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I sing the body electric
In un’unica imperdibile serata, verranno presentati i live media shows. Nel caso di Studio Azzurro si tratta di un progetto autonomo prodotto e realizzato per l’occasione, mentre nel caso di Gian Luca Beccari e Robert Gligorov si tratta di anteprime in forma live media, di commesse opere musicali e visive che gli artisti stanno ultimando.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un grande progetto di live media show viene presentato in occasione di Arte Fiera dalla Galleria Contemporary Concept in collaborazione con il Teatro Auditorium Manzoni (Direzione artistica Giorgio Zagnoni). Si tratta di un progetto che cerca di allargare i confini dell'arte verso forme d'interazione con il mondo dell'elettronica, miscelando musica e immagini, performance e danza, teatro e video installazione. L'interazione tra i codici e i linguaggi ha creato delle espressioni artistiche sempre più complesse con un notevole avvicinamento allo spettacolo e al concerto dal vivo. Tra queste il live media, la modellazione audio e video in tempo reale, è diventato uno snodo centrale d'attuazione per ambiti disciplinari ed applicativi molto diversi fra loro.
Negli spazi della Galleria Contemporary Concept che si apre con coraggio e spirito innovativo a forme di arte al confine tra generi e tecnologie, verranno proiettati dei video selezionati dagli artisti invitati. Nella sede prestigiosa del Teatro Manzoni invece in un'unica imperdibile serata, verranno presentati i live media shows. Nel caso di Studio Azzurro si tratta di un progetto autonomo prodotto e realizzato per l'occasione, mentre nel caso di Gian Luca Beccari e Robert Gligorov si tratta di anteprime in forma live media, di commesse opere musicali e visive che gli artisti stanno ultimando.
Studio Azzurro/ DIGITALBODY - RING
La performance interattiva di Studio Azzurro si svolge su un ring, interpretata da due pugili che, dal vivo daranno il via ad un combattimento davanti a tre grandi schermi. Durante la lotta, concepita come metafora delle difficili relazioni che sempre più spesso portano a vere e proprie ostilità, i due combattenti generano, attraverso un sistema interattivo, una successione di immagini in video proiettate alle loro spalle. Sono immagini estratte dal repertorio visivo di Studio Azzurro che più volte ha trattato il tema della guerra. Differenti sequenze si formano dunque per opera dell'andamento dell'incontro, della quantità di colpi, della loro frequenza.
Il tema della performance viene sviluppato così su due dimensioni contemporaneamente dando la possibilità agli spettatori di confrontare il livello fisico e quello digitale. Ma sarà nell'intervallo tra un round e l'altro, nel tempo di attesa, di "pace", di ascolto, che prevarrà il senso di sé, della propria dimensione, del proprio esserci. (Produzione Galleria Contemporary Concept, Bologna)
Gian Luca Beccari / MUTAZIONI
Il lavoro di Beccari ruota attorno al concetto filosofico di "Mutazione" applicato alle forme di identità in continuo cambiamento che le immagini rendono sensibili. "Mutare" vuol dire percorrere una parabola esistenziale il cui inizio e fine non sono definibili e rivela anche il sottile confine tra le apparenze e la concretezza delle cose. Nel fluire ininterrotto dell'esistente, ogni trasformazione, ogni metamorfosi, è un dramma più doloroso della morte vera, perché contiene un'ambiguità sostanziale, in quanto non è né vita né morte. Beccari sviluppa un proprio linguaggio fantastico e simbolico, in cui la memoria e lo spirito delle "Metamorfosi" di Ovidio si fonde con scenari attualissimi e post umani, all'interno di una concezione classica, mediterranea in cui LOGOS, PNEUMA e NOMOS si alternano per edificare forme in continuo cambiamento. Diventa visibile così il pensiero, si materializza la parola in un caleidoscopio d'immagini che appartengono all'inconscio della nostra cultura. (Produzione Teatro Manzoni, Bologna)
Robert Gligorov / MAMMUT
L'artista macedone Robert Gligorov ha creato con l'apporto di numerosi grandi musicisti e i consigli dell'amico Sting, un'opera musicale di complessa strutturazione che possiede tutta la carica di energia e di furore critico che l'artista ha sin qui espresso con le fotografie e le installazioni. Il titolo "Mammut" evocativo nel suo significato semantico e attuale per le tematiche trattate, richiama anche una forza primitiva che soggiace alla patinata realtà contemporanea.
Ogni brano è accompagnato da un video, nel puro stile "Gligoroviano", provocatorio, spiazzante, inaspettato. Non vi è un genere attribuibile a quest'opera che è uno "spoken word", unico nel suo genere, svincolato da gabbie melodiche e metriche e soprattutto da esigenze dell'industria discografica. Un lavoro irruente, spontaneo, realizzato in totale libertà creativa, questa è la prima opera musicale dell'artista macedone. (Produzione Galleria Pack, Milano)
Negli spazi della Galleria Contemporary Concept che si apre con coraggio e spirito innovativo a forme di arte al confine tra generi e tecnologie, verranno proiettati dei video selezionati dagli artisti invitati. Nella sede prestigiosa del Teatro Manzoni invece in un'unica imperdibile serata, verranno presentati i live media shows. Nel caso di Studio Azzurro si tratta di un progetto autonomo prodotto e realizzato per l'occasione, mentre nel caso di Gian Luca Beccari e Robert Gligorov si tratta di anteprime in forma live media, di commesse opere musicali e visive che gli artisti stanno ultimando.
Studio Azzurro/ DIGITALBODY - RING
La performance interattiva di Studio Azzurro si svolge su un ring, interpretata da due pugili che, dal vivo daranno il via ad un combattimento davanti a tre grandi schermi. Durante la lotta, concepita come metafora delle difficili relazioni che sempre più spesso portano a vere e proprie ostilità, i due combattenti generano, attraverso un sistema interattivo, una successione di immagini in video proiettate alle loro spalle. Sono immagini estratte dal repertorio visivo di Studio Azzurro che più volte ha trattato il tema della guerra. Differenti sequenze si formano dunque per opera dell'andamento dell'incontro, della quantità di colpi, della loro frequenza.
Il tema della performance viene sviluppato così su due dimensioni contemporaneamente dando la possibilità agli spettatori di confrontare il livello fisico e quello digitale. Ma sarà nell'intervallo tra un round e l'altro, nel tempo di attesa, di "pace", di ascolto, che prevarrà il senso di sé, della propria dimensione, del proprio esserci. (Produzione Galleria Contemporary Concept, Bologna)
Gian Luca Beccari / MUTAZIONI
Il lavoro di Beccari ruota attorno al concetto filosofico di "Mutazione" applicato alle forme di identità in continuo cambiamento che le immagini rendono sensibili. "Mutare" vuol dire percorrere una parabola esistenziale il cui inizio e fine non sono definibili e rivela anche il sottile confine tra le apparenze e la concretezza delle cose. Nel fluire ininterrotto dell'esistente, ogni trasformazione, ogni metamorfosi, è un dramma più doloroso della morte vera, perché contiene un'ambiguità sostanziale, in quanto non è né vita né morte. Beccari sviluppa un proprio linguaggio fantastico e simbolico, in cui la memoria e lo spirito delle "Metamorfosi" di Ovidio si fonde con scenari attualissimi e post umani, all'interno di una concezione classica, mediterranea in cui LOGOS, PNEUMA e NOMOS si alternano per edificare forme in continuo cambiamento. Diventa visibile così il pensiero, si materializza la parola in un caleidoscopio d'immagini che appartengono all'inconscio della nostra cultura. (Produzione Teatro Manzoni, Bologna)
Robert Gligorov / MAMMUT
L'artista macedone Robert Gligorov ha creato con l'apporto di numerosi grandi musicisti e i consigli dell'amico Sting, un'opera musicale di complessa strutturazione che possiede tutta la carica di energia e di furore critico che l'artista ha sin qui espresso con le fotografie e le installazioni. Il titolo "Mammut" evocativo nel suo significato semantico e attuale per le tematiche trattate, richiama anche una forza primitiva che soggiace alla patinata realtà contemporanea.
Ogni brano è accompagnato da un video, nel puro stile "Gligoroviano", provocatorio, spiazzante, inaspettato. Non vi è un genere attribuibile a quest'opera che è uno "spoken word", unico nel suo genere, svincolato da gabbie melodiche e metriche e soprattutto da esigenze dell'industria discografica. Un lavoro irruente, spontaneo, realizzato in totale libertà creativa, questa è la prima opera musicale dell'artista macedone. (Produzione Galleria Pack, Milano)
24
gennaio 2009
I sing the body electric
24 gennaio 2009
performance - happening
Location
TEATRO MANZONI
Bologna, Via De' Monari, 1/2, (Bologna)
Bologna, Via De' Monari, 1/2, (Bologna)
Biglietti
10 euro
Vernissage
24 Gennaio 2009, ore 21.00
Sito web
www.isingthebodyelectric.com
Autore
Curatore