F.O.R. Gallery di Firenze inaugura, Giovedi' 15 Gennaio 2009, alle 17,00, in concomitanza con il 75° PITTI UOMO la prima personale di Pierpaolo Ferrari, artista considerato uno degli astri nascenti della fotografia di costume e di ricerca.

La Mostra rappresenta una stimolante occasione per ammirare, per la prima volta, il lavoro -solo- di Ferrari, uno tra i pochissimi fotografo italiani a collaborare attualmente con Conde Nast Italia e visto da molti critici, per il suo stile asciutto e incisivo, come il nuovo Avedon della fotografia contemporanea.

Pierpaolo Ferrari nasce a Milano nel 1971, vive e lavora tra Milano e NYC. Nella seconda metà degli anni '90 si specializza in fotografia pubblicitaria e still life e negli stessi anni collabora alle campagne pubblicitarie per grandi marchi.

Nel 2000 inizia la collaborazione con Elle Italia, realizzando redazionali di moda tra Cape Town, Los Angeles e New York. Da allora lavora in modo costante nell'ambito del fashion, mentre nel 2002 dirige il suo primo spot televisivo con Saatchi & Saatchi. Specialmente attraverso il suo rapporto con Vogue e soprattutto con l'Uomo Vogue, di cui rappresenta uno dei pochissimi obiettivi italiani, Ferrari affina sempre piu' la capacità di ritrattista, raggiungendo una cifra poetica e narrativa insieme trasognata e reale, sofisticata e mai enfatica.

Il suo racconto che passa per media e tecniche fotografiche diverse (sperimenta con approccio pittorico sulla grande polaroid), e' caratterizzato da una forte componente di scavo psicologico e di ricerca che pero' non intacca una sospesa e densa connotazione estetica. C'e' una sorta di felicità di comunicare ed un' immediatezza intrisa di mistero nelle immagini che Pierpaolo scatta, siano esse portraits o vere e proprie storie.

Contemporaneità e classicità si intersecano, giocano una duplice partita dove la posta in palio non puo' che essere la pura bellezza. Con Federico Pepe, Pierpaolo Ferrari, che ha già al suo attivo diverse personali e partecipazioni a mostre collettive, tra cui va ricordata quella milanese intitolata -Lo sguardo italiano- nel 2005, ha dato vita alla rivista d'arte -Le dictateur-, giunta al secondo numero, un altro straordinario aspetto della sua creatività a tutto tondo.