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I sette arcobaleni
Da sempre l’arte si relaziona alla città, crea un dialogo con mondi abitati distanti, li fa incontrare e coesistere tra loro. I Sette Arcobaleni, che prende il nome da un negozio cinese all’ingrosso, crea una narrazione apparentemente sfilacciata e senza cronologia di senso che dalla storica sala da ballo del New dancing Apollo conduce all’ottocentesco Casello di Porta Volta sede del Circolo ex combattenti.
Comunicato stampa
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La mostra - il cui titolo prende il nome da un negozio cinese all'ingrosso -
presenta il lavoro di alcuni artisti e curatori al di là di un preciso filo tematico. Muovendosi in piena libertà dentro e fuori dagli spazi che normalmente contengono l'arte, sviluppa un percorso che da Careof si apre al quartiere circostante, considerato la Chinatown milanese. I sette arcobaleni coinvolge diversi luoghi e il loro pubblico, come la storica sala da ballo New Dancing Apollo, l'ottocentesco Casello di Porta Volta sede del Circolo ex combattenti, la Piccola Scuola di Circo, la Bticino e il Teatro Verga.
Il percorso parte da Careof: Alessandro Mancassola e Barbara Ceriani Basilico presentano il video Roye Lee, un ritratto di un cantante ritornato dopo 25 anni sul palcoscenico; Back up (abstract from mixed folders) di Luca Bolognesi é il breve estratto di un archivio di businness portraits prelevati dal web e successivamente archiviati in formato analogico per possibili gruppi di appartenenza; Giovanni Giaretta e Daniela Zangrando presentano Bang!, la pubblicazione risultato dell'incontro con un ricercatore del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano.
Marco Colombaioni attiva uno scambio con il New Dancing Apollo di via Procaccini con un lavoro ispirato all'arte africana. Questo è collocato al posto del dipinto solitamente presente nella sala da ballo, eccezionalmente collocato negli uffici di Careof per la durata della mostra. L'artista presenterà il suo lavoro anche alla Piccola Scuola di Circo.
Lungo il percorso che dalla Fabbrica del Vapore porta agli altri luoghi, Michele Gabriele presenta una serie di sculture antropomorfe. Elena Nerina Reverberi propone tre piccoli arazzi cuciti a mano in alcuni negozi cinesi nella strada che porta a Via Sarpi e una sfera di paillettes presso l'Associazione Combattenti e Reduci.
L'unico lavoro visibile solamente ad un pubblico ristretto – i dipendenti dell'azienda - è quello di Matteo Rubbi, installato nelle austere torri di marmo bianco di carrara della Bticino.
Lunedì 3 novembre alle ore 17, nel corso di un incontro aperto al pubblico, verrà introdotta la mostra. In questa occasione Emiliana Sabiu e Simon Njami presenteranno l'Associazione Cherimus, che ha portato nel Sulcis Iglesiente gli artisti Alberto Garutti, Lucy + Jorge Orta, Alfredo Jaar, i critici e curatori Bartolomeo Pietromarchi, Cristiana Collu, Mario Cristiani, James Putnam, Simon Njami e il criminologo Silvio Ciappi. Dell'associazione fanno parte gli stessi Matteo Rubbi e Marco Colombaioni.
presenta il lavoro di alcuni artisti e curatori al di là di un preciso filo tematico. Muovendosi in piena libertà dentro e fuori dagli spazi che normalmente contengono l'arte, sviluppa un percorso che da Careof si apre al quartiere circostante, considerato la Chinatown milanese. I sette arcobaleni coinvolge diversi luoghi e il loro pubblico, come la storica sala da ballo New Dancing Apollo, l'ottocentesco Casello di Porta Volta sede del Circolo ex combattenti, la Piccola Scuola di Circo, la Bticino e il Teatro Verga.
Il percorso parte da Careof: Alessandro Mancassola e Barbara Ceriani Basilico presentano il video Roye Lee, un ritratto di un cantante ritornato dopo 25 anni sul palcoscenico; Back up (abstract from mixed folders) di Luca Bolognesi é il breve estratto di un archivio di businness portraits prelevati dal web e successivamente archiviati in formato analogico per possibili gruppi di appartenenza; Giovanni Giaretta e Daniela Zangrando presentano Bang!, la pubblicazione risultato dell'incontro con un ricercatore del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano.
Marco Colombaioni attiva uno scambio con il New Dancing Apollo di via Procaccini con un lavoro ispirato all'arte africana. Questo è collocato al posto del dipinto solitamente presente nella sala da ballo, eccezionalmente collocato negli uffici di Careof per la durata della mostra. L'artista presenterà il suo lavoro anche alla Piccola Scuola di Circo.
Lungo il percorso che dalla Fabbrica del Vapore porta agli altri luoghi, Michele Gabriele presenta una serie di sculture antropomorfe. Elena Nerina Reverberi propone tre piccoli arazzi cuciti a mano in alcuni negozi cinesi nella strada che porta a Via Sarpi e una sfera di paillettes presso l'Associazione Combattenti e Reduci.
L'unico lavoro visibile solamente ad un pubblico ristretto – i dipendenti dell'azienda - è quello di Matteo Rubbi, installato nelle austere torri di marmo bianco di carrara della Bticino.
Lunedì 3 novembre alle ore 17, nel corso di un incontro aperto al pubblico, verrà introdotta la mostra. In questa occasione Emiliana Sabiu e Simon Njami presenteranno l'Associazione Cherimus, che ha portato nel Sulcis Iglesiente gli artisti Alberto Garutti, Lucy + Jorge Orta, Alfredo Jaar, i critici e curatori Bartolomeo Pietromarchi, Cristiana Collu, Mario Cristiani, James Putnam, Simon Njami e il criminologo Silvio Ciappi. Dell'associazione fanno parte gli stessi Matteo Rubbi e Marco Colombaioni.
03
novembre 2008
I sette arcobaleni
Dal 03 al 15 novembre 2008
giovane arte
Location
CAREOF – FABBRICA DEL VAPORE
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Vernissage
3 Novembre 2008, ore 17.00 artist talk
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore