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Fortunato Depero – Opere della collezione Fedrizzi
Presenta oltre ottanta opere realizzate tra il 1914 e il 1956 – olii, tempere, disegni a china e a carboncino, collage, bozzetti pubblicitari, tarsie in legno e in stoffe colorate, progetti di arredo – con celebri capolavori, come il Libro imbullonato (1927) o Nitrito in Velocità (1922), e opere inedite che documentano l’attitudine multimediale di Depero, in una visione totalizzante dell’espressione artistica e in un contesto di apertura globale a ogni esperienza, dentro e oltre il futurismo.
Comunicato stampa
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DEPERO
Opere della collezione Fedrizzi
Venezia, Museo Correr
1 novembre 2008-1 marzo 2009
I Musei Civici di Venezia aprono le celebrazioni per il centenario del futurismo - che culmineranno nella grande mostra al Correr del giugno 2009 - con una preziosa anticipazione, dedicata a Fortunato Depero (1892-1960).
La mostra si realizza grazie alla generosa disponibilità della famiglia Fedrizzi, che non solo consente l’esposizione al pubblico per la prima volta, nella sua globalità, della collezione formata da Giuseppe Fedrizzi (1918-1979) in anni di frequentazione personale con l’artista e la moglie Rosetta, ma anche intende, dopo la mostra, lasciarla ai Musei Civici di Venezia con un deposito a lungo termine a Ca’ Pesaro.
Presenta oltre ottanta opere realizzate tra il 1914 e il 1956 - olii, tempere, disegni a china e a carboncino, collage, bozzetti pubblicitari, tarsie in legno e in stoffe colorate, progetti di arredo - con celebri capolavori, come il Libro imbullonato (1927) o Nitrito in Velocità (1922), e opere inedite che documentano l’attitudine multimediale di Depero, in una visione totalizzante dell’espressione artistica e in un contesto di apertura globale a ogni esperienza, dentro e oltre il futurismo. Catalogo Electa, a cura di Maurizio Scudiero.
Nato a Fondo (Val di Non) nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, in un ambiente mitteleuropeo in cui si innestano, in quegli anni, stimoli diversi, dalle istanze irredentiste agli echi della nascente rivoluzione futurista
Respinto all’esame di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel dicembre del 1913 ove conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri. Nel marzo del 1915 pubblica con Giacomo Balla la Ricostruzione Futurista dell’Universo che proietta il Futurismo nella vita, oltre la pittura e la scultura, verso le arti applicate. Nel 1916 conosce Diaghilev, impresario dei Balletti Russi, che visita il suo studio e gli commissiona scene e costumi plastici per Il canto dell'usignolo con musiche di Stravinskij, e Il giardino zoologico di Cangiullo su musiche di Ravel, che non si realizzeranno. In quel periodo incontra anche il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Gontcharova. Conosce il poeta svizzero Gilbert Clavel e con lui soggiorna a Capri nel 1917, illustrando il racconto Un istituto per suicidi; nello stesso anno prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt.
Nel 1919 apre a Rovereto la Casa d’Arte Depero nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collage. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo.
Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero futurista 1913-1927 (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista.
Nel settembre del 1928 è a New York, dove è molto attivo nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930 torna in Italia, e tra il ’31 e il ’36 fonda e dirige la rivista Dinamo, pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali.
Del 1940 è l’autobiografia Fortunato Depero nelle opere e nella vita.
Dal 1947 è di nuovo negli Stati Uniti per due anni.
Nel 1951 partecipa alla IX Triennale di Milano con una sala personale e nel 1952 è nella sala dei maestri alla XXVI Biennale di Venezia. Realizza quindi la decorazione della sala del Consiglio Provinciale a Trento (1953-56). Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale romana e, l'anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, avvia la realizzazione della Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo. Il museo è inaugurato nel ’59. Nello stesso anno è presente alla mostra commemorativa per il cinquantenario del primo manifesto futurista. Muore a Rovereto nel 1960.
Opere della collezione Fedrizzi
Venezia, Museo Correr
1 novembre 2008-1 marzo 2009
I Musei Civici di Venezia aprono le celebrazioni per il centenario del futurismo - che culmineranno nella grande mostra al Correr del giugno 2009 - con una preziosa anticipazione, dedicata a Fortunato Depero (1892-1960).
La mostra si realizza grazie alla generosa disponibilità della famiglia Fedrizzi, che non solo consente l’esposizione al pubblico per la prima volta, nella sua globalità, della collezione formata da Giuseppe Fedrizzi (1918-1979) in anni di frequentazione personale con l’artista e la moglie Rosetta, ma anche intende, dopo la mostra, lasciarla ai Musei Civici di Venezia con un deposito a lungo termine a Ca’ Pesaro.
Presenta oltre ottanta opere realizzate tra il 1914 e il 1956 - olii, tempere, disegni a china e a carboncino, collage, bozzetti pubblicitari, tarsie in legno e in stoffe colorate, progetti di arredo - con celebri capolavori, come il Libro imbullonato (1927) o Nitrito in Velocità (1922), e opere inedite che documentano l’attitudine multimediale di Depero, in una visione totalizzante dell’espressione artistica e in un contesto di apertura globale a ogni esperienza, dentro e oltre il futurismo. Catalogo Electa, a cura di Maurizio Scudiero.
Nato a Fondo (Val di Non) nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, in un ambiente mitteleuropeo in cui si innestano, in quegli anni, stimoli diversi, dalle istanze irredentiste agli echi della nascente rivoluzione futurista
Respinto all’esame di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel dicembre del 1913 ove conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri. Nel marzo del 1915 pubblica con Giacomo Balla la Ricostruzione Futurista dell’Universo che proietta il Futurismo nella vita, oltre la pittura e la scultura, verso le arti applicate. Nel 1916 conosce Diaghilev, impresario dei Balletti Russi, che visita il suo studio e gli commissiona scene e costumi plastici per Il canto dell'usignolo con musiche di Stravinskij, e Il giardino zoologico di Cangiullo su musiche di Ravel, che non si realizzeranno. In quel periodo incontra anche il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Gontcharova. Conosce il poeta svizzero Gilbert Clavel e con lui soggiorna a Capri nel 1917, illustrando il racconto Un istituto per suicidi; nello stesso anno prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt.
Nel 1919 apre a Rovereto la Casa d’Arte Depero nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collage. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo.
Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero futurista 1913-1927 (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista.
Nel settembre del 1928 è a New York, dove è molto attivo nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930 torna in Italia, e tra il ’31 e il ’36 fonda e dirige la rivista Dinamo, pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali.
Del 1940 è l’autobiografia Fortunato Depero nelle opere e nella vita.
Dal 1947 è di nuovo negli Stati Uniti per due anni.
Nel 1951 partecipa alla IX Triennale di Milano con una sala personale e nel 1952 è nella sala dei maestri alla XXVI Biennale di Venezia. Realizza quindi la decorazione della sala del Consiglio Provinciale a Trento (1953-56). Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale romana e, l'anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, avvia la realizzazione della Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo. Il museo è inaugurato nel ’59. Nello stesso anno è presente alla mostra commemorativa per il cinquantenario del primo manifesto futurista. Muore a Rovereto nel 1960.
31
ottobre 2008
Fortunato Depero – Opere della collezione Fedrizzi
Dal 31 ottobre 2008 al 03 maggio 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEO CORRER
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Biglietti
Euro 5, Ridotto speciale euro 3 per gli acquirenti dei biglietti per I Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Musei Civici Veneziani
Orario di apertura
ore 9/17 tutti i giorni (biglietteria 9/16); chiuso 25 dicembre 2008 e 1 gennaio 2009
Vernissage
31 Ottobre 2008, ore 18
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA
Autore
Curatore