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Silvia Brunone – Dall’implosione alla metamorfosi
Da un intenso periodo meditativo l’artista passa alla riflessione sulla materia, studiando e sperimentando una tecnica artistica di forte impatto emozionale. L’interesse per la figurazione di tipo naturalistico è scemato, emerge ora un’esplorazione sulla e “nella” materia.
Comunicato stampa
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“Da un intenso periodo meditativo l’artista passa alla riflessione sulla materia, studiando e sperimentando una tecnica artistica di forte impatto emozionale. L’interesse per la figurazione di tipo naturalistico è scemato, emerge ora un’esplorazione sulla e “nella” materia. E’ un “utopia reale” il valore ambito ed il mezzo per il raggiungimento à concreto e tangibile: il campo visivo è “aggredito” per carpire ed estrapolare percezioni immediate. La forza espressiva trova un linguaggio fisico, lungi dal segno e verosimilmente tattile, colmo di campi energetici ed introspettivi. L’evidente “presa” dello spazio è ingannevole e la coscienza viene esautorata. ..”.
“Non c’è, distruzione, c’è IMPLOSIONE . Il moto centripeto trasporta ed azzera ogni linguaggio, lasciando trasparire l’essenza di una maturazione di ricerca di nuovi approcci conoscitivi e, soprattutto, di nuovi impulsi vitali. Quel che resta sono lacerti esistenziali, sostanzialmente epurati da ogni orpello di superficie. L’implosione è evoluzione, costruzione e rigenerazione.
Attendiamo ora, una METAMORFOSI.”
Dall’implosione alla metamorfosi
Da un intenso periodo meditativo l’artista passa alla riflessione sulla materia, studiando e sperimentando una tecnica artistica di forte impatto emozionale. L’interesse per la figurazione di tipo naturalistico è scemato, emerge ora un’esplorazione sulla e “nella” materia. E’ un “utopia reale” il valore ambito ed il mezzo per il raggiungimento à concreto e tangibile: il campo visivo è “aggredito” per carpire ed estrapolare percezioni immediate. La forza espressiva trova un linguaggio fisico, lungi dal segno e verosimilmente tattile, colmo di campi energetici ed introspettivi. L’evidente “presa” dello spazio è ingannevole e la coscienza viene esautorata.
Talvolta emergono delle forme pseudo-figurative che vengono immediatamente inglobate in una contrazione materica avvolgente. Meandri, spirali, cordoni e stralci si presentano in un’incessante tensione; trazioni e contrazioni si fronteggiano sul campo emozionale per finire “assorbite” pienamente nella materia. Non c’è espulsione, la forma-linguaggio del significante è un avvolgersi in sé, all’interno di un processo dinamico che la porterà ad un “assorbimento”.
L’attenzione per la stesura cromatica è rivolta verso colori metallizzati, quali bronzo, rame, oro, argento, ma non si evidenzia nulla di “lucente”. Il concetto di assorbimento ha un ulteriore punto di rafforzamento nei colori, i quali vengono completamente assorbiti dalla materia, spegnendosi dell’interno iniziale sfarzoso e luministico. Un sottile velo opaco sembra deporsi sulle superfici. L’effetto teatrale è scongiurato, la pantomima della vita prende il sopravvento, ponendo l’animo umano al centro del cosmo. L’uomo è l’interprete principale avendo inglobato in sé tutto quello che “è” e tutto quello che lo circonda.
Non c’è, distruzione, c’è IMPLOSIONE . Il moto centripeto trasporta ed azzera ogni linguaggio, lasciando trasparire l’essenza di una maturazione di ricerca di nuovi approcci conoscitivi e, soprattutto, di nuovi impulsi vitali.
Quel che resta sono lacerti esistenziali, sostanzialmente epurati da ogni orpello di superficie.
L’implosione è evoluzione, costruzione e rigenerazione.
Attendiamo ora, una METAMORFOSI.
Fabrizia Ranelletti
“Non c’è, distruzione, c’è IMPLOSIONE . Il moto centripeto trasporta ed azzera ogni linguaggio, lasciando trasparire l’essenza di una maturazione di ricerca di nuovi approcci conoscitivi e, soprattutto, di nuovi impulsi vitali. Quel che resta sono lacerti esistenziali, sostanzialmente epurati da ogni orpello di superficie. L’implosione è evoluzione, costruzione e rigenerazione.
Attendiamo ora, una METAMORFOSI.”
Dall’implosione alla metamorfosi
Da un intenso periodo meditativo l’artista passa alla riflessione sulla materia, studiando e sperimentando una tecnica artistica di forte impatto emozionale. L’interesse per la figurazione di tipo naturalistico è scemato, emerge ora un’esplorazione sulla e “nella” materia. E’ un “utopia reale” il valore ambito ed il mezzo per il raggiungimento à concreto e tangibile: il campo visivo è “aggredito” per carpire ed estrapolare percezioni immediate. La forza espressiva trova un linguaggio fisico, lungi dal segno e verosimilmente tattile, colmo di campi energetici ed introspettivi. L’evidente “presa” dello spazio è ingannevole e la coscienza viene esautorata.
Talvolta emergono delle forme pseudo-figurative che vengono immediatamente inglobate in una contrazione materica avvolgente. Meandri, spirali, cordoni e stralci si presentano in un’incessante tensione; trazioni e contrazioni si fronteggiano sul campo emozionale per finire “assorbite” pienamente nella materia. Non c’è espulsione, la forma-linguaggio del significante è un avvolgersi in sé, all’interno di un processo dinamico che la porterà ad un “assorbimento”.
L’attenzione per la stesura cromatica è rivolta verso colori metallizzati, quali bronzo, rame, oro, argento, ma non si evidenzia nulla di “lucente”. Il concetto di assorbimento ha un ulteriore punto di rafforzamento nei colori, i quali vengono completamente assorbiti dalla materia, spegnendosi dell’interno iniziale sfarzoso e luministico. Un sottile velo opaco sembra deporsi sulle superfici. L’effetto teatrale è scongiurato, la pantomima della vita prende il sopravvento, ponendo l’animo umano al centro del cosmo. L’uomo è l’interprete principale avendo inglobato in sé tutto quello che “è” e tutto quello che lo circonda.
Non c’è, distruzione, c’è IMPLOSIONE . Il moto centripeto trasporta ed azzera ogni linguaggio, lasciando trasparire l’essenza di una maturazione di ricerca di nuovi approcci conoscitivi e, soprattutto, di nuovi impulsi vitali.
Quel che resta sono lacerti esistenziali, sostanzialmente epurati da ogni orpello di superficie.
L’implosione è evoluzione, costruzione e rigenerazione.
Attendiamo ora, una METAMORFOSI.
Fabrizia Ranelletti
06
marzo 2009
Silvia Brunone – Dall’implosione alla metamorfosi
Dal 06 marzo al primo aprile 2009
arte contemporanea
Location
MONOGRAMMA ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso i festivi, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.30
Vernissage
6 Marzo 2009, h 18.30
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