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Simon Starling – Inverted funicular bridge
Il lavoro di Simon Starling inverted funicular bridge (“ponte sospeso capovolto”) è un prestito a lungo termine nella collezione di Musieon. L’artista, premiato con il rinomato Turner Prize, si pone spesso in relazione con gli spazi architettonici – in questo caso con il Foyer di Musieon – dove l’opera sarà allestita e resa accessibile al pubblico.
Comunicato stampa
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Il 23 maggio alle ore 19 MUSEION per l’arte moderna e contemporanea di Bolzano (Alto Adige/Italia) inaugura tre nuovi progetti espositivi: la mostra di Andro Wekua Workshop report, Inverted funicular bridge, un ponte percorribile realizzato con corde e resine dall'artista inglese Simon Starling, e Notizen aus Gärten dell’altoatesina Carmen Müller. Con queste esposizioni Museion afferma la sua vocazione ad essere un innovativo laboratorio per l'arte contemporanea, attivo sia a livello regionale che internazionale.
Simon Starling, Turner Prize nel 2005, porta a Museion un lavoro realizzato nel 2004 – Inverted funicular bridge – un ponte percorribile di corde di canapa dalla realizzazione insolita e laboriosa. L’artista, che si è ispirato agli studi di Antoni Gaudì e Frei Otto, ha progettato il rovesciamento di una costruzione di corde di canapa sospesa. La struttura che costituisce il ponte rovesciato verrà appesa al soffitto del piano terra di Museion e “congelata” con delle particolari resine indurenti. Il pubblico potrà osservare il ponte appeso “a testa in giù” durante la sua costruzione e in un secondo momento potrà percorrerlo. Con Inverted funicular bridge l’artista gioca con gli elementi architettonici. Il ponte, prima sospeso e poi poggiato a terra, sembra scambiare le funzioni del soffitto e del pavimento dello spazio espositivo; la corda, che è un elemento flessibile, viene irrigidita per diventare struttura architettonica. Con i suoi lavori Starling cerca di instaurare un dialogo con l’osservatore, destabilizzando il suo senso dell’orientamento. L’artista incoraggia il pubblico a confrontarsi in modo attivo con la storia degli oggetti esposti, con la loro trasformazione e costruzione. Anche per questo il ponte viene mostrato nella sua dimensione processuale, prima di diventare percorribile.
Simon Starling vive e lavora a Berlino. Ha studiato alla School of Art di Glasgow tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta. E' stato finalista per l'Hugo Boss Prize nel 2004 e l'anno successivo ha vinto il Turner Prize, il più prestigioso premio per l'arte contemporanea inglese. Dal 2003 insegna alla Staedelschule a Francoforte sul Meno. Gli sono state dedicate mostre personali in importanti istituzioni museali, fra cui Secession a Vienna (2001), al Kunstverein di Amburgo (2001), al Kunstmuseum di Basilea (2005). Starling è uno dei partecipanti alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, 2009.
Andro Wekua ha sviluppato la mostra Workshop Report per Museion e per il Centro per l’arte contemporanea di Wiels (Bruxelles). L’artista, nato nel 1977 a Sochumi sul Mar Nero, esporrà a Bolzano e Bruxelles alcune produzioni meno recenti assieme a nuove realizzazioni, concepite appositamente per quest’occasione. Il cuore dell’esposizione è dato in parte da due video, Sicut Lilium Inter Spinas (2003) e By the Window (2008). Il primo filmato inizia e termina con l’immagine di una casa che domina il mare ed evoca frammenti dell'infanzia dell'artista, tra cui il funerale del padre. Nel secondo l'artista mostra un ragazzo-manichino che poggia i piedi su un tavolo all’interno di una scatola-quinta teatrale dai colori mutanti. In questo scenario, in una finestra-schermo si susseguono evocazioni visive di onde, tramonti sul mare, manichini in movimento, una casa in collina. Anche questi elementi appartengono al personale archivio di immagini dell’artista. La rappresentazione del ricordo e il gioco fra finzione e realtà sottolineano la complessità della percezione.
L’opera di Andro Wekua è polifonica e ipertestuale. All’interno della sua produzione si ritrovano dipinti, collage, ceramiche, installazioni e video. Ciò che interessa in particolar modo l’artista non è la memoria in sé stessa, ma la relazione fra il ricordo e la fantasia. Così si esprime l’artista in un’intervista: “Quello che mi interessa è che tu insegui un’evoluzione, ma alla fine ti ritrovi sempre all’inizio, nello stesso luogo, che però non è più l’inizio. E’ impossibile tornare indietro, anche quando ne hai l’esigenza, parchè non porta a nulla. Si tratta di un gioco con il passato. Il fatto decisivo è che avvenga effettivamente qualcosa, che tutto si svolga in maniera convincente, ma che alla fine si ritorni all’inizio, che si transiti impercettibilmente nell’inizio. Questa è la sfida.
Nei sui lavori, spesso realizzati con la tecnica del collage, l’artista realizza delle micro-storie che vanno a formare negli occhi dell’osservatore delle estese meta-storie. Allo stesso tempo Wekua non solo lascia defluire ciò che è reale, ma indica sempre anche ciò che non è visibile, rimosso, pieno di mistero e possibile. Il risultato è una complessa polifonia di immagini, che getta una nuova luce sulla verità. Per la mostra è stato realizzato da Andro Wekua un libro d’artista.
La mostra Notizen aus Gärten di Carmen Müller mostra le pratiche di coltivazione dei giardini in Alto Adige, le eccezionali architetture e strutture geometriche realizzate con i più semplici e comuni mezzi. L’artista si confronta con il tema del giardinaggio da più di trent’anni. Lo sguardo di Carmen Müller approfondisce la natura di questi spazi, entra nei giardini privati, scoperti per caso, spesso appartenenti a pensionati, che li caratterizzano con la loro particolare firma. Queste ricerche artistiche sono ora raccolte in una pubblicazione (Carmen Müller, Notizen aus Gärten, Casa editrice Folio, brochure con sovraccoperta, ca. 104 p. 17x 25 cm, pagine a colori).
La grande quantità di materiali esposta dall’artista a Museion spazia dalle fotografie alle installazioni, oltre a innumerevoli testimonianze scritte: diari, quaderni di notizie, schizzi e disegni di piante o un glossario che ricostruisce i termini specifici del giardinaggio declinati con termini dialettali. In orti e giardini si trovano oggetti riciclati, riadattati ad un nuovo impiego: vecchie tapparelle adoperate come passerelle, consunti tappeti persiani, sci utilizzati come tavole per la recinzione e reti del letto che fungono da sostegno, decostruite dall’occhio dell’artista con una precisione chirurgica.
Carmen Müller è nata nel 1955 a Bressanone. Ha studiato alla scuola d’arte di Gröden e all’università di arti applicate di Vienna. Oggi l’artista vive e lavora come libera professionista a Merano. L’artista ha pubblicato per i tipi di Folio Merano-Malles Val Venosta (seconda edizione 2005) ed assieme a Manfred A. Mayr la cassetta d’arte: Augenspiegel (1995).
Simon Starling, Turner Prize nel 2005, porta a Museion un lavoro realizzato nel 2004 – Inverted funicular bridge – un ponte percorribile di corde di canapa dalla realizzazione insolita e laboriosa. L’artista, che si è ispirato agli studi di Antoni Gaudì e Frei Otto, ha progettato il rovesciamento di una costruzione di corde di canapa sospesa. La struttura che costituisce il ponte rovesciato verrà appesa al soffitto del piano terra di Museion e “congelata” con delle particolari resine indurenti. Il pubblico potrà osservare il ponte appeso “a testa in giù” durante la sua costruzione e in un secondo momento potrà percorrerlo. Con Inverted funicular bridge l’artista gioca con gli elementi architettonici. Il ponte, prima sospeso e poi poggiato a terra, sembra scambiare le funzioni del soffitto e del pavimento dello spazio espositivo; la corda, che è un elemento flessibile, viene irrigidita per diventare struttura architettonica. Con i suoi lavori Starling cerca di instaurare un dialogo con l’osservatore, destabilizzando il suo senso dell’orientamento. L’artista incoraggia il pubblico a confrontarsi in modo attivo con la storia degli oggetti esposti, con la loro trasformazione e costruzione. Anche per questo il ponte viene mostrato nella sua dimensione processuale, prima di diventare percorribile.
Simon Starling vive e lavora a Berlino. Ha studiato alla School of Art di Glasgow tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta. E' stato finalista per l'Hugo Boss Prize nel 2004 e l'anno successivo ha vinto il Turner Prize, il più prestigioso premio per l'arte contemporanea inglese. Dal 2003 insegna alla Staedelschule a Francoforte sul Meno. Gli sono state dedicate mostre personali in importanti istituzioni museali, fra cui Secession a Vienna (2001), al Kunstverein di Amburgo (2001), al Kunstmuseum di Basilea (2005). Starling è uno dei partecipanti alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, 2009.
Andro Wekua ha sviluppato la mostra Workshop Report per Museion e per il Centro per l’arte contemporanea di Wiels (Bruxelles). L’artista, nato nel 1977 a Sochumi sul Mar Nero, esporrà a Bolzano e Bruxelles alcune produzioni meno recenti assieme a nuove realizzazioni, concepite appositamente per quest’occasione. Il cuore dell’esposizione è dato in parte da due video, Sicut Lilium Inter Spinas (2003) e By the Window (2008). Il primo filmato inizia e termina con l’immagine di una casa che domina il mare ed evoca frammenti dell'infanzia dell'artista, tra cui il funerale del padre. Nel secondo l'artista mostra un ragazzo-manichino che poggia i piedi su un tavolo all’interno di una scatola-quinta teatrale dai colori mutanti. In questo scenario, in una finestra-schermo si susseguono evocazioni visive di onde, tramonti sul mare, manichini in movimento, una casa in collina. Anche questi elementi appartengono al personale archivio di immagini dell’artista. La rappresentazione del ricordo e il gioco fra finzione e realtà sottolineano la complessità della percezione.
L’opera di Andro Wekua è polifonica e ipertestuale. All’interno della sua produzione si ritrovano dipinti, collage, ceramiche, installazioni e video. Ciò che interessa in particolar modo l’artista non è la memoria in sé stessa, ma la relazione fra il ricordo e la fantasia. Così si esprime l’artista in un’intervista: “Quello che mi interessa è che tu insegui un’evoluzione, ma alla fine ti ritrovi sempre all’inizio, nello stesso luogo, che però non è più l’inizio. E’ impossibile tornare indietro, anche quando ne hai l’esigenza, parchè non porta a nulla. Si tratta di un gioco con il passato. Il fatto decisivo è che avvenga effettivamente qualcosa, che tutto si svolga in maniera convincente, ma che alla fine si ritorni all’inizio, che si transiti impercettibilmente nell’inizio. Questa è la sfida.
Nei sui lavori, spesso realizzati con la tecnica del collage, l’artista realizza delle micro-storie che vanno a formare negli occhi dell’osservatore delle estese meta-storie. Allo stesso tempo Wekua non solo lascia defluire ciò che è reale, ma indica sempre anche ciò che non è visibile, rimosso, pieno di mistero e possibile. Il risultato è una complessa polifonia di immagini, che getta una nuova luce sulla verità. Per la mostra è stato realizzato da Andro Wekua un libro d’artista.
La mostra Notizen aus Gärten di Carmen Müller mostra le pratiche di coltivazione dei giardini in Alto Adige, le eccezionali architetture e strutture geometriche realizzate con i più semplici e comuni mezzi. L’artista si confronta con il tema del giardinaggio da più di trent’anni. Lo sguardo di Carmen Müller approfondisce la natura di questi spazi, entra nei giardini privati, scoperti per caso, spesso appartenenti a pensionati, che li caratterizzano con la loro particolare firma. Queste ricerche artistiche sono ora raccolte in una pubblicazione (Carmen Müller, Notizen aus Gärten, Casa editrice Folio, brochure con sovraccoperta, ca. 104 p. 17x 25 cm, pagine a colori).
La grande quantità di materiali esposta dall’artista a Museion spazia dalle fotografie alle installazioni, oltre a innumerevoli testimonianze scritte: diari, quaderni di notizie, schizzi e disegni di piante o un glossario che ricostruisce i termini specifici del giardinaggio declinati con termini dialettali. In orti e giardini si trovano oggetti riciclati, riadattati ad un nuovo impiego: vecchie tapparelle adoperate come passerelle, consunti tappeti persiani, sci utilizzati come tavole per la recinzione e reti del letto che fungono da sostegno, decostruite dall’occhio dell’artista con una precisione chirurgica.
Carmen Müller è nata nel 1955 a Bressanone. Ha studiato alla scuola d’arte di Gröden e all’università di arti applicate di Vienna. Oggi l’artista vive e lavora come libera professionista a Merano. L’artista ha pubblicato per i tipi di Folio Merano-Malles Val Venosta (seconda edizione 2005) ed assieme a Manfred A. Mayr la cassetta d’arte: Augenspiegel (1995).
23
maggio 2009
Simon Starling – Inverted funicular bridge
Dal 23 maggio al primo novembre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Orario di apertura
mar-dom 10.00-18.00
giovedì 10.00-22.00
lunedì chiuso
Vernissage
23 Maggio 2009, ore 19
Autore