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Dritto Rovescio
La mostra Dritto Rovescio, attraverso installazioni di artisti internazionali, oggetti di design e un laboratorio permanente aperto al pubblico, proporrà una riflessione sull’intreccio tessile come struttura metaforica del pensiero e della società, e al tempo stesso come mezzo di partecipazione individuale ai processi creativi
Comunicato stampa
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Triennale Design Museum presenta la mostra Dritto Rovescio, che attraverso installazioni di artisti internazionali, oggetti di design e un laboratorio permanente aperto al pubblico, propone una riflessione sull’intreccio tessile come struttura metaforica del pensiero e della società, e al tempo stesso come mezzo di partecipazione individuale ai processi creativi.
La mostra nasce dall’esperienza condotta negli ultimi due anni dal gruppo do-knit-yourself e Naba (Nuova Accademia di Belle Arti Milano) che insieme con Triennale Design Museum hanno creato un appuntamento settimanale, il Knit Café, che ha coinvolto un numero considerevole di appassionati e curiosi intorno al tema del lavoro a maglia. Grazie alla nascita dei Knit Café i knitters hanno allacciato nuove relazioni, iniziato a lavorare con le proprie mani, realizzato piccoli e grandi progetti, e soprattutto partecipato alla realizzazione di un grande lavoro, il Family Dress, un abito composto da tanti vestiti saldati tra loro e realizzati con piccoli pezzi tutti diversi per forma, materiale, tecnica di lavoro, colore, assemblati da do-knit-yourself insieme a studenti, artisti e persone di buona volontà. Il Family Dress nato lo scorso anno con il contributo degli ascoltatori di “Pinocchio” - con La Pina e Diego - di Radio Deejay, è diventato simbolo del Knitting Made in Italy.
Da qui è emersa l’idea di fare una riflessione più ampia in cui arte, design e creatività di massa trovassero per la prima volta un punto di incontro.
L’intreccio del tessuto è la metafora che più si presta ad esprimere le relazioni nella narrativa, nella musica, nella logica, nella società, nella scienza, e la mostra Dritto Rovescio rappresenta proprio l’intreccio tra aree generalmente separate come l’arte, il design, la scienza e il lavoro delle singole persone attorno a un tavolino del bar o a casa davanti alla televisione.
Performance, fotografie, installazioni e video di circa 30 artisti, tra i quali Claudia Losi, Janet Echelman, Nathalie Du Pasquier, Patricia Walzer, Freddie Robins, Anne Wilson, e oggetti di oltre 20 designer, tra i quali i fratelli Campana, Tom Dixon, Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka, dialogano all’interno di un allestimento leggero e trasparente progettato da Dante Donegani e Giovanni Lauda.
Un’area della mostra è riservata a un laboratorio in cui si terranno corsi di maglia e ricamo (grammatica di base dei punti d’amore con Giuliano e Giusy Marelli per Grgnasco Knits), ma anche workshop e conferenze di filosofia (il filo del pensiero e il tessuto musicale con Francesca Rigotti) e scienza (i modelli di spazio iperbolico realizzati all’uncinetto con Taimina Daina). Uno spazio anche dove fermarsi a lavorare e vedere filmati di esperienze di artisti e di appassionati.
La mostra nasce dall’esperienza condotta negli ultimi due anni dal gruppo do-knit-yourself e Naba (Nuova Accademia di Belle Arti Milano) che insieme con Triennale Design Museum hanno creato un appuntamento settimanale, il Knit Café, che ha coinvolto un numero considerevole di appassionati e curiosi intorno al tema del lavoro a maglia. Grazie alla nascita dei Knit Café i knitters hanno allacciato nuove relazioni, iniziato a lavorare con le proprie mani, realizzato piccoli e grandi progetti, e soprattutto partecipato alla realizzazione di un grande lavoro, il Family Dress, un abito composto da tanti vestiti saldati tra loro e realizzati con piccoli pezzi tutti diversi per forma, materiale, tecnica di lavoro, colore, assemblati da do-knit-yourself insieme a studenti, artisti e persone di buona volontà. Il Family Dress nato lo scorso anno con il contributo degli ascoltatori di “Pinocchio” - con La Pina e Diego - di Radio Deejay, è diventato simbolo del Knitting Made in Italy.
Da qui è emersa l’idea di fare una riflessione più ampia in cui arte, design e creatività di massa trovassero per la prima volta un punto di incontro.
L’intreccio del tessuto è la metafora che più si presta ad esprimere le relazioni nella narrativa, nella musica, nella logica, nella società, nella scienza, e la mostra Dritto Rovescio rappresenta proprio l’intreccio tra aree generalmente separate come l’arte, il design, la scienza e il lavoro delle singole persone attorno a un tavolino del bar o a casa davanti alla televisione.
Performance, fotografie, installazioni e video di circa 30 artisti, tra i quali Claudia Losi, Janet Echelman, Nathalie Du Pasquier, Patricia Walzer, Freddie Robins, Anne Wilson, e oggetti di oltre 20 designer, tra i quali i fratelli Campana, Tom Dixon, Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka, dialogano all’interno di un allestimento leggero e trasparente progettato da Dante Donegani e Giovanni Lauda.
Un’area della mostra è riservata a un laboratorio in cui si terranno corsi di maglia e ricamo (grammatica di base dei punti d’amore con Giuliano e Giusy Marelli per Grgnasco Knits), ma anche workshop e conferenze di filosofia (il filo del pensiero e il tessuto musicale con Francesca Rigotti) e scienza (i modelli di spazio iperbolico realizzati all’uncinetto con Taimina Daina). Uno spazio anche dove fermarsi a lavorare e vedere filmati di esperienze di artisti e di appassionati.
23
febbraio 2009
Dritto Rovescio
Dal 23 febbraio al 29 marzo 2009
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
TRIENNALE DESIGN MUSEUM
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Biglietti
euro 8,00 / 6,00 / 5,00
Orario di apertura
mar.–dom. ore 10.30-20.30
Vernissage
23 Febbraio 2009, ore 18.30
Editore
ELECTA
Autore
Curatore