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Sebastiano Mauri – I Believe in God
La galleria, trasformata in una sorta di cappella-reliquario, ospiterà sculture, fotografie e video i cui protagonisti sono divinità di ogni foggia e credo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Loto Arte presenta “I believe in God” dell’artista italo-argentino Sebastiano Mauri.
La galleria, trasformata in una sorta di cappella-reliquario, ospiterà sculture, fotografie e video i cui protagonisti sono divinità di ogni foggia e credo.
Nel video che da il titolo alla mostra, 100 icone e statuette votive girano su se stesse di fronte ad un cangiante sfondo rosso: sono il merchandising popolare delle religioni, le rappresentazioni più mondane del concetto più alto che conosciamo: Dio.
Con la lentezza devozionale di una preghiera, si mostrano e scompaiono per dissolvenza dentro la successiva, alternandosi nel respiro di tradizioni distanti, a volte contraddittorie e nondimeno valide. Così Buddha si trasforma in Ganesh, e Gesù in Pachamama: una metamorfosi celestiale accompagnata da canti sacri di tutte le età e culture.
Al video si accompagna una serie di ritratti fotografici nei quali un idolo/souvenir domestico appare sperduto in uno spazio indefinito. La fragilità, più che l’onnipotenza, sembra caratterizzare queste divinità, anche le più lontane da noi appaiono plausibili e quotidiane sotto questa luce, quasi a indurre il desiderio di adottarle.
Al centro della sala una serie di mirabilia illuminati, tempietti presepi di magnetici equilibri, e gadget religiosi falso preziosi, invitano all’osservazione ravvicinata, alla scoperta di minuziosi dettagli fatti di strass, fiorellini, lucette e paesaggi in miniatura. S’intuisce, nel premuroso iperdecorativismo volto a legittimare ogni divinità, l’horror vacui che lo genera. Coro visivo delle tante verità umane, per sentire quanto sacro è il legame che le accomuna nello sbugiardare la morte.
Il lavoro “I Believe in God” è l’unica opera di un artista italiano invitata alla X Bienal de la Habana che inaugurerà il 27 Marzo 2009.
Note biografiche
Di origine Italo-Argentina, Sebastiano Mauri (Milano, 1972) ha vissuto e lavorato estensivamente tra l’Italia, New York e Buenos Aires.
Si e’ laureato alla scuola di cinema della New York University e, per i suoi cortometraggi, ha vinto il Warner Brothers Award ed il Martin Scorsese Post-Production Award.
I suoi lavori sono stati mostrati al MART (Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto), MNAC (Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Bucarest), CACT (Centro per l’Arte Contemporanea del Ticino, Bellinzona), CCEBA (Centro Cultural de España de Buenos Aires), VIA FARINI (Milano), KSA:K (Centro per l’Arte Contemporanea, Chisnau), FAC (Fundacion de Arte Contemporanea, Montevideo), CCR (Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires), Espacio Casa de la Cultura (Buenos Aires), La Milanesiana 2007 (Milano, Teatro dal Verme), Palazzo delle Papesse (Siena), MAN (Nuoro) e La Triennale di Milano.
La galleria, trasformata in una sorta di cappella-reliquario, ospiterà sculture, fotografie e video i cui protagonisti sono divinità di ogni foggia e credo.
Nel video che da il titolo alla mostra, 100 icone e statuette votive girano su se stesse di fronte ad un cangiante sfondo rosso: sono il merchandising popolare delle religioni, le rappresentazioni più mondane del concetto più alto che conosciamo: Dio.
Con la lentezza devozionale di una preghiera, si mostrano e scompaiono per dissolvenza dentro la successiva, alternandosi nel respiro di tradizioni distanti, a volte contraddittorie e nondimeno valide. Così Buddha si trasforma in Ganesh, e Gesù in Pachamama: una metamorfosi celestiale accompagnata da canti sacri di tutte le età e culture.
Al video si accompagna una serie di ritratti fotografici nei quali un idolo/souvenir domestico appare sperduto in uno spazio indefinito. La fragilità, più che l’onnipotenza, sembra caratterizzare queste divinità, anche le più lontane da noi appaiono plausibili e quotidiane sotto questa luce, quasi a indurre il desiderio di adottarle.
Al centro della sala una serie di mirabilia illuminati, tempietti presepi di magnetici equilibri, e gadget religiosi falso preziosi, invitano all’osservazione ravvicinata, alla scoperta di minuziosi dettagli fatti di strass, fiorellini, lucette e paesaggi in miniatura. S’intuisce, nel premuroso iperdecorativismo volto a legittimare ogni divinità, l’horror vacui che lo genera. Coro visivo delle tante verità umane, per sentire quanto sacro è il legame che le accomuna nello sbugiardare la morte.
Il lavoro “I Believe in God” è l’unica opera di un artista italiano invitata alla X Bienal de la Habana che inaugurerà il 27 Marzo 2009.
Note biografiche
Di origine Italo-Argentina, Sebastiano Mauri (Milano, 1972) ha vissuto e lavorato estensivamente tra l’Italia, New York e Buenos Aires.
Si e’ laureato alla scuola di cinema della New York University e, per i suoi cortometraggi, ha vinto il Warner Brothers Award ed il Martin Scorsese Post-Production Award.
I suoi lavori sono stati mostrati al MART (Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto), MNAC (Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Bucarest), CACT (Centro per l’Arte Contemporanea del Ticino, Bellinzona), CCEBA (Centro Cultural de España de Buenos Aires), VIA FARINI (Milano), KSA:K (Centro per l’Arte Contemporanea, Chisnau), FAC (Fundacion de Arte Contemporanea, Montevideo), CCR (Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires), Espacio Casa de la Cultura (Buenos Aires), La Milanesiana 2007 (Milano, Teatro dal Verme), Palazzo delle Papesse (Siena), MAN (Nuoro) e La Triennale di Milano.
16
marzo 2009
Sebastiano Mauri – I Believe in God
Dal 16 marzo al 24 aprile 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
LOTO ARTE
Roma, Via Filippo Civinini, 39, (Roma)
Roma, Via Filippo Civinini, 39, (Roma)
Orario di apertura
ore 15-19.30 da lunedi a sabato
Vernissage
16 Marzo 2009, ore 19
Autore
Curatore