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Fulget Crucis Mysterium
Insieme al Crocifisso ritrovato, nella chiesa di Sant’Agostino un allestimento di croci provenienti dal patrimonio della Diocesi di Trapani e una di Campobello di Mazara.
Comunicato stampa
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FRA ARTE TRADIZIONE E RELIGIONE “FULGET CRUCIS MYSTERIUM”, UN PERCORSO ESPOSITIVO SUL CROCIFISSO NELLE CHIESE STORICHE DI TRAPANI CHE CULMINA CON LA MOSTRA (6-20 MARZO) DEL “CROCIFISSO RITROVATO” ATTRIBUITO A MICHELANGELO
L’opera del giovane Buonarroti comincia da Trapani un viaggio per l’Italia dopo il successo dell’esposizione alla camera dei Deputati. L’iniziativa della Diocesi di Trapani s’inserisce nel più ampio scenario della suggestiva tradizione pasquale dei “Misteri”
A Trapani, dal 6 marzo al 13 aprile, risplende il mistero della croce (“Fulget mysterium crucis”). La Diocesi ha realizzato un originale percorso espositivo integrato (multisensoriale) sul crocifisso che si snoda nel centro storico di Trapani fra arte religione e devozione popolare ed è accessibile gratuitamente a tutti. “Sarà un’occasione preziosa per rivisitare quel patrimonio di arte che va dal medioevo fino all’arte contemporanea attinente alla Passione di Cristo e in particolare la crocifissione”, ha detto il Vescovo di Trapani Monsignor Francesco Micciché che ha fortemente voluto l’iniziativa.
Il momento clou è la mostra, in programma dal 6 al 20 marzo nella Chiesa di Sant’Agostino, del Crocifisso ligneo attribuito al giovane Michelangelo. Reduce dal successo della prima esposizione pubblica alla Camera dei Deputati, l’opera comincia da Trapani un viaggio per l’Italia con la presenza del Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e del Presidente del Senato Renato Schifani.
In occasione dell’arrivo del Crocifisso attributo al Buonarroti sono stata allestite due mostre collaterali nelle chiese del centro storico di Trapani, incentrate sull’iconografia del Cristo in croce nella storia a partire dal medioevo (“Mysterium Crucis”) e nell’arte contemporanea (“Across the cross”). Previste anche lectio magistralis di studiosi sul crocifisso nell’arte e nella letturatura, proiezioni di film e concerti per sfociare nella suggestiva tradizione pasquale dei Misteri tra “scinnute” e processioni.
Il Crocifisso ritrovato. Il corpo nudo di Cristo in croce intagliato in legno di tiglio policromo, attribuito a Michelangelo Buonarroti e che il Ministero dei Beni Culturali ha appena acquisito per 3,25 milioni di euro, sarà esposto al pubblico dal 6 al 20 marzo (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) nella Chiesa di Sant’Agostino con il supporto di alcuni pannelli didattici.
Subito dopo l’attribuzione a Michelangelo l’opera è stata mostrata a Papa Benedetto XVI nella Sua visita all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. Dal 23 dicembre la statuetta è stata esposta nella Sala della Regina di Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati. La destinazione definitiva della preziosa scultura sarà il Museo del Bargello a Firenze e da qui la presenza a Trapani della Soprintendente del Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini, a cui è affidata la prolusione sull’opera durante la cerimonia inaugurale. L’opera ricorda altri esemplari dell'ultimo scorcio del Quattrocento: quello in legno scolpito da Michelangelo stesso per la Chiesa di Santo Spirito di Firenze e quello affrescato dal Perugino nella sala capitolare del grande complesso monumentale di Santa Maria Maddalena de' Pazzi dello stesso capoluogo toscano.
Il corpo affusolato in posa frontale, colto nell'attimo del trapasso, prova la profonda conoscenza anatomica di Michelangelo che proprio in Santo Spirito ebbe a disposizione per i suoi studi i cadaveri dell'ospedale del complesso agostiniano. Accostato da molti studiosi al Cristo della Pietà della Basilica Vaticana e al colossale David marmoreo, l'opera si caraterizza per le proporzioni perfette (poco più di 40 centimetri), e come l'uomo vitruviano è iscrivibile in un cerchio e in un quadrato. L'attribuzione a Michelangelo Buonarroti è frutto dei lunghi studi di Giancarlo Gentilini, esperto di fama internazionale di scultura fiorentina del Quattrocento, condivisi da Umberto Baldini, Luciano Bellosi, Massimo Ferretti, Antonio Paolucci, Cristina Acidini.
Mysterium Crucis. Sempre nella Chiesa di Sant’Agostino è stata realizzata la mostra “Mysterium Crucis” aperta al pubblico dal 6 marzo al 13 aprile (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) e che farà da corollario al Crocifisso del giovane Michelangelo. Si tratta di crocifissi antichi e preziosi custoditi nelle chiese di tutta diocesi trapanese. Nella chiesa, che ospita la mostra e che risale all’epoca dei templari, spicca il rosone, una sorta di “giardino di pietra” con i simboli delle tre grandi religioni monoteiste.
Il Crocifisso in corallo di fra’ Matteo Bavera conservato nel Museo Pepoli di Trapani e risalente alla prima metà del XVII sec., è sicuramente il pezzo più importante e prezioso dell’esposizione storico-artistica. L’insieme si compone di una croce lignea con impiallacciatura in ebano, intarsi a motivi geometrici in tartaruga e profilature in madreperla, sulla quale si innesta la figura del Cristo scolpita a bulino, ben allineata sull’asse della croce, che si connota per l’intenso vigore espressivo ed il naturalismo della rappresentazione.
L’excursus storico, curato da Maurizio Vitella ( ricercatore presso l’Università di Palermo) parte dal Medioevo con le croci dipinte della Chiesa Madre e della chiesa del Rosario di Alcamo. Il Seicento, e il Barocco è rappresentato dal Crocifisso di Frate Umile da Petralia della Chiesa Madre di Campobello, opera significativa, realizzata da un artista che ha aggiornato, col suo linguaggio compositivo fortemente realista, e a volte cruento, l’iconografia del Cristo in Croce in Sicilia. Fra gli altri il crocifisso di Pietro Orlando della Chiesa dell’Itria di Trapani, con la croce interamente rivestita in tartaruga.
Opera simbolo dell’artigianato trapanese è il Crocifisso in alabastro rosa di Alberto Tipa custodito nel Vescovado di Trapani, proveniente dalla chiesa di Sant’Alberto. Infine, con un apposito percorso urbano che intende valorizzare e far scoprire ai visitatori le preziose bellezze monumentali trapanesi, sarà possibile ammirare nella chiesa di San Domenico il più antico Crocifisso presente in città, ossia la miracolosa e tanto venerata effige del Cristo in Croce espressione di quel gusto “gotico doloroso” comune a pochi altri simulacri presenti nell’Isola, opera restaurata recentemente dalla Soprintendenza ai Beni culturali.
Accross the cross. Se la croce nel passato privilegiava l’elemento realistico della rappresentazione puntando, quella medievale sulla dolente pietas, quella rinascimentale sulla perfezione formale dell’uomo-Dio, quella barocca sulla straziante commozione, la croce contemporanea si sintonizza invece più sul potenziale simbolico-concettuale della sua rappresentazione. Nella Chiesa di S. Alberto la mostra “Across the cross” (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) attraversa la croce come una strada (across) universale della sofferenza e dell’umano dolore. L’artista oggi può provare a guardarla sia come simbolo di dolore ma anche come emblema della resurrezione che rivela così il suo pieno senso vitale. Insomma la croce è una via di riflessione per andare al di là (across), per tentare il viaggio verso un oltre e questo anche l’artista contemporaneo lo sa. La mostra rappresenta un prolungamento di un progetto già avviato dalla Diocesi di Trapani con la Di.ART, collezione permanente internazionale di arte contemporanea unica in Italia
Alla mostra partecipano artisti italiani e stranieri, cristiani e non cristiani, atei e agnostici che si misurano sul tema della croce ognuno dal proprio punto di vista. Tra essi: Adrian Paci, Minjung Kim, Marco Papa, Alberto De Braud, Franco Mazzucchelli, Yuko Tzukamoto, Mario Cassisa, Niki Takehiko, Mauro Lovi, Peter Fitze, Antonio Sammartano, Kazumi Kurihara, Roberto D’Alìa, Franco Nocera, Jung Uei Jung, Giampiero Assumma, Rita Siragusa, Simone Barbieri, Barbara Crimella, Elena Strada, Roberta Lozzi, Sue Kennigton, Vincenzo Lipari, Maria Pia Adamo e altri.
Chiesa di San Domenico – Il Crocifisso Miracoloso
La Chiesa e l’attiguo convento dei domenicani fu una delle più importanti della città di Trapani, considerata Cappella Reale poiché in essa furono sepolti i sovrani di Navarra, Teobaldo e Isabella di ritorno dalle Crociate e l’infante Manfredi, figlio dodicenne di Federico III morto accidentalmente a Trapani per una caduta da cavallo. I trapanesi, che hanno un rapporto speciale con la celebrazione della Passione di Cristo, trovano nella Chiesa di San Domenico e nel Crocifisso in essa custodito un’importante meta di devozione, soprattutto nel periodo quaresimale. Il Crocifisso è rappresentato non “morente” ma “morto” ed è considerato “miracoloso” dalla devozione popolare.
Il Cantiere del Restauro – Palazzo Milo
Una felice intuizione del Soprintendente di Trapani Arch. Giuseppe Gini ha permesso, alcuni anni orsono, di sostituire dei vecchi infissi del Palazzo Milo – Pappalardo con delle vetrine prospicienti la via Garibaldi facendole diventare il “ museo sulla strada”. Uno spazio espositivo fruibile 24 ore su 24, rivolto a tutti e dove vengono presentati con strumenti di lavoro, opere d’arte, filmati e pannelli didattici i restauri, gli studi e le ricerche portati avanti sui nostri beni culturali.
In occasione dell’evento “ Fulget Crucis Mysterium” le vetrine fungeranno da ultima tappa del percorso che, attraverso il centro storico, permetterà di ammirare opere d’arte interessantissime.
Dietro le superfici trasparenti i visitatori potranno assistere al restauro “in diretta” di un curioso crocifisso proveniente dalla Chiesa di San Michele di Mazara del Vallo realizzato con un’anima in paglia rivestita con tre strati di carta, quattro di stoffa e uno di stucco dipinto. Il viso è ricoperto e modellato con la cera mentre per le mani e per i piedi furono usati legno e sughero.Potranno essere ammirati anche i pannelli che raccontano del restauro del famoso Crocifisso miracoloso della chiesa di san Domenico.
Le parole, i film, i suoni. Ad arricchire la grande cornice di “Fulget crucis mysterium” anche le lectio magistralis di Timothy Verdon (L’immagine del Salvatore crocifisso nella spiritualità cristiana, 7 marzo alle 16.30) storico d’arte e docente presso l’Università di Stanford e la facoltà teologica dell’Italia Centrale; di Maria Concetta Di Natale (Le croci dipinte in Sicilia, 21 marzo ore 17.30), docente di museologia e criticia artistica e del restauro presso l’Università di Palermo. Sempre nella Chiesa del Collegio di Trapani sono previsti quattro appuntamenti cinematografici con la proiezione di altrettante pellicole significative sulla passione del Cristo: Jesus Christ Superstar (10 marzo, ore 18), Il vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (17 marzo, ore 18), The miracle maker (24 marzo, ore 18), The Passion di Mel Gibson (31 marzo, ore 18). Concerti canori e di musica classica completano il quadro.
I “Misteri”. Tutte le iniziative hanno un altro momento particolarmente rilevante nel suggestivo mosaico dei “Misteri” la più imponente manifestazione popolare e devozionale d’Italia, oltre che la più lunga, che si svolge da quasi 400 anni e affonda le radici nella tradizione spagnola dalla quale si distingue proprio per l’unitarietà che la connota. Fanno da prologo le tradizionali manifestazioni quaresimali (le “Scinnute” ogni venerdì di quaresima, le Stazioni quaresimali e, nel corso della settimana santa, la processione della Madre della Pietà dei Massari il martedì Santo, la Madre della Pietà del Popolo il Mercoledì Santo, etc.). La processione dei Misteri ha inizio nel centro storico della città alle ore 14.00 del Venerdì Santo quando si aprono i portoni della barocca Chiesa del Purgatorio: per 24 ore, fino a mezzogiorno del sabato santo, la vita della città si riversa nelle strade, al seguito della processione che si snoda con un percorso secolare che attraversa tutto il centro cittadino in una manifestazione di pietà popolare indimenticabile fatta di pathos, musica, odori e colori che celebra la Passione e la morte di Cristo.
I “Misteri” sono la rappresentazione artistica della passione e morte di Cristo. Si tratta di diciotto gruppi statuari, più i due simulacri de Gesù morto e della Madonna addolorata. Gli artisti trapanesi hanno saputo dare ai gruppi una dinamicità rappresentativa unica nel vasto panorama delle sacre rappresentazioni della passione di Cristo. La tecnica di realizzazione delle statue iniziava dal comporre volti, mani e piedi dei “personaggi” che compongono i gruppi, scolpendoli nel legno. Sulla “vara”, la base sagomata anch’essa di legno, i gruppi statuarisono interamente sostenuti da ossature in sughero. Tipica e unica, frutto del lavoro degli artisti locali, anche la realizzazione degli abiti: la stoffa, solitamente tela precedentemente immersa in una mistura di colla e gesso, permetteva agli artisti locali di creare pieghe e movimento, donando ai gruppi scultorei plasticità e realismo.
I gruppi dei “Misteri” rappresentano i momenti salienti del viaggio di Cristo verso la Crocifissione: per la realizzazione gli artigiani non trovarono ispirazione nell’iconografia classica ma in episodi citati nei testi sacri e nei vangeli apocrifi, aggiungendo anche personali interpretazioni. I vari gruppi sono curati per tutti i mesi dell’anno dai “ceti” cittadini detti “maestranze” e portati in processione a spalla, per l’intero percorso di 24 ore, dai “massari” che in un corale movimento al ritmo del suono delle marce delle bande danno vita alle tradizionali “annacate”. Per la processione i gruppi vengono arricchiti degli argenti e abbelliti di composizioni floreali.
Domenica di Pasqua: la processione della Gloria.
La settimana santa a Trapani si conclude la Domenica di Pasqua con la processione del Cristo Risorto dalla Chiesa del Purgatorio sede dei 20 venti gruppi dei misteri, fino alla Cattedrale “San Lorenzo” dove si tiene il solenne pontificale del vescovo. “ La verità dei misteri impone una nuova risurrezione della città che li ha creati – ha affermato il vescovo - La risurrezione di Trapani. E’ arrivato il tempo in cui vedendo il Cristo morto si torni a gioire della sua risurrezione.
L’opera del giovane Buonarroti comincia da Trapani un viaggio per l’Italia dopo il successo dell’esposizione alla camera dei Deputati. L’iniziativa della Diocesi di Trapani s’inserisce nel più ampio scenario della suggestiva tradizione pasquale dei “Misteri”
A Trapani, dal 6 marzo al 13 aprile, risplende il mistero della croce (“Fulget mysterium crucis”). La Diocesi ha realizzato un originale percorso espositivo integrato (multisensoriale) sul crocifisso che si snoda nel centro storico di Trapani fra arte religione e devozione popolare ed è accessibile gratuitamente a tutti. “Sarà un’occasione preziosa per rivisitare quel patrimonio di arte che va dal medioevo fino all’arte contemporanea attinente alla Passione di Cristo e in particolare la crocifissione”, ha detto il Vescovo di Trapani Monsignor Francesco Micciché che ha fortemente voluto l’iniziativa.
Il momento clou è la mostra, in programma dal 6 al 20 marzo nella Chiesa di Sant’Agostino, del Crocifisso ligneo attribuito al giovane Michelangelo. Reduce dal successo della prima esposizione pubblica alla Camera dei Deputati, l’opera comincia da Trapani un viaggio per l’Italia con la presenza del Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e del Presidente del Senato Renato Schifani.
In occasione dell’arrivo del Crocifisso attributo al Buonarroti sono stata allestite due mostre collaterali nelle chiese del centro storico di Trapani, incentrate sull’iconografia del Cristo in croce nella storia a partire dal medioevo (“Mysterium Crucis”) e nell’arte contemporanea (“Across the cross”). Previste anche lectio magistralis di studiosi sul crocifisso nell’arte e nella letturatura, proiezioni di film e concerti per sfociare nella suggestiva tradizione pasquale dei Misteri tra “scinnute” e processioni.
Il Crocifisso ritrovato. Il corpo nudo di Cristo in croce intagliato in legno di tiglio policromo, attribuito a Michelangelo Buonarroti e che il Ministero dei Beni Culturali ha appena acquisito per 3,25 milioni di euro, sarà esposto al pubblico dal 6 al 20 marzo (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) nella Chiesa di Sant’Agostino con il supporto di alcuni pannelli didattici.
Subito dopo l’attribuzione a Michelangelo l’opera è stata mostrata a Papa Benedetto XVI nella Sua visita all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. Dal 23 dicembre la statuetta è stata esposta nella Sala della Regina di Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati. La destinazione definitiva della preziosa scultura sarà il Museo del Bargello a Firenze e da qui la presenza a Trapani della Soprintendente del Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini, a cui è affidata la prolusione sull’opera durante la cerimonia inaugurale. L’opera ricorda altri esemplari dell'ultimo scorcio del Quattrocento: quello in legno scolpito da Michelangelo stesso per la Chiesa di Santo Spirito di Firenze e quello affrescato dal Perugino nella sala capitolare del grande complesso monumentale di Santa Maria Maddalena de' Pazzi dello stesso capoluogo toscano.
Il corpo affusolato in posa frontale, colto nell'attimo del trapasso, prova la profonda conoscenza anatomica di Michelangelo che proprio in Santo Spirito ebbe a disposizione per i suoi studi i cadaveri dell'ospedale del complesso agostiniano. Accostato da molti studiosi al Cristo della Pietà della Basilica Vaticana e al colossale David marmoreo, l'opera si caraterizza per le proporzioni perfette (poco più di 40 centimetri), e come l'uomo vitruviano è iscrivibile in un cerchio e in un quadrato. L'attribuzione a Michelangelo Buonarroti è frutto dei lunghi studi di Giancarlo Gentilini, esperto di fama internazionale di scultura fiorentina del Quattrocento, condivisi da Umberto Baldini, Luciano Bellosi, Massimo Ferretti, Antonio Paolucci, Cristina Acidini.
Mysterium Crucis. Sempre nella Chiesa di Sant’Agostino è stata realizzata la mostra “Mysterium Crucis” aperta al pubblico dal 6 marzo al 13 aprile (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) e che farà da corollario al Crocifisso del giovane Michelangelo. Si tratta di crocifissi antichi e preziosi custoditi nelle chiese di tutta diocesi trapanese. Nella chiesa, che ospita la mostra e che risale all’epoca dei templari, spicca il rosone, una sorta di “giardino di pietra” con i simboli delle tre grandi religioni monoteiste.
Il Crocifisso in corallo di fra’ Matteo Bavera conservato nel Museo Pepoli di Trapani e risalente alla prima metà del XVII sec., è sicuramente il pezzo più importante e prezioso dell’esposizione storico-artistica. L’insieme si compone di una croce lignea con impiallacciatura in ebano, intarsi a motivi geometrici in tartaruga e profilature in madreperla, sulla quale si innesta la figura del Cristo scolpita a bulino, ben allineata sull’asse della croce, che si connota per l’intenso vigore espressivo ed il naturalismo della rappresentazione.
L’excursus storico, curato da Maurizio Vitella ( ricercatore presso l’Università di Palermo) parte dal Medioevo con le croci dipinte della Chiesa Madre e della chiesa del Rosario di Alcamo. Il Seicento, e il Barocco è rappresentato dal Crocifisso di Frate Umile da Petralia della Chiesa Madre di Campobello, opera significativa, realizzata da un artista che ha aggiornato, col suo linguaggio compositivo fortemente realista, e a volte cruento, l’iconografia del Cristo in Croce in Sicilia. Fra gli altri il crocifisso di Pietro Orlando della Chiesa dell’Itria di Trapani, con la croce interamente rivestita in tartaruga.
Opera simbolo dell’artigianato trapanese è il Crocifisso in alabastro rosa di Alberto Tipa custodito nel Vescovado di Trapani, proveniente dalla chiesa di Sant’Alberto. Infine, con un apposito percorso urbano che intende valorizzare e far scoprire ai visitatori le preziose bellezze monumentali trapanesi, sarà possibile ammirare nella chiesa di San Domenico il più antico Crocifisso presente in città, ossia la miracolosa e tanto venerata effige del Cristo in Croce espressione di quel gusto “gotico doloroso” comune a pochi altri simulacri presenti nell’Isola, opera restaurata recentemente dalla Soprintendenza ai Beni culturali.
Accross the cross. Se la croce nel passato privilegiava l’elemento realistico della rappresentazione puntando, quella medievale sulla dolente pietas, quella rinascimentale sulla perfezione formale dell’uomo-Dio, quella barocca sulla straziante commozione, la croce contemporanea si sintonizza invece più sul potenziale simbolico-concettuale della sua rappresentazione. Nella Chiesa di S. Alberto la mostra “Across the cross” (lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20) attraversa la croce come una strada (across) universale della sofferenza e dell’umano dolore. L’artista oggi può provare a guardarla sia come simbolo di dolore ma anche come emblema della resurrezione che rivela così il suo pieno senso vitale. Insomma la croce è una via di riflessione per andare al di là (across), per tentare il viaggio verso un oltre e questo anche l’artista contemporaneo lo sa. La mostra rappresenta un prolungamento di un progetto già avviato dalla Diocesi di Trapani con la Di.ART, collezione permanente internazionale di arte contemporanea unica in Italia
Alla mostra partecipano artisti italiani e stranieri, cristiani e non cristiani, atei e agnostici che si misurano sul tema della croce ognuno dal proprio punto di vista. Tra essi: Adrian Paci, Minjung Kim, Marco Papa, Alberto De Braud, Franco Mazzucchelli, Yuko Tzukamoto, Mario Cassisa, Niki Takehiko, Mauro Lovi, Peter Fitze, Antonio Sammartano, Kazumi Kurihara, Roberto D’Alìa, Franco Nocera, Jung Uei Jung, Giampiero Assumma, Rita Siragusa, Simone Barbieri, Barbara Crimella, Elena Strada, Roberta Lozzi, Sue Kennigton, Vincenzo Lipari, Maria Pia Adamo e altri.
Chiesa di San Domenico – Il Crocifisso Miracoloso
La Chiesa e l’attiguo convento dei domenicani fu una delle più importanti della città di Trapani, considerata Cappella Reale poiché in essa furono sepolti i sovrani di Navarra, Teobaldo e Isabella di ritorno dalle Crociate e l’infante Manfredi, figlio dodicenne di Federico III morto accidentalmente a Trapani per una caduta da cavallo. I trapanesi, che hanno un rapporto speciale con la celebrazione della Passione di Cristo, trovano nella Chiesa di San Domenico e nel Crocifisso in essa custodito un’importante meta di devozione, soprattutto nel periodo quaresimale. Il Crocifisso è rappresentato non “morente” ma “morto” ed è considerato “miracoloso” dalla devozione popolare.
Il Cantiere del Restauro – Palazzo Milo
Una felice intuizione del Soprintendente di Trapani Arch. Giuseppe Gini ha permesso, alcuni anni orsono, di sostituire dei vecchi infissi del Palazzo Milo – Pappalardo con delle vetrine prospicienti la via Garibaldi facendole diventare il “ museo sulla strada”. Uno spazio espositivo fruibile 24 ore su 24, rivolto a tutti e dove vengono presentati con strumenti di lavoro, opere d’arte, filmati e pannelli didattici i restauri, gli studi e le ricerche portati avanti sui nostri beni culturali.
In occasione dell’evento “ Fulget Crucis Mysterium” le vetrine fungeranno da ultima tappa del percorso che, attraverso il centro storico, permetterà di ammirare opere d’arte interessantissime.
Dietro le superfici trasparenti i visitatori potranno assistere al restauro “in diretta” di un curioso crocifisso proveniente dalla Chiesa di San Michele di Mazara del Vallo realizzato con un’anima in paglia rivestita con tre strati di carta, quattro di stoffa e uno di stucco dipinto. Il viso è ricoperto e modellato con la cera mentre per le mani e per i piedi furono usati legno e sughero.Potranno essere ammirati anche i pannelli che raccontano del restauro del famoso Crocifisso miracoloso della chiesa di san Domenico.
Le parole, i film, i suoni. Ad arricchire la grande cornice di “Fulget crucis mysterium” anche le lectio magistralis di Timothy Verdon (L’immagine del Salvatore crocifisso nella spiritualità cristiana, 7 marzo alle 16.30) storico d’arte e docente presso l’Università di Stanford e la facoltà teologica dell’Italia Centrale; di Maria Concetta Di Natale (Le croci dipinte in Sicilia, 21 marzo ore 17.30), docente di museologia e criticia artistica e del restauro presso l’Università di Palermo. Sempre nella Chiesa del Collegio di Trapani sono previsti quattro appuntamenti cinematografici con la proiezione di altrettante pellicole significative sulla passione del Cristo: Jesus Christ Superstar (10 marzo, ore 18), Il vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (17 marzo, ore 18), The miracle maker (24 marzo, ore 18), The Passion di Mel Gibson (31 marzo, ore 18). Concerti canori e di musica classica completano il quadro.
I “Misteri”. Tutte le iniziative hanno un altro momento particolarmente rilevante nel suggestivo mosaico dei “Misteri” la più imponente manifestazione popolare e devozionale d’Italia, oltre che la più lunga, che si svolge da quasi 400 anni e affonda le radici nella tradizione spagnola dalla quale si distingue proprio per l’unitarietà che la connota. Fanno da prologo le tradizionali manifestazioni quaresimali (le “Scinnute” ogni venerdì di quaresima, le Stazioni quaresimali e, nel corso della settimana santa, la processione della Madre della Pietà dei Massari il martedì Santo, la Madre della Pietà del Popolo il Mercoledì Santo, etc.). La processione dei Misteri ha inizio nel centro storico della città alle ore 14.00 del Venerdì Santo quando si aprono i portoni della barocca Chiesa del Purgatorio: per 24 ore, fino a mezzogiorno del sabato santo, la vita della città si riversa nelle strade, al seguito della processione che si snoda con un percorso secolare che attraversa tutto il centro cittadino in una manifestazione di pietà popolare indimenticabile fatta di pathos, musica, odori e colori che celebra la Passione e la morte di Cristo.
I “Misteri” sono la rappresentazione artistica della passione e morte di Cristo. Si tratta di diciotto gruppi statuari, più i due simulacri de Gesù morto e della Madonna addolorata. Gli artisti trapanesi hanno saputo dare ai gruppi una dinamicità rappresentativa unica nel vasto panorama delle sacre rappresentazioni della passione di Cristo. La tecnica di realizzazione delle statue iniziava dal comporre volti, mani e piedi dei “personaggi” che compongono i gruppi, scolpendoli nel legno. Sulla “vara”, la base sagomata anch’essa di legno, i gruppi statuarisono interamente sostenuti da ossature in sughero. Tipica e unica, frutto del lavoro degli artisti locali, anche la realizzazione degli abiti: la stoffa, solitamente tela precedentemente immersa in una mistura di colla e gesso, permetteva agli artisti locali di creare pieghe e movimento, donando ai gruppi scultorei plasticità e realismo.
I gruppi dei “Misteri” rappresentano i momenti salienti del viaggio di Cristo verso la Crocifissione: per la realizzazione gli artigiani non trovarono ispirazione nell’iconografia classica ma in episodi citati nei testi sacri e nei vangeli apocrifi, aggiungendo anche personali interpretazioni. I vari gruppi sono curati per tutti i mesi dell’anno dai “ceti” cittadini detti “maestranze” e portati in processione a spalla, per l’intero percorso di 24 ore, dai “massari” che in un corale movimento al ritmo del suono delle marce delle bande danno vita alle tradizionali “annacate”. Per la processione i gruppi vengono arricchiti degli argenti e abbelliti di composizioni floreali.
Domenica di Pasqua: la processione della Gloria.
La settimana santa a Trapani si conclude la Domenica di Pasqua con la processione del Cristo Risorto dalla Chiesa del Purgatorio sede dei 20 venti gruppi dei misteri, fino alla Cattedrale “San Lorenzo” dove si tiene il solenne pontificale del vescovo. “ La verità dei misteri impone una nuova risurrezione della città che li ha creati – ha affermato il vescovo - La risurrezione di Trapani. E’ arrivato il tempo in cui vedendo il Cristo morto si torni a gioire della sua risurrezione.
06
marzo 2009
Fulget Crucis Mysterium
Dal 06 marzo al 13 aprile 2009
arte antica
serata - evento
serata - evento
Location
CHIESA SANT’AGOSTINO – MUSEO DIOCESANO
Trapani, Piazza Scarlatti, (Trapani)
Trapani, Piazza Scarlatti, (Trapani)
Orario di apertura
lunedì-venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 10 alle 20)
Curatore