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Otto modi per dire incisione
Otto tecniche interpretate dal lavoro di venti artisti
Comunicato stampa
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Dal 1963 Biella è sede di un Premio per l’incisione: una serie prestigiosa di eventi che avrebbero dovuto creare, in più di 40 anni, una cultura diffusa sull’argomento. Eppure, mi capita spesso di ospitare in galleria visitatori che nel leggere, tra i dati tecnici di una grafica esposta, acquaforte su rame, scrutano il foglio e domandano “dov’è il rame?”.
Molti pensano all’incisione come ad una forma d’arte minore (ignorando secoli di storia dell’arte), altri sono convinti che il bianco e nero non sia più adeguato ai nostri tempi (ed acquistano fantasmagoriche stampe a 64 colori in cui l’intervento dell’artista, se c’è stato, si è ridotto alla firma), altri ancora la ritengono difficile, quasi che incisori, galleristi e i pochi collezionisti avessero costituito una setta preclusa ai non specialisti.
In definitiva pochi amano le incisioni e la scarsa considerazione di cui gode la grafica non è una novità se Luigi Carluccio, già nel 1963, scriveva sul catalogo della prima edizione del Premio Biella per l’Incisione: “L’idea che gli italiani non amino l’opera grafica, disegno o calcografia, è così diffusa che ci deve pur essere qualcosa di vero nel luogo comune”. Dopo 45 anni, si può pensare che lo scarso amore per la grafica sia in parte dovuto alla scarsa conoscenza di questo affascinante mondo e in buona parte ai troppi fogli di dubbia esecuzione, spesso foto riproduzioni dalle grandi firme dichiarati come stampe originali, che hanno inflazionato il mercato e minato la fiducia dei compratori.
La mostra otto modi per dire incisione – otto tecniche interpretate dal lavoro di venti artisti vuole essere una porta aperta sul mondo della grafica incisa che offra a tutti un modo per entrare in contatto con la stampa d’arte originale. Sono state scelte sette tecniche di realizzazione dell’incisione: xilografia, bulino, puntasecca, maniera nera, acquaforte, acquatinta, litografia, e si è voluta considerare come ottava l’uso contemporaneo di più tecniche in una stessa opera (tecnica mista).
Ogni tecnica è illustrata da un breve scritto esplicativo ed illustrata dalle opere di più artisti. Il compito di interpretare le otto tecniche è affidato alle opere degli artisti: Mario Avati, Franceschino Barbera (Sandrún), André Beuchat, Renzo Biasion, Andrea Boyer, Mario Carletti, Marc Chagall, Armando Donna, Gianfranco Ferroni, Pino Finocchiaro, Federica Galli, Vincenzo Gatti, Karolina Larusdottir, Xavier de Maistre, Bruno Missieri, Guido Navaretti, Nella Piantà, Vincenzo Piazza, Tullio Pericoli, Luciano Proverbio, Roberto Stelluti, Mariarosaria Stigliano.
A molti di questi incisori la galleria ha già dedicato in passato una esposizione personale. La nuova mostra sarà l’occasione per mettere in evidenza il modo personale di ogni artista nell’utilizzare una stessa tecnica.
Molti pensano all’incisione come ad una forma d’arte minore (ignorando secoli di storia dell’arte), altri sono convinti che il bianco e nero non sia più adeguato ai nostri tempi (ed acquistano fantasmagoriche stampe a 64 colori in cui l’intervento dell’artista, se c’è stato, si è ridotto alla firma), altri ancora la ritengono difficile, quasi che incisori, galleristi e i pochi collezionisti avessero costituito una setta preclusa ai non specialisti.
In definitiva pochi amano le incisioni e la scarsa considerazione di cui gode la grafica non è una novità se Luigi Carluccio, già nel 1963, scriveva sul catalogo della prima edizione del Premio Biella per l’Incisione: “L’idea che gli italiani non amino l’opera grafica, disegno o calcografia, è così diffusa che ci deve pur essere qualcosa di vero nel luogo comune”. Dopo 45 anni, si può pensare che lo scarso amore per la grafica sia in parte dovuto alla scarsa conoscenza di questo affascinante mondo e in buona parte ai troppi fogli di dubbia esecuzione, spesso foto riproduzioni dalle grandi firme dichiarati come stampe originali, che hanno inflazionato il mercato e minato la fiducia dei compratori.
La mostra otto modi per dire incisione – otto tecniche interpretate dal lavoro di venti artisti vuole essere una porta aperta sul mondo della grafica incisa che offra a tutti un modo per entrare in contatto con la stampa d’arte originale. Sono state scelte sette tecniche di realizzazione dell’incisione: xilografia, bulino, puntasecca, maniera nera, acquaforte, acquatinta, litografia, e si è voluta considerare come ottava l’uso contemporaneo di più tecniche in una stessa opera (tecnica mista).
Ogni tecnica è illustrata da un breve scritto esplicativo ed illustrata dalle opere di più artisti. Il compito di interpretare le otto tecniche è affidato alle opere degli artisti: Mario Avati, Franceschino Barbera (Sandrún), André Beuchat, Renzo Biasion, Andrea Boyer, Mario Carletti, Marc Chagall, Armando Donna, Gianfranco Ferroni, Pino Finocchiaro, Federica Galli, Vincenzo Gatti, Karolina Larusdottir, Xavier de Maistre, Bruno Missieri, Guido Navaretti, Nella Piantà, Vincenzo Piazza, Tullio Pericoli, Luciano Proverbio, Roberto Stelluti, Mariarosaria Stigliano.
A molti di questi incisori la galleria ha già dedicato in passato una esposizione personale. La nuova mostra sarà l’occasione per mettere in evidenza il modo personale di ogni artista nell’utilizzare una stessa tecnica.
29
novembre 2008
Otto modi per dire incisione
Dal 29 novembre al 24 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA SANT’ANGELO
Biella, Corso Del Piazzo, 18, (Biella)
Biella, Corso Del Piazzo, 18, (Biella)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica ore 15.30 - 19.00
Vernissage
29 Novembre 2008, dalle 17.00
Autore
Curatore