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Inaugurazione
Una selezione di 120 opere del Maestro Pietro Annigoni, parte della più ampia collezione Annigoni acquistata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Comunicato stampa
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ENTE CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE
comunicato stampa
MUSEO “PIETRO ANNIGONI”
Villa Bardini, Firenze
Nel 2007 l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha acquisito da Benedetto e Ricciarda Annigoni, figli del maestro scomparso il 28 ottobre 1988, un’importante collezione di opere d’arte realizzate da Pietro Annigoni. Si tratta di oltre 6000 pezzi tra dipinti, disegni, litografie, incisioni e sculture che costituiscono la più alta concentrazione di materiali pertinenti alla pur ampia produzione artistica del pittore di origine milanese. Tra questi si annoverano capolavori di assoluto rilievo, noti alla critica e al pubblico e più volte editi, tra cui Solitudine II e Solitudine III, Cinciarda, Vecchio giardino, Interno di Studio, la Soffitta del Torero, Morte del mendicante, per non parlare di ritratti e autoritratti di analoga fama compresi nel medesimo fondo ora nella piena disponibilità dell’Ente Cassa. Con l’occasione dell’apertura del Museo “Pietro Annigoni”, Rossella Segreto Annigoni, vedova del maestro, ha messo a disposizione l’opera di sua proprietà Solitudine I, in modo da ricomporre, sia pure temporaneamente, il celebre trittico.
L’opportunità di mantenere indiviso e legato a Firenze un simile patrimonio è stato il principio ispiratore della volontà dell’Ente che, negli ultimi anni, si è fatto carico di un progetto di acquisizione e di successiva valorizzazione delle opere di un protagonista della cultura figurativa europea.
Il fatto che Firenze sia stata la patria elettiva di Pietro Annigoni rappresentava un motivo in più di responsabilità rispetto alla necessità, tutt’altro che scontata in una città stretta da tanti problemi e contraddizioni, di preservare un aspetto non secondario dell’arte figurativa del secolo passato, che si traduceva concretamente nel salvare e custodire non solo una cospicua raccolta di opere d’arte, ma anche una serie di documentazioni archivistiche (carteggi e fotografie) fondamentali per capire il percorso esistenziale del maestro.
Una volta assicurata la proprietà della collezione Annigoni, l’Ente si è preoccupato di creare le condizioni per una visibilità che accreditasse la complessità dell’universo annigoniano nei vari aspetti che lo caratterizzano, quindi non solo “pittore delle Regine”, ma anche e soprattutto grande disegnatore e maestro di tecniche diverse capace di tradurre le sue eccezionali intuizioni creative in opere compiute di vario indirizzo materico.
l’Ente ha deciso, pertanto, di istituire il Museo “Pietro Annigoni”, innanzitutto come luogo di conservazione e consultazione della raccolta acquisita, quindi come luogo di esposizione permanente rappresentativo degli orientamenti tecnico-esecutivi (pitture, incisioni, litografie, sculture ecc.), e, non ultimo, come possibile laboratorio di iniziative temporanee collegate al mondo figurativo del maestro.
Il 15 novembre, a vent’anni di distanza dalla morte dell’artista, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze apre dunque al pubblico il museo permanente dedicato a Pietro Annigoni, allestito all’interno di Villa Bardini a Firenze, in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. L’ordinamento del museo è curato da Rossella Campana, con il coordinamento scientifico di Carlo Sisi e la supervisione di Michele Gremigni e Antonio Gherdovich. Si tratta della prima iniziativa del genere nel mondo. La sua importanza si comprende alla luce della vasta eco che, ancora dopo tanti anni dalla scomparsa del pittore, il nome di Annigoni suscita a livello internazionale. Non sorprende quindi che talora la critica continui a dividersi attorno alla sua personalità poliedrica ma coerentemente legata alla tradizione classica.
Come abbiamo già sottolineato, l’obiettivo del progetto voluto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sostenuto in primis dai famigliari più stretti di Pietro Annigoni, la vedova Rossella Segreto Annigoni e i figli del maestro, Benedetto e Ricciarda, è assai più semplice e immediato: dare concreta testimonianza di uno degli artisti più rappresentativi del Novecento italiano nella città dove egli potè pienamente maturare e sviluppare il proprio talento. A tale riguardo è importante e significativa anche l’iniziativa assunta dall’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana in contemporanea con l’apertura del Museo “Pietro Annigoni”, che si svolgerà all’interno di Casa Siviero con una mostra finalizzata a documentare i rapporti di amicizia e collaborazione fra Pietro Annigoni e Rodolfo Siviero.
Il Museo “Pietro Annigoni” si apre grazie anche all’impegno personale di Michele Gremigni che, nella sua qualità di Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Segretario Generale della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ha condotto la delicata trattativa di acquisizione della collezione.
Il Museo offrirà una selezione di circa 120 opere in cui sono compresi tutti i capolavori più conosciuti facenti parte della collezione Annigoni dell’Ente, ma anche elaborati rari o inediti della medesima raccolta esposti con l’obiettivo di illustrare l’ampiezza del mondo figurativo annigoniano e della sua ricerca intellettuale e tecnica.
« Potrà apparire tardivo – ha dichiarato Edoardo Speranza – Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – che il Museo “Pietro Annigoni” si concretizzi dopo vent’anni dalla morte di una delle glorie artistiche del nostro Paese, quasi che la memoria di una personalità di tale spessore non potesse attendere un tempo così lungo per ricevere un omaggio definitivo, permanente. Ma l’attesa non è stata vana perché ciò ha significato una volta di più che la notorietà universale di Annigoni non era frutto di mode o di un mercato troppo spesso condizionato da logiche estranee alle cose dell’arte, ma si trattava di una realtà viva, sostanziale, strettamente radicata nella storia e nella tradizione della civiltà occidentale così come si è venuta delineando nel corso dei secoli.
Siamo anzi orgogliosi – ha proseguito il Presidente – che una volta tanto una ricorrenza celebrativa non sia il termine di paragone di ritardi o inadempienze nei confronti di chi ha onorato l’Italia, tanto più per una personalità come Pietro Annigoni a cui Firenze e il mondo devono moltissimo. L’occasione, al contrario, si è rivelata propizia per ricordarlo nel modo migliore, come lui avrebbe voluto, facendo ‘parlare’ soprattutto le sue opere, in un luogo di rare suggestioni evocative che sicuramente non gli sarebbe stato estraneo: Villa Bardini. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, confortato anche dal sostegno dei famigliari più stretti del maestro scomparso, ha colto l’occasione irripetibile di riunire all’interno del complesso monumentale Bardini una parte significativa del patrimonio artistico e intellettuale di Annigoni, con l’intento di creare un museo non fine a se stesso, ma aperto a possibili contributi e sollecitazioni culturali che mettano in luce aspetti e momenti diversi di un’esperienza umana e professionale straordinaria» (c.s – e.b.).
comunicato stampa
MUSEO “PIETRO ANNIGONI”
Villa Bardini, Firenze
Nel 2007 l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha acquisito da Benedetto e Ricciarda Annigoni, figli del maestro scomparso il 28 ottobre 1988, un’importante collezione di opere d’arte realizzate da Pietro Annigoni. Si tratta di oltre 6000 pezzi tra dipinti, disegni, litografie, incisioni e sculture che costituiscono la più alta concentrazione di materiali pertinenti alla pur ampia produzione artistica del pittore di origine milanese. Tra questi si annoverano capolavori di assoluto rilievo, noti alla critica e al pubblico e più volte editi, tra cui Solitudine II e Solitudine III, Cinciarda, Vecchio giardino, Interno di Studio, la Soffitta del Torero, Morte del mendicante, per non parlare di ritratti e autoritratti di analoga fama compresi nel medesimo fondo ora nella piena disponibilità dell’Ente Cassa. Con l’occasione dell’apertura del Museo “Pietro Annigoni”, Rossella Segreto Annigoni, vedova del maestro, ha messo a disposizione l’opera di sua proprietà Solitudine I, in modo da ricomporre, sia pure temporaneamente, il celebre trittico.
L’opportunità di mantenere indiviso e legato a Firenze un simile patrimonio è stato il principio ispiratore della volontà dell’Ente che, negli ultimi anni, si è fatto carico di un progetto di acquisizione e di successiva valorizzazione delle opere di un protagonista della cultura figurativa europea.
Il fatto che Firenze sia stata la patria elettiva di Pietro Annigoni rappresentava un motivo in più di responsabilità rispetto alla necessità, tutt’altro che scontata in una città stretta da tanti problemi e contraddizioni, di preservare un aspetto non secondario dell’arte figurativa del secolo passato, che si traduceva concretamente nel salvare e custodire non solo una cospicua raccolta di opere d’arte, ma anche una serie di documentazioni archivistiche (carteggi e fotografie) fondamentali per capire il percorso esistenziale del maestro.
Una volta assicurata la proprietà della collezione Annigoni, l’Ente si è preoccupato di creare le condizioni per una visibilità che accreditasse la complessità dell’universo annigoniano nei vari aspetti che lo caratterizzano, quindi non solo “pittore delle Regine”, ma anche e soprattutto grande disegnatore e maestro di tecniche diverse capace di tradurre le sue eccezionali intuizioni creative in opere compiute di vario indirizzo materico.
l’Ente ha deciso, pertanto, di istituire il Museo “Pietro Annigoni”, innanzitutto come luogo di conservazione e consultazione della raccolta acquisita, quindi come luogo di esposizione permanente rappresentativo degli orientamenti tecnico-esecutivi (pitture, incisioni, litografie, sculture ecc.), e, non ultimo, come possibile laboratorio di iniziative temporanee collegate al mondo figurativo del maestro.
Il 15 novembre, a vent’anni di distanza dalla morte dell’artista, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze apre dunque al pubblico il museo permanente dedicato a Pietro Annigoni, allestito all’interno di Villa Bardini a Firenze, in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. L’ordinamento del museo è curato da Rossella Campana, con il coordinamento scientifico di Carlo Sisi e la supervisione di Michele Gremigni e Antonio Gherdovich. Si tratta della prima iniziativa del genere nel mondo. La sua importanza si comprende alla luce della vasta eco che, ancora dopo tanti anni dalla scomparsa del pittore, il nome di Annigoni suscita a livello internazionale. Non sorprende quindi che talora la critica continui a dividersi attorno alla sua personalità poliedrica ma coerentemente legata alla tradizione classica.
Come abbiamo già sottolineato, l’obiettivo del progetto voluto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sostenuto in primis dai famigliari più stretti di Pietro Annigoni, la vedova Rossella Segreto Annigoni e i figli del maestro, Benedetto e Ricciarda, è assai più semplice e immediato: dare concreta testimonianza di uno degli artisti più rappresentativi del Novecento italiano nella città dove egli potè pienamente maturare e sviluppare il proprio talento. A tale riguardo è importante e significativa anche l’iniziativa assunta dall’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana in contemporanea con l’apertura del Museo “Pietro Annigoni”, che si svolgerà all’interno di Casa Siviero con una mostra finalizzata a documentare i rapporti di amicizia e collaborazione fra Pietro Annigoni e Rodolfo Siviero.
Il Museo “Pietro Annigoni” si apre grazie anche all’impegno personale di Michele Gremigni che, nella sua qualità di Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Segretario Generale della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ha condotto la delicata trattativa di acquisizione della collezione.
Il Museo offrirà una selezione di circa 120 opere in cui sono compresi tutti i capolavori più conosciuti facenti parte della collezione Annigoni dell’Ente, ma anche elaborati rari o inediti della medesima raccolta esposti con l’obiettivo di illustrare l’ampiezza del mondo figurativo annigoniano e della sua ricerca intellettuale e tecnica.
« Potrà apparire tardivo – ha dichiarato Edoardo Speranza – Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – che il Museo “Pietro Annigoni” si concretizzi dopo vent’anni dalla morte di una delle glorie artistiche del nostro Paese, quasi che la memoria di una personalità di tale spessore non potesse attendere un tempo così lungo per ricevere un omaggio definitivo, permanente. Ma l’attesa non è stata vana perché ciò ha significato una volta di più che la notorietà universale di Annigoni non era frutto di mode o di un mercato troppo spesso condizionato da logiche estranee alle cose dell’arte, ma si trattava di una realtà viva, sostanziale, strettamente radicata nella storia e nella tradizione della civiltà occidentale così come si è venuta delineando nel corso dei secoli.
Siamo anzi orgogliosi – ha proseguito il Presidente – che una volta tanto una ricorrenza celebrativa non sia il termine di paragone di ritardi o inadempienze nei confronti di chi ha onorato l’Italia, tanto più per una personalità come Pietro Annigoni a cui Firenze e il mondo devono moltissimo. L’occasione, al contrario, si è rivelata propizia per ricordarlo nel modo migliore, come lui avrebbe voluto, facendo ‘parlare’ soprattutto le sue opere, in un luogo di rare suggestioni evocative che sicuramente non gli sarebbe stato estraneo: Villa Bardini. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, confortato anche dal sostegno dei famigliari più stretti del maestro scomparso, ha colto l’occasione irripetibile di riunire all’interno del complesso monumentale Bardini una parte significativa del patrimonio artistico e intellettuale di Annigoni, con l’intento di creare un museo non fine a se stesso, ma aperto a possibili contributi e sollecitazioni culturali che mettano in luce aspetti e momenti diversi di un’esperienza umana e professionale straordinaria» (c.s – e.b.).
14
novembre 2008
Inaugurazione
14 novembre 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO PIETRO ANNIGONI – VILLA BARDINI
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Firenze, Costa San Giorgio, 2, (Firenze)
Vernissage
14 Novembre 2008, ore 11
Autore