Commento Dott.ssa Vanessa Castano Le opere in mostra si richiamano ad un tema che è pure titolo dell’evento: “Mare forza 8”. Il mare, sul quale appaiono le vele colorate delle leggere imbarcazioni tanto presenti nella vita dell’artista, e il vento che le muove rappresentano il filo che collega e guida lo spettatore nel percorso espositivo. La barca a vela che appare spesso sulle tele di Biancùs ha una doppia valenza: difatti, se da un lato si connota come elemento autobiografico, dall’altro è da intendersi come prodotto dell’artifizio umano che ci riporta all’antitesi ma anche alla compresenza tra tutto ciò che è naturale e tutto ciò che è artificiale. Ma pur partendo da questa considerazione approcciandosi al lavoro dell’artista, ci si accorge di come in realtà di fronte a queste opere si apra un caleidoscopio di libere interpretazioni, di personali letture. Questa libertà lasciata al fruitore è la libertà concessa dall’istintualità che caratterizza l’arte di Biancùs; un’arte difficile da imbrigliare in categorie artistiche perché può apparire fantastica, astratta, surreale o ancora figurativa. L’occhio di chi osserva le singole operecapta e rimanda le impressioni ricevute alla propria complessa struttura emozionale, fornendo la chiave per entrare nel mondo di Biancùs; un mondo fatto anche di parole (a volte parole d’altri) che sostengono ed emozionano. L’artista affida al mare e al vento una parte della sua sfera emotiva e, ispirata da questi elementi naturali, si racconta comunicando il suo vissuto. Vortici, spirali, colori a volte arditi danno il senso di un continuo movimento e descrivono i tumulti e le paure di una vita condotta con frenetica passione. Passione per la vela ma anche per la città, che se avvelena e fa scappar per mare sa anche accogliere moltitudini di persone in un immaginario abbraccio. Passione per la pittura che è passione per il dialogo con sé stessi e con gli altri su quello che siamo, sulle nostre gioie e sulle nostre ansie, sul nostro modo di immaginare la vita. Biancùs colora la vita con la potenza del suo ottimismo e interviene sulle tele lasciandosi andare in una danza ritmata dal suo piacere disentirsi libera e dal suo bisogno di fermare emozioni per lei significative. L’originale spazio espositivo della “Galleria Trasparente”, situato nella “città sotterranea”, consente all’artista di comunicare con visitatori attenti e con passanti più o meno frettolosi, che possono comunque trasformarsi in fruitoridelle opere in esposizione