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OutVero
In concomitanza all’appuntamento di Arte Fiera 09, GrafiqueArtGallery conferma la proposta degli artisti presentati in occasione di Art Verona 2008, ma con la variante importante di un percorso nuovo, che sembra toccare vari momenti della vita e della storia dell’arte stessa.
Comunicato stampa
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In concomitanza all’appuntamento bolognese di Arte Fiera Art First 09, la Grafique Art Gallery conferma, all’interno dei suoi spazi nella sede di via Ferrarese 57, la proposta degli artisti presentati in occasione di Art Verona 2008.
Torna la tematica del silenzio, torna il colore e tornano le immagini, ma con la variante importante di un percorso nuovo, che sembra toccare vari momenti della vita e della storia dell’arte stessa.
Un percorso che ha inizio con il tema del paesaggio, attraverso le vedute d’interni ed esterni di Dino Boschi (Bologna, 1923), caratterizzate da “…solitudine, riservatezza, e da qui anche quella sorta di paziente attesa” che “diventa forma e contenuto dei suoi quadri e che sembra permearne l’essenza fin dal principio”. (B. Buscaroli, Vita per vita. Pittura per pittura, dal catalogo della mostra “Dino Boschi” presso la galleria GrafiqueArtGallery, Bologna, 10 maggio-27 giugno 2008) , per seguire con i “non –luoghi’’ nebulosi e nostalgici, dalla appena sfumata presenza umana, di Alberto Zamboni (Bologna, 1973) che egli stesso definisce come “una scoperta che si svela attraverso le luci e l'ombra, compie a volte rapidi sguardi su cose, figure e soggetti vari che vivono tutte intorno e finiscono in un contesto atmosferico, senza tempo”.
Il gioco infantile e il mondo dell’infanzia caratterizzano la seconda sala, attraverso la pittura forte e “imperfetta” di Stefano Ronci (Rimini, 1972) con le sue angolazioni decentrate, (solo apparentemente casuali), le giostre e gli sguardi vietati all’osservatore, affiancati alle opere di Lidia Bagnoli (Reggio Emilia, 1952), che Valerio Dehò definisce come “[…]pittura pastosa, densa, ma anche rapida” che “rappresenta spesso dei bambini intenti nei loro gesti quotidiani, nella loro normalità oppure impegnati in gestualità di movimento come tuffi, corse, e altre attività tra il ludico e lo sportivo. […]”
La mostra si chiude con un’immersione nella femminilità e in un alternarsi di volti e sguardi, che vede come protagoniste: le donne introspettive e silenziose di Antonella Cinelli (Teramo, 1973) che, come Chiara Argenteri afferma “non possono che essere belle, perché arrivano in diretta dalla vita di tutti i giorni […] Ritratte con i loro piccoli e grandi difetti, non sono perfette, senza macchia né peccato.”; e quelle rosa shocking di Marco Grassi (Milano, 1966), dallo sguardo diretto, penetrante, seducente e sfrontato.
Torna la tematica del silenzio, torna il colore e tornano le immagini, ma con la variante importante di un percorso nuovo, che sembra toccare vari momenti della vita e della storia dell’arte stessa.
Un percorso che ha inizio con il tema del paesaggio, attraverso le vedute d’interni ed esterni di Dino Boschi (Bologna, 1923), caratterizzate da “…solitudine, riservatezza, e da qui anche quella sorta di paziente attesa” che “diventa forma e contenuto dei suoi quadri e che sembra permearne l’essenza fin dal principio”. (B. Buscaroli, Vita per vita. Pittura per pittura, dal catalogo della mostra “Dino Boschi” presso la galleria GrafiqueArtGallery, Bologna, 10 maggio-27 giugno 2008) , per seguire con i “non –luoghi’’ nebulosi e nostalgici, dalla appena sfumata presenza umana, di Alberto Zamboni (Bologna, 1973) che egli stesso definisce come “una scoperta che si svela attraverso le luci e l'ombra, compie a volte rapidi sguardi su cose, figure e soggetti vari che vivono tutte intorno e finiscono in un contesto atmosferico, senza tempo”.
Il gioco infantile e il mondo dell’infanzia caratterizzano la seconda sala, attraverso la pittura forte e “imperfetta” di Stefano Ronci (Rimini, 1972) con le sue angolazioni decentrate, (solo apparentemente casuali), le giostre e gli sguardi vietati all’osservatore, affiancati alle opere di Lidia Bagnoli (Reggio Emilia, 1952), che Valerio Dehò definisce come “[…]pittura pastosa, densa, ma anche rapida” che “rappresenta spesso dei bambini intenti nei loro gesti quotidiani, nella loro normalità oppure impegnati in gestualità di movimento come tuffi, corse, e altre attività tra il ludico e lo sportivo. […]”
La mostra si chiude con un’immersione nella femminilità e in un alternarsi di volti e sguardi, che vede come protagoniste: le donne introspettive e silenziose di Antonella Cinelli (Teramo, 1973) che, come Chiara Argenteri afferma “non possono che essere belle, perché arrivano in diretta dalla vita di tutti i giorni […] Ritratte con i loro piccoli e grandi difetti, non sono perfette, senza macchia né peccato.”; e quelle rosa shocking di Marco Grassi (Milano, 1966), dallo sguardo diretto, penetrante, seducente e sfrontato.
24
gennaio 2009
OutVero
Dal 24 gennaio al 28 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
ANGELA MEMOLA GRAFIQUE ART GALLERY
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10,00/13,00 - 16,00/20,00 chiuso lunedì, giovedìpomeriggio e festivi.
Vernissage
24 Gennaio 2009, ore 20,00
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