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Tadzio
La mostra traspone il tema della vanitas, dalla tradizionale versione femminile, in una versione prettamente maschile che nella contemporaneità perde la sua tipica idealizzazione assumendo un’accezione di macabra transitorietà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 21 gennaio la Galleria Bianconi inaugura “TADZIO”, la prima di tre mostre collettive curate da Alberto Zanchetta, che compongono una trilogia che proseguirà nei mesi successivi con le mostre “PANDORA”e “CARNEADE”.
Il progetto trae la sua ispirazione dall’idea di una rivisitazione letteraria e filosofica di alcuni elementi topici dell’iconografica occidentale – il ritratto psicologico, la natura morta e l’arte venatoria – attraverso le differenti visioni che di questi soggetti ci riporta l’arte contemporanea.
In “TADZIO”, la Galleria Bianconi espone 7 opere di Nino Longobardi, Massimo Pulini, Nicola Samorì e Willy Verginer che corrispondono ciascuna a una ipotetica età dell’uomo.
La mostra intende trasporre il tema della vanitas, dalla tradizionale versione femminile, in una versione prettamente maschile che nella contemporaneità perde la sua tipica idealizzazione assumendo un’accezione di macabra transitorietà.
Partendo dal concetto di una immortale immagine di beltà (“mirabile visione” esemplificata da Tadzio, personaggio cardine del romanzo La morte a Venezia), il percorso espositivo intende sviluppare una profonda e radicale riflessione sull’idea del bello, che non è più “ideale” bensì destinato a deperire e quindi anche a perire in quanto ogni bellezza biologica è sia frivola che effimera.
I corpi adonici sono allora il preludio e l’anelito allo sfacelo della carne: Willy Verginer scolpisce nel legno di tiglio un ragazzo di “statuaria bellezza” assorto in visioni poetiche; Massimo Pulini dipinge a smalto volti imperturbabili e seducenti che sembrano attualizzare il genere del ritratto sottoforma di spettrografia termica; i soggetti di Nicola Samorì sono invece sfigurati da pennellate e gocciolature di colore bianco che alludono al disfacimento fisico; infine, gli scheletri di Nino Longobardi ci ricordano che la morte pareggia le differenze perché – incurante della bellezza dei singoli individui – dopo la vita non lascia che ossa tutte uguali.
Il progetto trae la sua ispirazione dall’idea di una rivisitazione letteraria e filosofica di alcuni elementi topici dell’iconografica occidentale – il ritratto psicologico, la natura morta e l’arte venatoria – attraverso le differenti visioni che di questi soggetti ci riporta l’arte contemporanea.
In “TADZIO”, la Galleria Bianconi espone 7 opere di Nino Longobardi, Massimo Pulini, Nicola Samorì e Willy Verginer che corrispondono ciascuna a una ipotetica età dell’uomo.
La mostra intende trasporre il tema della vanitas, dalla tradizionale versione femminile, in una versione prettamente maschile che nella contemporaneità perde la sua tipica idealizzazione assumendo un’accezione di macabra transitorietà.
Partendo dal concetto di una immortale immagine di beltà (“mirabile visione” esemplificata da Tadzio, personaggio cardine del romanzo La morte a Venezia), il percorso espositivo intende sviluppare una profonda e radicale riflessione sull’idea del bello, che non è più “ideale” bensì destinato a deperire e quindi anche a perire in quanto ogni bellezza biologica è sia frivola che effimera.
I corpi adonici sono allora il preludio e l’anelito allo sfacelo della carne: Willy Verginer scolpisce nel legno di tiglio un ragazzo di “statuaria bellezza” assorto in visioni poetiche; Massimo Pulini dipinge a smalto volti imperturbabili e seducenti che sembrano attualizzare il genere del ritratto sottoforma di spettrografia termica; i soggetti di Nicola Samorì sono invece sfigurati da pennellate e gocciolature di colore bianco che alludono al disfacimento fisico; infine, gli scheletri di Nino Longobardi ci ricordano che la morte pareggia le differenze perché – incurante della bellezza dei singoli individui – dopo la vita non lascia che ossa tutte uguali.
21
gennaio 2009
Tadzio
Dal 21 gennaio al 21 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA BIANCONI
Milano, Via Lecco, 20, (Milano)
Milano, Via Lecco, 20, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì al sabato 10.30-13.00/14.00-19.00
Vernissage
21 Gennaio 2009, ore 18.00
Ufficio stampa
ARTE E COMUNICAZIONE SRL GENOVA
Autore
Curatore