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Piero Mazzoni – Scorie
La pittura di Piero Mazzoni abita il crinale tra questi spazi, volgendosi ora verso la dimensione personale, esposta costantemente alla precarietà, ora verso la dimensione collettiva, apparentemente inesorabile, ma nei confronti della quale abbiamo l’obbligo di rivelare le fattezze insensate del suo sembiante. Del nostro sembiante.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scorie:
ciò che resta, ciò che è in più, ciò che persiste, ciò che sovrabbonda.
Quel che permane, quel che ci sta di fronte, presenta due facce:
residuo indispensabile della vita, luogo dove coltivare le tracce
di un passaggio, oppure eccedenza del superfluo, scarto
non necessario, precipitato del deteriore.
Entrambi gli aspetti sono capaci di generare in noi un’inquietudine:
il primo in quanto fugace avanzo che nasconde la memoria personale,
eco flebile, da intrattenere perciò con estrema cura, della nostra vita;
il secondo, di segno diametralmente opposto, rimbombo di un inutile
che ci assedia, proiezione, ai nostri occhi, dell’incapacità di alleggerirci
del peso insignificante e vacuo che soffoca le nostre vite.
In questi quadri dell’esistenza appare, unico testimone del tutto,
un cane: guardiano dell’orizzonte, baluardo tenace dell’attesa, diventa,
grazie alla nobile, fiduciosa ed inscalfibile calma che lo contraddistingue,
il testimone della nostra speranza.
La pittura di Piero Mazzoni abita il crinale tra questi spazi, volgendosi
ora verso la dimensione personale, esposta costantemente
alla precarietà, ora verso la dimensione collettiva, apparentemente
inesorabile, ma nei confronti della quale abbiamo l’obbligo di rivelare
le fattezze insensate del suo sembiante. Del nostro sembiante.
Paolo Innocenti
ciò che resta, ciò che è in più, ciò che persiste, ciò che sovrabbonda.
Quel che permane, quel che ci sta di fronte, presenta due facce:
residuo indispensabile della vita, luogo dove coltivare le tracce
di un passaggio, oppure eccedenza del superfluo, scarto
non necessario, precipitato del deteriore.
Entrambi gli aspetti sono capaci di generare in noi un’inquietudine:
il primo in quanto fugace avanzo che nasconde la memoria personale,
eco flebile, da intrattenere perciò con estrema cura, della nostra vita;
il secondo, di segno diametralmente opposto, rimbombo di un inutile
che ci assedia, proiezione, ai nostri occhi, dell’incapacità di alleggerirci
del peso insignificante e vacuo che soffoca le nostre vite.
In questi quadri dell’esistenza appare, unico testimone del tutto,
un cane: guardiano dell’orizzonte, baluardo tenace dell’attesa, diventa,
grazie alla nobile, fiduciosa ed inscalfibile calma che lo contraddistingue,
il testimone della nostra speranza.
La pittura di Piero Mazzoni abita il crinale tra questi spazi, volgendosi
ora verso la dimensione personale, esposta costantemente
alla precarietà, ora verso la dimensione collettiva, apparentemente
inesorabile, ma nei confronti della quale abbiamo l’obbligo di rivelare
le fattezze insensate del suo sembiante. Del nostro sembiante.
Paolo Innocenti
28
gennaio 2009
Piero Mazzoni – Scorie
Dal 28 gennaio al 04 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO PANCIATICHI
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 2, (Firenze)
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 2, (Firenze)
Orario di apertura
14.00-18.00
Lunedì - Venerdì
9.00-12.00
Sabato
Vernissage
28 Gennaio 2009, ore 17
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