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Francesca Bozano – Pop-traits
Figure imprevedibili e teatrali inscritte in un’atmosfera pop-contemporanea che esibisce gli iperintensificati quotidiani post-2K. Una ventina di rampanti icone ricoperte di infiniti, minuscoli brillantini iridescenti – Andy Warhol, Madonna, Barak Obama, John Lennon, ed altri… – fra cui spicca a sopresa il giovane The Niro, talento-rivelazione del 2008.
Comunicato stampa
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“Ognuno va dove può brillare”
“Portraits” - ritratti - e “Pop” - nel senso di “Art” - sono le parole chiave del nuovo scintillante figurativo che sarà presentato dal 13 al 28 febbraio presso Lian Art (Lian Club, via degli Enotri n. 6 Roma ) . E’ il debutto nella Capitale dell’artista milanese Francesca Bozano, con l’ultima collezione di lavori realizzati nel suo particolare stile “Glittermandala”: figure imprevedibili e teatrali inscritte in un’atmosfera pop-contemporanea che esibisce gli iperintensificati quotidiani post-2K. Una ventina di rampanti icone ricoperte di infiniti, minuscoli brillantini iridescenti - Andy Warhol, Madonna, Barak Obama, John Lennon, ed altri… - fra cui spicca a sopresa il giovane The Niro, talento-rivelazione del 2008.
L’inaugurazione, venerdì 13 febbraio, avrà il suo clou nel concerto appunto di The Niro , cantautore-polistrumentista che sta conquistando il pubblico di tutto il mondo per l’ardore autentico del suo stile raffinato, fatto di arpeggi inconfondibili, melodie malinconicamente fluide e lunghi momenti di emozione pura. Ad accomunarlo alla pittrice è il segreto di una rara alchimia artistica che fonde semplicità, qualità e originalità nella compiuta e convincente immediatezza di chi è “spontaneamente virtuoso”. Arruolato nella schiera dei glitte-rPop-traits (quattro le tele che lo ritraggono!), The Niro si ri-troverà reale, rappresentato e moltiplicato, e ancora soggetto, oggetto e serie di multipli, nel doppio palcoscenico della performance musicale (anch’essa sdoppiata nel fake remake del suo alter in myspace, TheVito) e del brillare dei quattro ritratti esposti al Lian. E mentre andrà in scena insieme alle sue rappresentazioni, inscritto in una galleria di personaggi indelebilmente impressi nell’immaginario collettivo, non ci sarà da stupirsi dovesse manifestarsi la singolare, straniante, imprevedibile - gradevole, anche - sensazione che stia avendo luogo una sorta di… iconificazione. “in diretta”.
Francesca Bozano si forma come scenografa presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Figura di riferimento nel proprio settore, soprattutto in ambito pubblicitario, parallelamente alla precoce carriera si impegna in attività e sperimentazioni che toccano tutti i campi della comunicazione creativa , dalla pittura alla narrativa, dalla musica al teatro. Lavora ed espone fra Milano e Miami dedicandosi instancabilmente alla ricerca di suggestioni, linguaggi, materiali, spunti, per restituirli poi in espressione artistica e dando vita ad una produzine sempre più ricca e sfaccettata, ma anche sempre limpidamente accessibile. Chiarezza, levità, ironia - a tratti parodia o satira , ma, più spesso, disarmata e disarmante autoironia ( “la Dorothy Parker dell’Arte Contemporanea” è stata definita) - sono i fili conduttori di una produzione in realtà raffinatamente colta e strutturata su molteplici livelli di lettura, talvolta accesi dei colori di una personalità sorprendentemente eclettica, talvolta delineati dai chiaroscuri di un insight acutissimo e profondo.
www.myspace.com/glittermandala
I Glittermandala nascono da una ricerca figurativa iniziata nel 1998 ed arricchitasi negli ultimi tre anni della collaborazione del giovane talentuosissimo Gabriele Cavalchi.
Realizzati su tele di medie dimensioni, presentano una texture ‘mossa’, dall’elevatissimo grado di riflessione della luce che li fa apparire quasi come fossero vibranti proiezioni sospese sulla superficie della figura.
Strizzando l’occhiolino glitterato tanto al mondo ludico dell’infanzia quanto alle mode degli accessori luccicanti, i Glittermandala divertono, provocano, ripudiano l’informale, accantonano il minimalismo: quadri che vogliono essere appariscenti, esagerati. Eppure non c’è traccia di frivolezza in questi lavori che pure si prendono e prendono tutto così poco sul serio: accattivanti, d’immediata leggibilità, vastamente godibili e fruibili, in effetti muovono molto consapevolmente i passi dalla lezione Warholiana, la proseguono e si dimostrano in grado di far sentire la loro voce nel discorso sull’Arte Contemporanea.
Come già fu per le serigrafie di Andy Warhol, coi Pop-traits si scende in gioco sul campo del ritratto, lo stile pittorico per eccellenza, quello scelto in passato da nobili e Papi, condottieri e politici ed ereditato poi dai divi del cinema e dalle rock-star per essere immortalati.
Ma se è vero che dopo i ”15 minuti di epifania su uno schermo televisivo per arrivare alla notorietà”, dopo il “Pay to Become a Warhol Star”, la vita, le cose della vita, le persone sarebbero i soggetti obsoleti di un figurativo-fuori-tempo-massimo, qui si sottolinea l’intenzione di non ritrarre la realtà: di ritrarre la rappresentazione della realtà. Di non dipingere alla maniera della Pop Art: di dipingere la Pop Art, ovvero si compie su di essa un’operazione Pop Art.
In questo senso, quindi, si può parlare di “meta-Pop” (o anche “Pop2 “).
Concettualmente questi lavori vogliono allinearsi al ritmo “in differita” dei vari blog e social networks: cronache di esistenze il cui tempo reale va srotolandosi in funzione di una successiva messa in onda o, meglio, messa online. Il profilo virtuale, come il ritratto, appaga il desiderio, l’ambizione o la necessità di rappresentare e gestire la propria immagine proiettandola fuori da sé. Un istinto sicuramente molto vicino a quello della procreazione e anche a quello della creazione artistica. Umano e necessario, si è manifestato sotto forme diverse e con mezzi diversi in ogni epoca storica. E nella testimonianza divertita resa da queste opere non c’è traccia di biasimo - non c’è in effetti alcun giudizio. Allo stesso modo, tutti quelli raffigurati sono personaggi positivi, perché i Glittermandala - e ancora di più i Pop-traits - sono come foto col “tag”, come lo “status” o l’”umore”, che riportano quel che oggi si fa e si sente e che è fatto e sentito nella consapevolezza d’esser successivamente trascritto, raccontato, rappresentato. Immagini che fissano attimi di un vissuto teso a compiersi effettivamente in un secondo tempo, sul palcoscenico virtuale a cui è destinato - “Ecco, mentre ti parlo ci facciamo le foto col cellulare, le mettiamo su FaceBook (YouTube, MySpace, ecc…) e ci ‘tagghiamo’” - e la seconda vita, quella rappresentata, diventa “più vera della vita vera”.
Davide Combusti, in arte The Niro, è un cantautore-polistrumentista nato e vissuto a Roma, città che ha lasciato spesso per viaggiare e suonare - dai piccoli e fumosi locali di Tucson a Vienna, a Parigi , a Londra, ai live club più rinomati di New York. Ha diviso il palco con importanti artisti quali Sondre Lerche, Tom Hingley degli Inspiral Carpets, Deep Purple, Lou Barlow, Badly Drawn Boy, Carmen Consoli, Amy Winehouse, Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell, TKO . Ha partecipato a "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian e al tributo mondiale in onore di Elliott Smith organizzato dalla Radio dell'Università di Boston. Nel 2007 è stato scelto da Chris Hufford, manager dei Radiohead, per cantare nel progetto chiamato Anti Atlas, co-prodotto nello stesso anno insieme a Ned Bigham. L'11 aprile scorso, seguendo di pochi mesi l’uscita dell’EP “An Ordinary Man”, Universal ha pubblicato l’album d’esordio di The Niro, dal titolo omonimo: 13 canzoni che commuovono e stupiscono per stile ed imprevedibilità, profondità e dirompenza, fantasia melodica e capacità ritmica e che gli sono valse - oltre al plauso incondizionato di pubblico e critica internazionali - il premio speciale del M.E.I. quale rivelazione per l'anno 2008.
www.theniro.it
www.myspace.com/theniro
LIAN Clubart
Dopo anni di attività artistica e di vetrina culturale per attori, cantanti e musicisti, autori e cineasti del panorama italiano e internazionale, dal ventre del Lian Club nasce LianArt. Si tratta di un progetto inserito in una precisa filosofia che vede il locale farsi promotore di una serie di iniziative artistiche di taglio divulgativo- sperimentale legate al mondo del teatro, a quello del cinema e della musica, dell'arte tout court. Un progetto fondato sulla volontà di produrre cultura dal basso, con proposte aperte alla partecipazione di tutti, senza vincolo alcuno di età, lingua o forma espressiva.
LIAN Club
Due piani che ospitano un locale dalle diverse facce: bistrot, bar, discobar e anche galleria d'arte,
ospita frequentemente concerti, festival, dj set, incontri con il teatro e performance di diverso tipo.
Buona la gastronomia che viene proposta all’appetizer time e nell’ora di cena, ottima la scelta di cocktail per l’after-dinner in un'atmosfera calda e informale.
http://www.myspace.com/lianclub
“Portraits” - ritratti - e “Pop” - nel senso di “Art” - sono le parole chiave del nuovo scintillante figurativo che sarà presentato dal 13 al 28 febbraio presso Lian Art (Lian Club, via degli Enotri n. 6 Roma ) . E’ il debutto nella Capitale dell’artista milanese Francesca Bozano, con l’ultima collezione di lavori realizzati nel suo particolare stile “Glittermandala”: figure imprevedibili e teatrali inscritte in un’atmosfera pop-contemporanea che esibisce gli iperintensificati quotidiani post-2K. Una ventina di rampanti icone ricoperte di infiniti, minuscoli brillantini iridescenti - Andy Warhol, Madonna, Barak Obama, John Lennon, ed altri… - fra cui spicca a sopresa il giovane The Niro, talento-rivelazione del 2008.
L’inaugurazione, venerdì 13 febbraio, avrà il suo clou nel concerto appunto di The Niro , cantautore-polistrumentista che sta conquistando il pubblico di tutto il mondo per l’ardore autentico del suo stile raffinato, fatto di arpeggi inconfondibili, melodie malinconicamente fluide e lunghi momenti di emozione pura. Ad accomunarlo alla pittrice è il segreto di una rara alchimia artistica che fonde semplicità, qualità e originalità nella compiuta e convincente immediatezza di chi è “spontaneamente virtuoso”. Arruolato nella schiera dei glitte-rPop-traits (quattro le tele che lo ritraggono!), The Niro si ri-troverà reale, rappresentato e moltiplicato, e ancora soggetto, oggetto e serie di multipli, nel doppio palcoscenico della performance musicale (anch’essa sdoppiata nel fake remake del suo alter in myspace, TheVito) e del brillare dei quattro ritratti esposti al Lian. E mentre andrà in scena insieme alle sue rappresentazioni, inscritto in una galleria di personaggi indelebilmente impressi nell’immaginario collettivo, non ci sarà da stupirsi dovesse manifestarsi la singolare, straniante, imprevedibile - gradevole, anche - sensazione che stia avendo luogo una sorta di… iconificazione. “in diretta”.
Francesca Bozano si forma come scenografa presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Figura di riferimento nel proprio settore, soprattutto in ambito pubblicitario, parallelamente alla precoce carriera si impegna in attività e sperimentazioni che toccano tutti i campi della comunicazione creativa , dalla pittura alla narrativa, dalla musica al teatro. Lavora ed espone fra Milano e Miami dedicandosi instancabilmente alla ricerca di suggestioni, linguaggi, materiali, spunti, per restituirli poi in espressione artistica e dando vita ad una produzine sempre più ricca e sfaccettata, ma anche sempre limpidamente accessibile. Chiarezza, levità, ironia - a tratti parodia o satira , ma, più spesso, disarmata e disarmante autoironia ( “la Dorothy Parker dell’Arte Contemporanea” è stata definita) - sono i fili conduttori di una produzione in realtà raffinatamente colta e strutturata su molteplici livelli di lettura, talvolta accesi dei colori di una personalità sorprendentemente eclettica, talvolta delineati dai chiaroscuri di un insight acutissimo e profondo.
www.myspace.com/glittermandala
I Glittermandala nascono da una ricerca figurativa iniziata nel 1998 ed arricchitasi negli ultimi tre anni della collaborazione del giovane talentuosissimo Gabriele Cavalchi.
Realizzati su tele di medie dimensioni, presentano una texture ‘mossa’, dall’elevatissimo grado di riflessione della luce che li fa apparire quasi come fossero vibranti proiezioni sospese sulla superficie della figura.
Strizzando l’occhiolino glitterato tanto al mondo ludico dell’infanzia quanto alle mode degli accessori luccicanti, i Glittermandala divertono, provocano, ripudiano l’informale, accantonano il minimalismo: quadri che vogliono essere appariscenti, esagerati. Eppure non c’è traccia di frivolezza in questi lavori che pure si prendono e prendono tutto così poco sul serio: accattivanti, d’immediata leggibilità, vastamente godibili e fruibili, in effetti muovono molto consapevolmente i passi dalla lezione Warholiana, la proseguono e si dimostrano in grado di far sentire la loro voce nel discorso sull’Arte Contemporanea.
Come già fu per le serigrafie di Andy Warhol, coi Pop-traits si scende in gioco sul campo del ritratto, lo stile pittorico per eccellenza, quello scelto in passato da nobili e Papi, condottieri e politici ed ereditato poi dai divi del cinema e dalle rock-star per essere immortalati.
Ma se è vero che dopo i ”15 minuti di epifania su uno schermo televisivo per arrivare alla notorietà”, dopo il “Pay to Become a Warhol Star”, la vita, le cose della vita, le persone sarebbero i soggetti obsoleti di un figurativo-fuori-tempo-massimo, qui si sottolinea l’intenzione di non ritrarre la realtà: di ritrarre la rappresentazione della realtà. Di non dipingere alla maniera della Pop Art: di dipingere la Pop Art, ovvero si compie su di essa un’operazione Pop Art.
In questo senso, quindi, si può parlare di “meta-Pop” (o anche “Pop2 “).
Concettualmente questi lavori vogliono allinearsi al ritmo “in differita” dei vari blog e social networks: cronache di esistenze il cui tempo reale va srotolandosi in funzione di una successiva messa in onda o, meglio, messa online. Il profilo virtuale, come il ritratto, appaga il desiderio, l’ambizione o la necessità di rappresentare e gestire la propria immagine proiettandola fuori da sé. Un istinto sicuramente molto vicino a quello della procreazione e anche a quello della creazione artistica. Umano e necessario, si è manifestato sotto forme diverse e con mezzi diversi in ogni epoca storica. E nella testimonianza divertita resa da queste opere non c’è traccia di biasimo - non c’è in effetti alcun giudizio. Allo stesso modo, tutti quelli raffigurati sono personaggi positivi, perché i Glittermandala - e ancora di più i Pop-traits - sono come foto col “tag”, come lo “status” o l’”umore”, che riportano quel che oggi si fa e si sente e che è fatto e sentito nella consapevolezza d’esser successivamente trascritto, raccontato, rappresentato. Immagini che fissano attimi di un vissuto teso a compiersi effettivamente in un secondo tempo, sul palcoscenico virtuale a cui è destinato - “Ecco, mentre ti parlo ci facciamo le foto col cellulare, le mettiamo su FaceBook (YouTube, MySpace, ecc…) e ci ‘tagghiamo’” - e la seconda vita, quella rappresentata, diventa “più vera della vita vera”.
Davide Combusti, in arte The Niro, è un cantautore-polistrumentista nato e vissuto a Roma, città che ha lasciato spesso per viaggiare e suonare - dai piccoli e fumosi locali di Tucson a Vienna, a Parigi , a Londra, ai live club più rinomati di New York. Ha diviso il palco con importanti artisti quali Sondre Lerche, Tom Hingley degli Inspiral Carpets, Deep Purple, Lou Barlow, Badly Drawn Boy, Carmen Consoli, Amy Winehouse, Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell, TKO . Ha partecipato a "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian e al tributo mondiale in onore di Elliott Smith organizzato dalla Radio dell'Università di Boston. Nel 2007 è stato scelto da Chris Hufford, manager dei Radiohead, per cantare nel progetto chiamato Anti Atlas, co-prodotto nello stesso anno insieme a Ned Bigham. L'11 aprile scorso, seguendo di pochi mesi l’uscita dell’EP “An Ordinary Man”, Universal ha pubblicato l’album d’esordio di The Niro, dal titolo omonimo: 13 canzoni che commuovono e stupiscono per stile ed imprevedibilità, profondità e dirompenza, fantasia melodica e capacità ritmica e che gli sono valse - oltre al plauso incondizionato di pubblico e critica internazionali - il premio speciale del M.E.I. quale rivelazione per l'anno 2008.
www.theniro.it
www.myspace.com/theniro
LIAN Clubart
Dopo anni di attività artistica e di vetrina culturale per attori, cantanti e musicisti, autori e cineasti del panorama italiano e internazionale, dal ventre del Lian Club nasce LianArt. Si tratta di un progetto inserito in una precisa filosofia che vede il locale farsi promotore di una serie di iniziative artistiche di taglio divulgativo- sperimentale legate al mondo del teatro, a quello del cinema e della musica, dell'arte tout court. Un progetto fondato sulla volontà di produrre cultura dal basso, con proposte aperte alla partecipazione di tutti, senza vincolo alcuno di età, lingua o forma espressiva.
LIAN Club
Due piani che ospitano un locale dalle diverse facce: bistrot, bar, discobar e anche galleria d'arte,
ospita frequentemente concerti, festival, dj set, incontri con il teatro e performance di diverso tipo.
Buona la gastronomia che viene proposta all’appetizer time e nell’ora di cena, ottima la scelta di cocktail per l’after-dinner in un'atmosfera calda e informale.
http://www.myspace.com/lianclub
13
febbraio 2009
Francesca Bozano – Pop-traits
Dal 13 febbraio al 03 marzo 2009
arte contemporanea
Location
LIAN CLUB/ART
Roma, Via Degli Enotri, 6, (Roma)
Roma, Via Degli Enotri, 6, (Roma)
Vernissage
13 Febbraio 2009, ore 20.30
Sito web
www.myspace.com/glittermandala
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