Lo sciamano, un “ponte” tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Quello che realizza Paolo Massimo Ruggeri nei suoi lavori è trasformare l’arte figurativa in concetto di astratto, dove astratto assume il significato di “non reale”: l’arte astratta non rappresenta la realtà, crea immagini che non appartengono alla nostra esperienza visiva.

La realtà come non l’abbiamo mai vista, questa sembra essere la giusta spiegazione alle opere di Paolo Massimo Ruggeri.

Una fuga dalla concretezza che ci circonda, una fuga dal quotidiano, per immergersi in una fantasia di colori e forme che prende vita nelle tele vivaci con forme geometriche, ma flessuose, che si susseguono nello spazio dipinto sulla tela.

Un disordine colorato che non imita la realtà che ci circonda, ma crea una poesia di tinte che si rincorrono, dando vita ad un’opera che suscita emozioni profonde e libera la fantasia dello spettatore.

Sarà la nostra mente a ricomporre i pezzi di questo enigma colorato, che ci troviamo davanti agli occhi, in una soggettiva rielaborazione della fantasia.

Il bello delle opere di Paolo Massimo Ruggeri è che una sola tela raffigura mille soggetti che cambiano con gli occhi di chi sa guardare veramente oltre alla realtà ed è pronto a compiere un volo pindarico con la fantasia.