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Esopo e la volpe. Iconografia delle favole dal IV a.C. al XX secolo
Figurine, volumi illustrati originali, i due fac-simile miniati del trecentesco manoscritto medievale Romulae Fabulae di Gualterius Anglicus e del Codice Bartolini 83 del 1449, nonché il più antico documento figurativo della favola La volpe e la cicogna, conservato su un’idria a figure rosse del IV secolo a.C., rinvenuta in una tomba di Corchiano e oggi custodita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Comunicato stampa
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Figurine, volumi illustrati originali, i due fac-simile miniati del trecentesco manoscritto medievale Romulae Fabulae di Gualterius Anglicus e del Codice Bartolini 83 del 1449, nonché il più antico documento figurativo della favola La volpe e la cicogna, conservato su un’idria a figure rosse del IV secolo a.C., rinvenuta in una tomba di Corchiano e oggi custodita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Sono questi i 'pezzi forti' della mostra Esopo e la volpe. Iconografia delle favole dal IV a.C. al XX secolo, organizzata e prodotta dal Museo della Figurina e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
La mostra, frutto dello studio ventennale della curatrice Paola Pallottino, presenta come unici protagonisti gli animali, connotati simbolicamente a metaforizzare vizi e virtù umane. L'esposizione prevede una grande tavola sinottica, che presenta simultaneamente cinque favole, Il lupo e l'agnello, Il corvo e la volpe, Il lupo e la gru, La volpe e la cicogna, La cicala e la formica, nel loro svolgimento cronologico, attraverso riproduzioni tratte da manoscritti e opere a stampa, per favorire l’immediato raffronto fra i contenuti e la loro evoluzione nei secoli, grazie ad una lettura articolata su ascisse e ordinate.
Contestualmente viene messo in evidenza il contributo artistico offerto dai fantasiosi miniatori, dagli anonimi xilografi delle prime edizioni figurate e dai grandi illustratori come Marcus Gheeraerts, Francis Barlow, Thomas Bewick, Grandville, Gustave Doré, Walter Crane, Boutet de Monvel.
La mostra si conclude con una sezione interamente dedicata alle figurine, la cui iconografia, spesso aggiornata alle rielaborazioni favolistiche di La Fontaine, svela una sorprendente originalità.
Accompagna l'esposizione un catalogo bilingue pubblicato dalla Franco Cosimo Panini e corredato, oltre che dal testo critico di Paola Pallottino, da una inedita bibliografia sull'argomento e da una ricchissima sezione dedicata alla fortuna iconografica delle favole esopiche. Impreziosisce il catalogo, l’allegato in ampio formato della riproduzione con la tavola sinottica in mostra.
È prevista anche un’attività didattica mirata, con materiale predisposto e laboratorio per i bambini.
Continua infine la collaborazione tra il Museo della Figurina e un gruppo di studenti dell'Istituto d'Arte Venturi, coordinati dalla professoressa Antonella Battilani, interpreti in chiave contemporanea degli stimoli offerti dalle favole di Esopo, che a distanza di 2500 anni sprigionano ancora un fascino duraturo.
Sono questi i 'pezzi forti' della mostra Esopo e la volpe. Iconografia delle favole dal IV a.C. al XX secolo, organizzata e prodotta dal Museo della Figurina e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
La mostra, frutto dello studio ventennale della curatrice Paola Pallottino, presenta come unici protagonisti gli animali, connotati simbolicamente a metaforizzare vizi e virtù umane. L'esposizione prevede una grande tavola sinottica, che presenta simultaneamente cinque favole, Il lupo e l'agnello, Il corvo e la volpe, Il lupo e la gru, La volpe e la cicogna, La cicala e la formica, nel loro svolgimento cronologico, attraverso riproduzioni tratte da manoscritti e opere a stampa, per favorire l’immediato raffronto fra i contenuti e la loro evoluzione nei secoli, grazie ad una lettura articolata su ascisse e ordinate.
Contestualmente viene messo in evidenza il contributo artistico offerto dai fantasiosi miniatori, dagli anonimi xilografi delle prime edizioni figurate e dai grandi illustratori come Marcus Gheeraerts, Francis Barlow, Thomas Bewick, Grandville, Gustave Doré, Walter Crane, Boutet de Monvel.
La mostra si conclude con una sezione interamente dedicata alle figurine, la cui iconografia, spesso aggiornata alle rielaborazioni favolistiche di La Fontaine, svela una sorprendente originalità.
Accompagna l'esposizione un catalogo bilingue pubblicato dalla Franco Cosimo Panini e corredato, oltre che dal testo critico di Paola Pallottino, da una inedita bibliografia sull'argomento e da una ricchissima sezione dedicata alla fortuna iconografica delle favole esopiche. Impreziosisce il catalogo, l’allegato in ampio formato della riproduzione con la tavola sinottica in mostra.
È prevista anche un’attività didattica mirata, con materiale predisposto e laboratorio per i bambini.
Continua infine la collaborazione tra il Museo della Figurina e un gruppo di studenti dell'Istituto d'Arte Venturi, coordinati dalla professoressa Antonella Battilani, interpreti in chiave contemporanea degli stimoli offerti dalle favole di Esopo, che a distanza di 2500 anni sprigionano ancora un fascino duraturo.
30
gennaio 2009
Esopo e la volpe. Iconografia delle favole dal IV a.C. al XX secolo
Dal 30 gennaio al 13 aprile 2009
disegno e grafica
Location
MUSEO DELLA FIGURINA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
mar/ven h. 10.30/13.00 - 15.00/18.00; sab/dom/festivi h. 10.30/18.00; lun chiuso
Autore
Curatore