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Maghi – Ciao bambino…visto che belle sorprese…
Nelle opere di Maghi anche il graffito incertamente tracciato assume, nel contesto generale del quadro, una valenza ben più pregnante della semplice esigenza decorativa; diviene cioè un mezzo espressivo dell’archetipo presente in ogni individuo.
Comunicato stampa
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CONCETTI EMOZIONALI
di Pierluigi Albertoni
Arte concettuale o emozionale?
Per le opere di Maghi si deve parlare di concetti
emozionali, in quanto il rigore del dire si appaia
all’emozionalità del detto.
Il discorso scarno e lungamente ponderato trova
sfogo nell’aulicità del linguaggio.
Si ha così un palinsesto alterato in cui lacerti di poesia
visiva sono obliterati da spirali sovrapposte; e
scritte e incisioni fanno da supporto a segnali d’attenzione
per il pudore di salvaguardare l’autentica
funzione dell’anima.
Sicurezza nel risentimento mancato di un onirico
viaggio, impresa dell’atto conoscitivo del proprio
ego.
Il troppo pudore di Maghi stenta a completare la
frase lasciando all’osservatore il compito di sopperire
alle volute lacune della comunicazione.
La sua poetica ben si enuclea nel: Non ci scrivo proprio
niente. Non perché Maghi sia priva di parole,
ma perché ha paura di completare un discorso che
potrebbe essere frainteso o peggio mal interpretato.
È il lumeggiare primo di un sentimento il motivo
della globalità del simbolo.
Già i simboli.
Nelle opere di Maghi anche il graffito incertamente
tracciato assume, nel contesto generale del quadro,
una valenza ben più pregnante della semplice esigenza
decorativa; diviene cioè un mezzo espressivo
dell’archetipo presente in ogni individuo.
Il discorso porterebbe lontano.
Conviene riportarsi alla lucida coerenza dei soggetti
e alla pittoricità dei fondi. Al colore monocromo
steso con rapide spatolate. La mascherina della scritta
campita con il contrasto nero-dorato. Ogni opera
ha un suo denominatore pittorico. Poiché Maghi è
un’artista a tutto tondo. Con molte qualità per ora
appena accennate. Compreso il piacere ludico attinente
alla scienza delle costruzioni.
di Pierluigi Albertoni
Arte concettuale o emozionale?
Per le opere di Maghi si deve parlare di concetti
emozionali, in quanto il rigore del dire si appaia
all’emozionalità del detto.
Il discorso scarno e lungamente ponderato trova
sfogo nell’aulicità del linguaggio.
Si ha così un palinsesto alterato in cui lacerti di poesia
visiva sono obliterati da spirali sovrapposte; e
scritte e incisioni fanno da supporto a segnali d’attenzione
per il pudore di salvaguardare l’autentica
funzione dell’anima.
Sicurezza nel risentimento mancato di un onirico
viaggio, impresa dell’atto conoscitivo del proprio
ego.
Il troppo pudore di Maghi stenta a completare la
frase lasciando all’osservatore il compito di sopperire
alle volute lacune della comunicazione.
La sua poetica ben si enuclea nel: Non ci scrivo proprio
niente. Non perché Maghi sia priva di parole,
ma perché ha paura di completare un discorso che
potrebbe essere frainteso o peggio mal interpretato.
È il lumeggiare primo di un sentimento il motivo
della globalità del simbolo.
Già i simboli.
Nelle opere di Maghi anche il graffito incertamente
tracciato assume, nel contesto generale del quadro,
una valenza ben più pregnante della semplice esigenza
decorativa; diviene cioè un mezzo espressivo
dell’archetipo presente in ogni individuo.
Il discorso porterebbe lontano.
Conviene riportarsi alla lucida coerenza dei soggetti
e alla pittoricità dei fondi. Al colore monocromo
steso con rapide spatolate. La mascherina della scritta
campita con il contrasto nero-dorato. Ogni opera
ha un suo denominatore pittorico. Poiché Maghi è
un’artista a tutto tondo. Con molte qualità per ora
appena accennate. Compreso il piacere ludico attinente
alla scienza delle costruzioni.
21
novembre 2008
Maghi – Ciao bambino…visto che belle sorprese…
Dal 21 novembre al 22 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL MARZOCCO
Roma, Via Giulia, 11 , (Roma)
Roma, Via Giulia, 11 , (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10,30-13,00/16,00 - 19,00 lunedì 13,00 - 19,00
Vernissage
21 Novembre 2008, ore 18,30
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