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Parole in nota – Gillo Dorfles
Ciclo di conversazioni organizzato da Immaginazioni, la società di Andrea Kerbaker, per il Quartetto di Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gillo Dorfles a Parole in nota
Tra culture musicali, arti, stili di vita, mode, ambienti.
La (in) civiltà del rumore
Il 9 febbraio 2009, alle 18.30, dopo il successo dell’esordio di Parole in nota 2009 con Fedele Confalonieri, toccherà a Gillo Dorfles parlare del rapporto tra musica e arti visive.
Ad accompagnarlo sul palco saranno, come di consueto, lo scrittore Andrea Kerbaker, ideatore del progetto, e il filosofo Carlo Sini.
Dorfles, che festeggia quest’anno il 100° compleanno ed è quindi nato insieme al Futurismo, è stato un testimone eccezionale del periodo che forse ha vissuto i maggiori cambiamenti sotto il profilo artistico, vivendo in prima persona tutti gli –ismi del XX secolo.
In questo scenario, la musica non è stata soltanto una colonna sonora, ma una coprotagonista di tante avventure intellettuali, dai tempi del fondatore dei Ballets Russes, Sergej Diaghilev, che univa il lavoro di artisti e musicisti, fino agli ultimi esempi, come i recenti contributi di Arnaldo Pomodoro per il Teneke di Fabio Vacchi (2007).
Sarà un’occasione per capire come si sono evoluti la fruizione della musica classica, l’arte e il gusto del pubblico del secolo scorso, anche alla luce delle nuove tecnologie.
I prossimi appuntamenti di Parole in nota saranno il 23 febbraio con l’architetto Gae Aulenti, il 23 marzo con lo scrittore Alain Elkann e il 20 aprile con Salvatore Carrubba, opinionista del Sole 24 Ore e consigliere del Quartetto.
Nei prossimi giorni sarà disponibile il video della prima conversazione di Parole in nota 2009 sui siti del Quartetto, www.quartettomilano.it, e di Casa Verdi, www.casaverdi.org.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti
Alle ore 18 – mezz’ora prima di ogni incontro – sarà possibile visitare Casa Verdi e la cripta e immergersi tra gli oggetti personali, gli arredi, le collezioni d'arte appartenuti al Maestro e custoditi nelle sale museali.
Oggi la chiamiamo semplicemente “Casa Verdi”, come se il Maestro ci abitasse ancora. La Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi è l’ultimo capolavoro di generosità e lungimiranza del Maestro. Lui stesso la definì “l’opera mia più bella”, fiero di averla concepita nel 1889 per accogliere i musicisti meno fortunati “o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio”. Non una casa di ricovero, dunque, ma di riposo dopo una vita dedicata alla musica.
Fu realizzata fra il 1896 e il 1899 su progetto dell’architetto Camillo Boito, fratello di Arrigo, il celebre librettista delle sue ultime opere. Verdi, donandola alla Fondazione da lui istituita, volle che venisse aperta agli ospiti solo dopo la sua morte e che accogliesse anche il suo corpo, accanto a quello della moglie Giuseppina Strepponi, nella cripta pure approntata da Boito.
Tra culture musicali, arti, stili di vita, mode, ambienti.
La (in) civiltà del rumore
Il 9 febbraio 2009, alle 18.30, dopo il successo dell’esordio di Parole in nota 2009 con Fedele Confalonieri, toccherà a Gillo Dorfles parlare del rapporto tra musica e arti visive.
Ad accompagnarlo sul palco saranno, come di consueto, lo scrittore Andrea Kerbaker, ideatore del progetto, e il filosofo Carlo Sini.
Dorfles, che festeggia quest’anno il 100° compleanno ed è quindi nato insieme al Futurismo, è stato un testimone eccezionale del periodo che forse ha vissuto i maggiori cambiamenti sotto il profilo artistico, vivendo in prima persona tutti gli –ismi del XX secolo.
In questo scenario, la musica non è stata soltanto una colonna sonora, ma una coprotagonista di tante avventure intellettuali, dai tempi del fondatore dei Ballets Russes, Sergej Diaghilev, che univa il lavoro di artisti e musicisti, fino agli ultimi esempi, come i recenti contributi di Arnaldo Pomodoro per il Teneke di Fabio Vacchi (2007).
Sarà un’occasione per capire come si sono evoluti la fruizione della musica classica, l’arte e il gusto del pubblico del secolo scorso, anche alla luce delle nuove tecnologie.
I prossimi appuntamenti di Parole in nota saranno il 23 febbraio con l’architetto Gae Aulenti, il 23 marzo con lo scrittore Alain Elkann e il 20 aprile con Salvatore Carrubba, opinionista del Sole 24 Ore e consigliere del Quartetto.
Nei prossimi giorni sarà disponibile il video della prima conversazione di Parole in nota 2009 sui siti del Quartetto, www.quartettomilano.it, e di Casa Verdi, www.casaverdi.org.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti
Alle ore 18 – mezz’ora prima di ogni incontro – sarà possibile visitare Casa Verdi e la cripta e immergersi tra gli oggetti personali, gli arredi, le collezioni d'arte appartenuti al Maestro e custoditi nelle sale museali.
Oggi la chiamiamo semplicemente “Casa Verdi”, come se il Maestro ci abitasse ancora. La Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi è l’ultimo capolavoro di generosità e lungimiranza del Maestro. Lui stesso la definì “l’opera mia più bella”, fiero di averla concepita nel 1889 per accogliere i musicisti meno fortunati “o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio”. Non una casa di ricovero, dunque, ma di riposo dopo una vita dedicata alla musica.
Fu realizzata fra il 1896 e il 1899 su progetto dell’architetto Camillo Boito, fratello di Arrigo, il celebre librettista delle sue ultime opere. Verdi, donandola alla Fondazione da lui istituita, volle che venisse aperta agli ospiti solo dopo la sua morte e che accogliesse anche il suo corpo, accanto a quello della moglie Giuseppina Strepponi, nella cripta pure approntata da Boito.
09
febbraio 2009
Parole in nota – Gillo Dorfles
09 febbraio 2009
incontro - conferenza
serata - evento
serata - evento
Location
CASA VERDI
Milano, Piazza Michelangelo Buonarroti, 29, (Milano)
Milano, Piazza Michelangelo Buonarroti, 29, (Milano)
Biglietti
fino a esaurimento posti
Vernissage
9 Febbraio 2009, ore 18,30
Sito web
www.quartettomilano.it
Curatore