08 dicembre 2011

La “Razza Umana” nella fotografia di Oliviero Toscani

 
Un progetto fotografico teso ad indagare l’irriducibile diversità che caratterizza la “razza umana”. Oliviero Toscani è protagonista di un’indagine artistica sulla varietà di espressioni, condizioni ed emozioni degli esseri umani in giro per l’Italia e per il mondo. Dall’appoggio al Partito Radicale alla mostra in programma alle Nazioni Unite, le tappe di un percorso decisamente significativo...

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Una signora sulla sedia a rotelle avanza, sospinta da un’accompagnatrice, fino al centro del set fotografico: “Tocca a me ?”. Oliviero Toscani si avvicina, la conduce davanti al fondale bianco montato per l’occasione e scatta la prima fotografia del pomeriggio. Torna vicino alla signora, le mostra l’anteprima della foto e passa subito ad un nuovo soggetto La Galleria Alberto Sordi di Roma, dalle 15 alle 19:30 del 28 novembre, viene invasa per diverse ore da curiosi, fotografi e telecamere, per l’iniziativa Razza Umana/Radicali. Il grande fotografo milanese ha infatti deciso di appoggiare la causa del movimento Radicale in modo deciso, allestendo un set fotografico nel centro della capitale: un contributo per i Radicali (50 euro per gli studenti, 200 per tutti gli altri, incoraggiando un autofinanziamento che si oppone ai rimborsi pubblici ai partiti ) in cambio della possibilità di portarsi a casa una fotografia scattata dal maestro.
Davanti a Toscani si presenta un mondo di persone eterogeneo per età, sesso, abbigliamento e modo di porsi davanti all’obiettivo: un uomo di mezza età, che con trench grigio e occhiali ricorda molto da vicino il Woody Allen degli anni Ottanta, segue una signora anziana che chiede se finirà in televisione. Toscani si affanna nel tentativo di ottimizzare i tempi, rimprovera la stampa presente che usa il flash invece della luce naturale per riprenderlo sul set, ma nonostante l’apparente caos della situazione si mostra cordiale e disponibile con tutti.
Del resto, è abituato a questo tipo di giornate: l’evento in appoggio ai Radicali è solo l’ultima tappa di un tour che Toscani sta realizzando in giro per l’Italia all’interno del più ampio progetto Razza Umana/Italia.
Con la collaborazione de La Sterpaia, la bottega dell’arte della comunicazione da lui fondata ed ora affidata ai figli Lola e Rocco (un centro di ricerca creativa che accoglie giovani talenti da tutto il mondo), il progetto Razza Umana sta toccando tutti gli angoli della Penisola con l’obiettivo di fornire una panoramica quanto mai dettagliata dell’assoluta varietà morfologica ed espressiva della popolazione italiana.

Nel Nuovo Paesaggio Italiano, questo il nome del progetto globale –interessato invece alla documentazione degli scempi paesaggistici- da cui Razza Umana ha preso forma e di cui La Sterpaia è protagonista organizzativa ed esecutiva, Toscani ed il suo staff sono impegnati nella ricerca delle tracce più significative dell’incredibile molteplicità di aspetti fisici e psicologici che caratterizza ad oggi gli abitanti dello Stivale.
Una traccia ed una testimonianza, dietro questi due concetti si è sempre svolto il lavoro del maestro milanese, pienamente cosciente del ruolo che proprio la fotografia è in grado di assumere nei confronti di quei concetti: da sempre al confine tra arte meccanica e potente strumento comunicativo, il mezzo fotografico in Toscani esprime alcune delle sue potenzialità più importanti. L’attività svolta nelle campagne pubblicitarie che lo hanno reso celebre nel mondo, al di là del gusto per la provocazione, testimonia in modo evidente come proprio il carattere ibrido del medium fotografico sia sempre stato al centro del mondo di Toscani, preso nel mezzo tra l’attività pubblicitaria (con tutte le conseguenze che le finalità della pubblicità si portano dietro) e quella di testimone di una realtà che lo vede coinvolto dall’interno. Ed è in questo che la fotografia del maestro milanese coglie nel segno, abile come sempre nel relazionarsi con il soggetto umano in tutte le sue sfaccettature morali ed emotive: non documentazione statistica ed anaffettiva di un mondo sfiorato dall’alto, ma rilevazione dei tratti più significativi di una realtà umana organizzata e sentita dal suo interno. Nei suoi ritratti sulla “razza umana”, la macchina fotografica si pone come filtro tra l’artista che indaga le pieghe del reale e una realtà al tempo stesso distante, in quanto organizzata preventivamente allo scopo di essere analizzata, e vicina emotivamente. Primi piani frontali e profili, mezzibusti e busti interi, sorrisi e pose da star, una serie incredibile di volti ed espressioni che non finiscono mai, nel loro essere affiancate ed esposte, di costituire un ritratto collettivo di notevole impatto visivo.

L’immensa quantità di fotografie realizzate da Toscani, che hanno già girato l’Italia con una serie di mostre, sono destinate a finire in un grande archivio multimediale da cui verranno prelevate di volta in volta per una sorta di “neverending tour” in corso già da tempo. Alcune di queste però, ed è un aspetto che riguarda anche le fotografie realizzate a Roma per i Radicali, finiranno all’interno di una grande mostra che verrà allestita per le Nazioni Unite tra qualche tempo, di cui ancora si sa poco ma che, probabilmente, riguarderà la “razza umana” nella sua globalità: Toscani da quasi quattro anni è infatti in giro per il mondo con lo scopo di porre sotto il proprio obiettivo i volti e le condizioni della gente comune dell’intero pianeta. “Voglio rappresentare l’unicità dell’essere umano nelle sue diversità” ha affermato l’artista, pienamente cosciente di realizzare il più grande progetto di fotografia esistente al mondo. Un progetto che, sviluppatosi in diversi angoli del mondo, ha attraversato l’Italia ed ha trovato a Roma un momento di incontro tra Toscani e le istanze etiche e sociali che da tempo lo animano: la fotografia di Razza Umana si mostra in tutta la forza comunicativa di cui è capace, nel tentativo di testimoniare quella irriducibile diversità che caratterizza l’umanità italiana e globale.

andrea d’ammando

*foto in alto: Emma Bonino e Oliviero Toscani, ©Oliviero Toscani

 
 
[exibart]

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