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Andrea Büttner
Attraverso l’utilizzo di tecniche antiche come la xilografia oppure il vetro dipinto, Andrea Büttner esplora i miti senza tempo che ricoprono la figura dell’artista.
Comunicato stampa
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Attraverso l'utilizzo di tecniche antiche come la xilografia oppure il vetro dipinto, Andrea Büttner esplora i miti senza tempo che ricoprono la figura dell'artista.
L'interesse di Büttner per la xilografia giace nello status doppio e talvolta contradditorio di un mezzo allo stesso tempo tradizionale, legato alla produzione artigianale, ma anche moderno, economico e conveniente oltre che di natura democratica (la stampa a matrice lignea è il mezzo che ha permesso all’uomo una produzione di immagini rivolte alla massa).
Nelle opere di Andrea Büttner la religione è soggetto ricorrente, l’artista è influenzata da figure storiche come Sister Mary Corita Kent che tra gli anni 60’ e 70’ accostò la fede religiosa alla fede politica, in questo senso Büttner usa i valori religiosi come una lente attraverso la quale esaminare i meccanismi della vita moderna e il sistema dell’arte.
In mostra, oltre ad una serie di nuove xilografie realizzate per lo spazio, sarà presente anche un lavoro video inedito dal titolo “I feel shame / we feel shame/ I feel shame “ composto da tre proiezioni simultanee alla parete. I due soggetti del video, l'artista stessa insieme ad una seconda figura, dichiarano la loro timidezza e la loro vergogna nell’apparire all'interno dello spazio ansiogeno della galleria visto come luogo simbolo del sistema dell’arte e con cui gli artisti devono misurarsi.
Espressioni di ostentata serietà si intervallano a goffi tentativi di essere all’altezza della situazione che poi sfociano inevitabilmente in liberatorie e nevrotiche risate.
“I feel shame / we feel shame/ I feel shame “ è una sorta di intervista dove la dimensione emotiva della vergogna emerge attraverso una mimica estremamente precisa e raffinata e dove alcune asserzioni autodeprecative si manifestano in un ripetersi di annunci vocali.
Nella project room della galleria anche un’opera sonora dal titolo “Roth reading” letture di Andrea Büttner tratte da "Il Diario" di Dieter Roth. Un’opera che pone un ulteriore accento sul concetto di appropriazione e dove il senso di umiltà espresso da Roth viene incarnato dalla voce dell’artista.
(Andrea Büttner è nata a Stoccarda nel 1972, vive e lavora tra Londra e Francoforte, prima mostra personale in Italia)
Principali mostre personali:
ICA, Institut for Contemporary Art, London, Uk.
HOLLYBUSH GARDENS GALLERY, London, Uk.
BADISCHER KUNSTVEREIN, Karlsruhe, Germany.
LEWIS GLUCKSMAN INSTITUT, Cork City, Ireland.
FRANKFURTER KUNSTVEREIN, Frankfurt, Germany.
GOETHE INSTITUT, Dublin, Ireland.
L'interesse di Büttner per la xilografia giace nello status doppio e talvolta contradditorio di un mezzo allo stesso tempo tradizionale, legato alla produzione artigianale, ma anche moderno, economico e conveniente oltre che di natura democratica (la stampa a matrice lignea è il mezzo che ha permesso all’uomo una produzione di immagini rivolte alla massa).
Nelle opere di Andrea Büttner la religione è soggetto ricorrente, l’artista è influenzata da figure storiche come Sister Mary Corita Kent che tra gli anni 60’ e 70’ accostò la fede religiosa alla fede politica, in questo senso Büttner usa i valori religiosi come una lente attraverso la quale esaminare i meccanismi della vita moderna e il sistema dell’arte.
In mostra, oltre ad una serie di nuove xilografie realizzate per lo spazio, sarà presente anche un lavoro video inedito dal titolo “I feel shame / we feel shame/ I feel shame “ composto da tre proiezioni simultanee alla parete. I due soggetti del video, l'artista stessa insieme ad una seconda figura, dichiarano la loro timidezza e la loro vergogna nell’apparire all'interno dello spazio ansiogeno della galleria visto come luogo simbolo del sistema dell’arte e con cui gli artisti devono misurarsi.
Espressioni di ostentata serietà si intervallano a goffi tentativi di essere all’altezza della situazione che poi sfociano inevitabilmente in liberatorie e nevrotiche risate.
“I feel shame / we feel shame/ I feel shame “ è una sorta di intervista dove la dimensione emotiva della vergogna emerge attraverso una mimica estremamente precisa e raffinata e dove alcune asserzioni autodeprecative si manifestano in un ripetersi di annunci vocali.
Nella project room della galleria anche un’opera sonora dal titolo “Roth reading” letture di Andrea Büttner tratte da "Il Diario" di Dieter Roth. Un’opera che pone un ulteriore accento sul concetto di appropriazione e dove il senso di umiltà espresso da Roth viene incarnato dalla voce dell’artista.
(Andrea Büttner è nata a Stoccarda nel 1972, vive e lavora tra Londra e Francoforte, prima mostra personale in Italia)
Principali mostre personali:
ICA, Institut for Contemporary Art, London, Uk.
HOLLYBUSH GARDENS GALLERY, London, Uk.
BADISCHER KUNSTVEREIN, Karlsruhe, Germany.
LEWIS GLUCKSMAN INSTITUT, Cork City, Ireland.
FRANKFURTER KUNSTVEREIN, Frankfurt, Germany.
GOETHE INSTITUT, Dublin, Ireland.
23
gennaio 2009
Andrea Büttner
Dal 23 gennaio al 28 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
FABIO TIBONI – SPONDA
Bologna, Via Del Porto, 52/a, (Bologna)
Bologna, Via Del Porto, 52/a, (Bologna)
Orario di apertura
Mercoledì – venerdì dalle 14 alle 20
Sabato dalle 10,30 alle 20 Domenica solo su appuntamento e durante Artefiera
Vernissage
23 Gennaio 2009, ore 18
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