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Sarah Ciracì – Think fuzzy
Presentata a Blindarte, think fuzzy è una mostra che mette in evidenza, attraverso fotografie e un’installazione di Sarah Ciracì, le relazioni tra cervello, intelligenza artificiale e misticismo i cui confini risultano spesso sfumati. think fuzzy e’ un percorso guidato che indirizza verso un mondo dove, come afferma Ciracì, “gli uomini assomigliano sempre più a macchine e le macchine sempre più a uomini,” * vale a dire, il mondo di oggi.
Comunicato stampa
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La Blindarte contemporanea è lieta di annunciare la seconda personale di Sarah Ciracì a cura di Camilla Pignatta Morano in galleria dal 25 ottobre 2008 al 9 gennaio 2009. Inaugurazione 24 ottobre h 19.
Testo di Camilla PIGNATTI MORANO
think fuzzy
Gli insiemi sfumati di Sarah Ciracì
Presentata a Blindarte, think fuzzy è una mostra che mette in evidenza, attraverso fotografie e un'installazione di Sarah Ciracì, le relazioni tra cervello, intelligenza artificiale e misticismo i cui confini risultano spesso sfumati. think fuzzy e’ un percorso guidato che indirizza verso un mondo dove, come afferma Ciracì, “gli uomini assomigliano sempre più a macchine e le macchine sempre più a uomini,” * vale a dire, il mondo di oggi. La visione della realtà di Ciracì è fatta di strati, di livelli, di “pieghe” come direbbe Gilles Deleuze **, ed è questa realtà stratificata ad appartenere al linguaggio artistico dell’artista che entra in circuiti e organi complessi e complicati, e li esplora in tutti i loro microcosmi. Le oggettività più nascoste o apparentemente prive di capacità cognitiva affascinano l'artista che ne studia instancabilmente le origini andando a ricercare enigmatiche informazioni in biblioteche, laboratori scientifici, alla NASA, o semplicemente riportando fatti sensazionali provenienti da storie di gente comune. Le opere di Ciracì presentate a think fuzzy sono il risultato dell'osservazione di regole sregolate.
L'artista studia alcuni casi applicativi della teoria fuzzy, approfondisce circostanze in cui l'uomo non ha più il controllo assoluto sulle macchine né su se stesso. Un tempo le macchine ubbidivano esclusivamente a codici precisi: una volta inseriti i software dall’uomo, le macchine eseguivano gli ordini impartiti. Ritratto di Umanoide (iCUB), 2008, è il ritratto di un robot moderno. Ma iCUB, questo il nome proprio del robot bambino, non è un semplice robot. *** iCUB è infatti un piccolo umanoide che sta seguendo un percorso di crescita e sul quale è stato applicato un software che permette di acquisire conoscenze nel tempo stando a contatto con gli umani. L’umanoide quindi va incontro ad un lungo periodo di apprendimento formando cosi autonomamente la propria conoscenza, proprietà fino ad ora assolutamente sconosciuta alla famiglia dei robot. Ma Ciracì non si accontenta di immortalare con uno scatto il robot umanoide. L’artista ne complica infatti la sua lettura proiettandolo in un contesto futuro, utilizzando elementi di design contemporaneo e alcune caratteristiche strutturali della ritrattistica del passato. Ritratto di Umanoide (iCUB), ci riporta indietro nei tempi quando nei ritratti rinascimentali il bambino di famiglia aristocratica veniva ripreso in tutta la sua gloria. Inquadrato in un ambiente di lusso, solitamente una delle sale della propria abitazione, il bambino del passato era vestito con il suo miglior abito da cerimonia e accompagnato nel ritratto dalla presenza di piccoli animali, come cani o scimmie, in segno di grande ricchezza e dell’elevato status sociale. iCUB invece è un bambino moderno, un robot con dignità umana, inserito in un contesto storico e stravagante e il suo ritratto futuristico delinea cambiamenti incredibili in atto. In fondo, il mondo si evolve, e Ciracì immagina quello che sarà il futuro prossimo: un avvenire in cui i robot umanoidi saranno in grado di provare e di far provare emozioni.
Nel rappresentare il possibile futuro e le realtà oscure del presente, l’artista non abbandona le sue ricerche scientifiche e biologiche e, guardando al mondo degli umani, raffigura un grande cervello in tutta la sua incredibile complessità. Un oscuro scrutare (2008), dal titolo del libro di fantascienza di Philip K. Dick, è un’installazione enigmatica e suggestiva che trascina lo spettatore in un universo apparentemente vicino ma in realtà così lontano e oscuro come quello del cervello. Flash, pulsazioni, ritmi, seguono in modo discontinuo alcune parti del cervello e ne evidenziano tutte le diverse stratificazioni e sovrapposizioni intricate, ricordandoci quanto ancora è oscuro e affascinante il suo intero funzionamento. Misterioso ed estremamente seducente poi il mondo dei Mandala di Ciracì, un mondo ricreato per collegare l’universo mistico e quello terrestre. L’artista, attratta da tutto ciò che è magicamente contorto, immagina strutture di mandala diversi ideate come dei grandi circuiti elettrici. Il mandala di Ciracì diventa un vero e proprio circuito mistico. Elettronica-mente (2008) è composto da un’innumerevole quantità di elementi, da onde, da particelle grandi 1 o più millimetri. La struttura di Elettronica-mente infatti è formata da veri e propri circuiti elettrici come quelli dei telefoni cellulari, delle televisioni, o perfino dei video poker. L’artista è concentrata sulla parte strutturale e funzionale della tecnologia, non è infatti interessata alla direzione estetica. In Neural Network (2008) l’artista si riappropria della rete di neuroni del cervello e visualizza il mandala come un grande web che irradia informazioni neurali molteplici.
Ciracì ha sempre mostrato un interesse quasi ossessivo verso quelli che sono i simboli terrestri, quelli extranaturali e divini e i simboli storici come testimoniano i suoi riferimenti al Grande Vetro di Marcel Duchamp, un'opera che, come il lavoro di Ciracì, racchiude in sé il mistero delle realtà.
* Sarah Ciracì in conversazione con l’autore - 8 ottobre 2008.
** Gilles Deleuze, “Le pli, Leibniz et le baroque”, Les Editions de Minuit, Parigi, 1988
*** http://www.robotcub.org/
Note biografiche:
Nata a Grottaglie (Italia) nel 1972, Sarah Ciracì vive e lavora tra Milano e New York. Vincitrice del Premio New York nel 2003-2004 e del Primo Premio Corso superiore di Arti Visive Fondazione Ratti nel 1995, l'artista ha esposto in numerosi spazi pubblici e gallerie nazionali ed internazionali. Tra le esposizioni la personale Oh my God is full of stars, (a cura di Katerina Gregos) MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma; Tangent, (a cura di Kondo Yuki) ACAC, Aomori, Japan; Polyphony-Emerging Resonances (a cura di Yuko Hasegawa), 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan; Animations (a cura di C. Christov-Bakargiev, L. Harris), Kunst- werke, Berlin, Campo 6 (a cura di F. Bonami), Galleria d’Arte Moderna, Torino; Bonnefanten Museum, Maastricht, Olanda ed altre. L'artista ha già esposto in galleria nel 2006 con la personale Ying Yang Bang.
***
Blindarte contemporanea is glad to announce the second solo exhibition of Sarah Ciracì curated by Camilla Pignatta Morano from October 25 2008 until January 9 2009. Opening October 24 7pm.
Text by Camilla PIGNATTI MORANO
think fuzzy
Sarah Ciracì’s nebulous sets
Blindarte features think fuzzy, an exhibition of photographs and one installation by Sarah Ciracì highlighting the relationships between brain, artificial intelligence and mysticism whose boundaries are often blurry. think fuzzy is a guided tour to a world where, Ciracì says, “humans look more and more like machines and machines look more and more like humans” *, i.e. today’s world. In Ciracì’s vision, reality is a set of layers, of “folds” as Gilles Deleuze ** would put it. This notion of a stratified reality belongs to the language of the artist who enters complex and convoluted organs and circuits and explores in deep all their microcosms. The artist is intrigued by realities which are hidden or seemingly unknowable. She studies their origins searching for mysterious information in libraries, in scientific laboratories, at the NASA, or simply by collecting extraordinary stories reported by ordinary people. Ciracì’s works presented at think fuzzy result from the compliance with deregulated rules.
The artist studies some applications of fuzzy logics, probing into scenarios where man has no control on machines nor on himself. In the past, machines would exclusively obey to precise codes: after software has been installed by man, machines would execute the commands given. Ritratto di Umanoide (iCUB), 2008, is the portrait of a modern robot. Actually iCUB - this is the name of the child robot - is not a mere robot ***; it is a little humanoid who is going through a process of growth, equipped with an “intelligent” software that allows to acquire knowledge over time, via its contact with humans. The humanoid will go through a long period of learning and produce its own knowledge, a quality totally unknown to robots so far. But Ciracì does not only take a snapshot of the humanoid robot; she complicates its reading by projecting it into the future, using elements of contemporary design and some structural features of old-style portraits. Ritratto di Umanoide (iCUB)brings us back to the time when, in Renaissance portraits, children of noble families would be represented in all their glory. In richly-furnished rooms, usually salons of the family house, the children in the past would be dressed up and accompanied by their pets, dogs or monkeys, symbols of wealth, fortune and high social status. iCUB is a modern child instead, a robot with a human dignity in a historical and extravagant context, and its futuristic portrait reveals the incredible changes that are going on. The world is changing and Ciracì imagines what next future will look like: a future where humanoid robots are able to feel and give emotions.
In representing a possible future and the obscure realities of the present, the artist does not give up her scientific and biological research and, looking at the world of humans, she conceives a huge brain with all its astonishing complexities. Un oscuro scrutare (2008), title borrowed by A Scanner Darkly, a science fiction book by Philip K. Dick, is an enigmatic and evocative installation which draws viewers to a universe that, though near it may seem, is remote and obscure as the human brain. Flash-lights, pulsations, rhythms alternatively highlight parts of the brain with all their stratifications and overlapping loops, reminding us of how obscure and mysterious its function is. Ciracì’s mandalas are also cryptic and seductive; a world reproduced to connect canny and uncanny. The artist is attracted by anything is magically convoluted. She imagines diverse mandalas conceived as large electric circuits thought as an actual mystic circuit. Elettronica-mente (2008) is made up of several elements, waves and particles the size of 1 or few millimetres. The structure of Elettronica-mente is actually made up of real electric circuits like those of mobile phones, television sets, and even video-poker machines. The artist is focused on the structural and functional component of technology and is not interested in the aesthetic dimension. In Neural Network (2008) the artist refers to the brain neurons and conceives her mandala as a large web irradiating multiple neural information.
Ciracì has always shown an almost obsessive interest in natural, mystic, divine and historical symbols as proven by her reference in the past to The Large Glass by Marcel Duchamp, a work that, like Ciracì’s, contains within itself the mystery of reality.
* Sarah Ciracì in a conversation with the author – Oct 8th 2008.
** Gilles Deleuze, “Le pli, Leibniz et le baroque”, Les Editions de Minuit, Paris, 1988
*** http://www.robotcub.org/
Biographical notes:
Born in Grottaglie (Italy) in 1972 Sarah Ciracì lives and works between Milan and New York. Winner of the New York Prize in 2003-2004 and of the Primo Premio Corso superiore di Arti Visive Fondazione Ratti in 1995, the artist has exhibited in numerous public spaces and galleries nationally and internationally. Between the exhibitions: Oh my God is full of stars, (curated by Katerina Gregos) MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma; Tangent, (curated by Kondo Yuki) ACAC, Aomori, Japan; Polyphony-Emerging Resonances (curated by Yuko Hasegawa), 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan; Animations (curated by C. Christov-Bakargiev, L. Harris), Kunst- werke, Berlin, Campo 6 (curated by F. Bonami), Galleria d’Arte Moderna, Torino; Bonnefanten Museum, Maastricht, Olanda and others. The artist has already exhibited in the gallery in 2006 with the solo show Ying Yang Bang.
Testo di Camilla PIGNATTI MORANO
think fuzzy
Gli insiemi sfumati di Sarah Ciracì
Presentata a Blindarte, think fuzzy è una mostra che mette in evidenza, attraverso fotografie e un'installazione di Sarah Ciracì, le relazioni tra cervello, intelligenza artificiale e misticismo i cui confini risultano spesso sfumati. think fuzzy e’ un percorso guidato che indirizza verso un mondo dove, come afferma Ciracì, “gli uomini assomigliano sempre più a macchine e le macchine sempre più a uomini,” * vale a dire, il mondo di oggi. La visione della realtà di Ciracì è fatta di strati, di livelli, di “pieghe” come direbbe Gilles Deleuze **, ed è questa realtà stratificata ad appartenere al linguaggio artistico dell’artista che entra in circuiti e organi complessi e complicati, e li esplora in tutti i loro microcosmi. Le oggettività più nascoste o apparentemente prive di capacità cognitiva affascinano l'artista che ne studia instancabilmente le origini andando a ricercare enigmatiche informazioni in biblioteche, laboratori scientifici, alla NASA, o semplicemente riportando fatti sensazionali provenienti da storie di gente comune. Le opere di Ciracì presentate a think fuzzy sono il risultato dell'osservazione di regole sregolate.
L'artista studia alcuni casi applicativi della teoria fuzzy, approfondisce circostanze in cui l'uomo non ha più il controllo assoluto sulle macchine né su se stesso. Un tempo le macchine ubbidivano esclusivamente a codici precisi: una volta inseriti i software dall’uomo, le macchine eseguivano gli ordini impartiti. Ritratto di Umanoide (iCUB), 2008, è il ritratto di un robot moderno. Ma iCUB, questo il nome proprio del robot bambino, non è un semplice robot. *** iCUB è infatti un piccolo umanoide che sta seguendo un percorso di crescita e sul quale è stato applicato un software che permette di acquisire conoscenze nel tempo stando a contatto con gli umani. L’umanoide quindi va incontro ad un lungo periodo di apprendimento formando cosi autonomamente la propria conoscenza, proprietà fino ad ora assolutamente sconosciuta alla famiglia dei robot. Ma Ciracì non si accontenta di immortalare con uno scatto il robot umanoide. L’artista ne complica infatti la sua lettura proiettandolo in un contesto futuro, utilizzando elementi di design contemporaneo e alcune caratteristiche strutturali della ritrattistica del passato. Ritratto di Umanoide (iCUB), ci riporta indietro nei tempi quando nei ritratti rinascimentali il bambino di famiglia aristocratica veniva ripreso in tutta la sua gloria. Inquadrato in un ambiente di lusso, solitamente una delle sale della propria abitazione, il bambino del passato era vestito con il suo miglior abito da cerimonia e accompagnato nel ritratto dalla presenza di piccoli animali, come cani o scimmie, in segno di grande ricchezza e dell’elevato status sociale. iCUB invece è un bambino moderno, un robot con dignità umana, inserito in un contesto storico e stravagante e il suo ritratto futuristico delinea cambiamenti incredibili in atto. In fondo, il mondo si evolve, e Ciracì immagina quello che sarà il futuro prossimo: un avvenire in cui i robot umanoidi saranno in grado di provare e di far provare emozioni.
Nel rappresentare il possibile futuro e le realtà oscure del presente, l’artista non abbandona le sue ricerche scientifiche e biologiche e, guardando al mondo degli umani, raffigura un grande cervello in tutta la sua incredibile complessità. Un oscuro scrutare (2008), dal titolo del libro di fantascienza di Philip K. Dick, è un’installazione enigmatica e suggestiva che trascina lo spettatore in un universo apparentemente vicino ma in realtà così lontano e oscuro come quello del cervello. Flash, pulsazioni, ritmi, seguono in modo discontinuo alcune parti del cervello e ne evidenziano tutte le diverse stratificazioni e sovrapposizioni intricate, ricordandoci quanto ancora è oscuro e affascinante il suo intero funzionamento. Misterioso ed estremamente seducente poi il mondo dei Mandala di Ciracì, un mondo ricreato per collegare l’universo mistico e quello terrestre. L’artista, attratta da tutto ciò che è magicamente contorto, immagina strutture di mandala diversi ideate come dei grandi circuiti elettrici. Il mandala di Ciracì diventa un vero e proprio circuito mistico. Elettronica-mente (2008) è composto da un’innumerevole quantità di elementi, da onde, da particelle grandi 1 o più millimetri. La struttura di Elettronica-mente infatti è formata da veri e propri circuiti elettrici come quelli dei telefoni cellulari, delle televisioni, o perfino dei video poker. L’artista è concentrata sulla parte strutturale e funzionale della tecnologia, non è infatti interessata alla direzione estetica. In Neural Network (2008) l’artista si riappropria della rete di neuroni del cervello e visualizza il mandala come un grande web che irradia informazioni neurali molteplici.
Ciracì ha sempre mostrato un interesse quasi ossessivo verso quelli che sono i simboli terrestri, quelli extranaturali e divini e i simboli storici come testimoniano i suoi riferimenti al Grande Vetro di Marcel Duchamp, un'opera che, come il lavoro di Ciracì, racchiude in sé il mistero delle realtà.
* Sarah Ciracì in conversazione con l’autore - 8 ottobre 2008.
** Gilles Deleuze, “Le pli, Leibniz et le baroque”, Les Editions de Minuit, Parigi, 1988
*** http://www.robotcub.org/
Note biografiche:
Nata a Grottaglie (Italia) nel 1972, Sarah Ciracì vive e lavora tra Milano e New York. Vincitrice del Premio New York nel 2003-2004 e del Primo Premio Corso superiore di Arti Visive Fondazione Ratti nel 1995, l'artista ha esposto in numerosi spazi pubblici e gallerie nazionali ed internazionali. Tra le esposizioni la personale Oh my God is full of stars, (a cura di Katerina Gregos) MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma; Tangent, (a cura di Kondo Yuki) ACAC, Aomori, Japan; Polyphony-Emerging Resonances (a cura di Yuko Hasegawa), 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan; Animations (a cura di C. Christov-Bakargiev, L. Harris), Kunst- werke, Berlin, Campo 6 (a cura di F. Bonami), Galleria d’Arte Moderna, Torino; Bonnefanten Museum, Maastricht, Olanda ed altre. L'artista ha già esposto in galleria nel 2006 con la personale Ying Yang Bang.
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Blindarte contemporanea is glad to announce the second solo exhibition of Sarah Ciracì curated by Camilla Pignatta Morano from October 25 2008 until January 9 2009. Opening October 24 7pm.
Text by Camilla PIGNATTI MORANO
think fuzzy
Sarah Ciracì’s nebulous sets
Blindarte features think fuzzy, an exhibition of photographs and one installation by Sarah Ciracì highlighting the relationships between brain, artificial intelligence and mysticism whose boundaries are often blurry. think fuzzy is a guided tour to a world where, Ciracì says, “humans look more and more like machines and machines look more and more like humans” *, i.e. today’s world. In Ciracì’s vision, reality is a set of layers, of “folds” as Gilles Deleuze ** would put it. This notion of a stratified reality belongs to the language of the artist who enters complex and convoluted organs and circuits and explores in deep all their microcosms. The artist is intrigued by realities which are hidden or seemingly unknowable. She studies their origins searching for mysterious information in libraries, in scientific laboratories, at the NASA, or simply by collecting extraordinary stories reported by ordinary people. Ciracì’s works presented at think fuzzy result from the compliance with deregulated rules.
The artist studies some applications of fuzzy logics, probing into scenarios where man has no control on machines nor on himself. In the past, machines would exclusively obey to precise codes: after software has been installed by man, machines would execute the commands given. Ritratto di Umanoide (iCUB), 2008, is the portrait of a modern robot. Actually iCUB - this is the name of the child robot - is not a mere robot ***; it is a little humanoid who is going through a process of growth, equipped with an “intelligent” software that allows to acquire knowledge over time, via its contact with humans. The humanoid will go through a long period of learning and produce its own knowledge, a quality totally unknown to robots so far. But Ciracì does not only take a snapshot of the humanoid robot; she complicates its reading by projecting it into the future, using elements of contemporary design and some structural features of old-style portraits. Ritratto di Umanoide (iCUB)brings us back to the time when, in Renaissance portraits, children of noble families would be represented in all their glory. In richly-furnished rooms, usually salons of the family house, the children in the past would be dressed up and accompanied by their pets, dogs or monkeys, symbols of wealth, fortune and high social status. iCUB is a modern child instead, a robot with a human dignity in a historical and extravagant context, and its futuristic portrait reveals the incredible changes that are going on. The world is changing and Ciracì imagines what next future will look like: a future where humanoid robots are able to feel and give emotions.
In representing a possible future and the obscure realities of the present, the artist does not give up her scientific and biological research and, looking at the world of humans, she conceives a huge brain with all its astonishing complexities. Un oscuro scrutare (2008), title borrowed by A Scanner Darkly, a science fiction book by Philip K. Dick, is an enigmatic and evocative installation which draws viewers to a universe that, though near it may seem, is remote and obscure as the human brain. Flash-lights, pulsations, rhythms alternatively highlight parts of the brain with all their stratifications and overlapping loops, reminding us of how obscure and mysterious its function is. Ciracì’s mandalas are also cryptic and seductive; a world reproduced to connect canny and uncanny. The artist is attracted by anything is magically convoluted. She imagines diverse mandalas conceived as large electric circuits thought as an actual mystic circuit. Elettronica-mente (2008) is made up of several elements, waves and particles the size of 1 or few millimetres. The structure of Elettronica-mente is actually made up of real electric circuits like those of mobile phones, television sets, and even video-poker machines. The artist is focused on the structural and functional component of technology and is not interested in the aesthetic dimension. In Neural Network (2008) the artist refers to the brain neurons and conceives her mandala as a large web irradiating multiple neural information.
Ciracì has always shown an almost obsessive interest in natural, mystic, divine and historical symbols as proven by her reference in the past to The Large Glass by Marcel Duchamp, a work that, like Ciracì’s, contains within itself the mystery of reality.
* Sarah Ciracì in a conversation with the author – Oct 8th 2008.
** Gilles Deleuze, “Le pli, Leibniz et le baroque”, Les Editions de Minuit, Paris, 1988
*** http://www.robotcub.org/
Biographical notes:
Born in Grottaglie (Italy) in 1972 Sarah Ciracì lives and works between Milan and New York. Winner of the New York Prize in 2003-2004 and of the Primo Premio Corso superiore di Arti Visive Fondazione Ratti in 1995, the artist has exhibited in numerous public spaces and galleries nationally and internationally. Between the exhibitions: Oh my God is full of stars, (curated by Katerina Gregos) MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma; Tangent, (curated by Kondo Yuki) ACAC, Aomori, Japan; Polyphony-Emerging Resonances (curated by Yuko Hasegawa), 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Japan; Animations (curated by C. Christov-Bakargiev, L. Harris), Kunst- werke, Berlin, Campo 6 (curated by F. Bonami), Galleria d’Arte Moderna, Torino; Bonnefanten Museum, Maastricht, Olanda and others. The artist has already exhibited in the gallery in 2006 with the solo show Ying Yang Bang.
24
ottobre 2008
Sarah Ciracì – Think fuzzy
Dal 24 ottobre 2008 al 09 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
BLINDARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palermo, 11, (Milano)
Milano, Via Palermo, 11, (Milano)
Vernissage
24 Ottobre 2008, h 19
Autore
Curatore