Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fabrizio Modesti – Oggi è il primo giorno d’inverno
L’incontro con la natura è per Modesti il momento dell’esperienza, l’inizio del processo creativo, l’indispensabile comunione sensoriale dalla quale scaturiscono la forza interiore e l’armonia necessarie per affrontare il lavoro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il lavoro di Fabrizio Modesti prende le mosse dall’esperienza empatica, che l’artista intrattiene con la natura dentro e fuori di sé. I nuovi dipinti rappresentano, come spesso in passato, dettagli di alberi, ma questa volta imbiancati, fermati sullo sfondo di un inverno immobile, somigliante, più che a una stagione, a una astratta disposizione interiore. In realtà di ogni periodo dell’anno Modesti riesce a cogliere i tratti di meraviglia e stupore, in stretta relazione con lo stato d’animo tramite il quale entra in comunicazione con essi. Così ogni giorno assume sempre le sembianze del “primo giorno” e l’emozione della prima volta rivive all’interno di ogni singola opera.
La vita dell’artista, così come la sua arte, si svolge a diretto contatto con la natura e da questa trae ispirazione e fondamento ponendosi in una posizione di reciproco scambio nei confronti di essa. L’albero, che Modesti esprime con una tecnica fresca e immediata, rappresentato sempre nei suoi aspetti più simmetrici e proporzionati, diviene così incarnazione di un atteggiamento di profondo rispetto che trascende un semplice approccio ecologico. «Intendo l’albero come una presenza energetica che riflette su di me una sacralità totalizzante – spiega Modesti - potrei paragonarlo agli affetti più cari senza correre il rischio di sminuirne l’intensità o il valore, sento dentro di me la necessità di sostituirlo all’iconologia sacra convenzionale, questo mi spinge nella direzione del ringraziamento, della devozione, fino all’inchino, al suo pieno riconoscimento».
In Neve di notte, una composizione di acquarelli che rappresentano dei cristalli di neve su fondo nero, Modesti da una parte ricorda le infinite possibilità di forme e struttura con cui i fiocchi di neve si possono presentare a un microscopio, dall’altra, collocandoli su un fondale scuro, sembra raccontare una nevicata notturna che si svolge quando non ne siamo spettatori. La magia del manto nevoso che promette di incantare i bambini al risveglio presuppone un lungo e assiduo lavoro della natura durante la notte. Come a dire che c’è un momento che precede l’incanto, un momento di preparazione necessario che va considerato a esso complementare.
L’installazione Il tempo di una nevicata è d’impatto ed evocativa e descrive uno stato di quiete raggiunto durante la contemplazione di una nevicata ideale. Un simulacro dell’artista dalle connotazioni iperrealiste riposa in stato meditativo seduto su una catasta di legna, mentre la neve scende lenta e incessante a ricoprire egli stesso e il paesaggio immaginario circostante. Modesti porta così all’interno dello spazio espositivo, riproducendolo in scultura, il momento dell’esperienza personale, l’attimo d’innesco del processo creativo, l’indispensabile comunione sensoriale e sensitiva dalla quale scaturisce la forza interiore e l’armonia necessarie per affrontare il lavoro. «Cerco di rappresentare niente altro che il momento emozionale, intuitivo – continua Modesti - che ha dato origine a questa serie di lavori, è il mio autoritratto che si lascia coprire dalla neve, la funzione è quella di trasportare lo spettatore in una suggestione che mi appartiene e condividerla con lui».
La mostra è completata dalla video-installazione Gentle hug, proiettata nei locali del “Piccolo Teatro” (via Cesalpino, 20 - Arezzo). Protagonista è un abbraccio tra due sorelle gemelle, che aumenta d’intensità con lo scorrere del tempo. Da una parte la particolare condizione emotiva circolare propria dei gemelli conduce direttamente alla metafora e quindi all'idea di poter abbracciare sé stessi e per estensione il circostante, l’intorno e l’intero, il tutto, dentro e fuori di noi, dall’altra la forza crescente del gesto diviene esperienza dell’esperienza e si carica di una tensione emotiva che porta nel giro di pochi minuti lo spettatore a una piena identificazione con il testo visivo. Il video è accompagnato da un testo di Francesco Marmorini.
Testo in catalogo di Saverio Mercati.
La vita dell’artista, così come la sua arte, si svolge a diretto contatto con la natura e da questa trae ispirazione e fondamento ponendosi in una posizione di reciproco scambio nei confronti di essa. L’albero, che Modesti esprime con una tecnica fresca e immediata, rappresentato sempre nei suoi aspetti più simmetrici e proporzionati, diviene così incarnazione di un atteggiamento di profondo rispetto che trascende un semplice approccio ecologico. «Intendo l’albero come una presenza energetica che riflette su di me una sacralità totalizzante – spiega Modesti - potrei paragonarlo agli affetti più cari senza correre il rischio di sminuirne l’intensità o il valore, sento dentro di me la necessità di sostituirlo all’iconologia sacra convenzionale, questo mi spinge nella direzione del ringraziamento, della devozione, fino all’inchino, al suo pieno riconoscimento».
In Neve di notte, una composizione di acquarelli che rappresentano dei cristalli di neve su fondo nero, Modesti da una parte ricorda le infinite possibilità di forme e struttura con cui i fiocchi di neve si possono presentare a un microscopio, dall’altra, collocandoli su un fondale scuro, sembra raccontare una nevicata notturna che si svolge quando non ne siamo spettatori. La magia del manto nevoso che promette di incantare i bambini al risveglio presuppone un lungo e assiduo lavoro della natura durante la notte. Come a dire che c’è un momento che precede l’incanto, un momento di preparazione necessario che va considerato a esso complementare.
L’installazione Il tempo di una nevicata è d’impatto ed evocativa e descrive uno stato di quiete raggiunto durante la contemplazione di una nevicata ideale. Un simulacro dell’artista dalle connotazioni iperrealiste riposa in stato meditativo seduto su una catasta di legna, mentre la neve scende lenta e incessante a ricoprire egli stesso e il paesaggio immaginario circostante. Modesti porta così all’interno dello spazio espositivo, riproducendolo in scultura, il momento dell’esperienza personale, l’attimo d’innesco del processo creativo, l’indispensabile comunione sensoriale e sensitiva dalla quale scaturisce la forza interiore e l’armonia necessarie per affrontare il lavoro. «Cerco di rappresentare niente altro che il momento emozionale, intuitivo – continua Modesti - che ha dato origine a questa serie di lavori, è il mio autoritratto che si lascia coprire dalla neve, la funzione è quella di trasportare lo spettatore in una suggestione che mi appartiene e condividerla con lui».
La mostra è completata dalla video-installazione Gentle hug, proiettata nei locali del “Piccolo Teatro” (via Cesalpino, 20 - Arezzo). Protagonista è un abbraccio tra due sorelle gemelle, che aumenta d’intensità con lo scorrere del tempo. Da una parte la particolare condizione emotiva circolare propria dei gemelli conduce direttamente alla metafora e quindi all'idea di poter abbracciare sé stessi e per estensione il circostante, l’intorno e l’intero, il tutto, dentro e fuori di noi, dall’altra la forza crescente del gesto diviene esperienza dell’esperienza e si carica di una tensione emotiva che porta nel giro di pochi minuti lo spettatore a una piena identificazione con il testo visivo. Il video è accompagnato da un testo di Francesco Marmorini.
Testo in catalogo di Saverio Mercati.
21
novembre 2008
Fabrizio Modesti – Oggi è il primo giorno d’inverno
Dal 21 novembre 2008 al 03 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
FURINI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Giulia, 8, (Roma)
Roma, Via Giulia, 8, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 15,30-19,30
Vernissage
21 Novembre 2008, ore 18
Autore