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Sguardi diversi. Annotazioni sull’arte italiana
Il punto di partenza di questa mostra sono i singoli risultati raggiunti dagli artisti che costituiscono la collettiva stessa. Le opere innanzitutto e poi le relazioni, le testimonianze, i progetti, le prospettive allargate ad alcuni contributi della storia che ha accompagnato le vicende umane ed artistiche di questi “interpreti” dell’arte italiana. La mostra, dunque, è dedicata agli sguardi diversi che appaiono oggi sempre più sviluppati, sia dal punto di vista poetico che letterario e che hanno prodotto i modelli stilistici delle varie generazioni rappresentate dagli artisti stessi
Comunicato stampa
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“ci sia una linea che divida ciò che si può abbracciare con lo sguardo, ciò che è chiaro, da ciò che è non rischiarabile e oscuro; dal fatto che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto, quanto ricordare al tempo giusto; dal fatto che si discerna immediatamente con forte istinto quando è necessario sentire in modo storico e quando in modo non storico…” (F. Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita)
Il punto di partenza di questa mostra sono i singoli risultati raggiunti dagli artisti che costituiscono la collettiva stessa. Le opere innanzitutto e poi le relazioni, le testimonianze, i progetti, le prospettive allargate ad alcuni contributi della storia che ha accompagnato le vicende umane ed artistiche di questi “interpreti” dell’arte italiana. La mostra, dunque, è dedicata agli sguardi diversi che appaiono oggi sempre più sviluppati, sia dal punto di vista poetico che letterario e che hanno prodotto i modelli stilistici delle varie generazioni rappresentate dagli artisti stessi.
Qual è il rapporto che intercorre tra il pensiero e la vita dell’arte? È assolutamente accertato che un soggetto artistico, anche nella sua forte individualità espressiva, non è foriero di un momento aggregativo e collettivo della sua e dell’altrui espressione? È ancora possibile rendere conto razionalmente du fait vital dell’arte e contemporaneamente radicare il pensiero nella vita espressiva dell’artista, senza fare uso delle lenti deformanti di una tendenza troppo rigida e senza ricadere in un vitalismo irrazionalista o troppo metafisico? La presente mostra, raccogliendo opere e contributi di tappe e periodi diversi della storia dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni, cerca di fornire le coordinate per una nuova “annotazione” del problema. Queste opere, appartenenti a “congiunture difformi” dell’ultimo quarantennio, si presentano nell’oggi come una preziosa chiave di lettura de “le chapitre actuel” della nostra ricerca artistica, per osservare, con tensione ma anche con scetticismo, il momento fondatore di sguardi singolari, tra il panorama del secolo scorso e di quello che da poco ci è dato in cambio. Lo spirito della diversità, ci rivela che questa forma di annotazione su momenti diversi della cultura artistica italiana è intimamente connesso con i caratteri essenziali che distinguono la dimostrazione dell’argomentazione poetica di ogni singola vicenda. Ed è appunto per ciò che in questo caso non si tratta di rivendicare un formalismo, che tenda a rispecchiare una “questione nazionale” o addirittura etnica, visto che nell’era della globalizzazione sarebbe impossibile rivendicare questo rigido presupposto (genius loci), ma si tratta piuttosto di configurare una zona degli sguardi e delle poetiche sottratta a qualsiasi minaccia di omologazione. Questa mostra, per i soggetti molteplici presi in antologia e per le intenzioni perseguite, pur rinunciando a proporre una teoria generale ed unificatrice, costituisce uno sforzo di ridiscussione del fare storico nostrano e quindi un orientamento preliminare a storie ed interrogazioni future.
Attraverso questa rassegna di poétiques différentes, anecdotes ed esempi di énonciations artistiques, tratti dalla vita e dall’opera degli autori in programma, ma anche dall’ambito del quotidiano e dell’esperienza diretta, il fruitore viene portato, non senza curiosità e promemoria non ancora noti, a riscoprire nelle sue dimensioni critiche le più disparate articolazioni poetiche come fenomeno specificamente espressivo e infinitamente dissomigliante.
Il punto di partenza di questa mostra sono i singoli risultati raggiunti dagli artisti che costituiscono la collettiva stessa. Le opere innanzitutto e poi le relazioni, le testimonianze, i progetti, le prospettive allargate ad alcuni contributi della storia che ha accompagnato le vicende umane ed artistiche di questi “interpreti” dell’arte italiana. La mostra, dunque, è dedicata agli sguardi diversi che appaiono oggi sempre più sviluppati, sia dal punto di vista poetico che letterario e che hanno prodotto i modelli stilistici delle varie generazioni rappresentate dagli artisti stessi.
Qual è il rapporto che intercorre tra il pensiero e la vita dell’arte? È assolutamente accertato che un soggetto artistico, anche nella sua forte individualità espressiva, non è foriero di un momento aggregativo e collettivo della sua e dell’altrui espressione? È ancora possibile rendere conto razionalmente du fait vital dell’arte e contemporaneamente radicare il pensiero nella vita espressiva dell’artista, senza fare uso delle lenti deformanti di una tendenza troppo rigida e senza ricadere in un vitalismo irrazionalista o troppo metafisico? La presente mostra, raccogliendo opere e contributi di tappe e periodi diversi della storia dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni, cerca di fornire le coordinate per una nuova “annotazione” del problema. Queste opere, appartenenti a “congiunture difformi” dell’ultimo quarantennio, si presentano nell’oggi come una preziosa chiave di lettura de “le chapitre actuel” della nostra ricerca artistica, per osservare, con tensione ma anche con scetticismo, il momento fondatore di sguardi singolari, tra il panorama del secolo scorso e di quello che da poco ci è dato in cambio. Lo spirito della diversità, ci rivela che questa forma di annotazione su momenti diversi della cultura artistica italiana è intimamente connesso con i caratteri essenziali che distinguono la dimostrazione dell’argomentazione poetica di ogni singola vicenda. Ed è appunto per ciò che in questo caso non si tratta di rivendicare un formalismo, che tenda a rispecchiare una “questione nazionale” o addirittura etnica, visto che nell’era della globalizzazione sarebbe impossibile rivendicare questo rigido presupposto (genius loci), ma si tratta piuttosto di configurare una zona degli sguardi e delle poetiche sottratta a qualsiasi minaccia di omologazione. Questa mostra, per i soggetti molteplici presi in antologia e per le intenzioni perseguite, pur rinunciando a proporre una teoria generale ed unificatrice, costituisce uno sforzo di ridiscussione del fare storico nostrano e quindi un orientamento preliminare a storie ed interrogazioni future.
Attraverso questa rassegna di poétiques différentes, anecdotes ed esempi di énonciations artistiques, tratti dalla vita e dall’opera degli autori in programma, ma anche dall’ambito del quotidiano e dell’esperienza diretta, il fruitore viene portato, non senza curiosità e promemoria non ancora noti, a riscoprire nelle sue dimensioni critiche le più disparate articolazioni poetiche come fenomeno specificamente espressivo e infinitamente dissomigliante.
25
ottobre 2008
Sguardi diversi. Annotazioni sull’arte italiana
Dal 25 ottobre al 25 novembre 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO VIGATO (SEDE CHIUSA)
Alessandria, Via Ulderico Ollearo, 2, (Alessandria)
Alessandria, Via Ulderico Ollearo, 2, (Alessandria)
Orario di apertura
Lun-Sab ore 16 – 20 / Domenica su appuntamento
Vernissage
25 Ottobre 2008, ore 18
Autore
Curatore