Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Casiraghi – Paris, trompe – l’oeil
La mostra è costituita da una cinquantina di immagini in bianco e nero e a colori che presentano la capitale francese sotto una sorta di incantesimo e di false apparenze
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura venerdì 24 ottobre alle ore 18.30 nella Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa) la mostra Marco Casiraghi. Paris, trompe – l’oeil.
Promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia e curata da Enrico Gusella, la mostra è costituita da una cinquantina di immagini in bianco e nero e a colori che presentano la capitale francese sotto una sorta di incantesimo e di false apparenze.
Il lavoro dell’artista, infatti, si concentra su immagini tipiche di Parigi decontestualizzandone le icone e indirizzandole verso i confini dell’irrealtà: la sua ricerca, del resto, si interroga sulla veridicità di ciò che l’obiettivo cattura.
Le immagini sono volte a riscoprire il significato originario di ciò che rappresentano, come ad esempio le vecchie macchine fotografiche di Arman esposte in un negozio a Place de la Madeleine, o attraverso utensili visibili nelle bancarelle dei mercatini. Così, fotografare queste icone equivale a indagarne le origini e i trascorsi, per verificare una loro collocazione nella contemporaneità.
Ma le immagini di Casiraghi esplorano anche una città costituita da edifici, strade, vetrine e superfici ora ingannevoli, ora tiranne.
Il fotografo milanese, infatti, solitamente ritrae luoghi e colori esotici, e in questa sua personale racconta non tanto il design, la moda o l’arte locali che attraggono i viaggiatori, nè i tipici scorci o gli angoli urbani consumati ormai dai flash, ma rievoca la loro componente ironica e beffarda per liberare lo sguardo da qualsiasi memoria collettiva.
Le peculiarità della Parigi consueta, come la Tour Eiffel, la Défense, il Palais de Tokyo, la Place de la Concorde o anche i formaggini di capra del mercato coperto di Passy, passano sotto la lente distorta dell’artista, diventando quasi uno scherzo ottico. Così Casiraghi trasfigura i luoghi con tagli azzardati, sposta oggetti, crea illusioni, schiacciando gli oggetti con il teleobiettivo per ricreare nuove immagini. Ecco, allora, il Palais Royal che si trasforma, riflesso in superfici sferiche, in un gioco di bolle, di luci, di curve, e si sfalda in un puzzle di rifrazioni. Parigi, in questo senso, viene ri-visitata attraverso alcune sue espressioni tipiche: trompe l’oeil, camouflage, divertissement, dèja-vu…, e quando queste illusioni della realtà non bastano, il fotografo ricorre alla magia del fotoritocco: desatura totalmente il colore, raddoppia e moltiplica i piani, senza però snaturare mai, in quanto in ogni immagine continua a vivere lo spirito della città. A completare il gioco di sovrapposizioni e richiami, sono le citazioni dalla storia dell’arte, dalla fotografia e dalla comunicazione pubblicitaria, che lasciano tracce visive sotto cui scorre la vita autentica.
Promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia e curata da Enrico Gusella, la mostra è costituita da una cinquantina di immagini in bianco e nero e a colori che presentano la capitale francese sotto una sorta di incantesimo e di false apparenze.
Il lavoro dell’artista, infatti, si concentra su immagini tipiche di Parigi decontestualizzandone le icone e indirizzandole verso i confini dell’irrealtà: la sua ricerca, del resto, si interroga sulla veridicità di ciò che l’obiettivo cattura.
Le immagini sono volte a riscoprire il significato originario di ciò che rappresentano, come ad esempio le vecchie macchine fotografiche di Arman esposte in un negozio a Place de la Madeleine, o attraverso utensili visibili nelle bancarelle dei mercatini. Così, fotografare queste icone equivale a indagarne le origini e i trascorsi, per verificare una loro collocazione nella contemporaneità.
Ma le immagini di Casiraghi esplorano anche una città costituita da edifici, strade, vetrine e superfici ora ingannevoli, ora tiranne.
Il fotografo milanese, infatti, solitamente ritrae luoghi e colori esotici, e in questa sua personale racconta non tanto il design, la moda o l’arte locali che attraggono i viaggiatori, nè i tipici scorci o gli angoli urbani consumati ormai dai flash, ma rievoca la loro componente ironica e beffarda per liberare lo sguardo da qualsiasi memoria collettiva.
Le peculiarità della Parigi consueta, come la Tour Eiffel, la Défense, il Palais de Tokyo, la Place de la Concorde o anche i formaggini di capra del mercato coperto di Passy, passano sotto la lente distorta dell’artista, diventando quasi uno scherzo ottico. Così Casiraghi trasfigura i luoghi con tagli azzardati, sposta oggetti, crea illusioni, schiacciando gli oggetti con il teleobiettivo per ricreare nuove immagini. Ecco, allora, il Palais Royal che si trasforma, riflesso in superfici sferiche, in un gioco di bolle, di luci, di curve, e si sfalda in un puzzle di rifrazioni. Parigi, in questo senso, viene ri-visitata attraverso alcune sue espressioni tipiche: trompe l’oeil, camouflage, divertissement, dèja-vu…, e quando queste illusioni della realtà non bastano, il fotografo ricorre alla magia del fotoritocco: desatura totalmente il colore, raddoppia e moltiplica i piani, senza però snaturare mai, in quanto in ogni immagine continua a vivere lo spirito della città. A completare il gioco di sovrapposizioni e richiami, sono le citazioni dalla storia dell’arte, dalla fotografia e dalla comunicazione pubblicitaria, che lasciano tracce visive sotto cui scorre la vita autentica.
24
ottobre 2008
Marco Casiraghi – Paris, trompe – l’oeil
Dal 24 ottobre al 13 dicembre 2008
fotografia
Location
GALLERIA SOTTOPASSO DELLA STUA
Padova, Largo Europa, (Padova)
Padova, Largo Europa, (Padova)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 11/13 - 15/19. Chiuso la domenica
Vernissage
24 Ottobre 2008, ore 18.30
Sito web
www.cnf.padovanet.it
Autore
Curatore