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Inaugurazione
Dopo soli due anni di lavoro e ad oltre un secolo dal suo concepimento, il Museo Camuno è ora pronto per mostrare al pubblico le 210 opere a parete della sua collezione, affiancate da numerosi reperti storici ed archeologici, arredi e paramenti sacri, mobili ed oggetti all’apparenza comuni ma di grande valore, impreziositi dalla semplice arte di artigiani locali che usavano riprodurre sui manufatti i simboli della tradizione e della cultura montana, impressi nei materiali con la padronanza di tecniche degna dei migliori artisti
Comunicato stampa
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CaMus - Il Museo Camuno
«L'idea di creare un Museo Camuno» - esordisce il Direttore Angelo Giorgi - «nasce nel lontano 1904, quando inizia a farsi strada tra le fila dell'Associazione "Pro Valle Camonica" l'idea di creare uno spazio dedicato che potesse integrare lo sfruttamento turistico e naturalistico del territorio, in difesa e per la divulgazione delle risorse artistiche e culturali. Il Museo sarebbe infatti stato il completamento di un'offerta che, data l'imminente ultimazione della linea ferroviaria, avrebbe presto registrato un notevole incremento: scopo fondamentale della struttura quello dunque di fare in modo che il viaggiatore si fermasse ulteriormente ad apprezzare le ricchezze della Valle.»
COME NASCE UN MUSEO - Furono queste le intuizioni che, oltre cento anni fa, guidarono quelle persone nella creazione di ciò che dapprima chiamarono "Industria del Forestiero" e sulla quale gettarono le basi di quello che, decenni dopo, sarebbe diventato il cosiddetto "turismo intelligente". Oggi, quegli stessi ideali hanno trovato coronamento nell'apertura di CaMus, la struttura museale che, realizzata grazie all'impegno di diverse realtà della Valle Camonica guidate dalla Comunità Montana, fattasi Ente capofila di riferimento per l'ambito tecnico e scientifico, sarà inaugurata il prossimo sabato 7 marzo presso il Palazzo della Cultura di Breno. Dieci sale su due piani, per un totale di 1.500 metri quadrati di esposizione: queste sono le cifre di CaMus, il cui stesso nome rappresenta la sintesi tra le brillanti illuminazioni del passato e l'attualità di una realtà culturale che trova finalmente lo spazio adeguato per esporre i propri tesori, frammenti della storia di un popolo e della sua terra ora raccolti per donare al visitatore un momento di respiro artistico ed intellettuale, nella contemplazione di mirabili opere che raccontano la Valle Camonica nei secoli.
I PRIMI CINQUANT'ANNI - Fu nei primi anni del Novecento che Don Romolo Putelli, incaricato su iniziativa dell'Associazione, iniziò a raccogliere quei pezzi che sarebbero poi diventati del Museo, inizialmente allestito presso l'abitazione del sacerdote in via Sant'Antonio a Breno. Fortune alterne e qualche disavventura, tra cui l'incendio del 1917, seguirono la storia della collezione che crebbe arricchendosi di donazioni: tele e quadri, paramenti ed oggetti religiosi, mobilia e manufatti di uso comune affiancati da una ricchissima raccolta archivistica di documenti e pergamene custodite sino alla morte da quel prete che usava dormire proprio nel letto del Capitano della Valle Camonica, ora esposto nel Museo. Destinato in tempo di guerra a guisa di semplice deposito, danneggiato e predato da ignoti, si sa che, nel 1958, questi reperti vennero trasferiti presso l'attuale Palazzo della Cultura, allora di proprietà del Comune e dato in concessione alle Scuole da Araldo Bertolini, successivamente ideatore insieme a Gaetano Panazza della collana "Arte in Valle Camonica", in un tentativo di riportare alla ribalta il Museo durante il Ferragosto Brenese di quell'anno, ancora oggi ricordato per l'esuberanza dei suoi fasti.
LA STORIA RECENTE - Neppure quella, tuttavia, fu la collocazione definitiva e la collezione dovette essere nuovamente trasferita per soddisfare altre necessità. Allestita presso l'edificio comunale, essa rimase in uno stato latente sino al 1983, anno in cui venne nuovamente riportata in auge grazie all'iniziativa dell'Assessore Salvetti e dell'allora Direttrice della Biblioteca, Signora Piergiulia Nava, all'ultimo piano del Municipo, dove rimase visitabile al pubblico sino al 2000, quando venne chiusa per inagibilità ed inadeguatezza dei locali. La storia recente del museo riparte dal 2006, anno in cui viene eseguita una riprogettazione dei locali del Palazzo della Cultura, disponibile dopo alcuni ritardi di consegna dovuti a complicazioni sui lavori. Da quel momento ha inizio una alacre fase di pianificazione e ricollocazione virtuale delle opere secondo un legame cronologico accurato: per filone, scuola e per tipologia. Un rigoroso controllo climatico dei locali e dell'edificio, tra cui il monitoraggio dei parametri termoigrometrici e dell'inerzia termica delle pareti, necessario per la salvaguardia delle opere ed altri importanti lavori relativi all'illuminazione ed alla disposizione nelle sale eseguiti nei mesi successivi per preparare la struttura ad accogliere le opere, recentemente trasferite da una ditta altamente specializzata.
NUOVA VITA PER IL MUSEO - Così, dopo soli due anni di lavoro e ad oltre un secolo dal suo concepimento, il Museo Camuno è ora pronto per mostrare al pubblico le 210 opere a parete della sua collezione, affiancate da numerosi reperti storici ed archeologici, arredi e paramenti sacri, mobili ed oggetti all'apparenza comuni ma di grande valore, impreziositi dalla semplice arte di artigiani locali che usavano riprodurre sui manufatti i simboli della tradizione e della cultura montana, impressi nei materiali con la padronanza di tecniche degna dei migliori artisti. Ecco dunque che arte e manifattura si incontrano e si fondono negli ambienti del museo, intersecandosi nella ricostruzione di quasi mezzo millennio di storia valligiana, dal XIV al XIX Secolo, resa finalmente possibile grazie soprattutto al lavoro dei due curatori responsabili, Angelo Giorgi e Vincenzio Gheroldi e di tutte le altre persone e realtà che hanno ruotato attorno a questo ambizioso progetto con cui, ancora una volta, la Valle Camonica dimostra il proprio impegno verso l'arte, la cultura e la tradizione.
***
Sabato 7 marzo alle ore 10 al Palazzo della Cultura di Breno si terrà la cerimonia ufficiale d’inaugurazione di “CaMus - Museo Camuno”. Al taglio del nastro è stato invitato anche il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Mariastella Gelmini.
Programma
Attorno alle 10, Edoardo Mensi, sindaco di Breno e presidente del Consorzio BIM di Valle Camonica rivolgerà al pubblico il saluto ufficiale. Verso le 10.30 seguiranno gli interventi di Massimo Zanello, assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione CARIPLO di Milano e Alessandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana di Valle Camonica.
Alle 11.30, è prevista la cerimonia ufficiale, cui farà seguito la visita guidata a cura di Vincenzo Gheroldi e Angelo Giorgi, curatori dell’allestimento di CaMus.
Alle 12.30 seguirà il buffet.
La giornata inaugurale proseguirà nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, con il convegno di esperti e storici dell’arte, che affiancati da Giampiero Pezzucchi, assessore alla Cultura del Comune di Breno e Giancarlo Maculotti, assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica, affronteranno il tema: “Una riflessione per progettare il futuro”.Saranno presenti Angelo Giorgi, direttore di CaMus, Marco Albertario, conservatore dell’Accademia Tadini di Lovere, Renata Stradiotti, responsabile del Settore attività promozionali del Comune di Brescia e Fiorella Frisoni, docente di Storia dell’Arte Moderna all’ Università Statale di Milano.
La manifestazione si concluderà alle 16.30 con un concerto di musica classica: “Musica da Camera Kaffeebaum” (Associazione Culturale “Frau Musica”).
«L'idea di creare un Museo Camuno» - esordisce il Direttore Angelo Giorgi - «nasce nel lontano 1904, quando inizia a farsi strada tra le fila dell'Associazione "Pro Valle Camonica" l'idea di creare uno spazio dedicato che potesse integrare lo sfruttamento turistico e naturalistico del territorio, in difesa e per la divulgazione delle risorse artistiche e culturali. Il Museo sarebbe infatti stato il completamento di un'offerta che, data l'imminente ultimazione della linea ferroviaria, avrebbe presto registrato un notevole incremento: scopo fondamentale della struttura quello dunque di fare in modo che il viaggiatore si fermasse ulteriormente ad apprezzare le ricchezze della Valle.»
COME NASCE UN MUSEO - Furono queste le intuizioni che, oltre cento anni fa, guidarono quelle persone nella creazione di ciò che dapprima chiamarono "Industria del Forestiero" e sulla quale gettarono le basi di quello che, decenni dopo, sarebbe diventato il cosiddetto "turismo intelligente". Oggi, quegli stessi ideali hanno trovato coronamento nell'apertura di CaMus, la struttura museale che, realizzata grazie all'impegno di diverse realtà della Valle Camonica guidate dalla Comunità Montana, fattasi Ente capofila di riferimento per l'ambito tecnico e scientifico, sarà inaugurata il prossimo sabato 7 marzo presso il Palazzo della Cultura di Breno. Dieci sale su due piani, per un totale di 1.500 metri quadrati di esposizione: queste sono le cifre di CaMus, il cui stesso nome rappresenta la sintesi tra le brillanti illuminazioni del passato e l'attualità di una realtà culturale che trova finalmente lo spazio adeguato per esporre i propri tesori, frammenti della storia di un popolo e della sua terra ora raccolti per donare al visitatore un momento di respiro artistico ed intellettuale, nella contemplazione di mirabili opere che raccontano la Valle Camonica nei secoli.
I PRIMI CINQUANT'ANNI - Fu nei primi anni del Novecento che Don Romolo Putelli, incaricato su iniziativa dell'Associazione, iniziò a raccogliere quei pezzi che sarebbero poi diventati del Museo, inizialmente allestito presso l'abitazione del sacerdote in via Sant'Antonio a Breno. Fortune alterne e qualche disavventura, tra cui l'incendio del 1917, seguirono la storia della collezione che crebbe arricchendosi di donazioni: tele e quadri, paramenti ed oggetti religiosi, mobilia e manufatti di uso comune affiancati da una ricchissima raccolta archivistica di documenti e pergamene custodite sino alla morte da quel prete che usava dormire proprio nel letto del Capitano della Valle Camonica, ora esposto nel Museo. Destinato in tempo di guerra a guisa di semplice deposito, danneggiato e predato da ignoti, si sa che, nel 1958, questi reperti vennero trasferiti presso l'attuale Palazzo della Cultura, allora di proprietà del Comune e dato in concessione alle Scuole da Araldo Bertolini, successivamente ideatore insieme a Gaetano Panazza della collana "Arte in Valle Camonica", in un tentativo di riportare alla ribalta il Museo durante il Ferragosto Brenese di quell'anno, ancora oggi ricordato per l'esuberanza dei suoi fasti.
LA STORIA RECENTE - Neppure quella, tuttavia, fu la collocazione definitiva e la collezione dovette essere nuovamente trasferita per soddisfare altre necessità. Allestita presso l'edificio comunale, essa rimase in uno stato latente sino al 1983, anno in cui venne nuovamente riportata in auge grazie all'iniziativa dell'Assessore Salvetti e dell'allora Direttrice della Biblioteca, Signora Piergiulia Nava, all'ultimo piano del Municipo, dove rimase visitabile al pubblico sino al 2000, quando venne chiusa per inagibilità ed inadeguatezza dei locali. La storia recente del museo riparte dal 2006, anno in cui viene eseguita una riprogettazione dei locali del Palazzo della Cultura, disponibile dopo alcuni ritardi di consegna dovuti a complicazioni sui lavori. Da quel momento ha inizio una alacre fase di pianificazione e ricollocazione virtuale delle opere secondo un legame cronologico accurato: per filone, scuola e per tipologia. Un rigoroso controllo climatico dei locali e dell'edificio, tra cui il monitoraggio dei parametri termoigrometrici e dell'inerzia termica delle pareti, necessario per la salvaguardia delle opere ed altri importanti lavori relativi all'illuminazione ed alla disposizione nelle sale eseguiti nei mesi successivi per preparare la struttura ad accogliere le opere, recentemente trasferite da una ditta altamente specializzata.
NUOVA VITA PER IL MUSEO - Così, dopo soli due anni di lavoro e ad oltre un secolo dal suo concepimento, il Museo Camuno è ora pronto per mostrare al pubblico le 210 opere a parete della sua collezione, affiancate da numerosi reperti storici ed archeologici, arredi e paramenti sacri, mobili ed oggetti all'apparenza comuni ma di grande valore, impreziositi dalla semplice arte di artigiani locali che usavano riprodurre sui manufatti i simboli della tradizione e della cultura montana, impressi nei materiali con la padronanza di tecniche degna dei migliori artisti. Ecco dunque che arte e manifattura si incontrano e si fondono negli ambienti del museo, intersecandosi nella ricostruzione di quasi mezzo millennio di storia valligiana, dal XIV al XIX Secolo, resa finalmente possibile grazie soprattutto al lavoro dei due curatori responsabili, Angelo Giorgi e Vincenzio Gheroldi e di tutte le altre persone e realtà che hanno ruotato attorno a questo ambizioso progetto con cui, ancora una volta, la Valle Camonica dimostra il proprio impegno verso l'arte, la cultura e la tradizione.
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Sabato 7 marzo alle ore 10 al Palazzo della Cultura di Breno si terrà la cerimonia ufficiale d’inaugurazione di “CaMus - Museo Camuno”. Al taglio del nastro è stato invitato anche il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Mariastella Gelmini.
Programma
Attorno alle 10, Edoardo Mensi, sindaco di Breno e presidente del Consorzio BIM di Valle Camonica rivolgerà al pubblico il saluto ufficiale. Verso le 10.30 seguiranno gli interventi di Massimo Zanello, assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione CARIPLO di Milano e Alessandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana di Valle Camonica.
Alle 11.30, è prevista la cerimonia ufficiale, cui farà seguito la visita guidata a cura di Vincenzo Gheroldi e Angelo Giorgi, curatori dell’allestimento di CaMus.
Alle 12.30 seguirà il buffet.
La giornata inaugurale proseguirà nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, con il convegno di esperti e storici dell’arte, che affiancati da Giampiero Pezzucchi, assessore alla Cultura del Comune di Breno e Giancarlo Maculotti, assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica, affronteranno il tema: “Una riflessione per progettare il futuro”.Saranno presenti Angelo Giorgi, direttore di CaMus, Marco Albertario, conservatore dell’Accademia Tadini di Lovere, Renata Stradiotti, responsabile del Settore attività promozionali del Comune di Brescia e Fiorella Frisoni, docente di Storia dell’Arte Moderna all’ Università Statale di Milano.
La manifestazione si concluderà alle 16.30 con un concerto di musica classica: “Musica da Camera Kaffeebaum” (Associazione Culturale “Frau Musica”).
07
marzo 2009
Inaugurazione
07 marzo 2009
Location
CAMUS – MUSEO CAMUNO – PALAZZO DELLA CULTURA
Breno, Piazza Ghislandi, 1, (Brescia)
Breno, Piazza Ghislandi, 1, (Brescia)
Vernissage
7 Marzo 2009, ore 10