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Danza a Bari. Dare forma al tempo
Una rassegna Danza a Bari che vuole rivolgersi non solo al pubblico della danza e del teatro ma anche a chi segue la ricerca musicale e le arti visive, nella radicata convinzione che le arti performative siano un tassello importante della creazione artistica contemporanea.
Comunicato stampa
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Uno spaccato della danza attuale che privilegia la dimensione performativa, la contaminazione fra teatro, composizione musicale, arti visive nella assoluta riaffermazione della centralità del corpo. Un corpo espressivo e pre-espressivo, che diventa estetica e linguaggio ma anche strumento di relazione e contatto.
Il Teatro Kismet OperA , Opificio per le arti della città di Bari, anche per questa stagione riconferma la sua volontà di portare a Bari la danza con la terza edizione di Danza a Bari, rassegna organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese dal 10 al 22 febbraio.
Un mese di programmazione, 12 serate per 13 spettacoli che rappresentano le esperienze performative più significative, affermatesi nella scena nazionale e internazionale. Uno straordinario percorso che affianca nomi storici come Caterina Sagna o già consolidati come Michela Lucenti a giovani performer di indiscusso valore come Teodora Castellucci, Ambra Senatore, Rosa Casado, fino ai giovanissimi talenti segnalati dal circuito Anticorpi XL.
Una rassegna Danza a Bari che vuole rivolgersi non solo al pubblico della danza e del teatro ma anche a chi segue la ricerca musicale e le arti visive, nella radicata convinzione che le arti performative siano un tassello importante della creazione artistica contemporanea.
In questo sconfinamento delle arti si inseriscono i lavori scelti per la rassegna. Così il giovane gruppo veneziano Pathosformel ne La Timidezza delle ossa ricrea in 20 minuti la formazione di un corpo umano attraverso frammenti che che si rivelano singolarmente, impressi su un telo bianco incorniciato che divide il pubblico e sul quale prende vita un processo di gestazione che arriva a ricomporre l’umano, premendo su un candido ventre materno. Sulla contrapposizione di vuoto e pieno, ritmo e immobilità, buio e luce si sviluppa il lavoro dei giovani Castellucci, una contrapposizione fra un gallo rosso e uno scorpione bianco sui bit di una partitura elettronica che alterna isteria e riflessione.
Silvia Costa, con il gruppo Plumes dans la tete (un musicista, un artista visivo, una danzatrice) ne La quiescenza del Seme ricrea con i delicati movimenti di un corpo costretto nello spazio, la condizione di attesa che precede ogni nascita, biologica o ideologica. Un atto che prende vita nello spazio angusto di una teca, nell’oppressione del buio, nella condizione innaturale dell’acqua. La giovane performer indaga la sospensione, come condizione in cui il vitale si congela apparentemente, mentre qualcosa di invisibile all’interno, piano, lavora.
Marie Therese Sitzia in Genealogia di un pesce con brevi azioni si interroga sulla differenza fra l’occupare (lo spazio e il tempo) e il produrre (lo spazio e il tempo). Helen Cerina in F.S.A., acronimo di Fakeness Selfdestruction Anticlimax, dà vita, nuda in uno scatolone, a una azione di empatia e dark humor, eseguendo gesti pericolosi che alimentano l’ansia del pubblico. Entrambi gli spettacoli sono stati selezionati nella Vetrina della Giovane Danza d’Autore attivata dal network di sostegno alla danza contemporanea italiana Anticorpi XL. Sempre per la sezione Anticorpi in scena Bruno Catalano con Body, sulla vulnerabilità del corpo umano, e Silvia Gribaudi con Unattimo, un gioco comico legato alla femminilità nella vita domestica, fra polvere e aspirapolvere.
Il Teatro Kismet OperA , Opificio per le arti della città di Bari, anche per questa stagione riconferma la sua volontà di portare a Bari la danza con la terza edizione di Danza a Bari, rassegna organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese dal 10 al 22 febbraio.
Un mese di programmazione, 12 serate per 13 spettacoli che rappresentano le esperienze performative più significative, affermatesi nella scena nazionale e internazionale. Uno straordinario percorso che affianca nomi storici come Caterina Sagna o già consolidati come Michela Lucenti a giovani performer di indiscusso valore come Teodora Castellucci, Ambra Senatore, Rosa Casado, fino ai giovanissimi talenti segnalati dal circuito Anticorpi XL.
Una rassegna Danza a Bari che vuole rivolgersi non solo al pubblico della danza e del teatro ma anche a chi segue la ricerca musicale e le arti visive, nella radicata convinzione che le arti performative siano un tassello importante della creazione artistica contemporanea.
In questo sconfinamento delle arti si inseriscono i lavori scelti per la rassegna. Così il giovane gruppo veneziano Pathosformel ne La Timidezza delle ossa ricrea in 20 minuti la formazione di un corpo umano attraverso frammenti che che si rivelano singolarmente, impressi su un telo bianco incorniciato che divide il pubblico e sul quale prende vita un processo di gestazione che arriva a ricomporre l’umano, premendo su un candido ventre materno. Sulla contrapposizione di vuoto e pieno, ritmo e immobilità, buio e luce si sviluppa il lavoro dei giovani Castellucci, una contrapposizione fra un gallo rosso e uno scorpione bianco sui bit di una partitura elettronica che alterna isteria e riflessione.
Silvia Costa, con il gruppo Plumes dans la tete (un musicista, un artista visivo, una danzatrice) ne La quiescenza del Seme ricrea con i delicati movimenti di un corpo costretto nello spazio, la condizione di attesa che precede ogni nascita, biologica o ideologica. Un atto che prende vita nello spazio angusto di una teca, nell’oppressione del buio, nella condizione innaturale dell’acqua. La giovane performer indaga la sospensione, come condizione in cui il vitale si congela apparentemente, mentre qualcosa di invisibile all’interno, piano, lavora.
Marie Therese Sitzia in Genealogia di un pesce con brevi azioni si interroga sulla differenza fra l’occupare (lo spazio e il tempo) e il produrre (lo spazio e il tempo). Helen Cerina in F.S.A., acronimo di Fakeness Selfdestruction Anticlimax, dà vita, nuda in uno scatolone, a una azione di empatia e dark humor, eseguendo gesti pericolosi che alimentano l’ansia del pubblico. Entrambi gli spettacoli sono stati selezionati nella Vetrina della Giovane Danza d’Autore attivata dal network di sostegno alla danza contemporanea italiana Anticorpi XL. Sempre per la sezione Anticorpi in scena Bruno Catalano con Body, sulla vulnerabilità del corpo umano, e Silvia Gribaudi con Unattimo, un gioco comico legato alla femminilità nella vita domestica, fra polvere e aspirapolvere.
10
gennaio 2009
Danza a Bari. Dare forma al tempo
Dal 10 gennaio al 22 febbraio 2009
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
TEATRO KISMET OPERA
Bari, Strada San Giorgio Martire, 22/f , (Bari)
Bari, Strada San Giorgio Martire, 22/f , (Bari)
Autore