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Gianfranco Giannoni – Guerra. La Cicogna / Guerra. La Girandola
“Guerra – La Cicogna” e “Guerra – La Girandola”, di Gianfranco Giannoni, andranno ad arricchire la pinacoteca del Palazzo Comunale di San Miniato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Guerra - La Cicogna” e “Guerra - La Girandola”, di Gianfranco Giannoni, andranno ad arricchire la pinacoteca del Palazzo Comunale di San Miniato. L’artista consegnerà infatti le due opere, nelle mani del Sindaco, Angelo Frosini, domenica 28 settembre alle ore 10.30 nella nuova ed appena inaugurata, sala del Consiglio Comunale. Nel corso della cerimonia sarà presentato anche il catalogo dell’evento curato da Filippo Lotti, con testi di Giovanni Conforti e Raffaella Grana.
L’organizzazione è di “FuoriLuogo - Arte contemporanea”, in collaborazione con l’associazione culturale “La Ruga”, e del Comune di San Miniato.
Le due opere -su tela(180 x 140 cm)- sono state realizzate da Giannoni nel 1999 con la tecnica dell'acrilico. I due quadri sono stati esposti in tre mostre personali: nel 2005 a San Miniato e nel 2007 a Ponte a Egola e a Lucca.
Gianfranco Giannoni dipinge da oltre quarant’anni a San Miniato, ma il suo curriculum espositivo è ricco di mostre in tutta Italia ed all’estero (Repubblica Ceca, Francia, Germania, Iran, Austria).
Negli ultimi anni sta lavorando a cicli pittorici che prendono spunto dalla cronaca; guardano alla realtà e al sociale, al pianeta, spinto dalla necessità di affrontare il caos e il male che lo circonda. Da qui la particolarità di un’arte immediatamente fruibile, perché in grado di parlare con l’evidenza dell’immagine e con la profondità del messaggio, capace di giungere agli animi più sensibili.
Due opere, queste, del ciclo “Pagine” datate 1999, che sono “Riflessioni sulla quotidianità e sull’antologia del vivere, in questo inizio di secolo, che ci fanno ritrovare di fronte quello che volevamo lasciarci alle spalle. Il nostro viaggio quotidiano all’interno del labirinto di situazioni che si ripropongono ostinatamente” (Filippo Lotti)
“Nelle sue opere, ironiche e spesso ammiccanti, critiche, ma anche comprensive, ritrovo le fragile ed instabile sicurezza dei nostri tempi –scrive Raffaella Grana, assessore alla cultura- e vi trovo un atteggiamento fermo e non indulgente verso tutto quello che pare vero ed invece è dannatamente falso. Di lui mi piace anche l’impegno civile, la critica mordace verso fatti e persone che non lo convincono, l’oltraggio vellutato e scherzoso, da maledetto toscano, che sa portare verso il mondo”.
Sul quadro ‘La girandola’, Giannoni scrive: “Pensando alla guerra e al bambino che in ogni momento ha voglia di giocare ho dipinto una girandola che è strumento ludico, di distrazione. La girandola è surreale, sinonimo e simbolo di leggerezza che, qui nel dipinto, perde sporie di colore, di vita. Mentre il bimbo gioca, un soldato lo porta via dalla morte, lo salva. Per i bambini la guerra poteva sembrare, e sembrava, un gioco. Nel quadro una punta, la lancia ostile, strumento di guerra, una cosa pesante, di ferro, d’acciaio, che rappresenta il dramma della guerra, la scheggia che uccide e poi ombre che servono ad accentuare la morte, la distruzione della guerra perché la guerra è guerra. L’incoscienza dei bambini che giocano, ed è vita, con la guerra, che è morte”.
Mentre su ‘La cicogna’ lo stesso Giannoni ricorda che “inizialmente il quadro appena realizzato lo battezzai ‘L’aeroplano’. Poi, ricordando quello che mi raccontava mia madre sul passaggio della guerra dalle nostre parti, lo ribattezzai ‘La cicogna’. Un aereo di ricognizione americano che imperava sui cieli di San Miniato durante la guerra, popolarmente chiamato ‘cicogna’. Non so bene il perché di questo nome, forse perché era bianco, forse perché sembrava leggero. Sotto le macerie, c’è un mezzo busto, l’immagine distruttiva. Un’immagine metafisica, statica. C’è anche rappresentata una scarpa, perché, da quello che mi ricordo, visto in tv eccetera, quando si vedono distruzioni, disgrazie, c’è sempre l’immagine di una scarpa che rappresenta la vita spezzata di un uomo. Sembra che l’anima sia persa, ma ne resta la matericità-oggetto dell’indumento”.
L’organizzazione è di “FuoriLuogo - Arte contemporanea”, in collaborazione con l’associazione culturale “La Ruga”, e del Comune di San Miniato.
Le due opere -su tela(180 x 140 cm)- sono state realizzate da Giannoni nel 1999 con la tecnica dell'acrilico. I due quadri sono stati esposti in tre mostre personali: nel 2005 a San Miniato e nel 2007 a Ponte a Egola e a Lucca.
Gianfranco Giannoni dipinge da oltre quarant’anni a San Miniato, ma il suo curriculum espositivo è ricco di mostre in tutta Italia ed all’estero (Repubblica Ceca, Francia, Germania, Iran, Austria).
Negli ultimi anni sta lavorando a cicli pittorici che prendono spunto dalla cronaca; guardano alla realtà e al sociale, al pianeta, spinto dalla necessità di affrontare il caos e il male che lo circonda. Da qui la particolarità di un’arte immediatamente fruibile, perché in grado di parlare con l’evidenza dell’immagine e con la profondità del messaggio, capace di giungere agli animi più sensibili.
Due opere, queste, del ciclo “Pagine” datate 1999, che sono “Riflessioni sulla quotidianità e sull’antologia del vivere, in questo inizio di secolo, che ci fanno ritrovare di fronte quello che volevamo lasciarci alle spalle. Il nostro viaggio quotidiano all’interno del labirinto di situazioni che si ripropongono ostinatamente” (Filippo Lotti)
“Nelle sue opere, ironiche e spesso ammiccanti, critiche, ma anche comprensive, ritrovo le fragile ed instabile sicurezza dei nostri tempi –scrive Raffaella Grana, assessore alla cultura- e vi trovo un atteggiamento fermo e non indulgente verso tutto quello che pare vero ed invece è dannatamente falso. Di lui mi piace anche l’impegno civile, la critica mordace verso fatti e persone che non lo convincono, l’oltraggio vellutato e scherzoso, da maledetto toscano, che sa portare verso il mondo”.
Sul quadro ‘La girandola’, Giannoni scrive: “Pensando alla guerra e al bambino che in ogni momento ha voglia di giocare ho dipinto una girandola che è strumento ludico, di distrazione. La girandola è surreale, sinonimo e simbolo di leggerezza che, qui nel dipinto, perde sporie di colore, di vita. Mentre il bimbo gioca, un soldato lo porta via dalla morte, lo salva. Per i bambini la guerra poteva sembrare, e sembrava, un gioco. Nel quadro una punta, la lancia ostile, strumento di guerra, una cosa pesante, di ferro, d’acciaio, che rappresenta il dramma della guerra, la scheggia che uccide e poi ombre che servono ad accentuare la morte, la distruzione della guerra perché la guerra è guerra. L’incoscienza dei bambini che giocano, ed è vita, con la guerra, che è morte”.
Mentre su ‘La cicogna’ lo stesso Giannoni ricorda che “inizialmente il quadro appena realizzato lo battezzai ‘L’aeroplano’. Poi, ricordando quello che mi raccontava mia madre sul passaggio della guerra dalle nostre parti, lo ribattezzai ‘La cicogna’. Un aereo di ricognizione americano che imperava sui cieli di San Miniato durante la guerra, popolarmente chiamato ‘cicogna’. Non so bene il perché di questo nome, forse perché era bianco, forse perché sembrava leggero. Sotto le macerie, c’è un mezzo busto, l’immagine distruttiva. Un’immagine metafisica, statica. C’è anche rappresentata una scarpa, perché, da quello che mi ricordo, visto in tv eccetera, quando si vedono distruzioni, disgrazie, c’è sempre l’immagine di una scarpa che rappresenta la vita spezzata di un uomo. Sembra che l’anima sia persa, ma ne resta la matericità-oggetto dell’indumento”.
28
settembre 2008
Gianfranco Giannoni – Guerra. La Cicogna / Guerra. La Girandola
28 settembre 2008
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
PALAZZO COMUNALE
San Miniato, Via Vittime Del Duomo, 8 , (Pisa)
San Miniato, Via Vittime Del Duomo, 8 , (Pisa)
Vernissage
28 Settembre 2008, ore 10,30
Autore