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Politiche della Memoria – Yervant Gianikian / Angela Ricci Lucchi
Ciclo di incontri e proiezioni con l’obiettivo di indagare il rapporto tra immagine e storia. L’iniziativa, curata da Marco Scotini, prevede tre appuntamenti a carattere monografico articolati, ogni volta, in una conferenza e in un ciclo di proiezioni presentate in un spazio appositamente progettato dal Gruppo A12 con gli studenti del corso di Arti Visive e Studi Curatoriali.
Comunicato stampa
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POLITICHE DELLA MEMORIA #2
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Mercoledì 11 Marzo alle 18.00 prende il via il secondo appuntamento di Politiche della Memoria, il ciclo di incontri e proiezioni promosso dalla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) con l’obiettivo di indagare il rapporto tra immagine e storia. L’iniziativa, curata da Marco Scotini, questa volta vede come ospiti la nota coppia di filmmaker Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, reduci dalla prestigiosa retrospettiva presso il MoMA di New York (in corso fino al 28 febbraio). Dopo il primo appuntamento con la fotografa e regista austriaca Lisl Ponger, anche questo incontro sarà accompagnato da una proiezione di due giorni di una selezione dei maggiori film dei due cineasti italiani. Le proiezioni avranno luogo in un spazio appositamente progettato dal Gruppo A12 con gli studenti del corso di Arti Visive e Studi Curatoriali.
Autori di un cinema archeologico, veri “esploratori” - come li definisce Raymond Bellour - Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi si collocano sicuramente all’origine della tendenza più attuale che fa del found-footage il materiale privilegiato della ricerca artistica contemporanea. Nonostante la loro passione per la classificazione e la catalogazione il loro cinema non si ferma all’archivio, ma è anche un cinema di lotta, di battaglia, per qui e adesso. Osservano ed espongono l’interno del fotogramma come si potrebbe fare con l’anatomia di un corpo lasciando affiorare tutto ciò che nell’inquadratura rimane incontrollato, marginale e non visto.
Il tema della rassegna Politiche della memoria non è altro che quello del documento. O meglio, dell’immagine come documento: i regimi discorsivi che essa informa, i processi d’identificazione che legittima e la dialettica temporale che fonda. Politiche della memoria si focalizza soltanto su una delle procedure di documentazione possibile, ma di certo la più importante, come la narrazione filmica. Una serie di conferenze che vede la partecipazione di artisti e filmmakers internazionali affianca un ciclo di proiezioni all’interno di uno spazio che ripensa il modello della sala cinematografica come dispositivo di visione.
Politiche della memoria interroga il documento come tale, come traccia oggettiva lasciata dagli eventi, come prova materiale o come certificazione di realtà. Ma interroga soprattutto il regime di verità come principio regolativo e l’autorità della storia a cui tale principio dà luogo. Ciò che mette sotto inchiesta dunque non sono soltanto i fatti e i dati come tali ma il sapere che essi definiscono, l’influenza che esercitano. I modi, in sostanza, in cui i dati vengono registrati, accumulati. Le strategie con cui essi costruiscono una memoria o definiscono una rimozione storica, una amnesia permanente o temporanea.
Materiali d’archivio e found footage sono la materia prima delle pellicole di Lisl Ponger, di Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi, di Gintaras Makarevicius infine. La memoria del colonialismo entra in scena con Lisl Ponger, la memoria del blocco sovietico con Gintaras Makarevicius. Gianikian e Ricci-Lucchi sono da sempre invece i riferimenti principali per una memoria del mezzo cinematografico stesso, della sua storia, delle sue origini.
YERVANT GIANIKIAN e ANGELA RICCI LUCCHI
Yervant Gianikian è nato a Merano nel 1942 e Angela Ricci Lucchi è nata a Lugo di Romagna nel 1942. Vivono e lavorano a Milano. La coppia di filmmaker emerge nella scena cinematografica nel 1986 con il lavoro sperimentale - che diviene subito punto di riferimento - Dal Polo all’Equatore. Questo lavoro iniziale li pone all’avanguardia del movimento sul documentario e introduce quelli che sarebbero diventati i temi ricorrenti del loro lavoro: pace e guerra, imperialismo e sfruttamento dei subalterni. La loro firma stilistica spesso è la manipolazione di raro materiale d’archivio rifotografandolo, ricolorandolo, e intervenendo sulla velocità originale del film fino a produrre un’opera completamente diversa. Le immagini straordinarie che Gianikian e Ricci Lucchi creano – e spesso enfatizzano con musica originale – smascherano ideologie e conflitti in un dato momento della storia. Questa strategia rivela profondità di significato, simboli e metafore visive che altrimenti potrebbero andare perdute per lo spettatore. I loro lavori sono conservati, tra l’altro, nella videoteca del MoMA di New York, nel British Film Institute, nella Cinémathèque Française di Parigi, nel Film Museum di Amsterdam, nella Cinémathèque of Canberra. Una loro retrospettiva è in corso presso il MoMA di New York (fino al 28 febbraio 2009)
Conferenza-screening-Aula Magna: Spazio elastico. 11.03.2009. 18.00
Trasparenze, 1998. Italia. Una esplorazione astratta della relazione tra film e guerra mette a confronto il processo di decadenza nei film al nitrato e polvere da sparo. 8 min.
Diario Africano, 1994. Italia. Un rifacimento di immagini prese da un film-diario girato da un viaggiatore anonimo in Algeria tra il 1927 ed il 1936, questo film è l'illustrazione della cinepresa come strumento di dominio coloniale. 8 min.
Animali Criminali, 1994. Italia. In questo commento filmico sull'ideologia fascista - che usa il footage preso dagli archivi di Luca Comerio e di Edison scoperti recentemente; mani invisibili obbligano animali prigionieri a lottare tra loro. 7 min.
Screening-Cine Naba. 11.03.2009. 20.00
Lo specchio di Diana, 1996. Italia. Nel 1926 i resti di due navi costruite dall'imperatore Caligola furono ritrovate sui fondali del lago di Nemi, vicino a Roma. Mussolini fece drenare il lago e fondò un museo come celebrazione delle origini imperiali del Fascismo, ma il museo e le navi furono distrutte da nazisti fuggitivi nel 1944. Il film commemora questi eventi. 31 min.
Screening-CineNaba. 12.03.2009.
Images d'Orient, tourisme vandale, 2001. Italia. Gli autoriusano footage girato in India da turisti della fine degli anni ’20 per illustrare le attitudini elitiste degli Occidentali nei confronti del lontano Est. Il film mette in contrasto la vita miserabile dei poveri e denutriti con il sontuoso stile di vita degli europei. 62 min.
Inventario Balcanico, 2000. Questo film segna il ritornodi Gianikian e Ricci Lucchi allo stile di marca che stabilirono con il film “Dal Polo all’Equatore”(1986): la manipolazione di footage di prima mano- colorato, accelerato e rallentato – per produrre una dichiarazione sulla condizione umana. In questo film gli autori usano film girati da dilettanti, viaggiatori e truppe militari naziste nei Balcani. 62 min.
Oh! Uomo, 2004. Questo lavoro, parte di una trilogia sulla guerra, si concentra ampiamente sugli effetti delle moderne operazioni di guerra sul corpo umano. Il footage originale del 1919-1922 è fermato e rallentato per rivelare espressioni e gesti momentanei e per enfatizzare la natura fragile, graffiata e macchiata della celluloide stessa. 72 min.
un progetto di Marco Scotini
coordinamento Andris Brinkmanis
organizzazione NABAFuturarium
MERCOLEDÍ DA NABA spazio Elastico edificio Amaranto (aula 20)
NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano via Darwin 20, 20143 Milano 02 97372.1 - www.naba.it
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Mercoledì 11 Marzo alle 18.00 prende il via il secondo appuntamento di Politiche della Memoria, il ciclo di incontri e proiezioni promosso dalla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) con l’obiettivo di indagare il rapporto tra immagine e storia. L’iniziativa, curata da Marco Scotini, questa volta vede come ospiti la nota coppia di filmmaker Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, reduci dalla prestigiosa retrospettiva presso il MoMA di New York (in corso fino al 28 febbraio). Dopo il primo appuntamento con la fotografa e regista austriaca Lisl Ponger, anche questo incontro sarà accompagnato da una proiezione di due giorni di una selezione dei maggiori film dei due cineasti italiani. Le proiezioni avranno luogo in un spazio appositamente progettato dal Gruppo A12 con gli studenti del corso di Arti Visive e Studi Curatoriali.
Autori di un cinema archeologico, veri “esploratori” - come li definisce Raymond Bellour - Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi si collocano sicuramente all’origine della tendenza più attuale che fa del found-footage il materiale privilegiato della ricerca artistica contemporanea. Nonostante la loro passione per la classificazione e la catalogazione il loro cinema non si ferma all’archivio, ma è anche un cinema di lotta, di battaglia, per qui e adesso. Osservano ed espongono l’interno del fotogramma come si potrebbe fare con l’anatomia di un corpo lasciando affiorare tutto ciò che nell’inquadratura rimane incontrollato, marginale e non visto.
Il tema della rassegna Politiche della memoria non è altro che quello del documento. O meglio, dell’immagine come documento: i regimi discorsivi che essa informa, i processi d’identificazione che legittima e la dialettica temporale che fonda. Politiche della memoria si focalizza soltanto su una delle procedure di documentazione possibile, ma di certo la più importante, come la narrazione filmica. Una serie di conferenze che vede la partecipazione di artisti e filmmakers internazionali affianca un ciclo di proiezioni all’interno di uno spazio che ripensa il modello della sala cinematografica come dispositivo di visione.
Politiche della memoria interroga il documento come tale, come traccia oggettiva lasciata dagli eventi, come prova materiale o come certificazione di realtà. Ma interroga soprattutto il regime di verità come principio regolativo e l’autorità della storia a cui tale principio dà luogo. Ciò che mette sotto inchiesta dunque non sono soltanto i fatti e i dati come tali ma il sapere che essi definiscono, l’influenza che esercitano. I modi, in sostanza, in cui i dati vengono registrati, accumulati. Le strategie con cui essi costruiscono una memoria o definiscono una rimozione storica, una amnesia permanente o temporanea.
Materiali d’archivio e found footage sono la materia prima delle pellicole di Lisl Ponger, di Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi, di Gintaras Makarevicius infine. La memoria del colonialismo entra in scena con Lisl Ponger, la memoria del blocco sovietico con Gintaras Makarevicius. Gianikian e Ricci-Lucchi sono da sempre invece i riferimenti principali per una memoria del mezzo cinematografico stesso, della sua storia, delle sue origini.
YERVANT GIANIKIAN e ANGELA RICCI LUCCHI
Yervant Gianikian è nato a Merano nel 1942 e Angela Ricci Lucchi è nata a Lugo di Romagna nel 1942. Vivono e lavorano a Milano. La coppia di filmmaker emerge nella scena cinematografica nel 1986 con il lavoro sperimentale - che diviene subito punto di riferimento - Dal Polo all’Equatore. Questo lavoro iniziale li pone all’avanguardia del movimento sul documentario e introduce quelli che sarebbero diventati i temi ricorrenti del loro lavoro: pace e guerra, imperialismo e sfruttamento dei subalterni. La loro firma stilistica spesso è la manipolazione di raro materiale d’archivio rifotografandolo, ricolorandolo, e intervenendo sulla velocità originale del film fino a produrre un’opera completamente diversa. Le immagini straordinarie che Gianikian e Ricci Lucchi creano – e spesso enfatizzano con musica originale – smascherano ideologie e conflitti in un dato momento della storia. Questa strategia rivela profondità di significato, simboli e metafore visive che altrimenti potrebbero andare perdute per lo spettatore. I loro lavori sono conservati, tra l’altro, nella videoteca del MoMA di New York, nel British Film Institute, nella Cinémathèque Française di Parigi, nel Film Museum di Amsterdam, nella Cinémathèque of Canberra. Una loro retrospettiva è in corso presso il MoMA di New York (fino al 28 febbraio 2009)
Conferenza-screening-Aula Magna: Spazio elastico. 11.03.2009. 18.00
Trasparenze, 1998. Italia. Una esplorazione astratta della relazione tra film e guerra mette a confronto il processo di decadenza nei film al nitrato e polvere da sparo. 8 min.
Diario Africano, 1994. Italia. Un rifacimento di immagini prese da un film-diario girato da un viaggiatore anonimo in Algeria tra il 1927 ed il 1936, questo film è l'illustrazione della cinepresa come strumento di dominio coloniale. 8 min.
Animali Criminali, 1994. Italia. In questo commento filmico sull'ideologia fascista - che usa il footage preso dagli archivi di Luca Comerio e di Edison scoperti recentemente; mani invisibili obbligano animali prigionieri a lottare tra loro. 7 min.
Screening-Cine Naba. 11.03.2009. 20.00
Lo specchio di Diana, 1996. Italia. Nel 1926 i resti di due navi costruite dall'imperatore Caligola furono ritrovate sui fondali del lago di Nemi, vicino a Roma. Mussolini fece drenare il lago e fondò un museo come celebrazione delle origini imperiali del Fascismo, ma il museo e le navi furono distrutte da nazisti fuggitivi nel 1944. Il film commemora questi eventi. 31 min.
Screening-CineNaba. 12.03.2009.
Images d'Orient, tourisme vandale, 2001. Italia. Gli autoriusano footage girato in India da turisti della fine degli anni ’20 per illustrare le attitudini elitiste degli Occidentali nei confronti del lontano Est. Il film mette in contrasto la vita miserabile dei poveri e denutriti con il sontuoso stile di vita degli europei. 62 min.
Inventario Balcanico, 2000. Questo film segna il ritornodi Gianikian e Ricci Lucchi allo stile di marca che stabilirono con il film “Dal Polo all’Equatore”(1986): la manipolazione di footage di prima mano- colorato, accelerato e rallentato – per produrre una dichiarazione sulla condizione umana. In questo film gli autori usano film girati da dilettanti, viaggiatori e truppe militari naziste nei Balcani. 62 min.
Oh! Uomo, 2004. Questo lavoro, parte di una trilogia sulla guerra, si concentra ampiamente sugli effetti delle moderne operazioni di guerra sul corpo umano. Il footage originale del 1919-1922 è fermato e rallentato per rivelare espressioni e gesti momentanei e per enfatizzare la natura fragile, graffiata e macchiata della celluloide stessa. 72 min.
un progetto di Marco Scotini
coordinamento Andris Brinkmanis
organizzazione NABAFuturarium
MERCOLEDÍ DA NABA spazio Elastico edificio Amaranto (aula 20)
NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano via Darwin 20, 20143 Milano 02 97372.1 - www.naba.it
11
marzo 2009
Politiche della Memoria – Yervant Gianikian / Angela Ricci Lucchi
11 marzo 2009
incontro - conferenza
Location
NABA – NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Milano, Via Carlo Darwin, 20, (Milano)
Milano, Via Carlo Darwin, 20, (Milano)
Vernissage
11 Marzo 2009, ore 18. Screening-Cine Naba ore 20.00
Autore
Curatore