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Claudio Malacarne – L’Eden della pittura
La sua produzione figurativa e paesaggistica segna le ragioni poetiche di una pittura che guarda all’attualità del passato, alla grande e perdurante lezione dei Fauves, degli Espressionisti germanici e mitteleuropei, di certo Novecento italiano.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
Il 06 Ottobre 2008 apre la mostra personale di Claudio Malacarne dal titolo “L’Eden della pittura” presso gli spazi UBS di Lugano “.
“Un duraturo ritorno alla pittura dipinta caratterizza l’arte contemporanea nell’ultimo decennio. Un recupero del “mestiere” che sembra essersi diviso in due filoni culturalmente e commercialmente egemoni: il neo grottesco infantile, figlio di Basquiat e dei vari graffitismi pseudourbani; e il copioso, talora stucchevole perfezionismo accademico di matrice fotorealista.
In questo scenario, che da tempo non registrava convincenti novità, spicca però singolarmente il lavoro di Claudio Malacarne, pittore mantovano dal talento e dal percorso ormai conclamati. La sua produzione figurativa e paesaggistica segna le ragioni poetiche di una pittura che guarda all’attualità del passato, alla grande e perdurante lezione dei Fauves, degli Espressionisti germanici e mitteleuropei, di certo Novecento italiano.
La sua vigorosa pittura, di prima intenzione ma anche raffinata, si segnala infatti per una singolare forza istintiva, il cui equivalente linguistico sono un’iconografia icastica e primaria, una gestualità solenne e un cromatismo sonoro. Questa sua indole sauvage, che rinvia indubbiamente alle avanguardie storiche della modernità, da Cézanne a Picasso, risulta però nutrita e temperata da una profonda cultura compositiva, da una nitida consapevolezza della funzione della luce e del colore, al fine di rendere la matissiana musicale joie de vivre di quella sfera simbolica mediterranea alla quale l’artista sente di appartenere.
I bellissimi quadri di Malacarne – vedute di parchi e di giardini immerse in una luce meridiana; musicisti; bagnanti in acque cristalline; ritratti di animali esotici, a comporre un originale “bestiario” tropicale – risultano costruiti pittoricamente sul supporto tramite dense e materiche textures coloristiche, appaiono implosive di energia e “ritagliate” su sfondi compatti, campiti di cromìe innaturalistiche ma calde: arancioni, gialli accesi, verdi acquosi, rossi violacei, blu intensi, colori tutti che rimandano otticamente a un eden ideale e, più profondamente, all’interiorità, all’io dell’autore, a un sentimento di fuga e di bellezza peculiarmente attuale, nel quale tutti possiamo riconoscerci.
I sapienti dipinti di Malacarne, dinamici ma ripuliti d’ogni aneddoto o racconto pedante e impostati invece, unicamente, sulla forma, évocano serenità e innocenza. Masse e tarsie di colore li animano, costringendo l’osservatore a leggerne la sottigliezza ottica tramite un’indagine ravvicinata, soffermandosi sul macro-dettaglio, sul pennellare che diviene liberamente astratto.
Impaginata con somma eleganza, la pittura di Malacarne è una scena atemporale, collocata fuori dalla cronaca e dalla verosimiglianza del réportage, bensì appartenente al regno degli archetipi, dove primeggia la poesia, e dove il tema, sempre elettivo, ci restituisce con accenti nuovi e attuali – nell’epoca dell’immagine virtuale – la sorprendente vitalità della pittura.”
Tratto dal catalogo, testo di Domenico Montalto
Biografia
Claudio Malacarne, è nato a Mantova nel 1956. Giovanissimo si scopre pittore eseguendo i primi dipinti all'età di 14 anni. Le sue grandi tele si impongono all'attenzione di tutti principalmente per la loro dirompente forza cromatica, alimentata da un continuo gioco ritmico dei colori. Espone in diverse gallerie italiane e negli stati Uniti. Numerosi sono stati riconoscimenti istituzionali e premi vinti.
Il 06 Ottobre 2008 apre la mostra personale di Claudio Malacarne dal titolo “L’Eden della pittura” presso gli spazi UBS di Lugano “.
“Un duraturo ritorno alla pittura dipinta caratterizza l’arte contemporanea nell’ultimo decennio. Un recupero del “mestiere” che sembra essersi diviso in due filoni culturalmente e commercialmente egemoni: il neo grottesco infantile, figlio di Basquiat e dei vari graffitismi pseudourbani; e il copioso, talora stucchevole perfezionismo accademico di matrice fotorealista.
In questo scenario, che da tempo non registrava convincenti novità, spicca però singolarmente il lavoro di Claudio Malacarne, pittore mantovano dal talento e dal percorso ormai conclamati. La sua produzione figurativa e paesaggistica segna le ragioni poetiche di una pittura che guarda all’attualità del passato, alla grande e perdurante lezione dei Fauves, degli Espressionisti germanici e mitteleuropei, di certo Novecento italiano.
La sua vigorosa pittura, di prima intenzione ma anche raffinata, si segnala infatti per una singolare forza istintiva, il cui equivalente linguistico sono un’iconografia icastica e primaria, una gestualità solenne e un cromatismo sonoro. Questa sua indole sauvage, che rinvia indubbiamente alle avanguardie storiche della modernità, da Cézanne a Picasso, risulta però nutrita e temperata da una profonda cultura compositiva, da una nitida consapevolezza della funzione della luce e del colore, al fine di rendere la matissiana musicale joie de vivre di quella sfera simbolica mediterranea alla quale l’artista sente di appartenere.
I bellissimi quadri di Malacarne – vedute di parchi e di giardini immerse in una luce meridiana; musicisti; bagnanti in acque cristalline; ritratti di animali esotici, a comporre un originale “bestiario” tropicale – risultano costruiti pittoricamente sul supporto tramite dense e materiche textures coloristiche, appaiono implosive di energia e “ritagliate” su sfondi compatti, campiti di cromìe innaturalistiche ma calde: arancioni, gialli accesi, verdi acquosi, rossi violacei, blu intensi, colori tutti che rimandano otticamente a un eden ideale e, più profondamente, all’interiorità, all’io dell’autore, a un sentimento di fuga e di bellezza peculiarmente attuale, nel quale tutti possiamo riconoscerci.
I sapienti dipinti di Malacarne, dinamici ma ripuliti d’ogni aneddoto o racconto pedante e impostati invece, unicamente, sulla forma, évocano serenità e innocenza. Masse e tarsie di colore li animano, costringendo l’osservatore a leggerne la sottigliezza ottica tramite un’indagine ravvicinata, soffermandosi sul macro-dettaglio, sul pennellare che diviene liberamente astratto.
Impaginata con somma eleganza, la pittura di Malacarne è una scena atemporale, collocata fuori dalla cronaca e dalla verosimiglianza del réportage, bensì appartenente al regno degli archetipi, dove primeggia la poesia, e dove il tema, sempre elettivo, ci restituisce con accenti nuovi e attuali – nell’epoca dell’immagine virtuale – la sorprendente vitalità della pittura.”
Tratto dal catalogo, testo di Domenico Montalto
Biografia
Claudio Malacarne, è nato a Mantova nel 1956. Giovanissimo si scopre pittore eseguendo i primi dipinti all'età di 14 anni. Le sue grandi tele si impongono all'attenzione di tutti principalmente per la loro dirompente forza cromatica, alimentata da un continuo gioco ritmico dei colori. Espone in diverse gallerie italiane e negli stati Uniti. Numerosi sono stati riconoscimenti istituzionali e premi vinti.
06
ottobre 2008
Claudio Malacarne – L’Eden della pittura
Dal 06 ottobre al 25 novembre 2008
arte contemporanea
Location
UBS
Lugano, Via Pretorio, 14, (Lugano)
Lugano, Via Pretorio, 14, (Lugano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00
Sito web
www.claudiomalacarne.com
Autore
Curatore