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Parole in nota – Gae Aulenti
Ciclo di conversazioni organizzato da Immaginazioni, la società di Andrea Kerbaker, per il Quartetto di Milano.
Comunicato stampa
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GAE AULENTI a Parole in nota
Musica e architettura: quei rapporti numerici e creativi
che da sempre collegano queste due discipline
Il 23 febbraio 2009, alle 18.30, continua il viaggio di Parole in nota nel mondo della musica insieme all’architetto Gae Aulenti che racconterà dei rapporti che legano architettura e musica, due discipline del pensiero, così rigorose e così libere.
Gae Aulenti sarà accompagnata come di consueto dallo scrittore Andrea Kerbaker, ideatore del progetto, e dal filosofo Carlo Sini.
«Ho tanti amori: letteratura, musica, filosofia, arte. Il cinema mi interessa molto. Solo alla televisione dico no. Ma amo particolarmente dialogare con il cumulo di vincoli che ti da' il teatro: la musica o il testo, poi il luogo, l’interpretazione del regista, dell’architetto, degli attori, dei cantanti. Un testo musicale è vincolato in partenza al periodo cui risale la musica, condizione che non si verifica così pesantemente per un testo drammatico. Ma, a maggior ragione, si può “dialogare” con quel vincolo: ad esempio, nel Wozzeck di Alban Berg, che è scandito in tre atti con 5 impostazioni musicali, con Ronconi abbiamo rappresentato un unicum proprio per esaltare le scansioni».
L’interesse di Gae Aulenti per il teatro d’opera risale ai primi anni Settanta. È del 1974 l’allestimento di Le astuzie femminili di Cimarosa che ha dato il via al lungo sodalizio con il regista Luca Ronconi proseguito con Il Barbiere di Siviglia di Rossini per l’Odéon di Parigi, Wozzeck di Alban Berg alla Scala (direttore Abbado, 1977), Opera di Luciano Berio, La donna del Lago di Rossini nell’81 a Pesaro, le due giornate del ciclo “Licht” di Karlheinz Stockhausen, (Donnerstag nel 1981 e Samstag nell’84), Il viaggio a Reims di Rossini ancora con Abbado (1984), Lo Zar Saltan di Rimskij Korsakov (1988). La collaborazione con il regista è continuata negli anni Novanta. Aulenti ha firmato le scene di Ricciardo e Zoraide di Rossini, di Elektra di Richard Strauss alla Scala nel 1994 diretta da Sinopoli. Altre produzioni e altri registi hanno impegnato il celebre architetto, ma il legame artistico con Ronconi ha determinato una cifra stilistica che rimane nella storia del teatro d’opera.
Le prossime conversazioni di Parole in nota:
23 marzo con lo scrittore Alain Elkann
20 aprile, a conclusione del ciclo, con Salvatore Carrubba, opinionista del Sole 24 Ore e consigliere del Quartetto.
Sui siti del Quartetto, www.quartettomilano.it, e di Casa Verdi, www.casaverdi.org, è disponibile il video dell’incontro con Fedele Confalonieri, primo ospite del ciclo 2009 di Parole in nota.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti
Alle ore 18 – mezz’ora prima di ogni incontro – sarà possibile visitare Casa Verdi e la cripta e immergersi tra gli oggetti personali, gli arredi, le collezioni d'arte appartenuti al Maestro e custoditi nelle sale museali.
Oggi la chiamiamo semplicemente “Casa Verdi”, come se il Maestro ci abitasse ancora. La Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi è l’ultimo capolavoro di generosità e lungimiranza del Maestro. Lui stesso la definì “l’opera mia più bella”, fiero di averla concepita nel 1889 per accogliere i musicisti meno fortunati “o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio”. Non una casa di ricovero, dunque, ma di riposo dopo una vita dedicata alla musica.
Musica e architettura: quei rapporti numerici e creativi
che da sempre collegano queste due discipline
Il 23 febbraio 2009, alle 18.30, continua il viaggio di Parole in nota nel mondo della musica insieme all’architetto Gae Aulenti che racconterà dei rapporti che legano architettura e musica, due discipline del pensiero, così rigorose e così libere.
Gae Aulenti sarà accompagnata come di consueto dallo scrittore Andrea Kerbaker, ideatore del progetto, e dal filosofo Carlo Sini.
«Ho tanti amori: letteratura, musica, filosofia, arte. Il cinema mi interessa molto. Solo alla televisione dico no. Ma amo particolarmente dialogare con il cumulo di vincoli che ti da' il teatro: la musica o il testo, poi il luogo, l’interpretazione del regista, dell’architetto, degli attori, dei cantanti. Un testo musicale è vincolato in partenza al periodo cui risale la musica, condizione che non si verifica così pesantemente per un testo drammatico. Ma, a maggior ragione, si può “dialogare” con quel vincolo: ad esempio, nel Wozzeck di Alban Berg, che è scandito in tre atti con 5 impostazioni musicali, con Ronconi abbiamo rappresentato un unicum proprio per esaltare le scansioni».
L’interesse di Gae Aulenti per il teatro d’opera risale ai primi anni Settanta. È del 1974 l’allestimento di Le astuzie femminili di Cimarosa che ha dato il via al lungo sodalizio con il regista Luca Ronconi proseguito con Il Barbiere di Siviglia di Rossini per l’Odéon di Parigi, Wozzeck di Alban Berg alla Scala (direttore Abbado, 1977), Opera di Luciano Berio, La donna del Lago di Rossini nell’81 a Pesaro, le due giornate del ciclo “Licht” di Karlheinz Stockhausen, (Donnerstag nel 1981 e Samstag nell’84), Il viaggio a Reims di Rossini ancora con Abbado (1984), Lo Zar Saltan di Rimskij Korsakov (1988). La collaborazione con il regista è continuata negli anni Novanta. Aulenti ha firmato le scene di Ricciardo e Zoraide di Rossini, di Elektra di Richard Strauss alla Scala nel 1994 diretta da Sinopoli. Altre produzioni e altri registi hanno impegnato il celebre architetto, ma il legame artistico con Ronconi ha determinato una cifra stilistica che rimane nella storia del teatro d’opera.
Le prossime conversazioni di Parole in nota:
23 marzo con lo scrittore Alain Elkann
20 aprile, a conclusione del ciclo, con Salvatore Carrubba, opinionista del Sole 24 Ore e consigliere del Quartetto.
Sui siti del Quartetto, www.quartettomilano.it, e di Casa Verdi, www.casaverdi.org, è disponibile il video dell’incontro con Fedele Confalonieri, primo ospite del ciclo 2009 di Parole in nota.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti
Alle ore 18 – mezz’ora prima di ogni incontro – sarà possibile visitare Casa Verdi e la cripta e immergersi tra gli oggetti personali, gli arredi, le collezioni d'arte appartenuti al Maestro e custoditi nelle sale museali.
Oggi la chiamiamo semplicemente “Casa Verdi”, come se il Maestro ci abitasse ancora. La Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi è l’ultimo capolavoro di generosità e lungimiranza del Maestro. Lui stesso la definì “l’opera mia più bella”, fiero di averla concepita nel 1889 per accogliere i musicisti meno fortunati “o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio”. Non una casa di ricovero, dunque, ma di riposo dopo una vita dedicata alla musica.
23
febbraio 2009
Parole in nota – Gae Aulenti
23 febbraio 2009
incontro - conferenza
serata - evento
serata - evento
Location
CASA VERDI
Milano, Piazza Michelangelo Buonarroti, 29, (Milano)
Milano, Piazza Michelangelo Buonarroti, 29, (Milano)
Biglietti
fino a esaurimento posti
Vernissage
23 Febbraio 2009, ore 18,30
Sito web
www.quartettomilano.it
Curatore