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Beautiful Dreamers
espressioni paradigmatiche e globali del nuovo genoma pop contemporaneo:Superflat, Lowbrow Art, New Folk, Spaghetti Pop.
Comunicato stampa
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Tra le espressioni paradigmatiche e globali del nuovo genoma pop contemporaneo sono da annoverare il movimento giapponese Superflat fondato da Takashi Murakami, che mescola l’autoctona cultura dei manga e la pop art occidentale; la multiforme scena della Lowbrow Art, germinata in California, luogo d’incrocio e mescolamento delle subculture del tatuaggio, del surf, dello skate, delle hot rod, dei fumetti, dei cartoon, dell’illustrazione, della grafica punk, della poster art, del writing e dei toys; infine le espressioni New Folk, che non compongono un vero e proprio movimento, ma piuttosto un tipo di sensibilità intesa al recupero di atmosfere domestiche e campestri, sovente con risvolti di feroce critica sociale. Anche in Italia si è recentemente formata una scena culturale variegata che risente degli influssi della globale cultura pop e mantiene, in certi casi, un forte legame con le fonti iconografiche della tradizione storico-artistica. Quello che potrebbe essere definito come una sorta di Spaghetti Pop si configura come una pletora di originali sintesi pittoriche in cui trovano spazio le immagini della cultura popolare e massmediatica.
Tutte queste “espressioni” hanno in comune il ricorso, in termini formali, ad un immaginario infantilizzato, in cui affiorano le modalità stilistiche tipiche del fumetto e dell’illustrazione, estrapolate dal contesto originario e quindi sottoposte al dominio operativo di un mezzo, come la pittura, privo di una struttura prefissata (ad esempio, la griglia delle tavole dei comics) e di uno scopo (la committenza, nel caso dell’illustrazione). I 13 artisti qui rappresentati mettono in relazione il linguaggio pittorico con altre forme grafiche, generalmente considerate “minori” rispetto all’ambito delle fine arts e, a ben vedere, molti di loro si sono formati in istituti di grafica e illustrazione oppure hanno scelto in seguito di usare un linguaggio semplice, mutuato dai fumetti e dai cartoni animati oppure dai disegni dei bambini o dalle illustrazioni per l’infanzia. La pittrice Ana Bagayan (Yerevan, Armenia, 1983), che ha studiato all’Art Center College of Design di Pasadina (California), dipinge un mondo onirico percorso da una vena di sottile inquietudine, che porta il tono della narrazione in un territorio di confine tra l’incubo e l’idillio. Formatasi in una scuola di Design e Illustrazione a Tel Aviv, l’israeliana Kukula s’ispira alle illustrazioni per bambini, alle pin up e alle bambole per dare forma ai suoi graziosi personaggi, abitanti di un mondo in cui si mescolano fantasia e realtà. Nicoz Balboa (Roma, Italia,1979), italiana da lungo tempo in Francia, si è diplomata all’Istituto Europeo del Design di Roma e si occupa, oltre che di pittura, di fumetto e illustrazione ed ha, infatti, recentemente pubblicato il volume per bambini “ j'aime pas mais j'aime “ (Edizioni Diantre). Le opere di Nicoz, realizzate con un pirografo su tavolette di legno, sono storie per adulti raccontate con il linguaggio tipico delle immagini favolistiche. Quella di Alex Gross, anch’egli laureatosi al Pasadina’s Art Center College of Design e appassionato collezionista di stampe giapponesi, è un’arte che mescola fantasia e realismo, citazioni esotiche e retrò, mitologia e science fiction, in una sorta di raffinato pot-pourri visivo. Ha pubblicato fumetti underground nelle riviste Weirdo e Ray Zones 3D comics di Robert Crumb, l’artista denominato Xno, che trasporta lo stile della grafica punk e underground nella sua pittura, ispirata all’immaginario gotico degli horror movie di serie B. Laureato in graphic design al’Università del Wisconsin-Eau Claire è Greg Gossel (Baldwin, Wisconsin, 1982), la cui pittura, basata sugli stilemi formali della Pop Art, da Andy Warhol a Mimmo Rotella, affronta il delicato tema dei soprusi nei confronti delle minoranze nella società americana. Nativo di Winnipeg, capitale della provincia di Manitoba, nel Canada occidentale, Marcel Dzama ha elaborato uno stile tanto rarefatto quanto piacevole, grazie al quale trasforma i peggiori retroscena della vita di tutti i giorni, gli incubi e i lemuri della psiche, in innocenti fantasie infantili. Nonostante abbia studiato arte tradizionale alla Tokyo National University of Fine Arts and Music, Takashi Murakami (Tokyo, Giappone,1962) è divenuto il più innovativo artista del Giappone contemporaneo. Teorico del movimento Superflat, fondatore della Kaikai Kiki, ispirata al modello della Factory warholiana, e organizzatore di Geisai, la semestrale fiera d’arte in cui espongono artisti esordienti con prezzi contenuti, l’artista ha creato un perfetto mix tra l’immaginario dei manga e degli anime e lo stile pop dell’arte occidentale, una sintesi in grado di rispecchiare l’identikit culturale e generazionale di un Giappone sempre meno tradizionalista e sempre più globalizzato. Influenzata tanto dai manga quanto dalla fantascienza americana è Aya Takano (Saitama, Giappone, 1976), artista appartenente tanto al movimento Superflat quanto alla Kaikai Kiki di Murakami. Laureatasi alla Tama Art University di Tokyo, Aya Takano dipinge un mondo scintillante e futuristico, soffice e sensuale in cui fluttuano giovani fanciulle, impegnate in elastiche quanto creative contorsioni corporee. La pittura di Fulvia Mendini (Milano, 1966), diplomata in grafica all’Istituto Europeo di Design di Milano, è caratterizzata da uno stile piatto e lineare in cui predomina una vivace sensibilità cromatica. Nei suoi ritratti si rintracciano molteplici influenze visive, dall’arte classica a quella pop, dalla moda all’illustrazione. Un background fumettistico è, invece, quello di Giuseppe Veneziano (Mazzarino - Caltanisetta, 1971), vignettista per i quotidiani La Sicilia e Il Giornale di Sicilia e per la rivista Stilos e poi passato definitivamente all’arte contemporanea. La sua è una pittura che esplora la realtà, che indaga con ironia urgenze e tensioni della nostra epoca. Diplomato in Pittura all’Accademia di Brera, Massimo Caccia (Desio – Milano, 1970) ha illustrato libri per bambini, costruito scenografie e recentemente ha pubblicato un fumetto senza parole intitolato Deep Sleep (gRRRzetic Editrice). Nella sua arte, oltre agli influssi del fumetto e del graphic design, si avverte l’influenza del cinema nel taglio delle inquadrature e nella modalità rappresentativa delle immagini. Diplomato all’Accademia di Brera, ma in scenografia, è Vanni Cuoghi (Genova, 1966) che ha frequentato per un certo periodo l’Accademia Disney Italiana. La sua pittura è, infatti, una sapiente mistura di arte colta, dove abbondano i riferimenti storico-artistici e stile illustrativo, in cui emergono temi e figure dell’immaginario popolare, trattati con una rinnovata sensibilità folk.
Tutte queste “espressioni” hanno in comune il ricorso, in termini formali, ad un immaginario infantilizzato, in cui affiorano le modalità stilistiche tipiche del fumetto e dell’illustrazione, estrapolate dal contesto originario e quindi sottoposte al dominio operativo di un mezzo, come la pittura, privo di una struttura prefissata (ad esempio, la griglia delle tavole dei comics) e di uno scopo (la committenza, nel caso dell’illustrazione). I 13 artisti qui rappresentati mettono in relazione il linguaggio pittorico con altre forme grafiche, generalmente considerate “minori” rispetto all’ambito delle fine arts e, a ben vedere, molti di loro si sono formati in istituti di grafica e illustrazione oppure hanno scelto in seguito di usare un linguaggio semplice, mutuato dai fumetti e dai cartoni animati oppure dai disegni dei bambini o dalle illustrazioni per l’infanzia. La pittrice Ana Bagayan (Yerevan, Armenia, 1983), che ha studiato all’Art Center College of Design di Pasadina (California), dipinge un mondo onirico percorso da una vena di sottile inquietudine, che porta il tono della narrazione in un territorio di confine tra l’incubo e l’idillio. Formatasi in una scuola di Design e Illustrazione a Tel Aviv, l’israeliana Kukula s’ispira alle illustrazioni per bambini, alle pin up e alle bambole per dare forma ai suoi graziosi personaggi, abitanti di un mondo in cui si mescolano fantasia e realtà. Nicoz Balboa (Roma, Italia,1979), italiana da lungo tempo in Francia, si è diplomata all’Istituto Europeo del Design di Roma e si occupa, oltre che di pittura, di fumetto e illustrazione ed ha, infatti, recentemente pubblicato il volume per bambini “ j'aime pas mais j'aime “ (Edizioni Diantre). Le opere di Nicoz, realizzate con un pirografo su tavolette di legno, sono storie per adulti raccontate con il linguaggio tipico delle immagini favolistiche. Quella di Alex Gross, anch’egli laureatosi al Pasadina’s Art Center College of Design e appassionato collezionista di stampe giapponesi, è un’arte che mescola fantasia e realismo, citazioni esotiche e retrò, mitologia e science fiction, in una sorta di raffinato pot-pourri visivo. Ha pubblicato fumetti underground nelle riviste Weirdo e Ray Zones 3D comics di Robert Crumb, l’artista denominato Xno, che trasporta lo stile della grafica punk e underground nella sua pittura, ispirata all’immaginario gotico degli horror movie di serie B. Laureato in graphic design al’Università del Wisconsin-Eau Claire è Greg Gossel (Baldwin, Wisconsin, 1982), la cui pittura, basata sugli stilemi formali della Pop Art, da Andy Warhol a Mimmo Rotella, affronta il delicato tema dei soprusi nei confronti delle minoranze nella società americana. Nativo di Winnipeg, capitale della provincia di Manitoba, nel Canada occidentale, Marcel Dzama ha elaborato uno stile tanto rarefatto quanto piacevole, grazie al quale trasforma i peggiori retroscena della vita di tutti i giorni, gli incubi e i lemuri della psiche, in innocenti fantasie infantili. Nonostante abbia studiato arte tradizionale alla Tokyo National University of Fine Arts and Music, Takashi Murakami (Tokyo, Giappone,1962) è divenuto il più innovativo artista del Giappone contemporaneo. Teorico del movimento Superflat, fondatore della Kaikai Kiki, ispirata al modello della Factory warholiana, e organizzatore di Geisai, la semestrale fiera d’arte in cui espongono artisti esordienti con prezzi contenuti, l’artista ha creato un perfetto mix tra l’immaginario dei manga e degli anime e lo stile pop dell’arte occidentale, una sintesi in grado di rispecchiare l’identikit culturale e generazionale di un Giappone sempre meno tradizionalista e sempre più globalizzato. Influenzata tanto dai manga quanto dalla fantascienza americana è Aya Takano (Saitama, Giappone, 1976), artista appartenente tanto al movimento Superflat quanto alla Kaikai Kiki di Murakami. Laureatasi alla Tama Art University di Tokyo, Aya Takano dipinge un mondo scintillante e futuristico, soffice e sensuale in cui fluttuano giovani fanciulle, impegnate in elastiche quanto creative contorsioni corporee. La pittura di Fulvia Mendini (Milano, 1966), diplomata in grafica all’Istituto Europeo di Design di Milano, è caratterizzata da uno stile piatto e lineare in cui predomina una vivace sensibilità cromatica. Nei suoi ritratti si rintracciano molteplici influenze visive, dall’arte classica a quella pop, dalla moda all’illustrazione. Un background fumettistico è, invece, quello di Giuseppe Veneziano (Mazzarino - Caltanisetta, 1971), vignettista per i quotidiani La Sicilia e Il Giornale di Sicilia e per la rivista Stilos e poi passato definitivamente all’arte contemporanea. La sua è una pittura che esplora la realtà, che indaga con ironia urgenze e tensioni della nostra epoca. Diplomato in Pittura all’Accademia di Brera, Massimo Caccia (Desio – Milano, 1970) ha illustrato libri per bambini, costruito scenografie e recentemente ha pubblicato un fumetto senza parole intitolato Deep Sleep (gRRRzetic Editrice). Nella sua arte, oltre agli influssi del fumetto e del graphic design, si avverte l’influenza del cinema nel taglio delle inquadrature e nella modalità rappresentativa delle immagini. Diplomato all’Accademia di Brera, ma in scenografia, è Vanni Cuoghi (Genova, 1966) che ha frequentato per un certo periodo l’Accademia Disney Italiana. La sua pittura è, infatti, una sapiente mistura di arte colta, dove abbondano i riferimenti storico-artistici e stile illustrativo, in cui emergono temi e figure dell’immaginario popolare, trattati con una rinnovata sensibilità folk.
02
dicembre 2008
Beautiful Dreamers
Dal 02 dicembre 2008 al 30 marzo 2009
arte contemporanea
Location
ANGEL ART GALLERY
Milano, Via Ugo Bassi, 18, (Milano)
Milano, Via Ugo Bassi, 18, (Milano)
Orario di apertura
martedi - sabato 10-13/15-19
domenica 15-19 solo a dicembre
Vernissage
2 Dicembre 2008, 18.00
Autore
Curatore