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Adriano Annino – Centro
Tra riflessi di realtà e slanci metafisici le opere dell’artista mostrano come la persona umana sia inserita nel tempo, un tempo che diventa escatologico grazie al corpo e allo spazio in cui essa abita
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 20 ottobre al 10 novembre 2008 la succursale di Banca Sella di Milano in Via Parmigianino 15, ospiterà ‘Centro’ la personale di Adriano Annino, a cura di Barbara Pavan.
Giovane artista, Annino, nato a Napoli nel 1983, laureato in arte, musica e spettacolo e diplomato in tromba al conservatorio di La spezia, ha aperto la sua prima mostra personale nel 2007 ad Arezzo, città dove vive e lavora; ha esposto in Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e Campania.
La sua ricerca artistica, prende avvio dalla sua tesi universitaria incentrata sul pezzo silenzioso di John Cage 4’33’’Tacet, in cui il musicista rimane in silenzio per quattro minuti e trentatrè secondi.
La sua prima personale nel 2007 ad Arezzo, città dove vive e lavora, mostra il ‘Ri-tratto’, titolo della stessa, e la persona umana nelle sue dinamiche esistenziali, sviluppando il tema dell’attimo e del tempo in cui accade l’Identità del soggetto; tema che diventa centrale nella successiva personale, ‘Identità’, come visibile manifestazione del ‘Nuovo’, titolo invece dei suoi ultimi allestimenti, luogo atemporale, pur inserito in ogni istante di vita, in cui è essa si rende visibile e descrivibile.
Tra riflessi di realtà e slanci metafisici le opere dell’artista mostrano come la persona umana sia inserita nel tempo, un tempo che diventa escatologico grazie al corpo e allo spazio in cui essa abita. Anche il ritratto è, perciò un fermo posto a quella figura umana che vive il tempo in una sua unica irripetibile e contingente esperienza. In questo specchio si riflette quanto in un istante, quello del gesto, sia esso del soggetto ritratto o dell’autore, è emerso dalla persona; attimo che trasfigura anche ciò che non è immediatamente percepito; istantanea parentesi in cui i luoghi non sono più facilmente riconoscibili, anch’essi desiderano che si dia nell’uomo quella trasformazione che possa definirli, che possa esaltarne lo splendore, che gli permetta sì di godere di tale straordinaria bellezza.
Disse Franz von Baader che “non esiste e non è mai esistito un uomo che non faccia sacrifici al suo dio o al suo idolo”. L’arte sempre è stata e sempre sarà animata, come l’uomo stesso, da una segreta e inquieta ricerca della propria identità, essa mostra l’identità, per questo è connaturale all’esperienza, per questo ancora oggi essa costituisce un luogo privilegiato per poter raccontare, per poter mostrare delle parole, quelle parole di cui si è sottovalutato e banalizzato il potere.
‘Centro’, questa ultima personale, segna per l’artista una tappa importante in una regione, quella lombarda, così attiva nel mondo dell’arte contemporanea.
Il centro è il punto dal quale prende avvio l’appassionata ricerca di risposte ad ogni interrogativo personale, dove per personale si intende realmente ciascuna persona esistente, e quello in cui essa trova il suo compimento
È un luogo dimenticato, spesso nascosto, fragile per quanto pregiato, abusato da alcuni, perso da altri, idea arcana nel 900 ma se si parla di Perdita del centro, come molti hanno scritto, non si deve dimenticare che quando qualcuno perde qualcosa può accadere che qualcun altro la trovi e ne goda per dono e che allo stesso modo chi l’ha persa, molto probabilmente (ma non sicuramente..), si metterà con ansia a ricercarla.
Giovane artista, Annino, nato a Napoli nel 1983, laureato in arte, musica e spettacolo e diplomato in tromba al conservatorio di La spezia, ha aperto la sua prima mostra personale nel 2007 ad Arezzo, città dove vive e lavora; ha esposto in Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e Campania.
La sua ricerca artistica, prende avvio dalla sua tesi universitaria incentrata sul pezzo silenzioso di John Cage 4’33’’Tacet, in cui il musicista rimane in silenzio per quattro minuti e trentatrè secondi.
La sua prima personale nel 2007 ad Arezzo, città dove vive e lavora, mostra il ‘Ri-tratto’, titolo della stessa, e la persona umana nelle sue dinamiche esistenziali, sviluppando il tema dell’attimo e del tempo in cui accade l’Identità del soggetto; tema che diventa centrale nella successiva personale, ‘Identità’, come visibile manifestazione del ‘Nuovo’, titolo invece dei suoi ultimi allestimenti, luogo atemporale, pur inserito in ogni istante di vita, in cui è essa si rende visibile e descrivibile.
Tra riflessi di realtà e slanci metafisici le opere dell’artista mostrano come la persona umana sia inserita nel tempo, un tempo che diventa escatologico grazie al corpo e allo spazio in cui essa abita. Anche il ritratto è, perciò un fermo posto a quella figura umana che vive il tempo in una sua unica irripetibile e contingente esperienza. In questo specchio si riflette quanto in un istante, quello del gesto, sia esso del soggetto ritratto o dell’autore, è emerso dalla persona; attimo che trasfigura anche ciò che non è immediatamente percepito; istantanea parentesi in cui i luoghi non sono più facilmente riconoscibili, anch’essi desiderano che si dia nell’uomo quella trasformazione che possa definirli, che possa esaltarne lo splendore, che gli permetta sì di godere di tale straordinaria bellezza.
Disse Franz von Baader che “non esiste e non è mai esistito un uomo che non faccia sacrifici al suo dio o al suo idolo”. L’arte sempre è stata e sempre sarà animata, come l’uomo stesso, da una segreta e inquieta ricerca della propria identità, essa mostra l’identità, per questo è connaturale all’esperienza, per questo ancora oggi essa costituisce un luogo privilegiato per poter raccontare, per poter mostrare delle parole, quelle parole di cui si è sottovalutato e banalizzato il potere.
‘Centro’, questa ultima personale, segna per l’artista una tappa importante in una regione, quella lombarda, così attiva nel mondo dell’arte contemporanea.
Il centro è il punto dal quale prende avvio l’appassionata ricerca di risposte ad ogni interrogativo personale, dove per personale si intende realmente ciascuna persona esistente, e quello in cui essa trova il suo compimento
È un luogo dimenticato, spesso nascosto, fragile per quanto pregiato, abusato da alcuni, perso da altri, idea arcana nel 900 ma se si parla di Perdita del centro, come molti hanno scritto, non si deve dimenticare che quando qualcuno perde qualcosa può accadere che qualcun altro la trovi e ne goda per dono e che allo stesso modo chi l’ha persa, molto probabilmente (ma non sicuramente..), si metterà con ansia a ricercarla.
20
ottobre 2008
Adriano Annino – Centro
Dal 20 ottobre al 10 novembre 2008
arte contemporanea
Location
BANCA SELLA
Milano, Via Parmigianino, 15, (Milano)
Milano, Via Parmigianino, 15, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì-venerdì: 8.30-13.30 e 14.45-15.45
Autore
Curatore