09 novembre 2011

fino al 3.XII.2011 Avish Khebrehzadeh Roma, Galleria S.A.L.E.S.

 
Quando entrare in una galleria è come uscire da un luogo troppo rumoroso, potendo tornare ad ascoltare e ad ascoltarsi…

di

Il silenzio. Alcuni lo cercano disperatamente, altri lo temono. Visitare la mostra Whispers in the Ears of Silence and the Wind, allestita negli spazi della Galleria S.A.L.E.S. di Roma , è un’ ottima occasione per scoprire a quale dei due gruppi si appartiene. Le opere dell’artista Avish Khebrehzadeh (Teheran, 1969; attualmente vive e lavora a Washington) sono infatti un invito ad ascoltarsi, a compiere un viaggio nella propria interiorità, a ritrovare la tranquillità in una vita assordata dal rumore. Tutto ciò è possibile grazie all’estrema semplicità dei lavori di quest’artista che ha dichiarato: “mi piace essere frugale dando poche informazioni visive allo spettatore perché voglio che sia coinvolto e partecipe”. Nella prima sala della galleria sono esposte tre grandi “carte intelate”, realizzate tutte nel 2011, raffiguranti degli alberi: The One Tree, Wish Tree e Dogwood. Come lo sfondo d’oro nelle icone medievali, il bianco della carta ,sul quale si stagliano i contorni tracciati a matita, colloca gli alberi al di fuori del tempo e dello spazio, in una specie di bosco sacro dove ritrovare la quiete. L’albero ,in queste rappresentazioni, è simbolo di un forte legame: il verticalismo di The One Three rimanda alla vita, alla storia, all’evoluzione, alle radici comuni dell’intera umanità rappresentata dai tanti rami che si sviluppano da un unico tronco; i fiocchi colorati appesi ai rami di Wish Tree rappresentano la fede, la speranza, il segno di una preghiera, il legame del singolo con la Natura intesa come divinità; Dogwood è un albero tipicamente americano e a Washington D.C. se ne possono vedere molti: rappresenta il legame di Avish Khebrehzadeh con la sua città adottiva, il segno di uno sradicamento e la nascita di nuove radici in un terreno più fertile, più libero.

Un’esperienza, quella dell’allontanamento dal paese natale, che l’artista riversa nella sua arte senza alcun riferimento politico: è fonte di ispirazione, memoria, radice. La semplicità dei procedimenti tecnici di questa artista, che ha fatto del “far arte con poco o quasi niente” il perno del suo lavoro, emerge anche dalla video animazione, Theater III + Edgar, proiettata nella seconda sala della galleria. Sullo schermo, incastonato nel mezzo di un grande dipinto, rappresentante l’interno di un teatro, va in scena una fiaba dal sapore orientale: passato e presente, tradizione e modernità si susseguono nel corso dei brevi episodi che sono accompagnati da un sottofondo musicale che li caratterizza ulteriormente.

Un’arte, quella di  Avish Khebrehzadeh, che si mostra nuda nella sua semplicità formale e tecnica, che lancia una sfida a chi la guarda, certa del proprio valore e del messaggio che porta con sé; accettare oppure no è una scelta che spetta solo al singolo osservatore: in caso affermativo lo aspetta un’opportunità, quella di sentirsi e conoscersi nella tranquillità e nell’inquietudine che quest’arte esprime, per poi tornare nel mondo del rumore arricchiti di un’esperienza, dell’aver potuto ascoltare il silenzio.

luca esposito
mostra visitata il 4 novembre 2011
 
Dal 27 ottobre al 3 dicembre 2011
Avish Khebrehzadeh – Whispers in the Ears of Silence and the Wind
Galleria S.A.L.E.S. 
Via dei Querceti, 4/5 (zona Colosseo) – 00184 Roma
Orario: da lunedì a sabato 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0677591122; fax +39 0677254794
info@galleriasales.it;
www.galleriasales.it

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