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Dorothea Prühl e la Scuola Superiore di Halle
L’esposizione è la quarta edizione di Pensieri Preziosi che continua anche dopo “Gioielli d’Autore – Padova e la Scuola dell’oro”, la tradizione tutta padovana di valorizzare e far conoscere il gioiello artistico
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
Pensieri Preziosi - 4a edizione
Gioielli Natura
Dorothea Prühl e la Scuola di Halle
Oratorio di San Rocco, Padova
19 dicembre 2008 – 1 marzo 2009
Per la prima volta in Italia viene presentata il prossimo 18 dicembre, presso l’Oratorio di San
Rocco, l’opera di Dorothea Prühl e di altri sei artisti che si sono formati presso la Scuola
Superiore di Halle, dove la Prühl è stata prima insegnante e poi, dal 1991 direttrice della
sezione di oreficeria dopo la grande Renate Heintze.
L’esposizione è la quarta edizione di “Pensieri preziosi” e cade dopo l’importante rassegna
“Gioielli d’Autore – Padova e la Scuola dell’oro”. Continua e si consolida, così, una
tradizione ed un percorso tutto padovano volto ad analizzare e far conoscere il gioiello artistico.
Furono proprio Renate Heintze e Dorothea Prühl a dare, dagli anni settanta in poi (nel 1969
la creazione di gioielli era stata riconosciuta come disciplina autonoma) uno straordinario
impulso a questo settore puntando sul pezzo unico e sul valore artistico del manufatto. Esse
riuscirono, pur trovando inizialmente un ambiente poco ricettivo e conservatore (negli anni
cinquanta e sessanta, infatti la Scuola si era orientata verso la produzione industriale, dando
vita a lavori ripetitivi, freddi e impersonali) a portare una ventata di entusiasmo e di novità e,
con un’inconsueta energia e risoluta determinazione, giunsero a dare una svolta significativa al
modo di concepire il gioiello e di realizzarlo. Il gioiello diventa così oggetto artistico, esito di
un progetto, sviluppo di un’idea che spesso trova nella natura circostante la principale fonte di
ispirazione.
Tale fonte resta narrativa; vi è la tendenza ad accentuarne la qualità plastica e ad interpretarla
salvaguardando la figura anche se, talora, una avvertita esigenza di passare all’astrazione, ne
viene a restituire il concetto senza riproporne la forma oggettiva. Al gioiello resta il suo
carattere funzionale mentre il progetto di un pezzo unico o di piccola serie non rinuncia a
soddisfare un’esigenza sociale di autovalutazione e autorappresentazione, di esprimere
emozioni e suscitarne altre, di rappresentare il fascino del piccolo formato, di diventare ponte
fra chi ha creato e chi lo fa proprio.
Enorme importanza riveste lo studio e la scelta del materiale che diventa strumento basilare e
imprescindibile per sviluppare il progetto artistico a cui resta intimamente legato
condizionandone, fin dall’inizio, processo, sviluppo ed esito finale. Le superfici dei metalli
vengono trattate in maniera inedita e non si teme l’irregolarità e l’imperfezione, la materia
viene spesso lasciata grezza per rafforzare il suo intrinseco potere espressivo, le dimensioni
diventano importanti. Vengono scelti materiali inusuali all’oreficeria tradizionale quali
alluminio, rame, zinco, ferro, acciaio, titanio, corno, osso, legno, corda, spago, stoffa,
porcellana, plastica… in sintonia con quanto sta accadendo nelle altre importanti scuole orafe
europee, che, diversamente da Halle, sono però proiettate, fin dagli albori, verso il
concettualismo e l’astrazione. La fonte prima di ispirazione resta qui invece la realtà naturale,
organica, fenomenica, di cui si intende tradurre sia l’aspetto narrativo, sia quello simbolico.
L’importanza della Scuola di Halle, così poco conosciuta in Italia, e il percorso di questo
Istituto d’Arte, così affine, nei motivi informatori e nella metodologia didattica, a quello
dell’Istituto padovano fondato nel 1866 dal marchese Pietro Estense Selvatico, ci hanno
convinto dell’importanza di presentare in questa quarta edizione di Pensieri preziosi proprio
Dorothea Prühl e altri sei artisti di singolare eccellenza, che si sono formati alla scuola
seguendone le linee e rivelando, pur nei numerosi aspetti comuni, differenze di esiti, spiccata
personalità, autonoma capacità espressiva, straordinaria bravura. Questi sono Antje Bräuer,
Kathleen Fink, Beate Klockmann, Rudolf Kocéa, Christine Matthias, Vera Siemund.
Analizzando il percorso creativo di ciascuno è possibile constatare come l’insegnamento
magistrale della Prühl e le linee date dalla Scuola siano fortemente vive e presenti nella loro
opera, che tuttavia mostra quanto questi abbiano saputo interpretare, in maniera singolare e del
tutto personale, le indicazioni ricevute. Essi restano fedeli all’amore per il racconto e
saldamente attratti da quanto ci circonda, dalla natura come dalla quotidianità, che vengono
narrate secondo schemi esplicitamente figurativi, anche in momenti in cui la linea generale
appare tendenzialmente opposta, o che talora, soprattutto nei tempi più recenti, volge alla
semplificazione dei tratti, puntando all’essenzialità fino a raggiungere l’astrazione. Mondi
interiori che si connettono con una propria visione della realtà in un indagare pronto a
sorprendere e a farsi sorprendere, a giocare con la memoria, a concentrare sensazioni, ricordi,
emozioni, nel microcosmo gioiello. Gioiello che resta, per tutti gli artisti di Halle, specchio
concreto di un’esperienza percettiva fisica, diretta, interpretata e tradotta, luogo di ricerca,
sintesi di esigenze razionali ed affettive, oggetto unico e “prezioso” non per il valore materiale
ma soprattutto per quanto esprime e racconta.
La mostra e il catalogo sono curati da Mirella Cisotto Nalon. Il catalogo, bilingue, è edito da
Biblos con testi di Mirella Cisotto Nalon, Luisa Bazzanella Dal Piaz, Elena Giora, Alessandra
Possamai Vita. Traduzione in lingua inglese di Gabriel Walton. La mostra è stata organizzata
anche grazie alla preziosa collaborazione della Gallerie Marzee che ha il merito di aver
promosso, fin dagli esordi, gli artisti della Scuola di Halle in tutto il mondo.
Percorsi didattici rivolti alle scuole e alle famiglie
nell’ambito della mostra
Dorothea Prühl
e la Scuola Superiore di Halle
Pensieri Preziosi-4a edizione
Oratorio di San Rocco, Padova
19 dicembre 2008- 1 marzo 2009
A partire dal 17 gennaio fino al 28 febbario 2009, l’associazione Fantalica in collaborazione con il settore Attività Culturali del Comune di Padova, proporrà presso l’Oratorio di San Rocco a Padova una serie di visite guidate con laboratorio creativo rivolte alle scuole primarie e secondarie del territorio nell’ambito della mostra “Pensieri preziosi”.
I ragazzi scopriranno gli splendidi gioielli esposti in una cornice di grande fascino e porteranno a casa il loro piccolo gioiello d’autore.
Per le scuole sono previsti percorsi guidati all’Oratorio di San Rocco e alla mostra con un laboratorio conclusivo di progettazione di un gioiello ispirato alle opere esposte.
Per le famiglie e i bambini dai 6 ai 12 anni è previsto inoltre un laboratorio pomeridiano che si terrà ogni sabato dal 17 gennaio al 21 febbraio 2009 dalle 16.00 alle 17.30.
E’ obbligatoria la prenotazione.
Le attività previste sono gratuite
Per informazioni e prenotazioni chiamare Associazione Fantalica
al numero 0492104096 (lun.-ven. 9.00-13.00), cell. 3483502269
Pensieri Preziosi - 4a edizione
Gioielli Natura
Dorothea Prühl e la Scuola di Halle
Oratorio di San Rocco, Padova
19 dicembre 2008 – 1 marzo 2009
Per la prima volta in Italia viene presentata il prossimo 18 dicembre, presso l’Oratorio di San
Rocco, l’opera di Dorothea Prühl e di altri sei artisti che si sono formati presso la Scuola
Superiore di Halle, dove la Prühl è stata prima insegnante e poi, dal 1991 direttrice della
sezione di oreficeria dopo la grande Renate Heintze.
L’esposizione è la quarta edizione di “Pensieri preziosi” e cade dopo l’importante rassegna
“Gioielli d’Autore – Padova e la Scuola dell’oro”. Continua e si consolida, così, una
tradizione ed un percorso tutto padovano volto ad analizzare e far conoscere il gioiello artistico.
Furono proprio Renate Heintze e Dorothea Prühl a dare, dagli anni settanta in poi (nel 1969
la creazione di gioielli era stata riconosciuta come disciplina autonoma) uno straordinario
impulso a questo settore puntando sul pezzo unico e sul valore artistico del manufatto. Esse
riuscirono, pur trovando inizialmente un ambiente poco ricettivo e conservatore (negli anni
cinquanta e sessanta, infatti la Scuola si era orientata verso la produzione industriale, dando
vita a lavori ripetitivi, freddi e impersonali) a portare una ventata di entusiasmo e di novità e,
con un’inconsueta energia e risoluta determinazione, giunsero a dare una svolta significativa al
modo di concepire il gioiello e di realizzarlo. Il gioiello diventa così oggetto artistico, esito di
un progetto, sviluppo di un’idea che spesso trova nella natura circostante la principale fonte di
ispirazione.
Tale fonte resta narrativa; vi è la tendenza ad accentuarne la qualità plastica e ad interpretarla
salvaguardando la figura anche se, talora, una avvertita esigenza di passare all’astrazione, ne
viene a restituire il concetto senza riproporne la forma oggettiva. Al gioiello resta il suo
carattere funzionale mentre il progetto di un pezzo unico o di piccola serie non rinuncia a
soddisfare un’esigenza sociale di autovalutazione e autorappresentazione, di esprimere
emozioni e suscitarne altre, di rappresentare il fascino del piccolo formato, di diventare ponte
fra chi ha creato e chi lo fa proprio.
Enorme importanza riveste lo studio e la scelta del materiale che diventa strumento basilare e
imprescindibile per sviluppare il progetto artistico a cui resta intimamente legato
condizionandone, fin dall’inizio, processo, sviluppo ed esito finale. Le superfici dei metalli
vengono trattate in maniera inedita e non si teme l’irregolarità e l’imperfezione, la materia
viene spesso lasciata grezza per rafforzare il suo intrinseco potere espressivo, le dimensioni
diventano importanti. Vengono scelti materiali inusuali all’oreficeria tradizionale quali
alluminio, rame, zinco, ferro, acciaio, titanio, corno, osso, legno, corda, spago, stoffa,
porcellana, plastica… in sintonia con quanto sta accadendo nelle altre importanti scuole orafe
europee, che, diversamente da Halle, sono però proiettate, fin dagli albori, verso il
concettualismo e l’astrazione. La fonte prima di ispirazione resta qui invece la realtà naturale,
organica, fenomenica, di cui si intende tradurre sia l’aspetto narrativo, sia quello simbolico.
L’importanza della Scuola di Halle, così poco conosciuta in Italia, e il percorso di questo
Istituto d’Arte, così affine, nei motivi informatori e nella metodologia didattica, a quello
dell’Istituto padovano fondato nel 1866 dal marchese Pietro Estense Selvatico, ci hanno
convinto dell’importanza di presentare in questa quarta edizione di Pensieri preziosi proprio
Dorothea Prühl e altri sei artisti di singolare eccellenza, che si sono formati alla scuola
seguendone le linee e rivelando, pur nei numerosi aspetti comuni, differenze di esiti, spiccata
personalità, autonoma capacità espressiva, straordinaria bravura. Questi sono Antje Bräuer,
Kathleen Fink, Beate Klockmann, Rudolf Kocéa, Christine Matthias, Vera Siemund.
Analizzando il percorso creativo di ciascuno è possibile constatare come l’insegnamento
magistrale della Prühl e le linee date dalla Scuola siano fortemente vive e presenti nella loro
opera, che tuttavia mostra quanto questi abbiano saputo interpretare, in maniera singolare e del
tutto personale, le indicazioni ricevute. Essi restano fedeli all’amore per il racconto e
saldamente attratti da quanto ci circonda, dalla natura come dalla quotidianità, che vengono
narrate secondo schemi esplicitamente figurativi, anche in momenti in cui la linea generale
appare tendenzialmente opposta, o che talora, soprattutto nei tempi più recenti, volge alla
semplificazione dei tratti, puntando all’essenzialità fino a raggiungere l’astrazione. Mondi
interiori che si connettono con una propria visione della realtà in un indagare pronto a
sorprendere e a farsi sorprendere, a giocare con la memoria, a concentrare sensazioni, ricordi,
emozioni, nel microcosmo gioiello. Gioiello che resta, per tutti gli artisti di Halle, specchio
concreto di un’esperienza percettiva fisica, diretta, interpretata e tradotta, luogo di ricerca,
sintesi di esigenze razionali ed affettive, oggetto unico e “prezioso” non per il valore materiale
ma soprattutto per quanto esprime e racconta.
La mostra e il catalogo sono curati da Mirella Cisotto Nalon. Il catalogo, bilingue, è edito da
Biblos con testi di Mirella Cisotto Nalon, Luisa Bazzanella Dal Piaz, Elena Giora, Alessandra
Possamai Vita. Traduzione in lingua inglese di Gabriel Walton. La mostra è stata organizzata
anche grazie alla preziosa collaborazione della Gallerie Marzee che ha il merito di aver
promosso, fin dagli esordi, gli artisti della Scuola di Halle in tutto il mondo.
Percorsi didattici rivolti alle scuole e alle famiglie
nell’ambito della mostra
Dorothea Prühl
e la Scuola Superiore di Halle
Pensieri Preziosi-4a edizione
Oratorio di San Rocco, Padova
19 dicembre 2008- 1 marzo 2009
A partire dal 17 gennaio fino al 28 febbario 2009, l’associazione Fantalica in collaborazione con il settore Attività Culturali del Comune di Padova, proporrà presso l’Oratorio di San Rocco a Padova una serie di visite guidate con laboratorio creativo rivolte alle scuole primarie e secondarie del territorio nell’ambito della mostra “Pensieri preziosi”.
I ragazzi scopriranno gli splendidi gioielli esposti in una cornice di grande fascino e porteranno a casa il loro piccolo gioiello d’autore.
Per le scuole sono previsti percorsi guidati all’Oratorio di San Rocco e alla mostra con un laboratorio conclusivo di progettazione di un gioiello ispirato alle opere esposte.
Per le famiglie e i bambini dai 6 ai 12 anni è previsto inoltre un laboratorio pomeridiano che si terrà ogni sabato dal 17 gennaio al 21 febbraio 2009 dalle 16.00 alle 17.30.
E’ obbligatoria la prenotazione.
Le attività previste sono gratuite
Per informazioni e prenotazioni chiamare Associazione Fantalica
al numero 0492104096 (lun.-ven. 9.00-13.00), cell. 3483502269
18
dicembre 2008
Dorothea Prühl e la Scuola Superiore di Halle
Dal 18 dicembre 2008 al primo marzo 2009
arti decorative e industriali
Location
ORATORIO DI SAN ROCCO
Padova, Via Santa Lucia, (Padova)
Padova, Via Santa Lucia, (Padova)
Orario di apertura
9.30-12.30 e 15.30-19. Chiuso il lunedì
Vernissage
19 Dicembre 2008, ore 11
Sito web
www.padovacultura.padovanet.it
Ufficio stampa
STUDIO LAVIA
Autore
Curatore