Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michael Graeve – Simple Methods for Complex Times
Nel corso della performance, egli aiuta la sua orchestra di giradischi ed altoparlanti ‘domestici’ a funzionare: ricche tessiture, ritmi e toni che sono l’effetto di semplici interazioni fra processi meccanici e gesti umani. Ma le macchine non sono DJ ‘gira-piatti’, e non si vedono vinili.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Visionair-08 è l’ottava edizione di un’iniziativa che e/static propone ogni anno, a partire dal 2001 con EXIT-01, con eventi ‘live’, genericamente performativi, ma di varia specie, presentati da artisti e performers italiani e internazionali. La lista, già lunga, dei partecipanti a questa iniziativa, comprende, tra gli altri, i nomi di: Akio Suzuki, Arnold Dreyblatt, Luca Vitone, Loren Chasse, Patrice Carré, Rolf Julius, Miki Yui, Werner Durand, Dominique Petitgand, Carlos Casas, Giancarlo Toniutti. Quest’anno l’iniziativa vedrà protagonisti l’australiano Michael Graeve, che si esibirà il 4 dicembre 2008, e l’olandese Paul Hendrikse, che farà la sua performance l’11 dicembre 2008.
“Simple Methods for Complex Times” (metodi semplici per tempi complessi) è il titolo del progetto di ‘sound performance’ che MICHAEL GRAEVE va proponendo già da qualche tempo sulla scena internazionale. Nel corso della performance, egli aiuta la sua orchestra di giradischi ed altoparlanti ‘domestici’ a funzionare: ricche tessiture, ritmi e toni che sono l’effetto di semplici interazioni fra processi meccanici e gesti umani. Ma le macchine non sono DJ ‘gira-piatti’, e non si vedono vinili. Siamo piuttosto invitati ad assistere a una complessa esperienza sonora che promana da dieci giradischi e altrettanti amplificatori, più venti altoparlanti sparsi attraverso la sala. “Sono affascinato dalle intrinseche limitazioni delle macchine, e dal modo in cui queste limitazioni danno origine a complesse possibilità e ad eventi sonori. In queste performances (del tutto improvvisate) io mi diletto nel mettere alla prova la natura imprevedibile e volatile dell’attrezzatura”.
Michael Graeve (1971) è un artista di Melbourne (Australia) che pratica sia la dimensione visiva che quella sonora del fare arte. Espone, insegna e si esibisce in performance a livello internazionale. Lavora pratica sia il mezzo pittorico che quello sonoro, realizzando installazioni ‘site-specific’, spesso con l’interazione dei due media, ‘sound performances’ e vere e proprie composizioni. Fra le sue più recenti performances e installazioni sonore: Happy New Ears a Kortrijk, in Belgio, nel 2008; Tonspur a Vienna, SFX a Seoul, Openport a Chicago e Issue Project Room a New York, tutte nel 2007; Sonambiente a Berlino, nel 2006. Ha conseguito un Master in Belle Arti (MFA Studio) allo School of the Art Institute di Chicago nel 2007), un altro in Arte (MA Media Arts) alla RMIT University di Melbourne nel 2004, un Bachelor of Arts (BA Media Arts) nella stessa università nel 1999, e un Bachelor of Arts (BA Honours Fine Art Painting), ancora nella RMIT di Melbourne, nel 1995. Il suo lavoro è stato recensito da Branden W. Joseph (Artforum International, Marzo 2005), Nicholas Chambers (Eyeline No 50, 2002), Ros Bandt (Sound Sculpture - Intersections in Sound and Sculpture in Australian Artworks, 2001) e Stephen O'Connell (Art/Text No 59, 1997). A Melbourne ha lavorato, come membro fondatore, in spazi espositivi autogestiti da artisti del circuito Grey Area Art Space Inc (1996-1999), poi come Program Manager alla West Space Inc (2002-2004), ed è attualmente ‘board member’ del Liquid Architecture Sound Art Festival.
“Simple Methods for Complex Times” (metodi semplici per tempi complessi) è il titolo del progetto di ‘sound performance’ che MICHAEL GRAEVE va proponendo già da qualche tempo sulla scena internazionale. Nel corso della performance, egli aiuta la sua orchestra di giradischi ed altoparlanti ‘domestici’ a funzionare: ricche tessiture, ritmi e toni che sono l’effetto di semplici interazioni fra processi meccanici e gesti umani. Ma le macchine non sono DJ ‘gira-piatti’, e non si vedono vinili. Siamo piuttosto invitati ad assistere a una complessa esperienza sonora che promana da dieci giradischi e altrettanti amplificatori, più venti altoparlanti sparsi attraverso la sala. “Sono affascinato dalle intrinseche limitazioni delle macchine, e dal modo in cui queste limitazioni danno origine a complesse possibilità e ad eventi sonori. In queste performances (del tutto improvvisate) io mi diletto nel mettere alla prova la natura imprevedibile e volatile dell’attrezzatura”.
Michael Graeve (1971) è un artista di Melbourne (Australia) che pratica sia la dimensione visiva che quella sonora del fare arte. Espone, insegna e si esibisce in performance a livello internazionale. Lavora pratica sia il mezzo pittorico che quello sonoro, realizzando installazioni ‘site-specific’, spesso con l’interazione dei due media, ‘sound performances’ e vere e proprie composizioni. Fra le sue più recenti performances e installazioni sonore: Happy New Ears a Kortrijk, in Belgio, nel 2008; Tonspur a Vienna, SFX a Seoul, Openport a Chicago e Issue Project Room a New York, tutte nel 2007; Sonambiente a Berlino, nel 2006. Ha conseguito un Master in Belle Arti (MFA Studio) allo School of the Art Institute di Chicago nel 2007), un altro in Arte (MA Media Arts) alla RMIT University di Melbourne nel 2004, un Bachelor of Arts (BA Media Arts) nella stessa università nel 1999, e un Bachelor of Arts (BA Honours Fine Art Painting), ancora nella RMIT di Melbourne, nel 1995. Il suo lavoro è stato recensito da Branden W. Joseph (Artforum International, Marzo 2005), Nicholas Chambers (Eyeline No 50, 2002), Ros Bandt (Sound Sculpture - Intersections in Sound and Sculpture in Australian Artworks, 2001) e Stephen O'Connell (Art/Text No 59, 1997). A Melbourne ha lavorato, come membro fondatore, in spazi espositivi autogestiti da artisti del circuito Grey Area Art Space Inc (1996-1999), poi come Program Manager alla West Space Inc (2002-2004), ed è attualmente ‘board member’ del Liquid Architecture Sound Art Festival.
04
dicembre 2008
Michael Graeve – Simple Methods for Complex Times
04 dicembre 2008
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
BLANK
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Vernissage
4 Dicembre 2008, ore 21
Sito web
www.estatic.it
Autore
Curatore