafici de ilCatone, Squolamia, la campagna di
comunicazione di “Sbilanciamoci 08/09”, Giornalisti nell'erba edizione II e III”, “Giornalisti per
casa” e realizza laboratori di impaginazione nelle scuole del territorio della provincia di Roma.
Nel 2008 vince tra 20000 partecipanti il concorso indetto dal trend “Hugo Boss” per la
realizzazione del nuovo concept pubblicitario legato alla musica.
Tra le mostre fotografiche personali, “Formografia”, nel maggio 2007 - Museo dell'infiorata di
Genzano di Roma (collaborando con Alessia Moscarelli e Cornelia Mattiacci); “Graphos”
(settembre 2007) alla Festa dell'Unità di Rocca Priora, riproponendola nel 2008 presso il centro
culturale Enrico Berlinguer di Albano Laziale.
06
marzo 2009
Marco Morici – Le Stanze delle Attese
Dal 06 al 22 marzo 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO DEL VINO
Monte Porzio Catone, Via Vittorio Emanuele Ii, (Roma)
Monte Porzio Catone, Via Vittorio Emanuele Ii, (Roma)
Orario di apertura
solo nel fine settimana, ore 9-13 e 15-19
Sito web
www.ilrefuso.com
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