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Giacomo Balla – 12 – 29 Futurballa
La mostra raccoglie una cinquantina di opere di Futurballa – il nome con cui l’artista firmava le sue tele – che documentano i tredici anni più significativi della produzione pittorica dell’autore torinese.
Comunicato stampa
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Con la mostra 12 - 29 FUTUR BALLA si inaugura la stagione artistica della galleria Arte Centro di Milano. Un avvio che preannuncia le celebrazioni del centenario futurista nel 2009, e che rende omaggio a uno dei maestri di questa corrente artistica: Giacomo Balla (1871 – 1958). Con questa esposizione, aperta al pubblico con ingresso gratuito dal 6 novembre al 20 dicembre 2008, Arte Centro rinnova il proprio interesse verso il Futurismo, il movimento a cui la galleria dedica da cinquant'anni rassegne, studi e ricerche.
La mostra, a cura di Elena Gigli, raccoglie una cinquantina di opere di Futurballa - il nome con cui l’artista firmava le sue tele – che documentano i tredici anni più significativi della produzione pittorica dell’autore torinese. Cinque le sezioni in cui si articola il percorso espositivo. La prima è dedicata al volto di Balla con una sequenza di sei autoritratti in bianco e nero realizzati tra il 1912 e il 1925. La seconda sezione introduce al Futurismo: rinnegamento totale della propria opera + carriera. Dopo la firma dei manifesti futuristi, infatti, per l’artista si aprono nuove fasi sperimentali, delle quali sono un esempio le sette Compenetrazioni iridescenti accompagnate da altrettante Linee di velocità. Nella terza sezione il Futurismo va avanti. Le forme diventano sintetiche, astratte, soggettive, dinamiche: da Stagioni di fine anni '10 - il bozzetto Forze estive e' accanto a Dissolvimento autunnale e a Primavera a Villa Borghese – si arriva a Arte Idealismo degli anni '20. E' una costante dell'arte di Balla quella di restare fedele, per quanto gli sia possibile, al suo sperimentalismo - divisionista, futurista poi, idealista, realista poi - al punto che, come si vede nella quarta sezione della mostra, nella sua abitazione permangano opere diverse tra loro ma sempre in prima fila. La quinta e ultima sezione è dedicata interamente (all'anno) al 1929, anno in cui Giacomo Balla con la sua famiglia entra nella nuova casa-studio di via Oslavia a Roma. Legate a quest’ultimo periodo concludono la mostra nove bellissime tele quadrate (che rievocano tutta la vicenda pittorica futurista): dalla Luce alla Velocità forme rumore, dalla Ricerca luce ideale ai Balfiori, dalle Linee spaziali allo Specchio d'acqua, dalla Plasticità dinamica all'uso della parola (TAC o BALLA).
La mostra, a cura di Elena Gigli, raccoglie una cinquantina di opere di Futurballa - il nome con cui l’artista firmava le sue tele – che documentano i tredici anni più significativi della produzione pittorica dell’autore torinese. Cinque le sezioni in cui si articola il percorso espositivo. La prima è dedicata al volto di Balla con una sequenza di sei autoritratti in bianco e nero realizzati tra il 1912 e il 1925. La seconda sezione introduce al Futurismo: rinnegamento totale della propria opera + carriera. Dopo la firma dei manifesti futuristi, infatti, per l’artista si aprono nuove fasi sperimentali, delle quali sono un esempio le sette Compenetrazioni iridescenti accompagnate da altrettante Linee di velocità. Nella terza sezione il Futurismo va avanti. Le forme diventano sintetiche, astratte, soggettive, dinamiche: da Stagioni di fine anni '10 - il bozzetto Forze estive e' accanto a Dissolvimento autunnale e a Primavera a Villa Borghese – si arriva a Arte Idealismo degli anni '20. E' una costante dell'arte di Balla quella di restare fedele, per quanto gli sia possibile, al suo sperimentalismo - divisionista, futurista poi, idealista, realista poi - al punto che, come si vede nella quarta sezione della mostra, nella sua abitazione permangano opere diverse tra loro ma sempre in prima fila. La quinta e ultima sezione è dedicata interamente (all'anno) al 1929, anno in cui Giacomo Balla con la sua famiglia entra nella nuova casa-studio di via Oslavia a Roma. Legate a quest’ultimo periodo concludono la mostra nove bellissime tele quadrate (che rievocano tutta la vicenda pittorica futurista): dalla Luce alla Velocità forme rumore, dalla Ricerca luce ideale ai Balfiori, dalle Linee spaziali allo Specchio d'acqua, dalla Plasticità dinamica all'uso della parola (TAC o BALLA).
06
novembre 2008
Giacomo Balla – 12 – 29 Futurballa
Dal 06 novembre al 20 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
LATTUADA STUDIO – ARTE CENTRO
Milano, Via Senato, 15, (Milano)
Milano, Via Senato, 15, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 11.00-13.00 e dalle 16.00 - 19.30
Vernissage
6 Novembre 2008, ore 18
Autore
Curatore