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Decriptati. 001: Lorenzo Griotti / Serghej Potapenko
Decriptati vuole essere un progetto pilota in cui l’arte contemporanea è soltanto uno degli elementi di dialogo col sito, col museo archeologico, con i concerti che già si svolgono. Con un’idea dell’abbazia che può soltanto contribuire ad arricchirla di una valenza culturale e anche turistica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il primo artista, Lorenzo Griotti, opera sul campo a partire dal 1963 quando fondò, con altri artisti, il gruppo “Corpi Plastici” " anticipando, per molti versi, la stagione in cui gli artisti preferivano chiamarsi “operatori estetici”. Da quel tempo Griotti ha continuato a dispiegare la sua ricerca con intenti gioiosi.
Il suo anti-espressionismo nutrito di sperimentalità (anche intorno ai materiali, se pensiamo all’uso attuale del perspex) lo ha condotto ai giochi di oggi. Il suo Villaggio, costituito da geometriche torri essenzializzate, ci riconduce ad un’identità primaria e incarna una primitività post-moderna che non ha nulla di minimalista ma deborda, invece, verso un disincantato rapporto con la luce (e la luce è colore, si sa). Torri di luce, mutevoli come le ombre, fluttuanti come nuvole, vive come esseri umani. A lui affideremo la Cripta affinché interagisca con le sue strutture leggere rileggendo, in un inedito dialogo col tempo, il suo spazio magico.
Al secondo artista, Serghej Potapenko, prematuramente scomparso nel 2003, affideremo l’esposizione tradizionale nelle sale al primo piano. Artista erratico, Potapenko non riposa su modelli acquisiti ma ci induce a riflettere sull'imprevisto, a volte trasfigura i contenuti materiali abbozzando una storia nella storia, "quel qualcosa da vedere" non solo con gli occhi. Potapenko ha lavorato tra Italia e Russia, in particolare i suoi lavori sono stati esposti a Torino (Unione Culturale Franco Antonicelli, Palazzo Bricherasio) a Nizza, Lyon, Trento, Pordenone, Apricale, ecc). Le sue tele e incisioni sono presenti in collezioni private di prestigio. Hanno scritto di lui, tra gli altri, Francesco Poli, Mauro Comba, Laura Marchiando Pacchiola, Luisa Perlo, Wences Rambla.
MOTIVAZIONI E FINALITA’
Occorre risalire al 1037 per rintracciare le origini dell’abbazia di Santa Maria di Cavour che, storicamente, nasce in quella fase denominata dagli storici Alto Medioevo.Il complesso architettonico, straordinariamente integro, conserva le molteplici tracce del tempo e come in una stratigrafia è possibile percepire la magica austerità medievale fino ai risvolti di un severo barocco piemontese.
Occuparsi di arte significa inevitabilmente sfiorare la spiritualità; toccare con mano le esperienze umane che parlano un altro linguaggio per parlare dell’uomo, delle sue vicende non solo terrene. Occuparsi di arte contemporanea significa guardare con attenzione al nostro tempo consapevoli che ogni tempo è figlio di altri tempi e padre di quelli futuri.
Una sottile linea impercettibile rende inseparabile ciò che per comodità storica viene definito, suddiviso, identificato come identità frammentaria ma che così non è: l’architettura è forse, insieme ai complessi urbani, quello che meglio testimonia questo flusso indistinto.
Il dialogo della contemporaneità artistica con i luoghi del passato non è certo una novità.
Le esperienze in tal senso sono innumerevoli: dal Palazzo delle Papesse di Siena al Castello di Rivoli agli interventi site specific nel Museo di Capodimonte per citare esempi eclatanti.
Quello che vogliamo proporre, forti di un’esperienza ormai decennale, è offrire un apporto particolare a questo luogo interagendo con il fiorente tessuto cavourese che in un trentennio (da Tuttomele in poi) ha valorizzato, unico comune nel territorio pinerolese, le sue peculiarità, rendendolo un luogo vitale, sprovincializzandolo dalla decadenza di molte micro-realtà paesane.
Il luogo, l’Abbazia, è già in se una ricchezza con il Museo Caburrum e la straordinarietà del complesso architettonico magnificamente collocato nel verde.
Quello che immaginiamo è il poter far interagire l’arte contemporanea con tutto questo. Spazi privilegiati sono la cripta e le sale al primo piano del complesso abbaziale.
Nella cripta, quello che si può pensare, è la procedura installativa (tipica di molti artisti contemporanei) quella che in altri termini viene definita pratica site specific.
Gli spazi del primo piano fungono invece bene per collocare, più tradizionalmente, opere a muro o sculture.
Vogliamo immaginare, com’è ormai nella nostra tradizione, di sviluppare l’idea non concependola soltanto in forma espositiva perché crediamo che la cultura (anche quella visiva) non sia un soprammobile ma debba interagire con le coscienze di ognuno di noi e aprire quindi alla consapevolezza della complessità del reale.
I visitatori saranno accolti, accompagnati, nella visita guidandoli dentro alla storia, alle storie che dal passato conducono al presente.
Quello che immaginiamo è il poter far interagire l’arte contemporanea con tutto questo. Spazi privilegiati sono la cripta e le sale al primo piano del complesso abbaziale.
Nella cripta, quello che si può pensare, è la procedura installativa (tipica di molti artisti contemporanei) quella che in altri termini viene definita pratica site specific.
Gli spazi del primo piano fungono invece bene per collocare, più tradizionalmente, opere a muro o sculture.
Vogliamo immaginare, com’è ormai nella nostra tradizione, di sviluppare l’idea non concependola soltanto in forma espositiva perché crediamo che la cultura (anche quella visiva) non sia un soprammobile ma debba interagire con le coscienze di ognuno di noi e aprire quindi alla consapevolezza della complessità del reale.
I visitatori saranno accolti, accompagnati, nella visita guidandoli dentro alla storia, alle storie che dal passato conducono al presente.
Per l’occasione , come ormai facciamo da alcuni anni, saranno realizzate delle visite guidate per gli studenti mirando a realizzare dei laboratori didattici specifici in cui le opere siano il punto di partenza per sviluppare esperienze creative e al contempo competenze nuove.
DECRIPTATI vuole essere un progetto pilota in cui l’arte contemporanea è soltanto uno degli elementi di dialogo col sito, col museo archeologico, con i concerti che già si svolgono. Con un’idea dell’abbazia che può soltanto contribuire ad arricchirla di una valenza culturale e anche turistica; addizionando, al pubblico convenzionale delle manifestazioni di Cavour, chi segue da anni i nostri progetti.
ORARI DI VISITA ALLA MOSTRA :
sabato domenica 8/9 15/16 novembre : 9,30 > 18
altri giorni pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 per info tel 0121 68194 /339 4499835/334 8778374
Sabato e domenica 22/23 e 29/30 novembre :15>18
Musica, arte, Storia
Inoltre presso l’Abbazia avrà luogo l’iniziativa:
TUTTOMELE E’…….. CONCERTI
di musica classica, lirica, jazz proposta da giovani affermati musicisti:
Francesca Galvagno, chitarra - Michele Galvagno, violoncello
Fabio Banchio, pianoforte - Guido Neri, viola
Rosy Zavaglia, mezzosoprano - Stefano Elia, pianoforte
Mattia Barbieri, batteria - Diego Borotti, sassofono
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Cavour ed organizzata dal Gruppo “Donne Insieme” in collaborazione con la Procavour e l’Associazione Amici di Cavour e della Rocca, vuole offrire momenti musicali ai visitatori dell’Abbazia che potranno sostare nella sala concerti alternando visioni d’arte ad apprezzabili armonie sonore.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI) : Sabato 8 novembre - Concerti ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Francesca Galvagno, chitarra - Michele Galvagno, violoncello
Musiche di Manuel De Falla e Radames Gnattali, sonorità particolari nate da una sintesi
tra elementi folkloristici di Spagna e Brasile e la musica colta.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI) : Domenica 9 novembre – Concerti ore 11,00÷11,30 - ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Fabio Banchio, pianoforte – Guido Neri, viola
“Non solo classica…..”: un ideale viaggio musicale fra colonne sonore, musicals ed i
grandi successi della musica leggera nazionale ed internazionale.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI): Sabato 15 novembre – Concerti ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Rosy Zavaglia, mezzosoprano - Stefano Elia, pianoforte
Celebri pagine tratte da opere liriche per passare poi al repertorio partenopeo,all’operetta e alla melodia italiana.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI): Domenica 16 novembre – Concerti ore 11,00÷11,30 - ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Mattia Barbieri, batteria - Diego Borotti, sassofono
Brani originali composti dai musicisti stessi, standard Jazz e improvvisazioni
Il suo anti-espressionismo nutrito di sperimentalità (anche intorno ai materiali, se pensiamo all’uso attuale del perspex) lo ha condotto ai giochi di oggi. Il suo Villaggio, costituito da geometriche torri essenzializzate, ci riconduce ad un’identità primaria e incarna una primitività post-moderna che non ha nulla di minimalista ma deborda, invece, verso un disincantato rapporto con la luce (e la luce è colore, si sa). Torri di luce, mutevoli come le ombre, fluttuanti come nuvole, vive come esseri umani. A lui affideremo la Cripta affinché interagisca con le sue strutture leggere rileggendo, in un inedito dialogo col tempo, il suo spazio magico.
Al secondo artista, Serghej Potapenko, prematuramente scomparso nel 2003, affideremo l’esposizione tradizionale nelle sale al primo piano. Artista erratico, Potapenko non riposa su modelli acquisiti ma ci induce a riflettere sull'imprevisto, a volte trasfigura i contenuti materiali abbozzando una storia nella storia, "quel qualcosa da vedere" non solo con gli occhi. Potapenko ha lavorato tra Italia e Russia, in particolare i suoi lavori sono stati esposti a Torino (Unione Culturale Franco Antonicelli, Palazzo Bricherasio) a Nizza, Lyon, Trento, Pordenone, Apricale, ecc). Le sue tele e incisioni sono presenti in collezioni private di prestigio. Hanno scritto di lui, tra gli altri, Francesco Poli, Mauro Comba, Laura Marchiando Pacchiola, Luisa Perlo, Wences Rambla.
MOTIVAZIONI E FINALITA’
Occorre risalire al 1037 per rintracciare le origini dell’abbazia di Santa Maria di Cavour che, storicamente, nasce in quella fase denominata dagli storici Alto Medioevo.Il complesso architettonico, straordinariamente integro, conserva le molteplici tracce del tempo e come in una stratigrafia è possibile percepire la magica austerità medievale fino ai risvolti di un severo barocco piemontese.
Occuparsi di arte significa inevitabilmente sfiorare la spiritualità; toccare con mano le esperienze umane che parlano un altro linguaggio per parlare dell’uomo, delle sue vicende non solo terrene. Occuparsi di arte contemporanea significa guardare con attenzione al nostro tempo consapevoli che ogni tempo è figlio di altri tempi e padre di quelli futuri.
Una sottile linea impercettibile rende inseparabile ciò che per comodità storica viene definito, suddiviso, identificato come identità frammentaria ma che così non è: l’architettura è forse, insieme ai complessi urbani, quello che meglio testimonia questo flusso indistinto.
Il dialogo della contemporaneità artistica con i luoghi del passato non è certo una novità.
Le esperienze in tal senso sono innumerevoli: dal Palazzo delle Papesse di Siena al Castello di Rivoli agli interventi site specific nel Museo di Capodimonte per citare esempi eclatanti.
Quello che vogliamo proporre, forti di un’esperienza ormai decennale, è offrire un apporto particolare a questo luogo interagendo con il fiorente tessuto cavourese che in un trentennio (da Tuttomele in poi) ha valorizzato, unico comune nel territorio pinerolese, le sue peculiarità, rendendolo un luogo vitale, sprovincializzandolo dalla decadenza di molte micro-realtà paesane.
Il luogo, l’Abbazia, è già in se una ricchezza con il Museo Caburrum e la straordinarietà del complesso architettonico magnificamente collocato nel verde.
Quello che immaginiamo è il poter far interagire l’arte contemporanea con tutto questo. Spazi privilegiati sono la cripta e le sale al primo piano del complesso abbaziale.
Nella cripta, quello che si può pensare, è la procedura installativa (tipica di molti artisti contemporanei) quella che in altri termini viene definita pratica site specific.
Gli spazi del primo piano fungono invece bene per collocare, più tradizionalmente, opere a muro o sculture.
Vogliamo immaginare, com’è ormai nella nostra tradizione, di sviluppare l’idea non concependola soltanto in forma espositiva perché crediamo che la cultura (anche quella visiva) non sia un soprammobile ma debba interagire con le coscienze di ognuno di noi e aprire quindi alla consapevolezza della complessità del reale.
I visitatori saranno accolti, accompagnati, nella visita guidandoli dentro alla storia, alle storie che dal passato conducono al presente.
Quello che immaginiamo è il poter far interagire l’arte contemporanea con tutto questo. Spazi privilegiati sono la cripta e le sale al primo piano del complesso abbaziale.
Nella cripta, quello che si può pensare, è la procedura installativa (tipica di molti artisti contemporanei) quella che in altri termini viene definita pratica site specific.
Gli spazi del primo piano fungono invece bene per collocare, più tradizionalmente, opere a muro o sculture.
Vogliamo immaginare, com’è ormai nella nostra tradizione, di sviluppare l’idea non concependola soltanto in forma espositiva perché crediamo che la cultura (anche quella visiva) non sia un soprammobile ma debba interagire con le coscienze di ognuno di noi e aprire quindi alla consapevolezza della complessità del reale.
I visitatori saranno accolti, accompagnati, nella visita guidandoli dentro alla storia, alle storie che dal passato conducono al presente.
Per l’occasione , come ormai facciamo da alcuni anni, saranno realizzate delle visite guidate per gli studenti mirando a realizzare dei laboratori didattici specifici in cui le opere siano il punto di partenza per sviluppare esperienze creative e al contempo competenze nuove.
DECRIPTATI vuole essere un progetto pilota in cui l’arte contemporanea è soltanto uno degli elementi di dialogo col sito, col museo archeologico, con i concerti che già si svolgono. Con un’idea dell’abbazia che può soltanto contribuire ad arricchirla di una valenza culturale e anche turistica; addizionando, al pubblico convenzionale delle manifestazioni di Cavour, chi segue da anni i nostri progetti.
ORARI DI VISITA ALLA MOSTRA :
sabato domenica 8/9 15/16 novembre : 9,30 > 18
altri giorni pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 per info tel 0121 68194 /339 4499835/334 8778374
Sabato e domenica 22/23 e 29/30 novembre :15>18
Musica, arte, Storia
Inoltre presso l’Abbazia avrà luogo l’iniziativa:
TUTTOMELE E’…….. CONCERTI
di musica classica, lirica, jazz proposta da giovani affermati musicisti:
Francesca Galvagno, chitarra - Michele Galvagno, violoncello
Fabio Banchio, pianoforte - Guido Neri, viola
Rosy Zavaglia, mezzosoprano - Stefano Elia, pianoforte
Mattia Barbieri, batteria - Diego Borotti, sassofono
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Cavour ed organizzata dal Gruppo “Donne Insieme” in collaborazione con la Procavour e l’Associazione Amici di Cavour e della Rocca, vuole offrire momenti musicali ai visitatori dell’Abbazia che potranno sostare nella sala concerti alternando visioni d’arte ad apprezzabili armonie sonore.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI) : Sabato 8 novembre - Concerti ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Francesca Galvagno, chitarra - Michele Galvagno, violoncello
Musiche di Manuel De Falla e Radames Gnattali, sonorità particolari nate da una sintesi
tra elementi folkloristici di Spagna e Brasile e la musica colta.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI) : Domenica 9 novembre – Concerti ore 11,00÷11,30 - ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Fabio Banchio, pianoforte – Guido Neri, viola
“Non solo classica…..”: un ideale viaggio musicale fra colonne sonore, musicals ed i
grandi successi della musica leggera nazionale ed internazionale.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI): Sabato 15 novembre – Concerti ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Rosy Zavaglia, mezzosoprano - Stefano Elia, pianoforte
Celebri pagine tratte da opere liriche per passare poi al repertorio partenopeo,all’operetta e alla melodia italiana.
Abbazia di Santa Maria(sec.XI): Domenica 16 novembre – Concerti ore 11,00÷11,30 - ore 15,00 ÷15,30 e 16,00÷16,30
Mattia Barbieri, batteria - Diego Borotti, sassofono
Brani originali composti dai musicisti stessi, standard Jazz e improvvisazioni
08
novembre 2008
Decriptati. 001: Lorenzo Griotti / Serghej Potapenko
Dall'otto al 30 novembre 2008
arte contemporanea
Location
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CAVOUR
Cavour, Via Saluzzo, 72, (Torino)
Cavour, Via Saluzzo, 72, (Torino)
Orario di apertura
sabato domenica 8/9 15/16 novembre : 9,30 > 18
altri giorni pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 Sabato e domenica 22/23 e 29/30 novembre: 15-18
Vernissage
8 Novembre 2008, ore 16
Sito web
www.epa.it
Autore
Curatore