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Nello Medici – La nostra ombra
La pittura di Nello Medici possiede una qualità molto misteriosa e sottile. È aerea, mobile, onirica. È imparentata con quella forza che proviene dalla matrice del sogno. Scorpora. Ricombina. Rivela.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La pittura di Nello Medici possiede una qualità molto misteriosa e sottile.
È aerea, mobile, onirica.
È imparentata con quella forza che proviene dalla matrice del sogno.
Scorpora. Ricombina. Rivela.
Rende accoglienti i fondali da incubo, fa diventare inquietanti le cose più familiari, e trasforma le visitazioni mostruose in ordinaria routine. Medici mesce un brodo primordiale dai toni pastellati, poi vi manda alla deriva figure umane gommose, prive di ossa, immuni alla forza di gravità ed imperturbabili come icone bizantine. I suoi fantasmi color latte si curvano lungo traiettorie impossibili, modulando la propria presenza in uno spazio privo di leggi, oppure in quadrati che si affiancano gli uni agli altri e raccontano una storia dal codice nascosto. Corpi duttili, pieghevoli, filiformi, corpi che si sovrappongono, si accoppiano, che si attorcigliano gli uni agli altri. I corpi di Medici spesso perdono integrità, e si stemperano con ciò che li circonda. Dimostrano come la natura dell’uomo sia permeabile rispetto all’ambiente in cui è collocato, e fanno cadere lo slash che separa la diade io/altro. Le virgole di pigmento si trasformano in volti umani, vibranti come uno sciame di elettroni, e l’accostamento delle particole colorate provoca un corto circuito che pervade le tele di reticoli luminosi. Una sorta di luce elettrica, proveniente non da macchine, ma da organismi biologici. La finestra della camera è un dispositivo per guardare fuori dal proprio mondo conchiuso, incorniciato da corpi dalle membra a tentacolo, come di cera. Anatomie non ergonomiche, non progettate per fare un lavoro, anatomie dalla natura liquida o gassosa, sommamente adattabili. La professoressa mostra un cammeo ovale, un mondo fluttuante al cui centro c’è una divinità bionda, colta nell’attimo del volo, che imprime un movimento spiraliforme alle sette figure che la circondano. Danzando nel cielo è una fantasmagoria di colori in cui volano creature femminili con ali multiple, chimere nate dall’intreccio di serpenti, serafini ed oggetti del desiderio terrestre. Nella tana del serpente i piani strutturali dell’anatomia si sovrappongono, i colli si allungano e si piegano come steli di fiori, le spalle migrano verso la prospettiva frontale, i seni perdono simmetria. Esseri viventi si pone nel segno dell’ibrido uomo/animale, dell’innesto animale/vegetale, della caduta del limen fra sogno e realtà, e del confine fra vita e morte. Mostra una moltitudine in attesa, casette da fiaba, e una serie di creature che raccontano di supplizi e metamorfosi. La gente del bosco è tanta, ma ognuno è chiuso nel proprio pezzo di mondo, chi circondato da figli, chi da corpi nudi di ninfe, chi da animali, chi da fantasmi. Nel bosco succedono cose misteriose, fatti di sangue, ogni giorno cala il buio e a volte compaiono figure con teste d’asino. Ma non bisogna aver paura di loro, perché potrebbero essere i nostri famigliari stregati. La nostra ombra, che dà il titolo alla mostra, è un autoritratto in versione perturbante, in cui un ectoplasma nero si circonda di quattro figure muliebri, familiari, anch’esse in versione raddoppiata, ma con pochissime ombre interne, piene di colori e luce.
Medici mostra un mondo che procede verso il caos e verso l’indeterminazione con una divina spensieratezza, e infatti l’animale che ricorre maggiormente nelle sue opere è il serpente, simbolo di uno stato indifferenziato dell’essere, dell’anima e del mondo dei morti.
Luiza Samanda Turrini
OPENING
Sabato 14 febbraio 2009, ore 17,00
“la nostra ombra”
di Nello Medici
a cura di Luiza Samanda Turrini
14 febbraio-22 febbraio 2009
sede: GALLERIA NUOVO COMPARTO
Viale Venti Settembre, 36/a – Sassuolo (Mo)
orari di apertura: martedì-domenica , festivi, 10.00-12.00, 16.00-19.30
ingresso gratuito
numero di riferimento 3489000249
Evento realizzato dall’ Associazione Culturale Gruppo Pittori Jacopo Cavedoni
con il patrocinio della Città di Sassuolo
Curriculum vitae e artistico
Pittore autodidatta da più di quarant’anni, Nello Medici ha creato più di mille opere.
Predilige la tecnica ad olio ed ama i grandi formati.
Ha committenze dalla Spagna e dagli Stati Uniti.
esposizioni
2008 Mostra personale, Cafè des Arts, Carpi (MO)
2008 Mostra personale, Circolo di Cultura Il Rivellino, Ferrara
2006 Mostra itinerante di arte pubblica, col patrocinio del Comune di Mogliano Veneto (TV)
2006 XXXVII edizione Premio Cesare Zavattini, Museo Nazionale Arti Naïves, Luzzara (RE)
2006 Mostra personale, Galleria Gnaccarini Arte, Bologna
2000/2006 Mostra Mercato, Frassinoro (MO)
1999 Mostra personale, Rocca di Montefiorino, Montefiorino (MO)
1998 Mostra personale, Sala Cultura, Serramazzoni, (MO)
1997, Mostra personale, Galleria Teatro Carani, Sassuolo (MO)
1991 14° Biennale della Pittura, Castello di Spezzano, Spezzano (MO)
1988 Mostra Personale, Galleria Futura, Scandiano (RE)
1987 Mostra Personale, Galleria Comunale, Sassuolo, (MO)
1983/1985 Mostra Personale, Galleria Teatro Carani, Sassuolo (MO)
1974 Premio della Giuria al Concorso Nazionale di Pittura, Galleria Aldebaran, Sassuolo (MO)
È aerea, mobile, onirica.
È imparentata con quella forza che proviene dalla matrice del sogno.
Scorpora. Ricombina. Rivela.
Rende accoglienti i fondali da incubo, fa diventare inquietanti le cose più familiari, e trasforma le visitazioni mostruose in ordinaria routine. Medici mesce un brodo primordiale dai toni pastellati, poi vi manda alla deriva figure umane gommose, prive di ossa, immuni alla forza di gravità ed imperturbabili come icone bizantine. I suoi fantasmi color latte si curvano lungo traiettorie impossibili, modulando la propria presenza in uno spazio privo di leggi, oppure in quadrati che si affiancano gli uni agli altri e raccontano una storia dal codice nascosto. Corpi duttili, pieghevoli, filiformi, corpi che si sovrappongono, si accoppiano, che si attorcigliano gli uni agli altri. I corpi di Medici spesso perdono integrità, e si stemperano con ciò che li circonda. Dimostrano come la natura dell’uomo sia permeabile rispetto all’ambiente in cui è collocato, e fanno cadere lo slash che separa la diade io/altro. Le virgole di pigmento si trasformano in volti umani, vibranti come uno sciame di elettroni, e l’accostamento delle particole colorate provoca un corto circuito che pervade le tele di reticoli luminosi. Una sorta di luce elettrica, proveniente non da macchine, ma da organismi biologici. La finestra della camera è un dispositivo per guardare fuori dal proprio mondo conchiuso, incorniciato da corpi dalle membra a tentacolo, come di cera. Anatomie non ergonomiche, non progettate per fare un lavoro, anatomie dalla natura liquida o gassosa, sommamente adattabili. La professoressa mostra un cammeo ovale, un mondo fluttuante al cui centro c’è una divinità bionda, colta nell’attimo del volo, che imprime un movimento spiraliforme alle sette figure che la circondano. Danzando nel cielo è una fantasmagoria di colori in cui volano creature femminili con ali multiple, chimere nate dall’intreccio di serpenti, serafini ed oggetti del desiderio terrestre. Nella tana del serpente i piani strutturali dell’anatomia si sovrappongono, i colli si allungano e si piegano come steli di fiori, le spalle migrano verso la prospettiva frontale, i seni perdono simmetria. Esseri viventi si pone nel segno dell’ibrido uomo/animale, dell’innesto animale/vegetale, della caduta del limen fra sogno e realtà, e del confine fra vita e morte. Mostra una moltitudine in attesa, casette da fiaba, e una serie di creature che raccontano di supplizi e metamorfosi. La gente del bosco è tanta, ma ognuno è chiuso nel proprio pezzo di mondo, chi circondato da figli, chi da corpi nudi di ninfe, chi da animali, chi da fantasmi. Nel bosco succedono cose misteriose, fatti di sangue, ogni giorno cala il buio e a volte compaiono figure con teste d’asino. Ma non bisogna aver paura di loro, perché potrebbero essere i nostri famigliari stregati. La nostra ombra, che dà il titolo alla mostra, è un autoritratto in versione perturbante, in cui un ectoplasma nero si circonda di quattro figure muliebri, familiari, anch’esse in versione raddoppiata, ma con pochissime ombre interne, piene di colori e luce.
Medici mostra un mondo che procede verso il caos e verso l’indeterminazione con una divina spensieratezza, e infatti l’animale che ricorre maggiormente nelle sue opere è il serpente, simbolo di uno stato indifferenziato dell’essere, dell’anima e del mondo dei morti.
Luiza Samanda Turrini
OPENING
Sabato 14 febbraio 2009, ore 17,00
“la nostra ombra”
di Nello Medici
a cura di Luiza Samanda Turrini
14 febbraio-22 febbraio 2009
sede: GALLERIA NUOVO COMPARTO
Viale Venti Settembre, 36/a – Sassuolo (Mo)
orari di apertura: martedì-domenica , festivi, 10.00-12.00, 16.00-19.30
ingresso gratuito
numero di riferimento 3489000249
Evento realizzato dall’ Associazione Culturale Gruppo Pittori Jacopo Cavedoni
con il patrocinio della Città di Sassuolo
Curriculum vitae e artistico
Pittore autodidatta da più di quarant’anni, Nello Medici ha creato più di mille opere.
Predilige la tecnica ad olio ed ama i grandi formati.
Ha committenze dalla Spagna e dagli Stati Uniti.
esposizioni
2008 Mostra personale, Cafè des Arts, Carpi (MO)
2008 Mostra personale, Circolo di Cultura Il Rivellino, Ferrara
2006 Mostra itinerante di arte pubblica, col patrocinio del Comune di Mogliano Veneto (TV)
2006 XXXVII edizione Premio Cesare Zavattini, Museo Nazionale Arti Naïves, Luzzara (RE)
2006 Mostra personale, Galleria Gnaccarini Arte, Bologna
2000/2006 Mostra Mercato, Frassinoro (MO)
1999 Mostra personale, Rocca di Montefiorino, Montefiorino (MO)
1998 Mostra personale, Sala Cultura, Serramazzoni, (MO)
1997, Mostra personale, Galleria Teatro Carani, Sassuolo (MO)
1991 14° Biennale della Pittura, Castello di Spezzano, Spezzano (MO)
1988 Mostra Personale, Galleria Futura, Scandiano (RE)
1987 Mostra Personale, Galleria Comunale, Sassuolo, (MO)
1983/1985 Mostra Personale, Galleria Teatro Carani, Sassuolo (MO)
1974 Premio della Giuria al Concorso Nazionale di Pittura, Galleria Aldebaran, Sassuolo (MO)
14
febbraio 2009
Nello Medici – La nostra ombra
Dal 14 al 22 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUOVO COMPARTO
Sassuolo, Viale Xx Settembre, 36/a , (Modena)
Sassuolo, Viale Xx Settembre, 36/a , (Modena)
Orario di apertura
martedì-domenica , festivi, 10.00-12.00, 16.00-19.30
Vernissage
14 Febbraio 2009, ore 17
Sito web
www.myspace.com/medicinello
Autore
Curatore